The Complex

Pronti a prendere importanti decisioni nel nuovo thriller sci-fi interattivo di Wales Interactive?

Saranno almeno trent’anni che cinema e videogiochi continuano a cercarsi insistentemente, anche se soltanto in tempi recenti abbiamo assistito a una consistente contaminazione dei due medium intrattenitivi. L’industria videoludica si è definitivamente aperta a Hollywood coinvolgendo tra le sue fila attori e sceneggiatori da premio Oscar, mentre invece film e serie televisive continuano a usare i videogiochi come soggetti e fonti d’ispirazioni per i loro soggetti, come confermato anche dalla trasposizione televisiva che HBO dedicherà prossimamente a The Last of Us.

In questo rapporto biunivoco c’è stato ovviamente spazio anche per film interattivi che sono approdati su console e PC come Late Shift, un cortometraggio che mette nelle mani dei giocatori lo sviluppo dell’arco narrativo tramite una serie di scelte da compiere. In altri casi invece sono stati i videogiochi a proporre la loro visione cinematografica con un tipo di esperienza che si è avvalsa di un sistema di scelte e QTE (quick time event) per dare modo ai giocatori di interagire e modificare il corso degli eventi, con Until Dawn che rappresenta ancora oggi il massimo esponente in termini di avventure interattive.

The Complex, thriller fantascientifico interattivo disponibile dal 31 marzo su PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, appartiene alla prima categoria sopracitata, e segue la scia di produzioni concettualmente simili come il già menzionato Late Shift, The Bunker e The Shapeshifting Detective, cortometraggi live-action interattivi pubblicati da Wales Interactive nel corso degli ultimi anni

Nel cast di The Complex spicca la presenza dell’attrice scozzese Katie Dickie (al centro), nota per il ruolo di Lysa Arryn in Game of Thrones.

UN THRILLER BIOCHIMICO

The Complex arriva sul mercato in un momento particolare per due ragioni piuttosto esplicite: l’uscita per l’appunto nel pieno di una pandemia globale come quella che tristemente stiamo vivendo, a cui si collega inevitabilmente l’incipit narrativo che vede Londra alle prese con un possibile attacco biochimico da scongiurare. Nient’altro che una coincidenza, sia chiaro. Una tecnologia rivoluzionaria, come quella delle nanotecnologie, rischia di avere un impatto terrificante sulla società se non usata in maniera corretta o nel malaugurato caso finisse nelle mani sbagliate.

Proprio la ricercatrice Amy Tenant sarà chiamata a compiere delle scelte, spesso con implicazioni morali tutt’altro che scontate, per tentare di evitare che l’intera città di Londra sia vittima di un disastro biochimico, cercando nel frattempo una via di fuga all’interno di un complesso laboratorio. Ai giocatori, in questo caso più che mai spettatori interessati a ciò che avviene su schermo, vengono affidate le redini di tessere e disfare i rapporti con gli altri protagonisti, prendendo decisioni da cui dipenderà la sua vita e quella degli altri.

IL TEMPO DELLE SCELTE (INTERATTIVE)

Se avete già visto all’opera uno dei cortometraggi interattivi di Wales Interactive allora il funzionamento di The Complex vi sarà abbastanza familiare. In ogni caso parliamo di un film a finali multipli in cui l’evoluzione della trama è imputabile interamente alle scelte intraprese dei giocatori. Il punto di vista focale sarà sempre e soltanto quello di Amy Tenant (interpretata da Michelle Mylett), con le scelte che avranno tuttavia un impatto abbastanza marcato sullo sviluppo della trama, portando i giocatori a districarsi in percorsi narrativi differenti e che indirizzeranno Amy verso uno dei nove finali di gioco.

Si può comunque decidere se fermare il gioco il processo che porta i giocatori a scegliere tre le due o più opzioni che compaiono a schermo, oppure immergersi del tutto all’interno del personaggio di Amy ed effettuare le varie scelte nel giro di una manciata di secondi. Come è lecito aspettarsi le decisioni prese avranno sulla trama degli effetti più o meno marcati, a seconda del blocco narrativo in cui ci si trova. Questo sistema tiene conto delle relazioni di Amy con gli altri comprimari e misura in tempo reale i vari tratti della personalità della protagonista, con questi due aspetti (riepilogati in una schermata richiamabile con il touchpad del DualShock 4) che muteranno a seconda delle scelte fatte.

