Watch Dogs: Legion

Watch Dogs: Legion

Ubisoft ci mostra finalmente la vera anima di Watch Dogs.

Watch Dogs è per i fan ancora una ferita aperta. Mostratosi per la prima volta all’E3 di Los Angeles del 2012, aveva stupito per un comparto tecnico mozzafiato e un concept di gioco fresco, innovativo, originale. Una manna dal cielo soprattutto in un periodo in cui le novità scarseggiavano. Facile quindi capire perché il lancio del titolo nel 2014 fu caricato di enormi aspettative, puntualmente deluse. Un gameplay tutto sommato banale, che esprimeva solo una parte del suo immenso potenziale, e un comparto tecnico che sembrava lontano dalla demo sbalorditiva mostrata da Ubisoft nella kermesse losangelina del 2012.

Le cose non sono andate meglio nemmeno col secondo episodio uscito nel 2016, accolto con freddezza dalla comunità di appassionati e dalla critica. L’annuncio di Watch Dogs: Legion non è stato dunque tra i più dirompenti. Eppure il titolo a distanza di quattro anni dalla sua ultima apparizione su console sembrava aver raggiunto la maturità tecnica e narrativa che i fan si aspettavano già dal 2014. Ma si sa, riconquistare fan delusi è un po’ come riconquistare una vecchia fiamma: richiede tempo, pazienza e perseveranza. Siamo dunque arrivati al momento fatidico, mettendo le mani sul nuovo capitolo di Watch Dogs, e non ci resta che scoprire se davvero Legion è riuscito dove i suoi predecessori avevano fallito.

Watch Dogs Legion
La Londra futuristica, high-tech e distopica di Watch Dogs: Legion è stata realizzata in maniera impeccabile.

LE MILLE FACCE DI LONDRA

Impossibile non partire dalla nuova ambientazione europea, Londra; un netto cambio di rotta, dopo le ambientazioni tutte a stelle e strisce di Chicago e San Francisco. A garantire la continuità ci pensa il ctOS, il sistema automatizzato di gestione della città che abbiamo imparato a conoscere nei primi due capitoli, che in questa occasione gestisce la capitale inglese. Appare però evidente sin dai primi istanti di gioco il lavoro incredibile svolto da Ubisoft nella caratterizzazione e nella realizzazione di Londra, quartiere per quartiere.

Certo, se avete avuto a che fare con lavori recenti della software house non sarà una novità assoluta. Basti pensare all’atmosfera incredibile della New York innevata in uno scenario pandemico di The Division, ribadita anche nella Washington del secondo capitolo, riproducendo ogni location in modo certosino tanto da creare nel giocatore una strana sensazione di deja-vu quando si inizia a riconoscere ogni angolo della mappa di gioco.

Londra è riprodotta fedelmente, da Buckingham Palace a Piccadilly Circus, passando dal Parlamento, il London Eye e il Tower Bridge. Il tutto riproposto in salsa rigorosamente high-tech. Nella Londra digitalizzata infatti droni pattugliano le strade di Londra sotto il giogo della milizia armata di Albion, un esercito privato di mercenari. Tutti i mezzi sono caratterizzati dalla guida autonoma, e non mancano telecamere di sicurezza in ogni angolo, tabelloni di propaganda Albion, tablet e interfacce digitali. Tutto naturalmente hackerabile e alla portata del nostro magico smartphone.

UNO, NESSUNO, CENTOMILA

La scelta di Ubisoft di non avere un unico protagonista in Watch Dogs: Legion ha messo in subbuglio i fan, e a dirla tutta anche noi eravamo nella schiera dei perplessi. Va detto però che Aiden Pearce e Marcus Holloway non sono certo rimasti nei cuori dei videogiocatori: personaggi tratteggiati in maniera approssimativa e privi del giusto carisma per portare sulle loro spalle virtuali il peso di un brand. Gli ultimi anni hanno visto inoltre diversi titoli con protagonisti multipli, da GTA V, il più affine a Watch Dogs in quanto open world, ma anche titoli diversi come Detroit: Become Human. La scelta della software house però è ancora più singolare. Si, perché in Watch Dogs: Legion non avremo semplicemente dei protagonisti multipli, ma letteralmente ogni personaggio incontrato in giro per Londra potrà essere reclutato come nuovo attivista per la causa del DedSec, nel tentativo di far risorgere l’organizzazione di hacker pacifici e liberare Londra dal giogo di Albion e rimettersi sulle tracce della misteriosa organizzazione Zero-Day.

