La prossima generazione di console è ormai alle porte e pochi mesi ci separano da gargantueschi teraflops, ray-tracing e hardware dalle forme più bizzarre. Tuttavia non siamo ancora pronti a lasciare indietro i nostri fidi compagni di gioco che negli ultimi anni ci hanno fatto divertire ed emozionare con le loro storie immersive.
Abbiamo così deciso, vista l’emergenza, di consigliarvi una selezioni di giochi che hanno rappresentato la generazione che sta per volgere a conclusione. Così, se nello scorso speciale vi abbiamo indicato le migliori avventure interattive da giocare, oggi vogliamo portare alla vostra attenzione quelli che sono stati gli Action RPG che ci hanno fatto perdere il conto delle ore passate davanti allo schermo, e che dovreste assolutamente recuperare prima di fare il passo verso le console future.
Kingdom Come: Deliverance
Cominciamo la nostra lista di titoli da recuperare con Kingdom Come: Deliverance, il gioco di ruolo sviluppato da Warhorse Studios che ci teletrasporta nella Boemia del XV secolo. Il titolo dello studio ceco è una perfetta riproduzione dello stile di vita dell’epoca, dove i ricchi guazzavano nel lusso più sfrenato mentre i poveri lottavano per un tozzo di pane. In questa forbice sociale troviamo il nostro protagonista Henry, umile figlio di un fabbro che si ritrova coinvolto in una battaglia fratricida per il controllo della regione tra Venceslao e il suo fratellastro Sigismondo.
Kingdom Come: Deliverance punta su un comparto narrativo unico, un gameplay profondo come pochi e un realismo tale da farci perdere nelle foreste e nei villaggi dell’Europa centrale. A oggi il gioco è un nettamente più rifinito e migliorato razie alle numerose patch, oltre ad avere un’immensa longevità che gli sviluppatori hanno voluto espandere con i diversi DLC pubblicati in questi anni.
Xenoblade Chronicles 2
Sinceramente non ricordo quanto tempo abbia passato a esplorare le schiene dei Titani di Xenoblade Chronicles 2 su Nintendo Switch. E pensare che in una console così piccola abbiamo potuto ammirare pianure verdeggianti, marmorei palazzi e fredde distese innevate, nonostante la potenza non esaltante della console ibrida. Questa esclusiva per Switch riserva continuamente sorprese, a partire dalla storia di Rex e dei fantastici Gladius che potremo utilizzare per sbaragliare nemici tra spettacolari combo distruttive. Inoltre, nonostante Xenoblade Chronicles 2 sia un JRPG, è riuscito a distaccarsi dai combattimento a turni, tipici di questo genere e che potrebbero non piacere a tutti, grazie a una dinamicità degli scontri che comunque richiedono un certo quantitativo di tattica e preparazione.
Star Wars Jedi: Fallen Order
Dopo la canonizzazione perpetrata da Disney con l’acquisizione del brand, Star Wars non ha ricevuto nessun gioco dotato di single player. I due Battlefront, nonostante fossero dei titoli tecnicamente superbi, non riuscirono a farci provare le stesse emozioni di giochi del passato ambientati nella galassia di George Lucas. Questo prima dell’annuncio di Star Wars Jedi: Fallen Order da parte di Vince Zampella di Respawn Entertainment.
Il nuovo capitolo, ambientato durante l’età imperial,e vede protagonista Cal Kestis, un padawan fuggito alla Purga Jedi. In questo nuovo titolo il nostro eroe dovrà affrontare l’Impero per restaurare l’Ordine Jedi e riportare la pace nella galassia. Sebbene la componente ruolistica non sia così forte come in altri titoli, va encomiato il lavoro degli sviluppatori che, dopo il collasso del franchise sul lato videoludico, è riuscito a restituire la giusta atmosfera che fan cercavano da molto tempo.
Horizon Zero Dawn
Aloy rappresenta una delle icone più importanti del panorama delle esclusive PlayStation. Nonostante una storia non eccezionale, ma comunque d’effetto, il titolo ha riscosso un enorme successo, tanto da spingere Guerrilla Games a portare il titolo anche su PC e allargando di fatto la fetta di pubblico che può accedere al decadente mondo post-apocalittico.
La peculiarità di Horizon Zero Dawn è quella di unire la selvaggia e tribale società degli uomini sopravvissuti a un misterioso cataclisma a quella più moderna e meccanica delle nuove bestie robotiche che abitano la Terra. Ma ciò che affascina di più è la possibilità di combattere queste creature con armi come lancia e arco, dando vita a scene epiche degne dei più grandi colossal.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild
The Legend of Zelda: Breath of the Wild è stata la vera killer application per Nintendo Switch, tanto da aver spinto milioni di giocatori a comprare la nuova console della grande N solo per poterci giocare. Il titolo è stato osannato da pubblico e critica, tanto da fargli valere il premio di Gioco dell’Anno durante i The Game Awards del 2017.
