RIDE 2

Quando si associano motori e videogiochi è consuetudine comune pensare tipicamente alle auto. Su quattro ruote troviamo di tutto, dai simulatori di Formula 1, rally e onnicomprensivi con centinaia di auto, a prodotti in cui potrete guidare giocattoli, giocare a calcio, controllare trattori e quant’altro. Gli amanti delle due ruote hanno invece dovuto fare i conti con produzioni limitate e non sempre all’altezza anche se da qualche anno le cose sono cambiate. In Italia abbiamo infatti il principale sviluppatore di videogiochi dedicati al mondo delle corse motociclistiche e, grazie alle recenti licenze acquisite, da alcuni anni è stato in grado di lasciare il segno sugli schermi di PC e console con dei videogiochi di sicuro spessore.

Negli ultimi anni Milestone è infatti universalmente conosciuta grazie al gioco ufficiale dedicato al campionato MotoGP che, nell’ultima incarnazione, si è trasformato in particolare nel videogioco sulla carriera di Valentino Rossi. Sempre grazie a una licenza ufficiale, il campionato mondiale MXGP si è trasformato nel gioco dedicato agli appassionati di motocross che possono vivere le gesta di Tony Cairoli correndo sulle più famose piste sterrate di tutto il mondo.

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Sorprendendo un po’ tutti a inizio 2015 Milestone si è però cimentata in qualcosa di diverso, sulla carta un progetto davvero molto ambizioso che per buona parte delle intenzioni si è trasformato in realtà: RIDE è stata la nuova proprietà intellettuale della software house italiana che si poneva l’obiettivo di consentire agli appassionati delle due ruote di guidare le più famose moto da strada su percorsi cittadini e piste da gara.

Con 100 moto a disposizione e 30 differenti tracciati il piatto offerto da Milestone con il primo RIDE era sicuramente sufficiente per iniziare a gustarsi un prodotto che col tempo sarebbe potuto crescere. Oggi, avendo in mano il secondo capitolo, possiamo aiutarvi a scoprire se quanto di buono già visto è ancora presente e gli errori commessi in passato sono stati superati per portarci su schermo una produzione di alto livello.

UN BIGNAMI DEL MOTOCICLISMO

Strizzando l’occhio a mostri sacri del calibro di Gran TurismoForza Motorsport, con RIDE 2 la software house italiana vuol cercare di rendere ancora più completa l’esperienza di gioco degli appassionati. Il numero di moto disponibili raddoppia e sale a 190, tenendo conto anche delle varianti da pista di una decina di modelli stradali presenti nel roster base, e aumenta anche il numero di tracciati dato che adesso a essere 30 sono le ambientazioni in cui è possibile correre nelle diverse varianti proposte da Milestone.

Le richieste dei fan, che hanno bombardato per mesi la pagina Facebook dedicata al gioco, sono in parte state ascoltate e una delle novità sicuramente più interessanti è l’introduzione del Nürburgring Nordschleife, il percorso da 22 Km in cui si corre la famosa 24 ore del Nürburgring, che consente di gareggiare o semplicemente “passeggiare” tra i saliscendi e le tortuose curve di uno dei circuiti più impegnativi al mondo.

L’aggiunta di contenuti che comprendono moto classiche e moderne di tutte le cilindrate, dai 125 a oltre 1300 cc, vede l’introduzione delle moto da drag race per derapare all’impazzata in ogni curva di circuiti stretti e con curve ad angolo, l’ideale per dare carenate agli avversari nel tentare di arrivare primi al traguardo.

Con l’obiettivo di rendere RIDE 2 un ulteriore tassello in grado di far vivere un’esperienza classica e moderna delle due ruote sulle piattaforme da gioco, Milestone prosegue con la sua visione “enciclopedica” di questa sua realizzazione, aggiungendo nelle schermate di caricamento le informazioni tecniche e storiche dei modelli che sceglierete prima di scendere in pista. Quella che l’azienda italiana vi sta proponendo è la più vasta raccolta di moto che un videogioco abbia mai avuto a disposizione. Mentre il primo RIDE non riusciva a tenere testa neanche al vecchio Tourist Trophy della Polyphony Digital per PlayStation 2 in quanto a numero di modelli (100 nel titolo Milestone, 120 in quello Polyphony), con RIDE 2 il rapporto cambia e i 190 modelli a disposizione diventeranno addirittura 229 con i contenuti aggiuntivi previsti dal Season Pass.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON SI FERMA MAI…

Giunti in pista ci troviamo di fronte l’esperienza di Milestone a tutto tondo. Il motore fisico è quello consolidato dalla serie MotoGP, così come quello estetico evidente dalle movenze dei piloti in pista e dalle reazioni delle moto agli urti. Rispetto al capitolo precedente RIDE 2 porta in dote le ultime evoluzioni del simulatore dedicato al campionato del mondo di moto prototipi, con un miglior ragdoll del vostro alter ego virtuale dopo le cadute e animazioni più fluide in sella durante la corsa.