All’inizio del gioco potrete inoltre scegliere se attivare o meno l’opzione “permadeath”, ovvero la morte permanente dei nostri attivisti. Una scelta da non prendere a cuor leggero, perché una volta disabilitata non potrà essere attivata a partita in corso. La nostra scelta è stata quella di non attivare l’opzione: in questo caso al momento della sconfitta il personaggio di turno risulterà gravemente infortunato o in prigione per un determinato lasso di tempo. Rendere definitiva la morte di un attivista può certamente aggiungere al titolo una maggiore adrenalina, ma nel complesso siamo convinti della nostra scelta: perdere determinati personaggi per una banalità come finire sotto un autobus (sì, è successo per davvero) ci sarebbe dispiaciuto parecchio e avrebbe reso le cose più complicate per il prosieguo dell’avventura.

LAVORO DI SQUADRA

La possibilità di reclutare moltissimi attivisti non deve però farci pensare che la scelta di un particolare membro della nostra squadra sia irrilevante. Il lavoro svolto da Ubisoft su questo particolare aspetto della produzione è infatti clamoroso e per certi versi sorprendente. Ogni membro reclutato avrà delle sue peculiarità, a volte più utili, altre meno, e spesso vi troverete a fare un piccolo sforzo deviando anche dalla campagna principale pur di avere dalla vostra parte un personaggio con determinate caratteristiche. Per reclutare un nuovo membro dovrete quasi sempre svolgere un piccolo incarico, aiutandolo a risolvere qualche inghippo per mostrare la buona fede del DedSec, ma in sporadici casi questi si uniranno a voi come diretta conseguenza delle vostre azioni. Ci è capitato per esempio di imbatterci in due cittadini vessati da una delle numerose pattuglie di Albion in giro per la città. Siamo intervenuti mettendo KO le guardie, e uno dei due si è direttamente unito alla squadra.

Potreste però imbattervi anche in persone che non simpatizzano per il DedSec, e in questo caso reclutarle sarà più difficile e vi richiederà un particolare potenziamento. Una volta ampliata la schiera dei vostri attivisti, potrete scegliere quale utilizzare in base alle situazioni e al vostro stile di gioco, visto che molti dispongono anche di armi e capacità uniche. Reclutare un operaio edile per esempio vi permetterà di chiamare in ogni momento un grosso drone da carico da controllare e su cui salire spostandoci in volo, oltre che garantire un accesso in uniforme che vi farà passare inosservati in determinate aree. In questo caso avremo in dot,azione una chiave inglese per il combattimento corpo a corpo e una sparachiodi come arma a distanza. Se invece recluterete un vecchio wrestler avrete maggiori danni in corpo a corpo con la possibilità di subirne di meno, mentre arruolare medici, avvocati o poliziotti diminuirà l’intervallo di tempo in cui un personaggio è indisponibile dopo esser finito in ospedale o in prigione.

Curioso notare come in caso di permadeath attivo, queste figure si riveleranno ovviamente trascurabili, mentre in caso contrario sarà molto utile ridurre al minimo l’indisponibilità di un determinato membro della squadra. Non mancano poi delle vere e proprie chicche: liberando ogni quartiere dal controllo di Albion otterremo infatti un attivista con abilità uniche, come un esperto di droni, un hacker, oppure un sicario professionista con un arsenale di armi a disposizione o ancora una spia in puro stile James Bond, con tanto di super car vintage dotata di missili e orologio super tecnologico utile nelle fasi di combattimento. Una meccanica profonda e ben integrata nel gameplay, che si rivela essere uno dei punti di forza del titolo.

