Negli ultimi anni l’attenzione sulla figura femminile è cambiata parecchio in seguito all’evoluzione della società e dell’avvento di internet, con uno scambio di informazioni e di opinioni portato a livelli estremi. Dalla sua funzione di femme fatale o principessa da salvare, presente in tutte le forme del panorama di intrattenimento, la figura femminile è mutata in qualcosa di più personale, dotata anche di poteri e forza sovrumana come i loro equivalenti eroi maschili.
Ma queste eroine si sono fatte apprezzare soprattutto per una personalità forte e delineata, in cui poter fare immedesimare anche una fetta di pubblico che prima non riusciva a sentire questo coinvolgimento completo nella storia, anche nell’ambito videoludico. Ed è così che sono nate delle eroine del nuovo millennio, protagoniste delle avventure che abbiamo vissuto con loro, storie ricche di tematiche che ci troviamo ad affrontare nella vita di tutti i giorni. Ecco una selezione delle eroine videoludiche che più abbiamo apprezzato negli ultimi anni, che vi riportiamo in uno speciale interamente dedicato a loro.
Senua – Hellblade: Senua’s Sacrifice
Come dire, non c’è nulla di più inappropriato del detto “l’abito non fa il monaco” per descrivere Senua, giovane guerriera norrena affetta da un disturbo psicotico dalla nascita, per cui è costretta a vivere isolata dal mondo e dagli altri, assillata da un insieme di voci e di allucinazioni nella sua testa, che un po’ la guidano un po’ la distruggono, che tormentano la sua esistenza.
Il suo aspetto è curato nei minimi dettagli, creato con una tecnologia avanzata di motion capture per permettere alla sua figura di essere quanto più umana possibile, ma al tempo stesso che il suo tormento sia segnato dagli indumenti, dai particolari del suo viso ricoperto di tatuaggi nordici, dai suoi capelli sostenuti da fascia decorata con delle pietruzze grezze.
Il suo sguardo penetrante, inquadrato spesso a tutto schermo, comunica tutta la sofferenza patita per anni, ma anche la forza nel voler intraprendere il viaggio verso gli inferi che potrebbe portarla a salvare dalla morte l’unica persona di cui si sia mai fidata, il suo amato Dilion, in un’avventura emotivamente coinvolgente a metà tra la realtà e l’illusione.
Aloy – Horizon Zero Dawn
In un’epoca post-apocalittica in cui la tecnologia è diventata così avanzata da essere integrata nella natura tramite creature-robot che hanno sovrastato gli esseri umani, tornati a organizzarsi in tribù e a cacciare per sopravvivere, ritroviamo Aloy, una ragazza cresciuta da un individuo finito ai margini della comunità dei Nora senza saperne il motivo. Aloy è molto lontana dall’icona sexy tipica delle produzioni videoludiche passate, ma riesce a essere altrettanto attraente: è muscolosa, anche un po’ sgraziata, con una capigliatura dettagliatissima e molto rigogliosa, le lentiggini e le orecchie pronunciate.
Bardata con armi di precisione finemente decorate e potenti, oltre che da lance affilate e un dispositivo elettronico posizionato sul suo orecchio che presto impara a usare per farsi avanti nel selvaggio mondo che la circonda, Aloy è l’eroina solitaria che nessuno comprende, ma che un giorno tutti cercheranno perché hanno bisogno di lei. Lei, che con il suo acuto ingegno nel trarre vantaggio dalle tecnologie sconosciute e il suo buon cuore che soffre indiscriminatamente anche per le persone che l’hanno rifiutata, riuscirà a far breccia anche in quello degli anziani più conservatori e ostili.
2B – Nier Automata
2B è un androide che indossa gli eleganti abiti di una cameriera, un po’ gothic lolita per il colore nero del suo abbigliamento e i capelli argentei, armata di katane e di spade enormi. Questo personaggio femminile è stato criticato da molti per il suo aspetto forse un po’ troppo provocante e poco realistico; l’interpretazione dell’autore ci fa però capire di non fermarci al mero fan service, ma di ritrovare in lei una rappresentazione di come gli umani avrebbero voluto utilizzare questa tecnologia per il proprio spirito egoistico, ma che si rivela anche essere un’arma celata molto potente.
