Star Wars Jedi: Fallen Order

Star Wars Jedi: Fallen Order

Dopo le incertezze sul destino della saga, Respawn ci riporta finalmente nel mondo di Star Wars con una nuova storia canonica.

Parlare di Star Wars è ormai diventato un percorso a ostacoli disseminato di mine antiuomo e mortali raggi laser. Basta una parola fuori luogo, un apprezzamento a una particolare o avere la benché minima opinione sul franchise, che ci si ritrova sommersi da una valanga di insulti dai “fan” irriducibili. Certo è che al tempo di Battlefront II, EA non suscitò grandissima simpatia nel pubblico per colpa di un’esperienza al di sotto delle aspettative e una pessima gestione del discorso loot box e microtransazioni. La scomparsa del progetto di Amy Henning, creatrice di Uncharted al lavoro sul misterioso Ragtag (poi cancellato), o del nuovo gioco di ruolo ambientato nella Galassia Lontana Lontana, ha lasciato gli appassionati della serie creata da Lucas a dir poco amareggiati.

Per questo motivo, l’arrivo di Star Wars Jedi: Fallen Order è stata una manna dal cielo, una benedizione che sin dalle prime immagini, e successivamente dai trailer e dalle demo (come quella vista a Los Angeles), ha decisamente rassicurato la community. La proposta di Respawn Entertainment ha convinto tutti, sia dal punto di vista narrativo che di gameplay. Perciò basta cincischiare e salite a bordo della Mantis per scoprire la nuova avventura del giovane padawan Cal Kestis.

Star Wars Jedi: Fallen Order
L’immenso cimitero di Bracca ci ricorda la gloria della Repubblica.

ECHI DI UN MASSACRO

Una musica dolce e soave ci accoglie all’avvio di Fallen Order: sullo sfondo una capsula di salvataggio viene espulsa da una nave della Repubblica di classe Venator ormai a pezzi, che mostra da subito l’impegno profuso per la realizzazione di un nuovo capitolo che possa inserirsi nell’universo canonico, che non va semplicemente ad adagiarsi sulle ormai note, ma sempre incredibili, colonne sonore di John Williams. Arriviamo così su Bracca, nuovo pianeta dell’immaginario di Star Wars e sede di uno dei più grandi centri di recupero materiali dell’Impero. Qui il nostro protagonista Cal, impegnato a estrarre metalli, ascolta una strana melodia, che successivamente scopriamo essere Black Thunder dei The Hu, gruppo mongolo noto per aver unito i canti del loro popolo alla musica rock.

La vita su Bracca è comunque fatta di sofferenze e soprusi da parte dell’Impero, che non si interessa delle condizioni di salute e sicurezza degli operai. In questa precaria situazione, Cal e il suo ormai unico compagno Prauf, trovano un caccia Jedi di piccole dimensioni sul ponte di un Venator della Repubblica. Il destino però vuole che uno dei cavi di sostegno della nave si rompa, condannando i due tra le fauci dell’Ibdis Maw, un gigantesco essere simile al Sarlacc ma composto da più bocche connesse a un unico sistema digestivo. Tramite l’utilizzo della Forza il padawan, che si era ritirato su Bracca per sfuggire alla temibile Purga Jedi, riesce a salvare Prauf ma così facendo attira su di sé l’attenzione dell’Impero: il gesto non rimane inosservato e ben presto gli Inquisitori arrivano per indagare. Solo l’intervento di Cere Junda e del capitano Greeze riesce a mettere in salvo Cal da un destino nefasto.

L’avventura, che al suo livello di difficoltà standard può tenervi impegnati per 15-20 ore, propone un momento interessante da inserire nell’era imperiale. La storia di Jedi: Fallen Order è ambientata infatti cinque anni dopo l’Ordine 66, il terribile ordine impartito da Palpatine per eliminare tutti i Jedi, e già da subito è possibile percepire il terrore imposto dal nuovo ordine galattico. A livello di background, tuttavia, non è ancora possibile conoscere altri dettagli se non quelli mostrati nel titolo o quelli disegnati nell’omonimo fumetto, che però ritrae Cere Junda e Eno Cordova, entrambi personaggi chiave, prima degli eventi di gioco.

