Call of Duty: Modern Warfare

Call of Duty: Modern Warfare, l’analisi del comparto multiplayer

Rivoluzionare la serie senza stravolgerla, ecco come è cambiato il multiplayer nel nuovo capitolo di Call of Duty.

Quest’anno l’attesa si è protratta più a lungo del solito, ma nelle scorse ore il comparto multiplayer di Call of Duty: Modern Warfare è stato svelato in un evento ad hoc che ha fornito un’ampia panoramica su ciò che, da sempre, è il punto centrale di ogni capitolo della serie. Dopo un lungo indugiare, fatto di piccoli assaggi senza mai sbottonarsi più di tanto, Activision ha finalmente tolto la cloche al suo menu annuale, che si preannuncia ancora una volta bello abbondante ma la cui qualità andrà (as)saggiata pad alla mano.

Come ribadito anche qualche mese fa in occasione del reveal ufficiale del gioco, Call of Duty: Modern Warfare rappresenta una sorta di reboot per quello che ancora oggi viene considerato tra i migliori filoni episodici della serie. Dopo aver abbandonato gli scenari futuristici esplorati con Black Ops, Advanced Warfare e Infinity Warfare, il brand torna alle origini, spostando l’attenzione sui conflitti moderni. Scopriamo insieme le novità del comparto multiplayer di Call of Duty: Modern Warfare, disponibile dal 25 ottobre su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Call of Duty: Modern Warfare

SQUADRA D’ASSALTO 

Se dovessimo identificare la nuova filosofia alla base di Call of Duty: Modern Warfare non potremmo altro che citare quella secondo la quale “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Questo nuovo capitolo della serie infatti potrebbe essere definito come un’operazione non troppo invasiva di mettere a nuovo il filone Modern Warfare, che non stravolge di fatto la formula di gioco ma piuttosto punta a rinnovarla. A livello di gunplay l’anima arcade non è stata abbandonata del tutto ma l’introduzione di nuove animazioni e feature lo avvicinano maggiormente a uno sparatutto, a metà strada tra realismo e immediatezza, come Rainbow Six: Siege anziché a un simulatore militare come la serie ARMA. Elementi come la ricarica senza abbassare l‘arma in puntamento o il ruolo centrale dei visori notturni conferiscono uno spessore maggiore alle meccaniche standard che ci sono state proposte nel corso degli anni.

Mandando sui teatri di guerra virtuali operatori delle forze speciali il team di sviluppo ha introdotto meccaniche totalmente inedite e votate al realismo, che vanno dal lanciare una granata aprendo leggermente una porta alla possibilità di sprintare velocemente imbracciando l’arma con una sola mano. Si tratta di piccole aggiunte che cambiano in parte il modo in cui i giocatori potranno approcciarsi agli scontri, puntando su maggiori tatticismi che negli ultimi anni sembravano aver abbandonato la serie, almeno al di fuori della scena competitiva. Tra le altre novità svelate durante la presentazione, una delle più importanti è rappresentata dall’assenza della minimappa nella maggior parte delle modalità, sostituita da una bussola in alto, al centro dello schermo, che indica la posizione dei nemici.

Per la serie proporre battaglie su larga scala, da sempre appannaggio degli sparatutto rivali, rappresenta una sfida ancora più grande, già tentata con risultati tutto sommati buoni con Blackout, la modalità battle royale presente in Call of Duty: Black Ops 4. Se le partite 10 vs 10 o 20 vs 20 metteranno di fronte due team in intensi match su mappe decisamente più ampie rispetto agli standard della serie, con Guerra Terrestre saranno invece supportati oltre cento giocatori, che si daranno battaglia su scenari a larga scala potendo contare anche su una serie di veicoli. Non mancano poi alcune novità al parco modalità come Sparatoria o Attacco Informatico, con quest’ultima che rappresenta una variante del classico Cerca e Distruggi a cui è stata aggiunta la possibilità di rianimare i compagni caduti.

REALISMO ESTETICO 

Chi ha giocato a un qualsiasi capitolo di Call of Duty nell’arco degli ultimi anni avrà certamente notato come lo storico sparatutto non è riuscito a brillare sul lato estetico, complice un motore grafico datato e poco performante. L’apparato audiovisivo di Modern Warfare può dirsi finalmente all’altezza dopo anni in cui si sono susseguiti aggiornamenti su aggiornamenti di un comparto tecnico decisamente sottotono in una generazione ormai agli sgoccioli. Oltre alle texture migliorate, è l’effettistica particellare e volumetrica a stupire come mai prima d’ora: vedere il fumo fuoriuscire dalla canna delle bocche da fuoco e seguire il movimento dell’arma è qualcosa di grande impatto visivo, allo stesso modo esplosioni ed effetti di luce portano finalmente la serie al passo degli standard grafici delle altre produzioni tripla-A.

