Detroit: Become Human

VGN.it consiglia: le dieci migliori avventure interattive di questa generazione

Da Until Dawn a Detroit: Become Human, ecco le esperienze interattive che potrebbero fare al caso vostro.

Soltanto una manciata di mesi ci separa dalla nuova generazione di console che, salvo stravolgimenti e rinvii dovuti all’emergenza sanitaria attualmente in corso, vedrà la luce durante il prossimo periodo natalizio. Ma piattaforme come Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One hanno ancora diversi assi della manica che arriveranno sul mercato nei mesi successivi e accompagneranno i giocatori nella transizione generazionale.

Considerato il particolare momento in cui ci troviamo la redazione di VGN.it ha deciso di consigliare a tutti i suoi lettori alcuni dei giochi, suddivisi per genere o tematica, che si sono distinti in questa generazione. Non necessariamente i grandi successi acclamati da pubblico e critica, ma anche quei titoli che ci hanno intrattenuto in maniera particolare e che reputiamo dovrebbero essere recuperati per essere giocati proprio in questo periodo.

Per questo primo appuntamento ho deciso di proporvi quelle produzioni che in parte rinnegano la propria anima videoludica per abbracciare quella cinematografica, puntando su un’esperienza prettamente narrativa e visiva, ma offrendo comunque una componente interattiva che rende i giocatori partecipi e spettatori di quello che accade su schermo.

Life is Strange

Life is Strange

Nella mia carriera di giocatore sono pochi i titoli che sono riusciti a commuovermi, uno di questi è Life is Strange. Magica, commovente e ben narrata, la storia di Max e Chloe è perfettamente inserita all’interno di un contesto sempre affascinante come la fase adolescenziale, con tutte le gioie e i drammi che ne conseguono. La principale particolarità di questa avventura è la possibilità che ha Max di avvolgere il tempo, modificando così il corso di alcuni eventi, mentre i numerosi dialoghi a scelta multipla agiranno in maniera concreta sullo sviluppo della trama.

Life is Strange si lascia apprezzare anche per una pregevole colonna sonora e una profonda caratterizzazione dei personaggi, elementi che rendono ancora più immersivo questo titolo sviluppato da Dontnod Entertainment, disponibile inoltre anche su dispositivi mobile. Pur non raggiungendo il livello del capitolo originale, vi consigliamo anche di recuperare Life is Strange 2 e il prequel Life is Strange: Before the Storm, senza dimenticare lo spin-off gratuito Le fantastiche avventure di Captain Spirit.

Tales from the Borderlands

Tales from the Borderlands

Non sono mai stato attratto più di tanto dalle produzioni Telltale Games, ma devo ammettere che è bastato provare una delle loro avventura interattive per iniziare ad apprezzare sempre di più i lavori della software house californiana. Con Tales from the Borderlands è stato amore a prima vista grazie al dilagante umorismo presente negli episodi che compongono questa raccolta, non a caso parliamo di una delle produzioni più apprezzate di Telltale, se non la migliore in assoluto.

Dialoghi brillanti e una trama avvincente fanno di Tales from the Borderlands uno di quei titoli da recuperare senza indugi. Ma se l’universo di Borderlands non vi ispira sappiate che il catalogo di Telltale Games presenta al suo interno un’offerta adatta a ogni palato: Back to the Future, The Walking Dead, Minecraft: Story Mode, Batman, Games of Thrones e The Wolf Among Us.

The Complex

The Complex è un titolo prettamente cinematografico che si avvale di una discreta componente ludica che permette ai giocatori di influenzare lo sviluppo delle vicende su schermo. Non a caso parliamo di un vero e proprio un thriller fantascientifico girato a Londra, in cui la dottoressa Amy Tenant dovrà fronteggiare un attacco biochimico mentre è rinchiusa in un laboratorio di massima sicurezza.

Ai giocatori verrà chiesto di prendere delle decisioni che avranno conseguenze sul rapporto tra la protagonista e gli altri personaggi, che a loro volta influenzeranno lo sviluppo della trama. Anche se non particolarmente longevo, le numerose scene da sbloccare e i nove finali da scoprire rendono The Complex un titolo piuttosto interessante e che vi consiglio di recuperare. I cultori di queste esperienze cinematografiche farebbero bene anche a valutare le altre produzioni pubblicate da Wales Interactive, come Late Shift a The Bunker.

Until Dawn

Until Dawn

Oltre a spaventare come pochi altri giochi riescono a fare, l’altro aspetto interessante di Until Dawn è la presenza di attori (del calibro di Rami Malek e Hayden Panettiere) che hanno prestato volto e voce per i differenti personaggi che i giocatori dovranno tentare di far sopravvivere a tutti i costi. Quella che doveva essere una tranquilla vacanza invernale, per un gruppo di amici si trasforma in un incubo a occhi aperti, tra oscure presenze sovrannaturali e killer psicopatici assetati di sangue.

Tra scelte dolorose, momenti di puro terrore e QTE da non sbagliare, Until Dawn è il titolo perfetto per chi ama il genere horror e non si lascia spaventare tanto facilmente. E per rimanere in tema di esperienze da brivido allora non posso che consigliarvi di recuperare anche Man of Medan, altra avventura horror interattiva (in pieno stile Until Dawn) facente parte della raccolta antologica The Dark Pictures, che nei prossimi mesi si espanderà con nuovi terrificanti episodi.