I miglioramenti però si avvertono ovunque, soprattutto si vedono e si sentono. La grafica, pur utilizzando il non aggiornatissimo ma collaudato motore grafico Milestone, è parecchio migliorata: la quantità di dettagli dei modelli delle moto e la resa cromatica di tutti gli oggetti presenti in pista rendono le immagini su schermo molto realistiche. La fitta vegetazione o le rocce, così come l’asfalto o i guard rail sono molto più “veri” e belli da vedersi che nel primo capitolo, segno che l’affinamento di quanto già a disposizione è servito per dare una svecchiata a una componente tecnica che difficilmente riesce a tenere il passo di DRIVECLUB BIKES, l’espansione motociclistica dell’arcade di guida per PlayStation 4, ma che comunque è apprezzabile.Ride 2_20161008185626
Come accennato, la differenza si avverte anche dal punto di vista audio, con i campionamenti del rombo dei motori molto più credibile nella maggior parte dei modelli proposti. Mentre con il primo capitolo il rumore da “aspirapolvere” sembrava una costante adesso è un problema avvertito soltanto in alcuni casi.

In pista però tutto il resto scompare dato che, specie se siete seduti in sella al vostro bolide preferito, sicuramente non farete caso al contorno. L’esperienza di guida offerta da RIDE 2 è divertente e appagante, permettendo di comprendere sia la facilità e la leggerezza alla guida offerta da una Aprila RS 125 sia la complessità e la necessità di tenere sotto controllo la spinta dei cavalli di una ben più potente Ducati Panigale S 1299. A farci storcere il naso è sta però l’intelligenza artificiale: quasi a svegliarci da un bellissimo sogno ci pensano gli avversari controllati dal computer che in certi momenti impazziscono. In alcune gare abbiamo visto una/due moto partire dalle retrovie (osservando i segnaposto nella mappa di gioco) guadagnare terreno come se avessero un reattore al posto della marmitta, raggiungervi e superarvi a ogni costo.

Sottolineiamo “a ogni costo” perché, come potete vedere dallo screenshot presente poco sopra, non c’è verso di fermarli e vi schiacceranno come se avessero un tir. Voi cadrete, loro dopo avervi buttato a terra continueranno senza problemi la loro corsa. Una situazione mai avvertita negli altri titoli Milestone che diventa ancor più fastidiosa quando ci si rende conto che gli avversari non sbagliano mai e, soprattutto, non cadono praticamente mai, neanche se tentate di speronarli. In generale, duole ammetterlo, è chiaro che l’intelligenza artificiale non è comunque “intelligente” osservando per lo più dei trenini divisi per gruppi di piloti o l’anomalia sopra descritta della rimonta a tutti i costi di piloti “senza scrupoli”.

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INCIAMPARE SUGLI STESSI PROBLEMI

Superato l’idillio dovuto a un gioco più bello da vedersi, con una giocabilità migliorata e con un numero di contenuti davvero di alto livello, dopo parecchie ore di gioco ci siamo resi conto un po’ per volta dei difetti che comunque Milestone non è riuscita a evitare. Il primo, quello che ha portato alla luce un evidente tallone d’Achille di tutte le sue ultime realizzazioni, è sicuramente il fastidioso tempo necessario al caricamento di qualsiasi cosa. Prima di scendere in pista bisogna attendere un minuto e a volte più ma a rendere più fastidiosa qualsiasi operazione è anche vedersi proposta la schermata con il logo e una rotella che gira semplicemente dopo essersi addentrati in uno qualsiasi dei menu di gioco.

Buona parte delle vostre ore trascorse in compagnia di RIDE 2 è letteralmente persa in estenuanti attese, spesso ingiustificate. Se entrate nelle opzioni tutto sembrerà rapido e indolore, non appena confermerete le modifiche effettuate e cercherete di tornare alla schermata precedente comparirà come per magia quello che diventerà il vostro incubo peggiore: il logo del gioco e la rotellina che continua a girare. A ciò si aggiungono piccoli e grossi inconvenienti, alcuni davvero stupidi come l’impossibilità di impostare un nome o un cognome più lungo di 9 caratteri (cari Alessandro, Michelangelo, Massimiliano, ecc. mettetevi il cuore in pace) o la mancata creazione della relativa immagine nella selezione dell’aspetto del vostro personaggio dopo che avrete scelto un nuovo casco, un paio di guanti o quant’altro.

