Cinque anni dopo il debutto di PlayStation Now sul mercato statunitense, da oggi il servizio di streaming di Sony è finalmente disponibile sul mercato italiano. La piattaforma, protagonista lo scorso mese di una closed beta che si è estesa per circa venti giorni, stando alle parole di Sony Interactive Entertainment Italia ha fatto registrare un notevole interesse da parte del pubblico PlayStation, con feedback estremamente positivi sia da parte dei possessori di connessioni molto performanti che con una banda larga più modesta.
Ospiti di PlayStation Italia nella splendida cornice dello Spazio Gessi di Milano, abbiamo potuto (ri)provare con mano la beta di PlayStation Now a poche ore dal lancio sul mercato, scambiando quattro chiacchiere con Marco Saletta, general manager di SIE Italia e neo-presidente di AESVI. In attesa di un test più completo che arriverà sulle nostre pagine nei prossimi giorni, scopriamo in cosa consiste PlayStation Now e le nostre prime impressioni su strada.
Cos’è PlayStation Now e come funziona
Del servizio in sé abbiamo parlato ampiamente qualche settimana fa, in concomitanza con il lancio della beta privata, ma è bene fare un piccolo recap.
PlayStation Now è una piattaforma in streaming che, previa sottoscrizione mensile o annuale, dà la possibilità di accedere a un catalogo di oltre 600 giochi estrapolati da una serie di classici PS2, vecchie glorie per PlayStation 3 e alcuni titoli disponibili su PS4.
Una sorta di Netflix declinato in chiave videoludica, che permette di giocare su PlayStation 4 o PC senza limitazioni temporali o di contenuti. Una volta legato un abbonamento al proprio account PSN, è possibile accedere a PlayStation Now direttamente dall’app su PS4 o tramite PC. Se tramite PS4 avrete la possibilità di giocare in streaming o di scaricare il gioco sulla console, su PC non ci sarà modo di scaricare alcun gioco del catalogo PS Now sul disco rigido del computer, dandovi modo di avviare qualsiasi prodotto del catalogo solo ed esclusivamente in streaming.
Proprio il successo di Netflix e la crescente diffusione di altri servizi di streaming ha spinto Sony a lanciare PlayStation Now nella nostra penisola. Con una diffusione esponenziale della banda larga anche nei piccoli centri abitati d’Italia, Marco Saletta ritiene che i tempi siano finalmente maturi per offrire un servizio come Now anche in un paese “tecnologicamente non sempre al passo coi tempi” come il nostro.
“Pensiamo concretamente che i tempi siano maturi“, ha commentato Saletta. “Ce lo testimonia il successo di altre piattaforme di streaming in altre categorie, ce lo dice l’infrastruttura che oggi finalmente c’è, sia fibra che banda larga, ce lo dice peraltro il comportamento dei consumatori in altri paesi. Noi arriviamo sempre dopo, ma arriviamo. Tendenzialmente nella tecnologia gli italiani non sono i più innovatori: siamo dei buoni follower, ma quando arriviamo lo facciamo come tutti gli altri“.
Al momento, Sony prevede due modalità di abbonamento: mensile, al prezzo di 14,99 euro, e la più conveniente formula annuale, in vendita a 99,99 euro. Come ogni servizio in streaming, Sony offre un periodo di prova di sette giorni, al termine del quale potrete decidere di confermare il servizio o disdire l’abbonamento.
Per giocare, è richiesta una banda minima di 5Mbps, che stando alle parole dell’azienda è ben al di sotto della media sul territorio italiano (che si attesta attualmente sui 15,1Mbps, con una crescita annuale del 41%). Con una banda del genere, potrete utilizzare il servizio in streaming a una risoluzione di 720p senza problemi di latenza, sebbene sia chiaramente consigliato l’uso di una banda maggiore nel caso in cui foste interessati a godere di prodotti multiplayer.
A tal proposito, Sony ha confermato una caratteristica implicita del servizio molto interessante: i giochi inclusi nel catalogo di PlayStation Now che supportano il multiplayer non richiederanno un abbonamento a PlayStation Plus per godere delle funzionalità online. Ciò significa che per giocare in multiplayer a Killzone: Shadow Fall o titoli simili basterà abbonarsi a PlayStation Now e non dovrete aggiungere alla spesa mensile anche il costo di PS Plus.
Una scelta interessante che tuttavia ci ha portato a chiedere a Marco Saletta se l’azienda avesse in programma di integrare i due servizi in futuro, soprattutto dopo la scelta di escludere i giochi PS3 e PlayStation Vita dal catalogo della Instant Game Collection di PlayStation Plus. Una sorta di abbonamento condiviso ai due servizi, anche a fronte di un esborso di 120 euro l’anno, sarebbe certamente più appetibile del dover fronteggiare un investimento di circa 50 euro all’anno per Plus e di almeno 100 euro all’anno per Now.