Watch Dogs: Legion

A PORTATA DI SMARTPHONE

Le interazioni con l’ambiente circostante tramite il nostro fidato smartphone non sono certo una novità per il brand, che su questa meccanica ha fondato la peculiarità della serie. In Watch Dogs: Legion però quella che era stata un’idea interessante o poco più, esprime finalmente tutto il suo potenziale, con una profondità e una varietà delle meccaniche di gioco che rendono il titolo Ubisoft a tutti gli effetti unico. Il tasto “magico” è ancora una volta il dorsale sinistro del controller Xbox, e alla singola pressione eseguiremo l’hack rapido mentre tenendo premuto si aprirà un piccolo sotto menu con le opzioni di hacking disponibili. Potremo interagire con tanti elementi ambientali, compresi droni, videocamere, strumenti per la gestione del traffico, e addirittura con i veicoli, semplificandoci per esempio la vita durante una fuga o al contrario togliere di mezzo nemici senza nemmeno sparare un colpo. Alcune interazioni hanno invece effetto sui nemici: potremo stordire, distrarre o sabotare le loro armi, oppure attirarli verso un punto specifico per liberarci la strada o stordirli innescando una trappola.

Tutte queste operazioni possono essere svolte anche “da remoto”: potrete infatti scegliere di infiltrarvi in una determinata area, o agire controllando per esempio le varie telecamere, interagendo con l’ambiente scegliendo di rimanere al sicuro. Oppure potrete scegliere di usare i numerosi gadget a disposizione: la novità dello spider-bot è infatti particolarmente congeniale a questo tipo di approccio. In alcuni frangenti potremo richiamarlo anche da remoto da particolari punti di accesso, o potrete equipaggiarlo e usarlo in ogni momento, per avere accesso a zone normalmente inaccessibili come condotti e strettoie, oppure usarlo dopo avere ottenuto i potenziamenti come piccolo drone da battaglia per creare scompiglio. In molti frangenti inoltre potremo usare lo spider-bot (ma non solo) per risolvere delle brevi sessioni platform ed enigmi ambientali dal giusto livello di sfida, senza risultare eccessivamente cervellotiche.

Da questo punto di vista il titolo compie un balzo avanti enorme, dando al giocatore una libertà e una varietà di azione sconosciuta fino a questo momento. I vari gadget e potenziamenti non sono semplici giocattoli nelle mani del giocatore, ma offrono approcci sempre diversi e nuovi che vanno a combinarsi con la varietà offerta dalla scelta di avere tanti protagonisti diversi. Anche chi è amante delle soluzioni un po’ più pragmatiche troverà di che divertirsi: le armi in Watch Dogs: Legion ci sono e sono tante, supportate da un buon sistema di shooting, nonostante il titolo sviluppato da Ubisoft non sia propriamente uno sparatutto in terza persona. Troviamo però un accenno di sistema di copertura con il tasto B, ma a dimostrazione del fatto che non siamo di fronte a uno sparatutto puro non possiamo per esempio far fuoco senza uscire dal riparo.

Dal sistema di potenziamenti è possibile sbloccare diverse armi non letali, da una semplice pistola fino a mitragliette e shotgun, mentre determinati attivisti come già anticipato godono di armi uniche. Se il sicario professionista ha in dotazione una desert eagle e un fucile d’assalto per approcci diretti senza troppi fronzoli, la nostra spia ha invece una semplice pistola silenziata, preferendo un approccio stealth e di basso profilo. Non mancano poi armi singolari, come la già citata sparachiodi piuttosto che una pistola a vernice di cui sono dotati alcuni artisti di strada. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti e in Legion se ne vedranno di tutti…i colori.

