Per una saga come quella di Just Cause, sempre sopra le righe e che non si prende troppo sul serio, arrivare a un quarto episodio dev’essere certamente un traguardo importante. Per potersi rinnovare però, per continuare a vendere un’esperienza divertente e mai stancante al pubblico di giocatori, è necessario sapersi mettere in discussione e migliorare l’offerta passando attraverso un rinnovamento più o meno sostanziale. È quanto accaduto con Just Cause 4, che al consueto mix di azione ed esplosioni ha introdotto nel suo quarto episodio alcune novità molto, molto interessanti.
I buoni propositi sembrano esserci tutti, saranno riusciti i ragazzi di Avalanche Studios in questa impresa? Scopriamolo insieme!
BOOM!
Annunciato a ‘sorpresa’ nel corso di E3 2018, avevo già avuto la possibilità di vedere da vicino il gioco lo scorso giugno e all’epoca, nel corso della presentazione, ricordo di essere rimasto piacevolmente colpito. L’evento era stato chiaramente improntato sulla novità cardine attorno cui ruota questa nuova iterazione di Rico Rodriguez, ovvero i tornado e l’inedito sistema di meteo dinamico. L’isola di Solìs nella quale è ambientata l’avventura, infatti, offre al giocatore ben quattro enormi biomi, che differiscono tra loro non soltanto per la conformazione del terreno ma anche per il clima più o meno mite, per la presenza di sporadiche tempeste con tuoni e fulmini oppure forti venti e tornado.
A parte questa peculiarità, che rappresenta a tutti gli effetti la più grande novità di questa produzione, per il resto la proposta è quella di un sandbox in cui i giocatori possono divertirsi spensieratamente con esplosioni, veicoli e generando il caos più totale. Il contesto in cui il mondo di gioco è inserito è, neanche a dirlo, quello di un luogo falciato da conflitti e dalla presenza di una misteriosa quanto buffa milizia privata chiamata Mano Nera. Come sempre, dovremo guidare il nostro protagonista attraverso una serie di eventi più o meno esaltanti allo scopo di ristabilire l’ordine e la pace.
UN MIX ESPLOSIVO
Una seconda novità importante, legata a doppio filo sia con la trama principale che con la progressione dell’esplorazione del mondo di gioco, riguarda la presenza di un esercito di ribelli e la possibilità di attaccare e conquistare zone e regione della mappa. In maniera piuttosto simile a quanto già visto in altri sandbox come Far Cry 5 o Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands, il nostro dominio si può espandere di regione in regione completando delle missioni o andando a indebolire la presenza nemica sul territorio. In questo modo, potremo far avanzare e combattere lungo i confini le armate ribelli, allo scopo di rivendicare una parte del mondo di gioco e sbloccare nuove attività principali e secondarie.
In questo senso, il gioco sembra assumere una maggiore profondità in termini di gameplay anche se, proseguendo nell’avventura, possiamo notare come questa particolare meccanica sia solo stata accennata e non riesca mai a splendere al massimo del suo potenziale. Si tratta infatti per la maggiore di azioni praticamente relegate ai menu di gioco e quindi non in grado di farsi apprezzare e godere come avremmo voluto. Allo stesso modo, ci sarebbe piaciuto riscontrare un qualche miglioramento sostanziale anche per quanto concerne l’intelligenza artificiale dei nemici e degli alleati, mai veramente pericolosa – in termini di strategia – ma sempre e solo per il numero di truppe schierate.
SQUADRE CHE VINCE…
Se da un lato i tornado e il meteo dinamico rappresentano una novità curiosa ma anche piuttosto astratta per la serie, più pragmatica e tangibile è stato il tentativo dello sviluppatore di rinnovare un po’ le fasi di shooting e di combattimento. In particolare, abbiamo molto apprezzato la presenza del fuoco secondario nelle armi ovvero di proiettili diversi (spesso di grosso calibro o addirittura lanciagranate) per approcciare in modo diverso ogni situazione. Il fuoco secondario si richiama facilmente con il tasto R1 e può essere alternato come e quando vogliamo, munizioni permettendo, ai colpi classici delle armi che stiamo impugnando.
Anche il rampino, da sempre elemento iconico e di grande riconoscibilità del brand, è passato attraverso un processo di miglioramento e ora è in grado di offrire molte più possibilità, personalizzazioni e miglioramenti agli utenti. I gadget che si possono sbloccare e utilizzare sono veramente tanti, a partire dai palloncini che richiamo il sistema Fulton (che probabilmente conoscerete per Metal Gear Solid V, ndr), alla forza del Riavvolgitore o al Booster, utile per spedire in aria o lontano da noi veicoli, nemici e non solo. Chiaramente poi, la combinazione di tutti questi gadget strampalati rappresenta quasi un gioco a sé stante in grado di offrire diversi momenti di divertimento.