Il motivo di tale successo va ricercato nell’ottimo lavoro di rifinitura di molte meccaniche di gioco e di una fisica praticamente perfetta, che vi garantirà moltissimi modi per fronteggiare le minacce nemiche. Breath of the Wild vi porterà a esplorare la nuova Hyrule, che in questo titolo potete considerare come un enorme, unico dungeon dove ogni roccia e ogni cespuglio può nascondere un enigma o una sfida per Link.
The Elder Scrolls Online
Se le cose fossero andate diversamente, questo posto sarebbe stato da un’altra famosa serie di casa Bethesda. Piuttosto abbiamo voluto premiare The Elder Scrolls Online per la capacità dei suoi sviluppatori di aver realizzato un immenso open world nelle mitiche lande di Tamriel. Il connubio tra comparto multiplayer e quello narrativo ha trovato in questo titolo la sua ragion d’essere, inoltre i ragazzi di Bethesda rivelano periodicamente DLC ambientati in reami differenti, tenendo quindi viva la community che coopera tutt’oggi per sconfiggere draghi e trovare misteriosi tesori nei meandri di grotte, castelli ma soprattutto dungeon pieni di draugr.
Monster Hunter: World
La saga di Capcom ha sempre attratto i giocatori per la sua semplice, ma al contempo appagante, peculiarità di fondo: quella di uccidere mostri giganteschi. Monster Hunter: World non è stato da meno, anzi ha a suo modo rivoluzionato la “caccia” che in questo capitolo si fa ancora più entusiasmante. Numerose le creature vecchie e nuove che abitano il Nuovo Mondo e tante le missioni che i cacciatori dovranno affrontare per ottenere ambiti trofei che metteranno in evidenza le vostre capacità. Il tutto senza considerare l’arrivo dell’imponente espansione Iceborne che rappresenta praticamente un gioco a sé stante, con decine e decine di ore di contenuti ambientati in una nuova landa ghiacciata, anche questa abitata da creature inedite pronte a farci a brandelli.
Assassin’s Creed: Origins
Dopo Syndicate, la saga di Assassin’s Creed ha ricevuto un brusco rallentamento a causa di un allontanamento dalla storia di Desmond che aveva stregato tutti e un gameplay ormai stantio. La rivoluzione è arrivata con Assassin’s Creed: Origins, ambientato nell’Egitto telematico, quello di Cesare e Cleopatra e che consegnò la regione nella mani di Roma. Protagonista di Origins è Bayek da Siwa, che suo malgrado si ritrova a combattere contro quelli che poi saranno i nemici storici degli Assassini. Il cambio radicale di gameplay, che da uno più pacato stealth passa a uno deriva più orientata all’action, ha permesso alla saga di risollevarsi e tornare ad affascinare i giocatori. Complice del successo è stata una mappa immensa in grado di mostrare le bellezze dell’antico Egitto.
The Outer Worlds
Quando ai The Game Awards del 2018 fu annunciato che Obsidian Entertainment avevo in cantiere un RPG dalle tinte western-sci-fi, non stavo più nella pelle. Dopo essermi sentito orfano di un capitolo di Fallout dalla forte componente ruolistica, ecco che fece il suo debutto The Outer Worlds, il nuovo gioco di ruolo sviluppato dallo stesso team che diede i natali a New Vegas, il capitolo più completo dal punto di vista narrativo della saga ruolistica ambientata negli Stati Uniti post-nucleari.
The Outer Worlds è un titolo più semplice nelle meccaniche, e a volte meno profondo, tant’è che notammo che qualche componente di gioco non era proprio all’altezza. Ma, dato il budget di partenza con cui Obsidian ha dovuto affrontare lo sviluppo, quella che abbiamo di fronte è una memorabile avventura nello spazio da rigiocare più volte, il tutto condito dal cinico e bizzarro umorismo dei dialoghi.
The Witcher 3: Wild Hunt
Non potevano concludere senza inserire il capostipite del genere, ovvero sua maestà The Witcher 3: Wild Hunt. Il titolo dei ragazzi di CD Projekt Red, attualmente al lavoro sul colossale Cyberpunk 2077, è stato capace di regalarci una delle esperienze single player più longeve degli ultimi anni. E se è vero che il titolo futuristico del team polacco dominerà la prossima generazione, è pur vero che Geralt di Rivia ha conquistato il cuore dei giocatori di oggi, grazie anche alla trasposizione realizzata da Netflix con Henry Cavill.
Parliamo di un titolo in grado di regalare ore e ore di combattimenti con la spada o con le magie, anche grazie alle missioni secondarie, ognuna realizzata a pennello e considerabile una piccola avventura a sé stante, ma che potrebbe andare a modificare radicalmente il mondo di gioco. Se poi siete alla ricerca di un po’ di sana violenza, le creature demoniache che abitano i boschi e le campagne di The Witcher 3 sapranno darvi filo da torcere.