Tom Clancy's The Division 2

The Division 2, ecco perchè dovreste recuperare il looter shooter di Ubisoft

Anche in versione base il titolo di Massive Entertainment è in grado di tenerci occupati per tantissime ore, meglio ancora se in compagnia di amici.

Seppur forzata, la reclusione è stata un’occasione per noi giocatori di poter recuperare e completare giochi dimenticati o lasciati in sospeso in questi mesi e, per alcuni, la situazione è stata sfruttata anche per provare alcuni dei titoli pubblicatii negli anni passati e volontariamente non giocati per colpa di periodi ricchi di uscite, non giocate anche per questioni di tempo ed economiche.

In questo ambito, spinto anche dalla solita squadra di amici con cui affronto titoli multiplayer e cooperativi, The Division 2 mi è sembrato uno dei giochi più adatti da recuperare: non per il contesto narrativo scelto da Massive Entertainment per il suo shooter, ma principalmente per tenerci occupati in queste settimane e, allo stesso tempo, per restare costantemente in contatto tra amici.

Dopo quasi due mesi passati tra le strade desolate di Washington, per poi ritornare in quelle della Grande Mela con l’espansione Warlords of New York, ci si è resi conto che con così tanto tempo a disposizione non potevamo puntare su un titolo migliore per intrattenerci: la vastità di contenuti che il gioco mette a disposizione ha infatti riempito le giornate di isolamento facendoci dimenticare le tensioni causate dagli effetti del virus sul nostro territorio.

The Division 2

Ma partiamo con ordine, valutando la generosissima mole di contenuti messa sul piatto dalla software house svedese, tra l’altro interamente disponibile non appena si avvia The Division 2. Già nella versione base si è aperto un mondo di gioco ricco di attività: oltre la campagna principale troviamo infatti missioni e attività secondarie utili per la progressione del nostro personaggio e del suo equipaggiamento. Giocando in cooperativa la sola campagna principale ci ha tenuto impegnati per circa trenta ore ma, portando a termine le varie attività secondarie utili per sbloccare progetti di equipaggiamenti e armi, The Division 2 riesce persino a raddoppiare le ore di intrattenimento.

Tuttavia, considerando la sua natura di gioco di massa, il punto di forza del titolo è da ricercare nell’end game: è stato sorprendente scoprire che il vero gioco iniziasse una volta portata a termine la trentina missioni e le tre roccaforti della campagna. Arrivati a questo traguardo, infatti, vengono introdotti numerosi componenti che abbracciano non solo il gameplay ma anche quello della progressione del personaggio e dei contenuti.

The Division 2 - Guida alla progressione

Il gioco ci ripropone le missioni già affrontate ma, onde evitare il senso di ripetitività, introduce una nuova fazione di nemici dotati di attrezzature più letali, che non solo alzano il livello di sfida ma introducono altri obiettivi da portare a termine nelle missioni e nelle roccaforti. Le ambientazioni delle attività restano uguali ma sono necessari altri approcci per uscire vittoriosi. Il personaggio inoltre potrà contare sulla scelta di diverse classi di specializzazione, ognuna delle quali permette al giocatore di approcciarsi in maniera diversa al gioco grazie a una serie di nuovi potenziamenti e di un’arma speciale, che ci permette di scatenare ingenti danni ai nemici specialmente se usate in combinazione con quelle usate dai compagni di squadra.

Completando le nuove missioni, invase dalla fazione dei Black Tusk, andremo a progredire nel mondo di gioco fino a sbloccare nuove attività: non solo il tanto ambito raid Operazione Ore Buie ma anche le Spedizioni. L’incursione deve essere giocata con una squadra di otto giocatori ma non c’è da temere perchè gli sviluppatori hanno introdotto un livello di difficoltà più abbordabile, che permette a chiunque di entrare in matchmaking e avviare l’attività con altri giocatori in modo da non privare nessuno della possibilità di affrontare il raid. Le Spedizioni, invece, portano il giocatore in una sorta di dungeon disponibile in determinate settimane del mese dove, investigando su tre zone diverse e portando a termine gli incarichi, saremo premiati con componenti per poter fabbricare armi esotiche.

Se tutto questo non potesse bastarvi, dall’inizio di marzo è disponibile la prima espansione Warlords of New York che riporta i nostri agenti nell’ambientazione del primo capitolo. Onestamente mi aspettavo un riciclo dei vecchi scenari di The Division ma invece ci viene offerta un’area di gioco più ristretta ma inedita, dove il team ha ricostruito quartieri e località rimaste fuori dalla New York invernale del primo capitolo. Anche in questo caso ci viene offerta una nuova campagna che, oltre ai soliti equipaggiamenti e armi, ci ricompensa di nuovi gadget e talenti con cui potremo variare il nostro stile di combattimento.

Eliminati tutti gli obiettivi della campagna, il gioco rivoluziona ancora una volta la progressione del personaggio inserendo una nuova schermata da cui potenziare salute, armatura, danni, abilità con i punti guadagnati da ogni missione e, anche in questa espansione, vengono avviati eventi stagionali che spingono i giocatori a riconnettersi per portare a segno nuove cacce all’uomo, roccaforti e missioni secondarie. Inoltre, nelle prossime settimane, il team ha annunciato l’arrivo di un nuovo raid dall’alto livello di sfida che impegnerà i giocatori per altre decine di ore.

The Division 2

Attualmente, è innegabile costatare che in quanto a longevità Tom Clancy’s The Division 2 è uno dei giochi che meglio riesce a intrattenerci durante queste settimane di reclusione forzata. Il looter shooter di Ubisoft è stato lanciato poco più di un anno fa ma è possibile mettere le mani sul titolo, accompagnato alla nuova espansione, al prezzo di 59,99 euro: una spesa decisamente inferiore rispetto a quella che avremmo dovuto sostenere in caso avessimo acquistato solo il gioco base.

Inoltre, cercando tra i vari store digitali è facilmente possibile trovare offerte sul gioco base o key del titolo che possono farci risparmiare ancora molti euro. Difficilmente troveremo offerte sull’espansione di New York ma il gioco base viene spesso offerto anche a una decina di euro che, tutto sommato, è una cifra davvero esigua per le ingenti ore di gioco che il titolo di Ubisoft è in grado di regalare a tutti i giocatori e che ci ha tenuti per settimane impegnati allo schermo senza neanche esaurire tutte le attività a disposizione.

The Division 2 offre, a mio parere, la più appagante esperienza cooperativa multigiocatoredel momento: le strategie da pianificare a seconda delle fazioni che incontreremo e la varietà di armi, set e talenti su cui puntare per il personaggio permettono di sviluppare una profonda combinazione di abilità che entrano in sinergia con quelle dei compagni di squadra, in modo da imprimere ai nemici molti più danni del normale e uscire vittoriosi dalle situazioni più disparate. Ci siamo resi conto infatti che in The Division 2 è impensabile proseguire senza una strategia pianificata e un’attenta scelta delle abilità tra i vari membri della squadra per poter avere la meglio sui nemici che in ogni situazione cercheranno sempre di metterci in difficoltà.

Tuttavia con la giusta pianificazione sull’uso di abilità e armi, portare a termine un’attività regala un senso di appagamento e soddisfazione che pochi giochi riescono a offrire, anche completando una missione secondaria. Il tutto si traduce con un maggiore affiatamento con i propri compagni che aiuta, in questi tempi, anche a sentirli più vicini a noi nonostante l’isolamento.