Per quanto concerne invece la sceneggiatura e l’evoluzione del carattere del nostro protagonista, Respawn non è riuscita a proporre nulla di nuovo, senza troppi colpi di scena e con Cal che veste il tipico ruolo di personaggio buono di Star Wars, sempre pronto a fare un passo indietro ove necessario o a cercare di convincere il cattivo di turno a tornare sui suoi passi. Al contrario alcuni personaggi secondari hanno ricevuto un’ottima caratterizzazione, come ad esempio Cere oppure l’intrigante quanto diabolico Malicos.

Star Wars Jedi: Fallen Order
Bogano e il maestoso tempio degli Zeffo.

CRONACHE DALL’ORLO ESTERNO

Ogni nuovo capitolo di Star Wars permette agli sceneggiatori di sbizzarrirsi nella creazione di nuovi pianeti e creature e in Jedi: Fallen Order questa inventiva non è certamente mancata. La storia infatti gira completamente intorno alla ricerca di un Holocron, ovvero una sorta di archivio Jedi portatile, custodito all’interno di un tempio Zeffo, una nuova e antica razza di utilizzatori della Forza ormai scomparsa. A fare la loro comparsa anche nuove incredibile creature come i Jotaz di Zeffo (i suoi abitanti perduti hanno lo stesso nome del pianeta) o i Oggdo di Bogano.

Ma se da una parte troviamo delle assolute novità, non sono certo mancate vecchie conoscenze che faranno felici i fan di lunga data, a partire dalla presenza del violento partigiano Saw Gerrera, già visto in The Clone Wars, Rebels e Rogue One, o del ritorno del pianeta natale delle Sorelle della Notte e di Darth Maul, Dathomir, pianeta connesso fortemente al Lato Oscuro. L’unione del consolidato con le nuove esperienze riesce a inserire alla perfezione l’avventura e le ambientazioni nel canone di Star Wars.

Star Wars Jedi: Fallen Order
Saw Gerrera, una delle comparse più iconiche dell’universo di Star Wars.

A proposito di nuovi mondi, Respawn è riuscita a raggiungere un’abilità nel level-design encomiabile. I vari pianeti esplorabili sono caratterizzati da una stratificazione molto interessante e una serie di percorsi e scorciatoie incredibilmente interconnessi. Man mano che apprenderete nuove abilità, imparerete anche a sbloccare passaggi segreti o porte che vi faciliteranno il raggiungimento di aree già esplorate, favorendo così anche il backtracking (elemento molto importante della componente esplorativa).

Uno degli elementi meno convincenti in tal senso è l’assenza di viaggio rapido, anche nel caso in cui abbiate sbloccato un punto di meditazione: sfortunatamente, infatti, per passare da un punto all’altro della mappa dovrete necessariamente percorrere il tragitto a piedi o sfruttare una delle scorciatoie. Ogni qualvolta porterete a termine un compito, però, vi toccherà raggiungere la vostra astronave (che funge da hub principale, come nel caso di Mass Effect) ripercorrendo i vostri passi a ritroso.

I MISTERI DELLA FORZA

Jedi: Fallen Order spinge il giocatore a esplorare i misteri dei mondi tramite l’utilizzo di un potere abbastanza raro tra gli utilizzatori della Forza. In questo caso infatti la Psicometria, ovvero la capacità di apprendere il passato toccando un oggetto, non è solo un potere di contorno, ma sarà utile ai fini del gameplay per scoprire i segreti del passato e svelare diversi retroscena, sia riguardo la cultura zeffoniana che quella della storia dopo l’ascesa dell’Impero che tutti conosciamo.

