NVIDIA GeForce Now

NVIDIA GeForce Now, provata la beta del servizio di cloud gaming

Abbiamo messo le mani sulla nuova versione beta della piattaforma di NVIDIA per PC, Mac e Shield.

Quello del cloud gaming è un argomento molto attuale, specialmente dopo l’annuncio di Stadia da parte di Google e del rinnovato interesse di Sony nei confronti di PlayStation Now. L’industria dei videogiochi sta virando con decisione verso un’era di servizi, piattaforme on demand e, appunto, il cloud gaming. Tra le big che puntano a entrare in un settore ancora fresco c’è anche NVIDIA, che con la sua piattaforma GeForce Now sta provando da qualche mese a realizzare un’infrastruttura pronta a soddisfare le esigenze del mercato.

Dopo un primo assaggio lo scorso anno, NVIDIA ci ha fornito un nuovo accesso alla closed beta del suo servizio per monitorare i progressi raggiunti in più di sei mesi dall’ultimo test, sperimentando le variazioni in termini di latenza e l’affidabilità del servizio di cloud gaming con connessioni più o meno performanti. Il servizio è attualmente disponibile in beta gratuita accessibile dopo l’iscrizione alla wishlist, che però richiede un’attesa particolarmente elevata.

L’interfaccia principale di GeForce Now.

COME FUNZIONA GEFORCE NOW

Per chi non lo conoscesse, NVIDIA GeForce Now è un servizio pensato per PC, Mac e la periferica NVIDIA Shield, che consente di associare i propri account dei maggiori servizi digital delivery per PC (come Steam, Battle.net, Origin, Uplay e l’ormai onnipresente Epic Games Store) e utilizzare i propri giochi tramite streaming anche su macchine non proprio all’avanguardia. Nel nostro caso, abbiamo provato il servizio su un MacBook Pro del 2014, di per sé non la scelta migliore quando si tratta di gaming su PC, testando il tutto con una tastiera Logitech G513 Carbon e il nuovo mouse Corsair Glaive RGB Pro, entrambi collegati al portatile via USB.

Una volta scaricato e installato il client di GeForce Now, è sufficiente registrare un account gratuito NVIDIA (o semplicemente effettuare l’accesso con un account esistente) per accedere all’interfaccia principale. Qui emergono i primi dubbi, che restano sostanzialmente identici a quelli del primo test a circuito chiuso effettuato nei mesi scorsi: accedendo a GeForce Now, infatti, ci si trova di fronte a un elenco particolarmente ricco di giochi, tra cui i free-to-play del momento e ultime uscite come Mortal Kombat 11 e World War Z. Primo problema: l’interfaccia, così com’è strutturata, dà all’utente l’impressione che tutti quei giochi siano “parte” del servizio, e dunque inclusi nell’abbonamento alla piattaforma GeForce Now (sulla falsariga di quanto proposto da Sony con PlayStation Now).

La sezione New Releases mostra tutti i giochi aggiunti al servizio… ma dà quasi l’impressione che questi siano inclusi nella piattaforma (e no, non è così).

È solo provando a giocare a uno dei titoli in elenco che si capisce effettivamente che per utilizzare un titolo come Borderlands: Game of the Year Edition bisogna acquistarlo… e forse, in tal senso, si potrebbe fare qualcosina in più. Si poteva mostrare nella schermata principale soltanto i giochi in proprio possesso che sono effettivamente compatibili col servizio, e una sezione separata con una sorta di “store digitale globale”, dalla quale NVIDIA potrebbe mostrare tutti quei giochi compatibili con GeForce Now da acquistare su Steam, Epic Games Store, Uplay e via dicendo.

Ora, un altro problema risiede proprio nel modo in cui la piattaforma di NVIDIA e i servizi di terze parti si interfacciano: nel nostro caso, infatti, abbiamo provato ad avviare rapidamente Vampyr di Dontnod Entertainment da Steam, dovendo effettuare l’accesso con le credenziali dell’account che utilizziamo generalmente in redazione per i titoli PC. Fin qui nulla di strano, se non fosse che dopo un breve test abbiamo deciso di avviare un secondo gioco tra quelli di Steam compatibili e… niente, abbiamo dovuto reinserire username e password per poter proseguire. Insomma, sarebbe forse il caso di rendere la fruizione dei contenuti più snella, con una singola autenticazione da effettuare in fase di configurazione di GeForce Now ed evitando di tediare il giocatore a più riprese. Si tratta di limitazioni tecniche facilmente risolvibili e non difetti in grado di compromettere l’esperienza d’uso della piattaforma, ma ecco… se dovessi inserire nome utente e password ogni volta che guardo un film o una serie TV su Netflix, probabilmente lo farei una volta o due e poi cambierei servizio.

In basso la connessione utilizzata per la prova (per la maggior parte dei test, in Wi-Fi a distanza di tre/quattro metri dal router), con il Network Test di GeForce Now che analizza i valori minimi e ideali per eseguire lo streaming.

LA PROVA SU STRADA

Dopo una manciata di match tra Fortnite e Warframe e qualche litro di sangue bevuto in Vampyr dal protagonista, abbiamo deciso di fare un confronto più serio avviando Destiny 2 da Battle.net, prima direttamente su PC, poi su Mac tramite GeForce Now. Il risultato è decisamente interessante: con la nostra connessione in fibra ottica FTTC (100Mbps in download, 20Mbps in upload), abbiamo provato per oltre un’ora a giocare in Full-HD e 60fps su una macchina che, altrimenti, riuscirebbe a stento a far girare lo stesso gioco in 720p e 30fps installando Windows 10 tramite Bootcamp. Ora, è bene specificare che GeForce Now include diverse impostazioni per ottimizzare la banda e regolare il flusso streaming in base alle performance della propria connessione, ma durante la nostra prova è stato netto il passo in avanti compiuto da NVIDIA in fase di ottimizzazione.

