The Time Machine – La storia di Fallout

L'evoluzione della saga ruolistica dagli esordi sotto l'egida di Interplay alla rivoluzione di Bethesda.

The Time Machine - La storia di Fallout

FALLOUT: BROTHERHOOD OF STEEL

Piattaforme: PS2, Xbox
Data di lancio: 2 aprile 2004

Altro capitolo considerato non canonico, Fallout: Brotherhood of Steel fu anche l’ultimo sul quale Interplay mise mano prima del passaggio definitivo alla corte di Bethesda. La storia, per certi versi interessante, ci vedeva vestire i panni di un membro della Confraternita d’Acciaio della divisione texana. A una limitata libertà di scelta sul personaggio si contrapponeva un’ambientazione mai vista prima e che tutt’ora oggi non è più stata riproposta nella saga principale, per l’appunto il Texas.

Questo capitolo però non attirò per nulla gli amanti della saga, che videro il loro brand preferito cadere in un baratro. Brotherhood of Steel infatti sfruttò un gameplay eccessivamente action che andava a cozzare con l’uso della visuale isometrica e che non si sposava bene con il concept di gioco (come accadeva invece in Diablo). La decisione di creare un’avventura lineare suddivisa in capitoli fu la goccia fatale che fece traboccare il vaso, e per quattro lunghi anni, di Fallout si persero completamente le tracce.

The Time Machine - La storia di Fallout

FALLOUT 3

Piattaforme: PC, PS3, Xbox 360
Data di lancio: 28 ottobre 2008

Dieci anni dopo il secondo episodio e quattro dopo l’esperimento fallito da Interplay, Bethesda finalizzò l’acquisizione dei diritti per l’uso della proprietà intellettuale, un’ancora di salvezza per la serie visto il successivo fallimento di Interplay. Una ventata d’aria fresca (e radioattiva) stava per stravolgere il mondo di Fallout.

Fallout 3 era un progetto completamente diverso dai precedenti, in primis per il comparto grafico totalmente rinnovato grazie all’uso del nuovo motore Gamebryo. Bethesda scelse di abbandonare totalmente la visuale isometrica e sfruttare l’esperienza con The Elder Scrolls optando per un punto di vista in prima persona, alternabile con una visuale in terza persona. Il personaggio, di conseguenza, poteva finalmente muoversi in tutte le direzioni e non più all’interno di una griglia tridimensionale. Al fine di snellire il gameplay, Bethesda optò anche per un sistema di livellaggio meno complesso, mantenendo gli elementi caratteristici del sistema S.P.E.C.I.A.L. ma diminuendo a un totale di tredici gli attributi.

Questa scelta non comportò un sacrificio della profondità di gioco, che come più volte sottolineato da Bethesda, manteneva il solido gameplay non-lineare dei vecchi episodi e una notevole componente narrativa, con la storia del Vagabondo Solitario che ancora oggi vive saldamente nei ricordi dei giocatori. Tuttavia la più grande aggiunta al gameplay fu il cosiddetto SPAV. Abbandonata la modalità a turni per uno stile più action e adatto alle tendenze del momento, il giocatore aveva la possibilità di fermare il tempo e scegliere quale punto del corpo dell’avversario colpire in base a una probabilità, il tutto al costo di un certo quantitativo di Punti Azione.

Fallout 3 segnò il successo definitivo della saga, che andò a confermarsi su Metacritic con un punteggio di 90/100, il più alto fino a oggi. Questa deriva però fece storcere il naso ad alcuni fan più conservatori, che criticarono la superficialità con la quale Bethesda si era posta nei confronti del sistema di scelte e della caratterizzazione di alcuni personaggi.

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FALLOUT: NEW VEGAS

Piattaforme: PC, PS3, Xbox 360
Data di lancio: 19 ottobre 2010

Fallout: New Vegas fu il primo capitolo spin-off canonico della serie. Ambientato vicino alle rovine di Las Vegas, rinominata New Vegas per l’occasione, raccontava una storia totalmente estranea a quelle viste in precedenza. Lo zampino esperto di Obsidian Entertainment si sentiva e il risultato fu un titolo dal comparto narrativo mastodontico. Nei panni del Corriere, era possibile influenzare la trama in base alle decisioni prese nella storia e giungere così a uno dei quattro finali disponibili.

Il titolo aveva ripreso molto della profondità del secondo capitolo, confermando ancora una volta la struttura non-lineare di un’esperienza che, a oggi, rappresenta probabilmente quanto di più apprezzato dai fan del franchise. Visto il poco tempo per lo sviluppo, Obsidian si trovò costretta a rinunciare ad alcune scelte, come quella di inserire tre razze (umani, ghoul e supermutanti), ma nonostante i diciotto mesi di sviluppo, Fallout: New Vegas andò a migliorare il gameplay del terzo episodio in modo esponenziale.

Tuttavia, i giocatori non furono particolarmente convinti del comparto tecnico. Nonostante i numerosi elogi, grafica, animazioni e comparto sonoro furono la principale spina nel fianco di New Vegas, che oscurò in parte l’immenso lavoro svolto dalla software house recentemente acquisita da Microsoft.

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