Ci ha convinti molto l’avanzamento di Cal, che da padawan sprovveduto e rozzamente armato di spada laser arriverà a diventare un cavaliere provetto capace di controllare la Forza a proprio piacimento. Difatti ai fini di garantire un gameplay sempre nuovo e mai stantio, Cal a inizio gioco ha quasi tagliato ogni legame con la Forza, dimenticando gli insegnamenti del suo maestro. Man mano che proseguiremo nella nostra missione, il nostro eroe si riconnetterà ai suoi ricordi legati all’addestramento ricevuto, come la corsa sui muri (che consente di raggiungere aree altrimenti inaccessibili) o la Spinta della Forza. Questi elementi sono utili tanto nei combattimenti quanto nell’esplorazione e danno il meglio quando vengono combinati, per risolvere puzzle ed enigmi ambientali che coinvolgono l’uso di molteplici abilità una dopo l’altra. A corredo di ciò ci sono anche dei potenziamenti più pragmatici da applicare al proprio droide di fiducia BD-1, come il motore potenziato per risalire le corde, e persino una spada a doppia lama per sferzare gruppi di nemici. Il bello, se vogliamo, è che ciascuna di queste abilità potrà essere poi potenziata ed espansa per ottenere nuovi modi di sfruttare la Forza a proprio favore.

Star Wars Jedi: Fallen Order
Tra i nemici che affronteremo nell’avventura, non mancano droidi decisamente poco amichevoli.

Tali potenzialità esplodono letteralmente durante la ricerca dell’Olocron, con Cal Kestis che dovrà calarsi in tombe e antichi templi come in un qualsiasi Tomb Raider, all’interno delle quali troveremo trappole ed enigmi da risolvere. Respawn ha deciso di abbracciare l’anima da metroidvania del gioco non limitando a una singola visita questi luoghi, ma aggiungendo aree che saranno esplorabili solo una volta ottenuto un certo potere, che vi permetterà di risolvere tutti i rompicapi. Molti richiedono il semplice rallentamento, mentre altri dovranno essere completati una volta in possesso di poteri più avanzati o gadget, come l’Attrazione della Forza o l’Override di BD-1.

L’ADDESTRAMENTO DI UN JEDI

Il combattimento di Star Wars Jedi: Fallen Order è stata un’enorme incognita fino al momento della distribuzione. La demo vista in anteprima a Los Angeles aveva lasciato intendere qualche vaga somiglianza alla serie Dark Souls, ma dopo aver portato a termine la storia, non possiamo non confermare quanto visto. Respawn si è ispirata particolarmente al sistema di combattimento messo in piedi da From Software, in primis quello di Sekiro: Shadows Die Twice, ma riuscendo a rielaborarlo in chiave Star Wars in modo a dir poco convincente e mantenendo quella tridimensionalità d’azione vista nel gioco ambientato in Giappone.

Per prima cosa non esistono livelli, bensì una sempre maggiore abilità dell’eroe nel dominare le vie dei Jedi, e di conseguenza del giocatore. Sconfiggendo nemici e ottenendo informazioni sul mondo di gioco, riempirete la barra dei punti abilità da poter spendere nell’apposito albero. Tuttavia, nel caso in cui dovessimo essere sconfitti da un nemico, questo non ci ruberà tutti i punti abilità ottenuti e non spesi, ma svuoterà solamente la barra esperienza, che potrà essere riempita nuovamente colpendo il medesimo avversario. Tornando all’albero delle abilità, queste permettono al nostro Cal di potenziare le skill in suo possesso attraverso tre rami ben definiti: Salute, Forza e Spada Laser. Se nel primo caso si può incrementare la barra dell’energia e il quantitativo di salute ripristinata grazie alle capsule di stim di BD-1, Forza e Spada Laser permettono di apprendere nuove e devastanti tecniche, quali il mitico lancio della spada o attacchi di prossimità che risultano molto utili di fronte a gruppi nutriti di nemici. Non tutto è però dall’inizio, e occorrerà avanzare nella campagna per poter sbloccare tutti i nodi e quindi avere accesso a tecniche avanzate come il Rallentamento Prolungato, che consente ad esempio di rallentare il corso del tempo e avere così modo di recuperare energia senza essere colpiti dai nemici.

Star Wars Jedi: Fallen Order
La Seconda Sorella ci darà la caccia in ogni luogo.