GeForce Now offre infatti quattro differenti impostazioni: Equilibrata sfrutta tutta la larghezza di banda disponibile adattando la risoluzione dinamicamente al sistema e alla velocità della propria connessione, consumando all’incirca 10GB all’ora; Risparmio dati dal canto suo riduce nettamente il consumo di dati portandolo a soli 4GB all’ora, riducendo per ovvi motivi la risoluzione e tentando di non compromettere l’esperienza di gioco; Competitiva, al contrario, punta sull’ottimizzazione di latenza e risposta ai comandi, riducendo dinamicamente la risoluzione mantenendo però sempre elevata la reattività e consumando solo 6GB all’ora, dunque una via di mezzo tra il preset minimo e quello consigliato. Infine, la modalità Personalizzata consente di regolare a piacimento valori come Velocità bit massima (da 5 a 50Mbps), Risoluzione (da 1280×720 a 1920×1200, offrendo sia valori in 16:9 che regolazioni in 16:10) e Frequenza di fotogrammi (30, 60 e 120fps), dando al software la possibilità di adattare qualsiasi parametro in caso di instabilità di rete e di attivare o disattivare la tecnologia V-Sync.

Alcune delle configurazioni disponibili per regolare a piacimento la qualità dello streaming. Potrete anche creare la vostra configurazione personalizzata scegliendo bit-rate, risoluzione, frame-rate e auto regolazione della banda.

Nel nostro caso, sempre con la connessione in fibra di cui sopra, abbiamo scelto di giocare nella modalità Personalizzata a 1080p60 (1920×1080 pixel e 60fps) con V-Sync attivo, disattivando l’auto regolazione. Avviato Destiny 2, abbiamo scelto di andare in pattuglia nella Zona Morta Europea a caccia di Cabal e Caduti, sperimentando un’ottima risposta dei comandi e una reattività che non ha davvero nulla da invidiare al gioco tradizionale. Salvo sporadici casi, in cui c’è stato qualche calo del flusso streaming, abbiamo riscontrato un netto miglioramento nella qualità rispetto all’ultima beta e, più in generale, una stabilità soddisfacente anche per lunghe sessioni di gioco. Il tutto, doveroso sottolinearlo, giocando rigorosamente in wireless. La situazione migliora (e tanto) utilizzando una connessione cablata, e non abbiamo riscontrato alcuna interruzione nel flusso streaming durante questa prova.

Il bello di GeForce Now sta nel fatto che la piattaforma di NVIDIA consente comunque di intervenire sui parametri tecnici del gioco che si sta utilizzando, proprio come se si stesse giocando sul proprio PC. Nel nostro caso, abbiamo impostato la risoluzione nativa in 4K su Destiny 2 e impostato tutti i dettagli al massimo, con un frame-rate di 60fps, per il solo gusto di mettere alla prova il servizio di NVIDIA, e siamo rimasti piacevolmente sorpresi (anche se, con questa configurazione, la banda si è ben presto arresa). Ritornando all’impostazione più idonea, dunque 1080p e 60fps con i dettagli al massimo, siamo riusciti a godere di un’ottima esperienza di gioco in streaming senza fenomeni di lag evidente. Per dovere di cronaca, abbiamo provato la risposta dei comandi sia utilizzando mouse e tastiera che tramite un controller Xbox One Elite, riscontrando in entrambi i casi performance del tutto in linea all’esperienza di gioco prevista. Per concludere, abbiamo scelto di utilizzare la rete in Wi-Fi impostando GeForce Now nella sua modalità Equilibrata, riprovando Vampyr e giocando il più delle volte in una risoluzione dinamica di 900p e 60fps.

Tramite NVIDIA Shield, si può portare l’esperienza da PC Gaming anche sulla TV di casa.

GUARDANDO AL FUTURO

In conclusione, il servizio di NVIDIA sembra avere tutte le carte in regola per offrire un’esperienza di gioco dignitosa. L’importanza dell’azienda sul lato hardware sembra aver garantito una diffusione e compatibilità del servizio considerevole: sono centinaia infatti i giochi funzionanti su GeForce Now, tra cui titoli recenti come i succitati Mortal Kombat 11 e World War Z, ma anche PUBG e Rainbow Six Siege, Anno 1800 e The Division 2, Far Cry: New Dawn e Jump Force. Per la sua strutturazione, il servizio di NVIDIA si propone più come un diretto concorrente di Stadia che come un vero rivale di PlayStation Now, vista l’esigenza di acquistare i giochi per poterli acquistare all’interno del servizio. Ciò nonostante, l’idea di poter utilizzare anche prodotti di recente pubblicazione sulla TV di casa (con NVIDIA Shield), su Mac o su PC non più all’ultimo grido è di certo allettante.

Resta da scogliere il nodo prezzo, con NVIDIA che non ha ancora condiviso informazioni dettagliate sulle modalità di abbonamento e sul costo effettivo che il suo servizio GeForce Now avrà al debutto sul mercato. Probabile comunque che l’azienda sia intenzionata ad attendere le mosse dei rivali (il prezzo di Stadia in primis, ma anche le mosse di Microsoft con il suo servizio Project xCloud) e che maggiori dettagli possano arrivare in occasione dell’E3 2019. Noi di VGN.it continueremo a tenere d’occhio la piattaforma di NVIDIA e a tenervi informati su tutte le novità in merito.