Detroit: Become Human

Detroit: Become Human

Col tempo David Cage è diventato uno degli sviluppatori più visionari dell’industria videoludica, affermandosi in questo settore anche per il taglio cinematografico che ha caratterizzato la quasi totalità dei suoi lavori pubblicati sul mercato. Detroit: Become Human rientra nel giro di quelle esperienze videoludiche caratterizzate da un gameplay minimalista e che si affida principalmente a dialoghi a scelta multipla e QTE, il tutto condito da uno comparto tecnico di grande valore e una regia attenta come quella curata da Cage.

Detroid: Become Human catapulta i giocatori in un futuro in cui lo sviluppo tecnologico ha permesso alla società di avvalersi di automi umanoidi in grado di servirli e aiutarli nella loro quotidianità. Ma cosa succede quando questi “involucri intelligenti” iniziano a provare emozioni? La risposta dovrà essere trovata da giocatori sfruttando anche questa volta scelte multiple e numerosi QTE, che influenzeranno il prosieguo della trama. Per approfondire l’introspettiva di David Cage vi consigliamo inoltre di recuperare anche Heavy Rain, Beyond: Two Souls e Fahrenheit, resi disponibili anche in questa generazione con un comparto tecnico migliorato.

Erica

Sulla falsariga di The Complex vi consigliamo di recuperare anche Erica, un discreto thriller interattivo girato con attori veri. Questa esperienza cinematografica ideata e sviluppata da Flavourworks narra le vicende di Erica, protagonista dell’omonimo titolo, impegnata a indagare sulla misteriosa morte del padre. Come è lecito aspettarsi con questa tipologia di giochi, le scelte fatte potranno cambiare il percorso delle vicende narrate, lasciando dunque ai giocatori una notevole libertà decisionale. Insomma, se amate i film e i videogiochi allora Erica è un titolo che vi consigliamo di recuperare senza esitazioni.

Hidden Agenda

Dopo Until Dawn il team di Massive Entertainment ha regalato ai possessori di PlayStation 4 un avvincente thriller investigativo interattivo, appartenente alla gamma di titoli PlayLink, che può essere quindi giocato con l’ausilio del proprio smartphone o tablet, con questi dispositivi che sostituiranno dunque il controller tradizionale. Fino a un massimo di sei giocatori potranno prendere parte alla sessione di gioco, a cui sarà chiesto di votare in merito alle decisioni da prendere e che segneranno il destino dei personaggi.

Le meccaniche da party game rendono Hidden Agenda un passatempo perfetto da giocare sullo stesso divano, in cui i giocatori potranno collaborare nella modalità principale per scoprire l’identità di un misterioso assassino, oppure sfidarsi in quella competitiva che vedrà uno dei partecipanti sabotare le indagini per raggiungere il suo obiettivo prefissato.

Mutazione

Mutazione

Mutazione è stata definita dagli stessi sviluppatori di Die Gute Fabrik come una “soap opera mutante”. Questa interessante avventura, a cui abbiamo dato spazio tempo fa sulle pagine di VGN.it, è caratterizzata da uno stile artistico sublime e dalla presenza di personaggi che creano una forte empatia nel giocatore. Mutazione si lascia apprezzare anche per la sua interazione narrativa con i numerosi personaggi, oltre a offrire un interessante meccanica di gameplay che prevede la creazione di giardini musicali in grado di sprigionare dolci melodie a seconda della tipologia di piante utilizzate.

Afterparty

L’idea alla base di Afterparty è tanto folle quanto intrigante: un’avventura fortemente narrativa e infarcita di divertenti dialoghi in cui i due protagonisti, Milo e Lola, si ritrovano addirittura all’inferno, pronti a sfidare il re degli inferi e i suoi sottoposti in una sfida dall’alto tasso alcolico. A rendere ancora più grottesco il tutto ci pensano i vari cocktail da consumare che influenzano sostanzialmente il tipo di conversazioni che avremo con gli altri personaggi.

L’unico neo di Afterparty è purtroppo rappresentato dalla mancata localizzazione del gioco in italiano, un aspetto che potrebbe minare l’esperienza di gioco da chi non è molto ferrato con la lingua d’Albione. Se l’inglese non è il vostro forte, e magari cercate una tematica differente da quella proposta in Afterparty, allora Oxenfree può rivelarsi una più che valida alternativa.

What Remains of Edith Finch

Non potevo che chiudere questo speciale con What Remains of Edith Finch, un piccolo capolavoro videoludico che è riuscito a sorprendermi grazie a un comparto narrativo sopraffino. Anche se il suo gameplay e la brevità di questa esperienza rimandano ai più classici walking simulator, in questo titolo l’interazione con diversi oggetti è parte integrante della trama di gioco, che vede la protagonista Edith Finch ripercorrere la storia dei suoi parenti esplorando la vecchia casa di famiglia.

Tra ricordi, momenti dolorosi e superstizioni, What Remains of Edith Finch riesce a raccontare una struggente storia che non si dimentica tanto facilmente, segno dell’eccellente lavoro di scrittura che si cela dietro il racconto di Edith. In attesa di una nuova piccola perla da parte di Giant Sparrow, autori tra l’altro di The Unfinished Swan (altro titolo da recuperare se non l’avete mai giocato), non ci resta che ripercorrere ancora una volta l’albero genealogico della famiglia Finch.