RIDE 4

RIDE 4

Il quarto capitolo della serie sfreccia a tutta velocità verso il traguardo.

Per me che abito a Milano è sicuramente un privilegio avere a poche centinaia di metri da casa la sede operativa di una software house del calibro di Milestone, che ho anche avuto la possibilità di visitare in un paio di occasioni nel corso di eventi dedicati alla stampa. Milestone è effettivamente una casa di sviluppo che negli anni ha mostrato una crescita enorme, in particolare con due brand dedicati ovviamente alle due ruote: MotoGP e RIDE.

Se il primo è espressamente dedicato al campionato mondiale di velocità, RIDE invece è sin dal primo capitolo un simulatore dedicato alle moto stradali regolarmente in vendita nei concessionari, per lo più di inclinazione sportiva ma senza disdegnare anche modelli meno aggressivi. Grazie a un codice fornito dal publisher ho passato diverse ore con RIDE 4, l’ultima incarnazione di quello che possiamo chiamare il Gran Turismo o il Forza Motorsport delle due ruote. Ecco dunque la mia recensione completa del simulatore targato Milestone giocato su PlayStation 4 Pro. Buona lettura!

RIDE 4
Tanti i modelli di moto riprodotti fedelmente e curati nei minimi dettagli.

SIMULAZIONE? SÌ, GRAZIE

Con RIDE 4 Milestone si è prefissata un obiettivo importante, ossia riportare il livello di simulazione della serie ai fasti del primo capitolo, dato che con il secondo e il terzo episodio il sistema di guida era stato leggermente semplificato in favore di una maggiore fruibilità da parte dell’utenza. Ma è pur vero che quando si parla di simili cambiamenti non ci si riferisce a stravolgimenti nel gameplay, piuttosto a piccole sfumature che poi controller alla mano vengono notate per lo più da quella cerchia di appassionati che, senza paura di una curva di apprendimento piuttosto ripida, vogliono assaporare tutti gli aspetti più simulativi di produzioni come possono essere Forza Motorsport o Gran Turismo per le auto, e appunto RIDE per le due ruote.

Dato che personalmente appartengo a questa categoria ho accolto con favore le novità dello studio milanese, e posso dire che RIDE 4 non ha deluso le mie aspettative seppur non sia scevro di alcune imperfezioni come vedremo nei prossimi paragrafi, tra cui una difficoltà piuttosto elevata soprattutto all’inizio. D’altro canto, come accade in produzioni similari, il controllo della moto è affidato a tre differenti setting legati alla fisica della moto: Semplice, Avanzato e Realistico, per poter permettere anche ai meno avvezzi di affrontare le gare senza la paura di cadere al primo cordolo sfiorato in piega, con conseguente chiusura di anteriore.

Senza dubbio guidare con il setting impostato su Realistico, magari anche con visuale on-board, è la tipologia che più è in grado di regalare soddisfazioni, e dove la nuova fisica esalta le proprie potenzialità. La gestione della moto è molto credibile, il suo peso e l’influenza della posizione del pilota si sentono tantissimo sia in staccata che in piena piega; riuscire a chiudere una sessione sul bagnato senza cadere con tempi competitivi è un’impresa da veri esperti, un risultato che però è possibile raggiungere solo dopo diverse ore di allenamento ma che ripaga appieno lo sforzo effettuato. Ad aumentare la personalizzazione del modello di guida sono i vari aiuti da impostare, tra cui l’ABS, il rewind e il cambio automatico, che consentono di scadenzare perfettamente la progressione dell’apprendimento del modello di guida fino a una completa interiorizzazione.

A.N.N.A. ANCORA IN SELLA

La carriera è il cuore pulsante di RIDE 4, con oltre cento eventi giocabili all’interno di 16 circuiti originali (con le varianti diventano una trentina) tra cui finalmente anche il Mugello, con un totale di 176 moto. I più attenti avranno notato un calo rispetto alle oltre 200 di RIDE 3, ma c’è un motivo ben preciso: infatti per questa edizione Milestone ha completamente riscritto i modelli delle moto presenti fino al terzo capitolo, ridisegnandole da zero grazie all’utilizzo del 3D Scanning. E in effetti la differenza è subito percepibile e il dettaglio di ciascuna moto, in particolare i modelli di punta di Ducati, Yamaha, Honda e BMW rasentano la perfezione, con una cura dei particolari veramente minuziosa per la gioia di tutti gli appassionati.

Tornando alla carriera, con il proprio alter ego è possibile disputare tantissimi eventi all’interno delle leghe World Superbikes League e World Endurance League, le quali permetteranno a seconda dei risultati ottenuti di accrescere il proprio RIDE ID e di collezionare una serie di crediti utili per acquistare nuovi bolidi oppure potenziare quelli già posseduti. Le gare sono le più disparate: si parte dalle patenti, utili per prendere dimestichezza con le dinamiche di gioco, per arrivare alle gare standard, ai piccoli campionati, all’attacco al tempo e persino alle famigerate prove endurance. Proprio queste ultime sono una novità richiesta a gran voce dalla community, e prevedono il consumo di gomme e carburante in tempo reale che ovviamente è strettamente legato al pit-stop.