Call of Duty: Modern Warfare

L’evento di presentazione è stata una buona occasione anche per dare un’occhiata alle mappe multiplayer, proposte in questo capitolo in salse differenti a seconda del numero di giocatori. Ovviamente non aspettatevi la distruzione (quasi) totale degli scenari visti in Battlefield V ma è comunque un passo avanti, tra elementi dei campi di battaglia che rispondono alle sollecitazioni di spettacolari esplosioni o la penetrazione dei proiettili che muove a schermo detriti di ogni genere. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla possibilità di prendere parte a match con intere mappe (o sezioni) completamente al buio, sfruttando così un accessorio tattico di grande utilità come il visore notturno. Indossandolo si potrà dominare l’oscurità, tuttavia l’impossibilità di mirare con la stessa precisione rappresenta un ostacolo da tenere conto. Senza questo strumento, invece, la visibilità nelle zone buie potrà creare difficoltà nell’individuare i giocatori avversari.

ARMI E ACCESSORI PER TUTTI I GUSTI

Osservando il gran numero di opzioni di personalizzazione presenti in questo capitolo è facile perdersi tra i tanti aspetti personalizzabili riguardanti in particolar modo le tante bocche da fuoco presenti nel gioco. Grazie a un numero incredibile di accessori come ottiche, mirini laser, caricatori, canne e impugnature, tanto per citarne alcuni, i giocatori potranno adottare stili di gioco ancora più personalizzati e da adottare in molteplici situazioni. A questo giro trovare due giocatori con le stesse armi sarà molto difficile, tante sono le varianti di personalizzazione con cui i giocatori potranno sbizzarrirsi.

Ma l’ottimo lavoro svolto sulle armi da parte degli sviluppatori si è manifestato anche nel comportamento di queste, ora più fedeli alle controparti reali potendo contare su un rinculo più marcato e che varia a seconda dell’arma e della tipologia di armamento usato. Belle da vedere, coerenti e funzionali, i nuovi strumenti su cui potranno contare i giocatori sono parte di una rivoluzione che sembra riportare la serie ai fasti d’un tempo. Il bilanciamento in ogni sua singola parte è sicuramente l’aspetto che darà più grattacapi a Infinity Ward, considerando anche il ritorno di alcune killstreak che al momento non sappiamo che impatto avranno nei match, e alcune di queste porteranno sul campo di battaglia anche carri armati e droni utili per sopraffare il team avversario.  

UN MULTIPLAYER SENZA BARRIERE 

Allineandosi a una scia sempre più numerosa di giochi che permettono ai giocatori di affrontarne altri su piattaforme differenti, questo capitolo della serie adotterà per la prima volta il cross-play condiviso tra PC, PS4 e Xbox One. E parlando sempre di prime volte è doveroso menzionare l’abolizione totale del pass stagionale che, tradotto in “soldoni”, vuol dire contenuti aggiuntivi lanciati gratuitamente e in maniera continuativa. Quest’ultima è sicuramente una grande notizia per tutti i fan della serie, specialmente se consideriamo che Call of Duty è sempre stato criticato in passato per l’adozione di una politica piuttosto aggressiva in merito ai contenuti aggiuntivi.

Call of Duty: Modern Warfare

A queste notizie decisamente positive se ne aggiunge una terza altrettanto interessante, cioè la progressione unificata che riguarderà le tre modalità che compongono l’offerta di Call of Duty: Modern Warfare. Campagna, Spec Ops e Multiplayer verranno infatti gestiti, per quanto riguarda i progressi di gioco, come una sola cosa e il completamento di sfide e obiettivi nelle prime due modalità darà accesso ad armi, perk e accessori per il comparto PvP, anche se in maniera meno rapida. Il team di sviluppo si è prodigato quindi a creare un sistema unificato che invoglierà i giocatori a dedicarsi anche alle altre modalità anziché trascurarle in favore di quella competitiva.

Era da tempo che un episodio di Call of Duty non riusciva a stuzzicare i fan in maniera così netta, e Modern Warfare continua a perseguire l’obiettivo in modo impeccabile. I fedelissimi dello sparatutto di Activision, ma anche i giocatori più giovani e i neofiti che si avvicinano alla saga per la prima volta, non potranno che accogliere con entusiasmo l’importante opera di rinnovamento che la serie si prepara a sposare. Questo primo sguardo al comparto multiplayer mette in mostra quelle che saranno le peculiarità del piatto forte dell’offerta di Modern Warfare, tra infinite possibilità di personalizzazione, un gunplay in parte rivoluzionato e un motore grafico mai così performante.

Come da consuetudine tutte le novità svelate da Infinity Ward andranno verificate con mano e l’annosa questione del bilanciamento terrà banco il gioco ben oltre la data di rilascio del titolo, prevista per il 25 ottobre per PC, PS4 e Xbox One. L’appuntamento è fissato alla Gamescom 2019 di Colonia e successivamente alla beta, che avrà luogo nel mese di settembre, grazie a una prova che darà modo a milioni di giocatori di saggiare il lavoro che la software house sta portando avanti.