Si tratta di una feature in parte già vista in produzioni interattive spiccatamente più videoludiche come Until Dawn, di cui però non riesce a ricalcarne quella profondità che aveva caratterizzato l’avventura horror sviluppata da Supermassive Games (autori anche di Man of Madan, primo episodio della raccolta antologica The Dark Pictures).

FINALI ALTERNATIVI

Se parlassimo di un videogioco non ci sarebbe nessun problema a parlare di rigiocabilità, ma nel caso di The Complex è sicuramente più adatto al contesto fare riferimento a un buon numero di visioni da portare a termine per sbloccare i nove differenti finali e le 196 scene che compongono questo thriller fantascientifico. Riguardare per l’ennesima volta una o più scene già note non è propriamente il massimo della vita, ma una volta raggiunto il primo finale viene data la possibilità di saltare alcune scene già visionate in modo da passare direttamente alle sequenze in cui sono previste delle decisioni da prendere.

Nulla vieta però di guardare integralmente i circa 80 minuti del cortometraggio, una durata non eclatante ma compensata proprio dalle numerose scene e relativi finali che offrono poco alla volta sequenze inedite. The Complex si presta invece a essere una produzione perfetta per gli streamer che amano intrattenere i propri spettatori, che potrebbero appunto sfruttare la possibilità di mettere in pausa il filmato non momento dei bivi decisionali per coinvolgere in maniera più diretta il pubblico, raccogliendo così le loro preferenze sulle scelte da effettuare.

CIAK, SI GIRA!

Messa in disparte la componente interattiva, come si comporta invece The Complex dal punto di vista cinematografico? Bisogna dire che tutte le produzioni di Wales Interactive risultano abbastanza curate nella sfera narrativa, pur con tutte le limitazioni del caso dettate da aspetti come il budget o l’esperienza dei nomi coinvolti nei progetti. Se Late Shift aveva puntato maggiormente su un ritmo più sostenuto grazie alle numerose scene d’azione, The Complex appare invece piuttosto compassato e propone una trama sufficientemente interessante ma che non sempre riesce a mantenere alta la tensione.

Più che discreta la prova attoriale del cast di The Complex, formata da Michelle Mylett (Letterkenny, Bad Blood), Kate Dickie (Game of Thrones, The Witch) e Al Weaver (Grantchester), a cui si è aggiunta la streamer Leah Viathan (ex conduttrice di Xbox UK). Non sarà di certo il cinema di Tarantino o un’esperienza interattiva profonda come Black Mirror: Bandersnatch, ma il thriller sci-fi diretto dal giovane Paul Raschid (White Chamber) e scritto da Lynn Renee Maxcy (The Handmaid’s Tale è una produzione che si difende discretamente bene.

Si sarebbe potuto rendere il racconto ancora più avvincente movimentando la trama con qualche spettacolare scena d’azione, oltre a curare maggiormente alcuni effetti visivi che non sempre risultano impeccabili; si nota poi spesso, in occasione delle scene che presentano una decisione da prendere, un certo stacco tra una scena e l’altra. Svuotato dell’esigua componente ludica The Complex riesce dunque a intrattenere a dovere specie durante la prima visione, un po’ meno invece in quelle successive, anche se i differenti finali e le scene inedite aiutano a migliorare il coinvolgimento del giocatore-spettatore che in altri casi andrebbe scemando col passare del tempo.

The Complex
GIUDIZIO
Così come le precedenti iterazioni interattive pubblicate da Wales Interactive, per giudicare The Complex è bene scindere l’aspetto cinematografico da quello videoludico, anche se in questo caso la componente ludica è chiaramente ridotta ai minimi termini. Il sistema di scelte e finali multipli funziona abbastanza bene, pur limitandosi a sciorinare una raccolta di statistiche al raggiungimento dei titoli di coda. In termini cinematografici invece The Complex si attesta sui livelli di chi l’ha preceduto, dimostrandosi una produzione buona e dotata di spunti interessanti, ma lontana dall’essere una visione consigliata a prescindere. Se siete tra quei giocatori che vedono di buon occhio questo genere di esperienze in cui l’unica forma di interazione è dettata unicamente da scelte da compiere, allora The Complex può rivelarsi un discreto palliativo a fronte di un investimento che richiede poco più di una decina di euro.
GRAFICA
7
SONORO
7
LONGEVITÀ
7
GAMEPLAY
7
PRO
Godibile anche sotto il profilo cinematografico
Differenti finali e numerose scene da sbloccare
CONTRO
La sua formula potrebbe non piacere a tutti
Trama discreta ma non sempre coinvolgente
7