“Sicuramente il consumatore avrà tutta la libertà di scegliere“, ha commentato Saletta. “Penso che l’utente di PlayStation Now abbia sicuramente la conoscenza dei blockbuster che fanno parte del catalogo e scelga in base alla qualità. Il giocatore Plus essenzialmente si abbona sia per giochi gratuiti della Instant Game Collection che per godere del multiplayer online. Ancora oggi dunque i due servizi puntano a target abbastanza differenti, ma posso certamente concordare con te che, nel lungo termine, dovremo fare delle scelte in questa direzione“.
Dopo la presentazione, abbiamo avuto modo di riprovare con mano la beta di PlayStation Now con una varietà di giochi e generi, così da saggiare la bontà dello streaming con una connessione da 100Mbps condivisa simultaneamente da otto postazioni PS4 connesse alla stessa rete. Dunque, tenendo conto dei limiti già citati in apertura (giocando in streaming, la risoluzione è bloccata a 720p a prescindere dalla bontà della vostra connessione), PlayStation Now si è comportato bene sia con giochi di guida come DiRT 4 che con picchiaduro come Ultra Street Fighter IV, con un input lag non eccessivo e tempi di reazione sostanzialmente positivi. Servirà certo una prova più approfondita per valutare al meglio questo aspetto, ma per il momento, al netto di tempi di avvio forse un po’ lunghi per ogni gioco avviato in streaming, si tratta di una piattaforma che funziona abbastanza bene.
Qualche differenza l’abbiamo certamente notata in termini di prestazioni, e in particolar modo avviando Killzone: Shadow Fall dapprima in streaming (dunque con il limite dei 720p) e poi nella versione PS Now scaricata sul disco rigido di PS4, che corrisponde in tutto e per tutto all’edizione digitale acquistabile su PlayStation Store. Come detto poc’anzi, giocando in streaming su PC o PS4 sarete sempre limitati a una risoluzione di 720p senza godere di feature come la tecnologia HDR, mentre scaricando il gioco sulla console potrete giocare alla massima risoluzione (fino a 4K) e di godere del supporto alla tecnologia HDR se prevista dal gioco.
Un limite che va a gravare su chi intende fruire del servizio esclusivamente in streaming, ma che probabilmente dovrebbe essere gestito diversamente da Sony: servizi come Netflix permettono l’uso di 4K e HDR anche in streaming a patto ovviamente che l’utente abbia dalla sua una banda sufficientemente performante, ed è così che PlayStation Now dovrebbe funzionare. Certo, è vero che nel caso della fruizione di contenuti video on demand la banda utilizzata è prevalentemente in entrata, mentre nel caso dei videogiochi c’è da considerare che gli input richiedono non solo una buona banda in download, ma anche e in particolare di ottime prestazioni in upload e di latenze molto basse. Probabilmente allo stato attuale l’infrastruttura non ha ancora raggiunto un livello tale da garantire la fruizione dei titoli a risoluzioni maggiori senza andare a gravare sull’esperienza di gioco.
È presto per giudicare, dal momento che preferiamo provare con calma e con molteplici prodotti le effettive peculiarità e limitazioni del servizio, ma quello che potrebbe condizionare i giocatori al momento, oltre al discorso prezzo e alla necessità di stipulare due abbonamenti se si intende continuare a giocare alle ultime novità in multiplayer, è che allo stato attuale il catalogo offre un vasto numero di giochi PS2 e PlayStation 3 (a proposito, a causa dell’architettura del processore Cell, i giochi PS3 sono gli unici a non essere scaricabili su PlayStation 4 ma utilizzabili soltanto in streaming), ma di giochi appetibili per l’ultima ammiraglia Sony ce ne sono davvero pochi. Certo, il target a cui punta l’azienda è molto diverso da Microsoft e il suo Xbox Game Pass, che propone sì un servizio su sottoscrizione ma non include (per il momento) lo streaming dei contenuti. Una scelta compensata dalla disponibilità al day-one di tutte le esclusive del suo catalogo.
Sempre a tal proposito, abbiamo chiesto a Saletta cosa pensasse del possibile impatto di questa nuova e importante realtà sulle performance di PlayStation Now al debutto sul mercato italiano. “Credo siano servizi abbastanza diversi: Xbox Game Pass punta molto sul concetto di titoli al day-one e sul download, mentre noi puntiamo a un catalogo di giochi molto importante, fatto di tanti blockbuster, dando la possibilità sia di download che di streaming. Dunque, pur sposandone in qualche modo la filosofia, credo che siano abbastanza diversi“, ha confidato il general manager di Sony.