Xbox Game Pass

Xbox Game Pass, storia di un servizio di successo

Il rivoluzionario servizio di Microsoft ne ha fatta di strada, ripercorriamo insieme le tappe più importanti della sua ascesa.

Era il 2017 quando Microsoft annunciava al mondo quello che, col senno di poi, sarebbe diventato uno dei più importanti servizi dedicato ai videogiochi. Visto con gli occhi di allora Xbox Game Pass poteva sembrare sì un progetto ambizioso, ma sicuramente nessuno avrebbe immaginato che avrebbe raggiunto la portata attuale.

Come tutti sappiamo Xbox Game Pass è un servizio di abbonamento di Microsoft che permette, pagando un canone mensile, di giocare a un ampio catalogo di titoli senza la necessità di doverne acquistare la copia fisica o digitale. Una vera e propria rivoluzione che avrebbe permesso a migliaia di giocatori di accedere ai maggiori titoli senza spendere le cifre richieste dal mercato diretto.

Inizialmente riservato agli Insider, il servizio di Microsoft iniziò pian piano a evolversi. Pochi mesi dopo, nella seconda metà del 2017, il colosso di Redmond aprì l’accesso a Xbox Game Pass a un puobblico più ampio di giocatori, permettendo di fatto a coloro che possedevano un abbonamento a Xbox Live Gold di poter accedere anche al nuovo servizio. Nel frattempo Microsoft continuò a lavorare per ampliare il catalogo, inizialmente non molto rifornito, a partire dalla retrocompatibilità con i titoli per Xbox 360 e inserendone una parte proprio all’interno di Xbox Game Pass.

La vera rivoluzione però si ebbe circa un anno dopo il reveal di Xbox Game Pass, quando la casa di Redmond annunciò a sorpresa che tutte le proprie esclusive sarebbero state rilasciate in contemporanea sia sul mercato e sia sul servizio di abbonamento, permettendo dunque a tutti gli iscritti di poter giocare alle esclusive Microsoft a partire dal giorno di arrivo sul mercato, senza spendere un solo centesimo in più oltre il costo dell’abbonamento.

Un paio di mesi dopo, il 20 Marzo 2018, Sea of Thieves è il primo titolo a rispettare tale promessa, facendo il suo esordio su Xbox One e PC e venendo inserito gratuitamente all’interno di Xbox Game Pass. Da qui a poco altre esclusive vennero aggiunte, come Forza Horizon 4, State of Decay 2, fino ad arrivare ai capitoli delle serie di Halo e Gears of War. Circa un anno più tardi Microsoft fece un’ulteriore passo in avanti presentando Xbox Game Pass Ultimate, servizio di abbonamento unico che include al suo interno i vantaggi di Xbox Game Pass e quelli di Xbox Live Gold, permettendo dunque ai giocatori Xbox di dover gestire un unico abbonamento, per di più a prezzo scontato.

Nel primo trimestre di questo anno, dunque a poco più di tre anni dal primo annuncio del servizio, Xbox Game Pass ha raggiunto lo strabiliante traguardo di dieci milioni di iscritti. Un numero impressionante, frutto però di un lavoro eccezionale svolto da Microsoft, che ha costruito tassello dopo tassello quello che a oggi è il più grande servizio di abbonamento di videogiochi disponibile sul mercato. Un servizio, quello di Xbox Game Pass, che non solo ha saputo mantenere nel tempo uno standard qualitativo eccellente, ma che è anche riuscito a migliorarsi, diventando parte integrante di un ampio ecosistema che sembra aver preso lo slancio necessario per riuscire a far imporre Microsoft come leader in questo settore.

Il successo di Xbox Game Pass infatti non è da considerarsi slegato dal contesto dell’azienda americana, che vanta inoltre una community unita e connessa, offre un servizio come Rewards che premia i giocatori più attivi e propone scontistiche dedicate agli abbonati, più altri servizi in cui Game Pass è l’esponente principale, ma senza i quali Microsoft non avrebbe fatto registrare ottimi risultati. Non fraintendete, Xbox Game Pass è un servizio eccellente e avrebbe comunque raggiunto numeri enormi, ma probabilmente estrapolato dal contesto creato da Microsoft, in cui per natura si trova, non avrebbe avuto lo stesso successo.

Una conferma, se così si può definire, viene dal diretto concorrente Sony che, pur avendo una base installate di console più ampia rispetto a Microsoft, con il suo servizio in abbonamento PlayStation Now si ferma a poco più di due milioni di iscritti, numeri eccezionali anche questi, ma davvero irrisori rispetto a quanto dichiarato dal colosso di Redmond. Questo sicuramente è un termine di paragone che ci mostra chiaramente come l’universo Microsoft sia molto ben modellato sulle esigenze dei giocatori, sia dal punto di vista economico e sia dal punto di vista qualitativo, e che conferma come i servizi accessori non siano slegati dal contesto di gioco puramente inteso come tale, ma anzi, siano parte integrante e necessari di esso.

A ogni modo il 2020 per Microsoft sembra essere davvero l’anno della svolta. Non solo grazie a Xbox Game Pass e relativi servizi, ma anche per l’acquisizione e la collaborazione con diversi studi di sviluppo, la nuova console Xbox Series X e infine Project xCloud, che finalmente ha visto la luce nelle settimane scorse. Tanta carne al fuoco e numerosii progetti dunque, per creare quello che potrebbe essere a tutti gli effetti il più grande palcoscenico interamente dedicato ai giocatori.