Agile e letale, 2B combatte alla pari di avversari molto più grossi di lei; lei è una macchina creata per uccidere, un guscio vuoto senza valori ma che presto si farà portatrice del messaggio presente in Nier Automata, ovvero che anche le biomacchine sono in grado di avere dei sentimenti umani. Il concetto sarà portato all’estremo quando l’androide dovrà patire psicologicamente per il bene del suo fidato accompagnatore 9S, legata a lui da una connessione che mai avrebbe dovuto esserci, e per questo tanto proibita quanto vera e limpida, che mira dritto al cuore del giocatore.
Red – Transistor
In una metropoli futuristica di stile Art Nouveau, Red è una giovane cantante che scappa da un’organizzazione chiamata gli “Orchestrali”, i quali tentano di ucciderla volendo impadronirsi della sua bellissima voce per i propri scopi. Fin dai primi attimi di gioco si intuisce la sua forte personalità, intraprendente, reattiva alle difficoltà che sta affrontando, eroina solitaria in una città diventata ostile per lei, accompagnata solo dalla voce del suo salvatore, intrappolata nella sua arma assieme alla sua voce. Quella è la sua unica speranza, la sua guida.
Poiché non può parlare, il narratore riesce a trasmettere ogni suo pensiero, riempire ogni suo silenzio, rendendo le loro due personalità delineate, così come il legame tra loro. Red viaggerà tra i livelli per assorbire le coscienze delle anime decedute e trascinerà il giocatore nel turbine di sensazioni e di lotte che dovrà affrontare per salvarsi dalla società ormai imprigionata come la sua voce, accompagnata da una colonna sonora variegata negli stili che si alterna a pezzi in cui si sente cantare ed esprimere le parole che non può più pronunciare.
Elizabeth – Bioshock Infinite
Elizabeth: “Book, hai paura di Dio?”
Booker: “No… ma ho paura di te.”
Elizabeth appare inizialmente come la fanciulla semplice, un po’ ingenua e che ha vissuto sempre in una torre, rinchiusa dal mondo esterno perché diversa, che il protagonista deve salvare per condonare un suo debito personale. Lei ha il potere di manipolare il tempo secondo il suo volere, un’abilità troppo grande per essere mostrata all’umanità, ed è quindi svelata al giocatore molto lentamente, anche perché deve prima fidarsi del suo salvatore.
In realtà ben presto si rivela la vera protagonista della storia, capovolgendo l’archetipo di “damsel in distress”. Quando inizia a uscire dal suo mondo limitato Elizabeth è stupita, ammaliata, sinceramente colpita dalla realtà che mai aveva visto, ma nei momenti in cui Booker si trova più in difficoltà, si rivela caparbia e temeraria, ha una forte personalità e un grande coraggio e spirito interiore, tali che ben presto il protagonista del gioco si renderà conto di essere lui stesso a essere salvato da Elizabeth.
Jesse Faden – Control
Jesse Faden è una donna dal misterioso passato in cerca di risposte, inoltre suo fratello è stato rapito ed è disposta a tutto pur di salvarlo. Dotata di poteri soprannaturali, come forza del pensiero e telecinesi, questi si manifestano all’improvviso dopo la morte del Direttore di una multinazionale, e viene ingaggiata dalla stessa per sostituirlo nel suo ruolo dopo aver affrontato una serie di prove di abilità per capire se è in grado.
Intraprendente, coraggiosa, meticolosa, la sete di conoscenza guida Jesse lungo il suo viaggio, in una realtà futuristica piena di scenari terrificanti, ampi, carichi di luce e desolati, quasi a voler seguire il percorso di crescita della protagonista, ma anche di ansia e inquietudine continua nel giocatore, in un crescendo che la porterà a una purificazione implicita della sua anima, fino alla verità.
