Everspace

Everspace – Stellar Edition (Switch)

Siamo tornati nello spazio profondo, questa volta utilizzando i Joy-Con come cloche della nostra navicella.

Questa nave e la sua storia tra breve saranno consegnate a un nuovo equipaggio. A loro e ai loro discendenti noi affidiamo il nostro futuro“. Citando la più famosa frase del Capitan Kirk del 1991 interpretato da William Shatner, torniamo a parlare di Everspace, roguelike sviluppato da Rockfish Games e caratterizzato da meccaniche tipiche degli shooter.

Dopo aver già fatto la sua comparsa anche su altre piattaforme, tra cui la versione PS4 recensita a suo tempo, il gioco debutta su Nintendo Switch in un’edizione contenente l’espansione Encounters, parte della Stellar Edition che propone, inoltre, l’artbook digitale e la soundtrack. Vediamo insieme come se la cava il porting per la console ibrida di Nintendo.

Everspace

IMITATION OF LIFE

In Everspace, vestiamo i panni di Adam Roslin, un ex-scienziato della flotta coloniale umana. Con dei ricordi frammentati di un passato fatto di tradimenti, Adam si ritrova a esplorare il cosmo alla ricerca di risposte sul suo passato misterioso. La zona demilitarizzata è un pulsante cuore pieno di pericoli e Adam deve confrontarsi con creature aggressive e vecchie conoscenze che proveranno a ostacolare il suo viaggio alla ricerca della verità. Tuttavia ben presto veniamo a sapere che quegli sprazzi del passato, nebulosi e spezzati, appartengono non al nostro personaggio, ma a quello originale. Sapientemente, ogni run ci dà la sensazione di prendere il controllo di uno dei tanti cloni di Adam, un escamotage che oltre a essere interessante, contestualizza i mille tentativi fatti.

Come abbiamo detto, Everspace è sostanzialmente un roguelike. Eppure, nel suo rientrare in questa categoria che abbiamo già incontrato nei più recenti Wizard of LegendThe Long Journey Home, si distanzia leggermente aggiungendo dinamiche tipiche da shooter, oltre che un sistema di movimento tridimensionale, peculiarità sconosciuta agli altri titoli. Dalla categoria di appartenenza, il titolo di Rockfish si porta appresso uno dei cardini, ovvero il sistema di creazione procedurale dei livelli, circa quattro per ognuno dei sette settori. Ognuno ha una sua ambientazione che può variare dal campo di detriti ai settori occupati dalla gilda mineriaria.

Il fatto davvero interessante, e che gli permette di respirare tra la calca di giochi simili, è appunto la possibilità di muoversi e ruotare sui tre assi, movimenti tipici che abbiamo visto in titoli legati, per esempio, a Star Wars (Battlefront II o Rogue Squadron). Per certi versi, la software house tenta di snaturare il concetto puro di roguelike con delle aggiunte inconsuete e inaspettate, ma il buon lavoro di bilanciamento svolto dal team indipendente sui movimenti della navicella fa sì che spostarsi in mezzo agli asteroidi non pesi ai puristi.

Everspace

THE GREAT BEYOND

La Stellar Edition ci ha dato accesso diretto al DLC Encounters, che, a primo occhio, è talmente ben integrato nel contesto da non sembrare un contenuto aggiuntivo. Durante la nostra ricerca della verità incontreremo, di tanto in tanto, altri esseri senzienti con intenzioni amichevoli, come lo studioso Throng o il robot assassino Maurice. Una volta accettate le loro missioni, non vi sarà mai richiesto di completarle immediatamente, ma potete anche saltarle e dedicarvi a una normale partita. Certamente il completamento di una di queste vi garantirà una quantità enorme di denaro o progetti unici per armi.

La spazialità del movimento dà diritto al giocatore a un’esplorazione unica e senza limiti, garantendogli la libertà di raggiungere ogni punto di interesse (facilmente riconoscibile nonostante l’immensità della zona) o decidere se proseguire e non curarsi dei tesori sparsi nello spazio. Queste sono due azioni che potrebbero portare il giocatore a cacciarsi nei guai se eseguite senza parsimonia. Restare per troppo troppo in una particolare zona significa attirare le attenzioni sgradite degli Okkar, i quali arriveranno in massa con tanto di fregate colossali. Di contro procedere di zona in zona, senza cercare carburante, significa una morte certa dopo cinque o sei salti spaziali.