Inconvenienti più fastidiosi a volte lasciano senza parole. Disattivare la musica nei menu comporta la riproduzione senza audio di tutti i video di intermezzo prima di affrontare una nuova sezione di gare della carriera offerta dal gioco. Di problemi veramente assurdi ne abbiamo scovati parecchi e ci chiediamo come Milestone affronti le fasi di beta testing: sceglie soltanto partecipanti con nomi brevi? Persone che amano la colonna sonora del gioco e non disattivano mai la musica? Giocatori che non si accorgono che i tempi di caricamento sembrano eterni? Non leggono i testi con la storia delle moto tanto da accorgersi che a volte sono così stretti da essere quasi illeggibili? Sfortunatamente, duole ammetterlo, di problemi di piccola entità ma difficili da mandare giù ce ne sono più di quanti ce ne saremmo aspettati.

RIDE 2 NON HA RIVALI

Però RIDE 2 è unico. Non esistono giochi minimamente confrontabili alla produzione di Milestone, con un numero tanto ampio di moto e tracciati su cui sfrecciare con le proprie moto preferite, con cui poter creare una squadra sia composta da giocatori controllati dal computer sia basati sul livello di esperienza dei vostri amici che giocano come voi al titolo della software house italiana.

A volte bisogna tapparsi il naso per far finta di non sentire l’odore dei “problemi” che RIDE 2 porta con sé, è dura mandare giù che gli stessi problemi constatati nel primo capitolo siano ancora presenti ma nell’affermare che questo titolo non ha rivali non intendiamo semplicemente che non ci sono altre produzioni dedicate alle moto nel mercato dei videogiochi ma che Milestone ha realizzato un piccolo capolavoro per gli amanti delle due ruote che non possono non avere nella loro collezione.

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È davvero un peccato che un progetto così ambizioso, capace di portare su schermo un prodotto di così buon livello, per buona parte delle sue caratteristiche venga azzoppato dalla stessa Milestone. Il curriculum dell’azienda milanese è infatti più che negativo per ciò che riguarda il supporto, sia dovuto alla mancanza di risoluzione di bug banali (non comprendiamo quale sia la difficoltà nel rimuovere il limite dei 9 caratteri per il nome nel primo RIDE con una patch, problema che ci portiamo dietro oltre un anno dopo) che poi diventano zavorra nel capitolo successivo.

Probabilmente quando la maturità di Milestone sarà a tutto tondo, riuscendo a quadrare il cerchio tra sviluppo, testing e supporto post-lancio, forse soltanto allora avremo un RIDE perfetto che ci farà dimenticare gli ingiustificabili limiti che la software house italiana non riesce a scrostarsi di dosso e comprendere di avere tutte le carte in regola per diventare una delle grandi realtà del panorama videoludico internazionale.

RIDE 2
GIUDIZIO
Dopo la piacevole sorpresa del primo RIDE ci aspettavamo molto da questo seguito. In RIDE 2 troviamo in positivo quanto di buono già visto, l'aggiunta di parecchi contenuti e miglioramenti considerevoli in aspetti fondamentali come grafica, sensibilità dei controlli e varietà delle modalità di gioco ma porta in dote anche diversi bug vecchi e nuovi, non ci siamo tolti di dosso i lunghissimi caricamenti, troviamo un'intelligenza artificiale che impazzisce e, più in generale, una mancanza di attenzione per i particolari che impedisce a questa produzione di ottenere molto più di un "ritenta, andrà meglio la prossima volta". RIDE 2 ci è piaciuto ma con una sensazione amara in bocca, esattamente come il primo capitolo. Sembra quasi che Milestone si faccia del male da sola tentando di avventurarsi in una produzione da "tripla A" maltrattandola peggio di una da "serie B". Non accorgersi, per esempio, che disattivare la musica nei menu porta a rendere tutti i filmati muti dimostra una mancanza di cura inaccettabile per un prodotto che potenzialmente potrebbe ottenere un giudizio della critica ben più alto. A spaventarci di più resta il sospetto che il supporto post-lancio sarà carente come in passato portando con sé un ulteriore inverno di frustrazioni per gli acquirenti che vorrebbero vedere il loro videogioco aggiornato rapidamente e perfettamente funzionante prima di vedere annunciato il capitolo successivo...
GRAFICA
8.5
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
7.5
GAMEPLAY
8
PRO
Più maturo dell'originale
190 moto nel roster
La presenza del Nürburgring
30 diverse location
CONTRO
Troppe attese per i caricamenti
Bug impossibili da non notare in fase di sviluppo
Comportamento anomalo dell'IA
8
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