Per quanto riguarda il combattimento, non sono previste barre della stamina, ma ciò non significa che non dovrete ponderare i vostri attacchi. Ci sono tre parametri da tenere d’occhio: salute, resistenza e Forza. La prima è abbastanza autoesplicativa, mentre la seconda indica quanto possiamo resistere prima di rimanere completamente scoperti ai micidiali attacchi del nemico. L’ultimo parametro ci permette di utilizzare gli attacchi più potenti, attingendo direttamente dalla Forza, e si può ricaricare mettendo a segno dei colpi con la spada laser.

Alla luce di quanto detto, in un titolo del genere diventa pressoché fondamentale riuscire a compiere determinate azioni col giusto tempismo, prima fra tutte la parata, tecnica da padroneggiare immediatamente, anche perché la rotolata non è la panacea ai colpi avversari. Se in un Dark Souls saper utilizzare il parry è importante, in Jedi: Fallen Order potrebbe diventare presto fondamentale. Una parata effettuata al momento più opportuno permette di respingere un proiettile laser o lasciare uno scout totalmente vulnerabile a un micidiale attacco finale. Fate attenzione però alla telecamera, presa in prestito dai souls con tutti i suoi pregi e difetti: in alcuni momenti vi ritroverete a dover affrontare addirittura multipli nemici tutti insieme e se doveste bloccarvi in un angolo, beh… assicuratevi di gestire il lock-on (R3/RS) per cambiare in modo repentino il bersaglio da agganciare o preparatevi a ricominciare da capo.

UN’AVVENTURA IMPERFETTA

La nostra prova, avvenuta su Xbox One S, non è andata esattamente alla perfezione. Il gioco non è ottimizzato al meglio sulla console e, in termini di fluidità e grafica, corre il rischio di far storcere il naso: i tempi di caricamento sono estremamente lunghi e, se si considera che la morte è sempre dietro l’angolo, corrono il rischio di diventare frustranti nel lungo periodo. Sono frequenti i fenomeni di pop-up o rallentamenti, fattori che in un titolo del genere potrebbe compromettere l’esperienza, specialmente quando i nemici vi compaiono di fronte all’improvviso mentre state esplorando l’ambientazione.

Respawn ha cercato di mettere una pezza con alcuni aggiornamenti post-lancio, tuttavia l’impressione è di un gioco che, nonostante l’uso dell’Unreal Engine 4, non sia stato in grado di sfruttare al meglio le potenzialità del motore di Epic. Il comparto grafico non è dei più accattivanti, nonostante alcuni scorci siano davvero suggestivi, ma le espressioni facciali, alcune animazioni e la recitazione durante le cut-scene, per quanto apprezzabili nelle intenzioni, non riescono mai a risultare memorabili. È certamente un peccato, dal momento che l’avventura creata dagli autori di Titanfall si inserisce perfettamente nel canone di Star Wars e riesce, anche grazie a una colonna sonora pregevole e a un ottimo doppiaggio in lingua italiana, a trasportare il giocatore in un universo amatissimo come quello di Guerre Stellari. Speriamo che la software house possa fare tesoro degli elementi più critici e frustranti di questo primo esperimento in vista di un ipotetico (ma decisamente possibile) sequel.

Star Wars Jedi: Fallen Order
Star Wars Jedi: Fallen Order
GIUDIZIO
Nulla da rimproverare a Respawn Entertainment che, dopo strazianti cancellazioni e abbandoni, ci ha finalmente riportato a vivere un'esperienza single-player unica che i giocatori e appassionati di Star Wars chiedevano a gran voce. Non mancano problemi tecnici, sintomo di un'ottimizzazione tecnica non eccelsa, ma di certo non è questo ciò che va a penalizzare un gioco in grado di lasciar trasparire nettamente la passione verso quel mondo leggendario creato da George Lucas. Se amate Star Wars e volete vivere la fantasia di diventare un Jedi, l'avventura di Cal Kestis è ciò che fa al caso vostro.
GRAFICA
8
SONORO
9
LONGEVITÀ
8
GAMEPLAY
8.5
PRO
Il personaggio cresce col giocatore
Nuove colonne sonore uniche
Canone perfettamente ampliato e storia ben incastrata
Level-design encomiabile
CONTRO
Gestione della telecamera non ottimale
Esperienza poco fluida su Xbox One S
Cal non risulta troppo affascinante come personaggio
8.4
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