GUIDA TURISTICA E SPOSTAMENTI

Possiamo dirlo senza timore di essere smentiti: il modello di guida degli open world di Ubisoft non è tradizionalmente un punto forte, anzi, in alcuni casi è risultato essere un vero e proprio tallone d’Achille, soprattutto in titoli davvero molto ampi dove spostarsi in lungo e largo per la mappa di gioco è un’operazione frequente e necessaria. Da questo punto di vista Watch Dogs: Legion è un passo avanti, seppure non clamoroso. Il modello di guida è infatti discreto, pur non regalando grandissime emozioni e risultando poco appagante soprattutto nel caso dei mezzi a due ruote. Le auto sono generalmente più godibili delle moto, nonostante una realizzazione dei modelli piuttosto apprezzabile. Peccato però che le differenze tra i vari modelli sia limitata a qualche piccola differenza in termini di accelerazione e velocità, appiattendo quasi tutte le differenze tra una auto super sportiva e una normale utilitaria. Guidare dunque è decisamente opzionale, anche perché le alternative non mancano.

Come vi spostereste in una grande città? La risposta è quella più ovvia: con i mezzi di trasporto. Il sistema di spostamento rapido dalla mappa sfrutta le stazioni della metro a patto di averle scoperte passando nella zona. I tempi di caricamento rendono lo spostamento non propriamente rapido, ma da questo punto di vista l’imminente arrivo delle nuove console semplificherà la vita in maniera notevole. In alternativa potrete salire su un bus o su un taxi e selezionare la guida automatica alla pressione del tasto A, arrivando con calma a destinazione godendosi ogni angolo di Londra. Semplice, efficace e coerente. Ed è un bene, perché le attività da svolgere nella City sono tantissime: dalla campagna principale, passando per le attività di ribellione da svolgere per portare ogni quartiere alla ribellione, passando per le immancabili missioni secondarie.

Non mancano poi minigiochi come le freccette o palleggiare in un parco con un sistema di QTE a punteggio capace di portarvi via anche qualche ora. O ancora delle bische di boxe clandestina in cui affrontare una serie di avversari per poi sconfiggere il campione di ogni torneo, avendo la possibilità di reclutarlo in seguito. Notevole poi la personalizzazione dei nostri attivisti: vi basterà andare in giro per negozi e sfogliare il catalogo dal rispettivo terminale per poter acquistare l’outfit adatto a ciascuno di loro. Anche questo aspetto non è lasciato al caso, non solo perché va a bilanciare il sistema economico del titolo, ma perché ogni negozio dispone di un suo stile di abbigliamento. Fare shopping a Piccadilly Circus vi porterà a negozi più esclusivi con un abbigliamento più formale fatto di un ottimo assortimento di giacche, cravatte o smoking, mentre fare shopping nelle zone meno esclusive vi darà accesso ad un abbigliamento decisamente più casual o addirittura urban, passando per i negozi sportivi a base di berretti e casacche ispirate a team inglesi. Una cura maniacale anche in dettagli apparentemente trascurabili.

Watch Dogs: Legion
Tecnicamente parlando Watch Dogs: Legion si dimostra solido seppur con qualche incertezza sul frame-rate.

TANTO SOFTWARE E TANTO HARDWARE

Abbiamo visto quanto Watch Dogs Legion sia capace di intrattenere il giocatore con delle meccaniche finemente realizzate e ben approfondite, con una cura per il dettaglio decisamente apprezzabile. Ma come se la cava dal punto di vista tecnico? Il discorso è sempre spinoso, ma lo è ancor di più quando si parla di un brand che in passato aveva illuso i suoi sostenitori con promesse che non era stato in grado di mantenere, né dal punto di vista dell’offerta di intrattenimento, né da quello puramente tecnico. Ebbene, Watch Dogs: Legion arriva agli sgoccioli dell’attuale generazione di console, preparandosi al contempo ad esordire anche sulle nuove macchine di Sony e Microsoft, e fa bella mostra di sé con un comparto tecnico solido e pronto a stupire i giocatori.