Ellie – The Last of Us
In un’America distrutta dall’invasione di un virus che ha tramutato la popolazione in una massa di zombie assassini e devastatori, Ellie è una ragazzina rimasta orfana sopravvissuta alla strage, intelligente e sveglia abbastanza da poter sopravvivere per parecchio tempo, fino all’incontro con la figura (quasi) paterna di Joel. Il gioco diventa non solo una sfida di sopravvivenza, ma anche evitare di affezionarsi l’uno all’altro, proprio per non condividere quei sentimenti che hanno portato gli umani a eliminarsi a vicenda, stando troppo vicini.
La ragazzina cresce in poco tempo e coinvolge il giocatore con la sua naturalezza, non ha super poteri magici come siamo abituati a vedere nei videogiochi, con la sua paura di essere normale. Un giovane umano troppo debole per affrontare il pericolo di ciò che la circonda, ma troverà in Joel un compagno tanto inaspettato quanto fidato, riuscendo anche a insegnare a lui qualcosa di importante: saper prendersi cura, ancora una volta, di una persona a lui cara.
Maxine Caulfield – Life is Strange
Una ragazza appena maggiorenne in una cittadina americana sconosciuta, che deve farsi avanti nella società in cui dovrà vivere. È così che si presenta Maxine Caulfield, la protagonista del gioco, che scopre di avere il potere di riavvolgere il tempo per modificare il corso degli eventi. Il giocatore riesce a immedesimarsi in lei fin dai primi minuti, senza alcuna difficoltà.
È un personaggio timido e introverso, con tutti i timori e le paure di una qualsiasi ragazza adolescente, e attraverso la sua storia vengono toccate tematiche delicate come violenza tra le mura di casa, l’eutanasia, l’amore e le difficoltà nel socializzare.
Max si sente un’eroina quando cerca di modificare il corso degli eventi per salvare le persone a cui tiene, prima su tutte la sua amica Chloe, con cui cerca di ricongiungersi dopo anni di separazione, ma al tempo stesso è lei che complica le cose e deve rimediare ai suoi errori per non farla soffrire.
Lara Croft – Tomb Raider (2013)
L’eroina dei videogiochi per eccellenza, Lara Croft, merita sicuramente una menzione. Non come la classica tipa tosta, archeologa solitaria che conosciamo da anni, ma per la sua caratterizzazione diversa. Il focus del personaggio in questo capitolo (parte di una trilogia) non è sulla sua femminilità, accentuata dall’abbigliamento provocante e attraente dei primi capitoli della serie, ma sul suo passato e sulla storia tormentata e schiacciata dalla fama del padre, sulla sua psicologia e le sfide che deve affrontare, in una visione del suo personaggio interiore più profonda e personale.
Ora la ritroviamo con un vestiario più credibile e adatto ad affrontare gli ambienti più ostili, e con un animo verosimilmente umano, con le sue paure e i timori di una ragazza inesperta. Figlia anche dell’epoca in cui è uscito il gioco, ora si trova ad affrontare un nuovo scenario in cui le donne dei videogiochi devono avere uno spessore narrativo e personale per poter conquistare il cuore del giocatore, e Lara non viene meno alla sua ennesima missione.
Rinoa Heartilly – Final Fantasy VIII
Leader del gruppo della Resistenza, che lotta per liberare la sua città dal dominio degli oppressori, Rinoa Heartilly è una ragazza semplice e sincera, ma determinata e di forti principi, la classica ragazza di cui tutti si innamorano. E lei ricopre perfettamente questo ruolo.
Accompagna il protagonista Squall in tutte le sue avventure facendogli da guida, con la sua capacità di esprimere quello che pensa in ogni momento, senza freni, talvolta addirittura cacciandosi nei guai a causa di questa sua particolarità.
La sua determinazione nasconde un po’ di insicurezza verso gli altri suoi compagni di viaggio, poiché sa di essere cresciuta e addestrata in modo diverso da loro per via della sua storia personale, ma tutto svanisce quando si mette in gioco per difendere la sua squadra, e in particolare, il suo amato.