Si tratta senza dubbio di gare molto impegnative dal punto di vista dell’attenzione (per i meno esperti in queste gare consiglio l’utilizzo del rewind), e anche da quello tattico in quanto la gara è necessario gestire i consumi, ma risultano estremamente soddisfacenti una volta completate con successo. Se poi vi piace personalizzare la vostra attrezzatura, potrete sbizzarrirvi all’interno dell’editor dei caschi e delle tute, implementato per la prima volta in RIDE 4 direttamente dalla serie MotoGP, che anche grazie alle licenza originali più note come Arai, AGV, Shoei e Dainese permette di realizzare interessanti completi che, oltre a essere usati durante la carriera, possono essere condivisi anche all’interno della community.

Tutta l’esperienza single player di RIDE 4 si basa ancora una volta su A.N.N.A., acronimo di Artificial Neural Network Agent, in sostanza l’intelligenza artificiale che controlla i piloti avversari. Possiamo definitivamente dimenticarci trenini o routine comportamentali molto scriptate, in quanto la gestione dei piloti in gara è molto più credibile che in passato. Ci sono cadute, ritiri, gli avversari fanno lunghi e altri errori; certo, alcune volte ancora si dimenticano di averci davanti causando improvvisi (e abbastanza frustranti) speronamenti, ma posso dire che il risultato è comunque discreto. Non tanto realistico quanto giocare con avversari nel multiplayer online, ovviamente, dove le gare invece assumono tutt’altro spessore regalando le emozioni più intense, soprattutto se affrontate con amici.

TANTA VOGLIA DI NEXT GEN

In vista dell’uscita della nuova generazione di console, il comparto tecnico è sempre sotto l’occhio d’ingrandimento soprattutto per quei titoli, come RIDE 4, che si affacciano sul mercato molto vicini alla release dei nuovi hardware. Questo perché non c’è purtroppo una regola uniformata, e ciascun sviluppatore decide come, quando e perché rendere compatibili i titoli attuali sulle nuove macchine in uscita. Per fortuna Milestone ha deciso di rendere l’upgrade completamente gratuito, quindi chi acquisterà il titolo prima dell’uscita potrà beneficiare di una patch dedicata a PlayStation 5 e Xbox Series X/S senza sborsare altri soldi. A maggior ragione questo aspetto è interessante dato che dal punto grafico RIDE 4 ha diverse lacune, soprattutto su ciò che ruota intorno alle moto, che invece sono come detto molto ben realizzate.

I circuiti infatti risultano un po’ spogli e la mole poligonale non fa certo gridare al miracolo, anche se rispetto al passato è stato finalmente implementato il meteo dinamico. Nelle opzioni è possibile impostare le due consuete modalità, la prima che privilegia la risoluzione e la seconda invece dedicata al frame-rate per avere gli agognati 60 frame per secondo a discapito di qualche pixel in meno. Ma in sostanza, la versione next-gen cosa aggiungerà rispetto all’attuale? Tanto per cominciare risoluzione dinamica fino a 4K e 60 frame per secondo, miglioramento di texture ed effetti ambientali e, in ultimo ma non in ordine di importanza, 20 piloti in pista in contemporanea sia online e sia offline, mica male. L’appuntamento con l’aggiornamento gratuito di RIDE 4 per le console di nuova generazione è fissato per il prossimo 21 gennaio.

RIDE 4
RIDE 4
GIUDIZIO
RIDE 4 è al momento il miglior simulatore motociclistico presente sul mercato, grazie a una fisica molto elaborata e un modello di guida simulativo al punto giusto ma anche scalabile per i palati meno esigenti. Nonostante questo, alcuni difetti non gli permettono di raggiungere l’eccellenza, come un’IA discreta ma che ancora si porta dietro qualche difetto storico, e un comparto grafico ottimo per la fedele riproduzione delle moto ma un po’ carente per quanto riguarda invece il contorno pista. Se siete appassionati di motori il mio consiglio è di acquistarlo a occhi chiusi, anche perché riceverà l’upgrade gratuito all’uscita delle console next-gen a partire dal prossimo gennaio. In caso contrario pensateci bene, perché non è il titolo adatto a chi vuole farsi una gara ogni tanto senza troppe pretese, ma richiede una lunga curva di apprendimento prima di regalare le prime soddisfazioni.
GRAFICA
7.8
SONORO
8
LONGEVITÀ
8.2
GAMEPLAY
8.7
PRO
Simulazione, prima di tutto
Il miglior titolo sul mercato dedicato alle due ruote
L’IA è migliorata…
CONTRO
…ma alcuni difetti storici permangono
Graficamente c’è bisogno di uno step ulteriore
Modello di guida impegnativo
8.4