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ESPLORANDO LO SPAZIO

In Everspace la ricerca di materiali è di secondaria importanza, ma diventa fondamentale quando vogliamo potenziare i nostri armamenti o dobbiamo commerciare con i mercanti sparsi per la zona demilitarizzata. Minerali, plasma e gel sono alcuni esempi di oggetti da trovare esplorando la mappa, anche se a fine partita questi vengono distrutti e non ritornano in quella successiva, a differenza del denaro e della rara “Sostanza verde”. Mentre quest’ultima ha uno scopo particolare per una delle missioni degli alieni, la valuta di gioco può essere usata per il potenziamento delle navicelle all’interno del garage.

Le quattro navi disponibili, diversificate tra loro da resistenza, danni e altri parametri, possono essere potenziate singolarmente. L’intercettore, che fa più danni, avrà una serie di parametri potenziabili incentrati sulle armi, mentre lo scout, più rapido, avrà upgrade dedicati alla velocità. Sopra tutti però si trovano i potenziamenti giocatore che vanno a modificare l’esperienza generale piuttosto che le navicelle singole. Da notare un particolare leggermente fastidioso: il denaro acquisito deve essere speso tutto prima cominciare un’altra sessione. Se avete ottenuto 5000 Crediti, siete obbligati a ridistribuirli tra le abilità e non è possibile cumularli, pena lo scarto del vostro bottino.

Everspace

GIOIE E DOLORI

Il porting su Switch è funzionale e a livello di gameplay non cambia nulla dalle versioni precedenti… ed è proprio questo forse il difetto maggiore di Everspace. Sappiamo benissimo che il Joy-Con destro è dotato di giroscopio: sarebbe stato fenomenale utilizzarlo per muoversi nello spazio tridimensionale come se fosse la cloche della nostra navicella. Invece Rockfish, purtroppo, si è limitata al semplice mapping dei comandi sui due controller senza sfruttare le peculiarità della console.

Il nervo dolorante di questa conversione è certamente il comparto grafico, bloccato a 720p (risoluzione massima dello schermo touch di Switch) anche con la console posizionata sul dock. Pur non avendo notato evidenti rallentamenti – tranne in casi eclatanti, come la distruzione di elementi ambientali – è bene non aspettarsi da questa versione la spettacolarità dell’edizione PS4 Pro. Ci troviamo di fronte a un downgrade che risulta più evidente quando ci troviamo all’interno di cavità come caverne negli asteroidi. Il livello di dettagli cala drasticamente, con pixel inspiegabilmente  sgranati quando ci sarebbe da caricare, a rigor di logica, meno oggetti. Nonostante tutto, la console di Nintendo sa regalare panorami mozzafiato che sembrano usciti dalla fantasiosa mente di chi sognava di avventurarsi nello spazio molti anni fa. Grazie a un sonoro ben calibrato, Everspace sa offrire musiche incalzanti (che possiamo riascoltare singolarmente nel menu principale) e da esplosioni e colpi di blaster degne dei più grandi e solenni film fantascientifici.

Everspace
Everspace – Stellar Edition (Switch)
GIUDIZIO
La versione Switch di Everspace è un ottimo modo per affrontare per la prima volta un roguelike e grazie alle sue dinamiche da shooter, il titolo di ROCKFISH risulta facilmente apprezzabile da chiunque. Il gameplay, invariato rispetto alle versioni delle altre console, si adatta bene alle partite spensierate possibili su Switch, ma avremmo certamente apprezzato uno sfruttamento migliore delle peculiarità della console, fosse soltanto per compensare il solito, evidente downgrade a livello grafico.
GRAFICA
6.5
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
8.5
GAMEPLAY
7
PRO
Il DLC Encounters aggiunge profondità
Esplorazione unica per un roguelike
Comparto sonoro magnifico, soundtrack tutta da ascoltare
CONTRO
Downgrade grafico evidente
Le peculiarità della console non sono state sfruttate minimamente
7.5
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