Abbiamo già parlato dell’attenzione nel realizzare ogni angolo di Londra, ma se essa riesce a stupire, di giorno ma soprattutto di notte, e grazie a un comparto tecnico sontuoso, fatto di una mole poligonale eccellente per un open world e un sistema di illuminazione che già è notevole su One X e che promette meraviglie sull’ormai vicina Series X. Ammirare i riflessi delle insegne al led e dei numerosi tabelloni a luci fredde riflettersi sull’asfalto bagnato di Piccadilly Circus vi lascerà senza fiato, portandovi a tuffarvi nella modalità foto per spulciare ogni dettaglio. Compresi gli ottimi particellari della pioggia o della tipica nebbia londinese che cala sulle strade cittadine. Il supporto a 4K e HDR impreziosisce naturalmente il tutto, per un colpo d’occhio generale davvero pulito e d’impatto.

Il prezzo da pagare è quello di un frame-rate stabile ma non granitico, ed è comprensibile che Ubisoft abbia forzato un po’ la mano, spremendo fino all’ultima goccia del potenziale delle attuali console per sfruttare il potenziale delle prossime. Da segnalare c’è però una intelligenza artificiale non all’altezza del titolo, con nemici facilmente aggirabili e poco reattivi. Anche sfuggire alle forze dell’ordine dopo aver generato un livello di allerta non indifferente rappresenta una sfida tutt’altro che proibitiva: basterà girare qualche isolato in auto per far perdere le proprie tracce in maniera fin troppo semplice. Un vero peccato, soprattutto se si pensa a quanto sia riuscita a tirar fuori Naughty Dog dall’intelligenza artificiale nemica nel sequel di The Last of Us. Pensare a quel livello come standard sarebbe probabilmente utopico, ma fare meglio di quanto visto in Watch Dogs: Legion è quanto meno auspicabile.

Da segnalare poi qualche bug al momento del lancio, tra cui quello che impediva agli utenti italiani di scaricare il pacchetto di localizzazione nella loro lingua. Un problema che per molti utenti si è rivelato insormontabile, ma che gli sviluppatori hanno risolto in un paio di giorni. Questo ci ha dato modo di apprezzare però l’ottimo doppiaggio in lingua originale, da preferire alla localizzazione italiana se avete un po’ di confidenza con la lingua. Il doppiaggio in italiano resta comunque apprezzabile e permette di godersi il titolo in tranquillità facendo a meno dei sottotitoli.

Watch Dogs: Legion
Watch Dogs: Legion
GIUDIZIO
Giunto ormai alla sua terza interazione, Watch Dogs: Legion raggiunge finalmente la maturità, mostrando tutto il potenziale che avevamo intravisto nei primi capitoli caratterizzati da spunti importanti ma mai concretizzati a pieno. Siamo di fronte a un gioco completo, divertente, vario, con una campagna che non brilla per originalità ma che resta godibile e ben narrata, con personaggi ben tratteggiati e carismatici. A sorreggere il tutto c’è un gameplay che finalmente sfrutta l’enorme libertà promessa al giocatore, dagli approcci high tech in remoto, fino alle fasi stealth fatte di invisibilità e armi silenziate, passando per torrette automatiche e armi d’assalto. Ogni giocatore troverà la chiave d’accesso giusta per il proprio stile di gioco, variando con grande facilità e in maniera sempre coerente all’ecosistema di gioco. Il tutto incorniciato da un comparto tecnico di prim’ordine, capace di farvi strabuzzare gli occhi in più di una occasione e penalizzato solo da una IA non all’altezza e da un frame-rate non sempre granitico. Watch Dogs: Legion è un titolo da giocare e da godersi ora dopo ora. Finalmente.
GRAFICA
9
SONORO
8
LONGEVITÀ
9
GAMEPLAY
9
PRO
Gameplay vario e divertente
Ottimo comparto tecnico
Campagna godibile e ricca di tanti personaggi giocabili
CONTRO
Frame-rate non sempre impeccabile
Intelligenza artificiale poco brillante
8.7