Turismo Videoludico, dove le strade si tingono di pixel

Da Nord a Sud, alla scoperta dell’Italia dei videogiochi.

In questo periodo estivo quanti di voi erano pronti a viaggiare e visitare posti magnifici e “instagrammabili”? E quanti di voi hanno dovuto ridimensionare distanze e confini a causa dell’ondata pandemica? Non è di certo questo il momento di abbattersi, anzi! Perché non sfruttare questo restringimento dei confini come in una partita di Fortnite per scoprire i luoghi che abbiamo osservato per anni nei videogiochi e che distano pochi chilometri da casa? 

Anche il nostro Bel Paese ha luoghi bellissimi ed evocativi, che a volte sembrano usciti da un videogioco e che abbiamo sempre avuto sotto il naso. Nel corso degli anni, grazie all’evoluzione di PC e console, i paesaggi di pixel si sono trasformati in vere e proprie parti integranti del gioco, acquisendo un valore sempre maggiore. A oggi, molti sono i videogiochi che hanno utilizzato vedute italiane come ambientazioni, alcuni rimanendo più fedeli alla realtà o veridicità storica, altri scegliendo una visione più poetica.

Come scritto da Andrea Dresseno, presidente di IVIPRO nel capitolo del libro Videogames, Ricerca, Patrimonio Culturale, scaricabile gratuitamente, “la maggioranza dei videogiochi ambientati in Italia o legati alla cultura italiana segue la consueta direttrice che dal Veneto conduce al Lazio, attraverso la Toscana”, ed è quindi dalla prima regione citata che vogliamo far iniziare il nostro viaggio.

Venezia, oltre a essere una delle città più gettonate dai turisti, è un luogo estremamente poetico e ben rappresentato nei quadri dei grandi artisti (ospita anche un’opera murale di Banksy) e fa da sfibdi a una parte della storia di Ezio Auditore nella saga di Assassin’s Creed. Attraverso questa fortunata serie videoludica abbiamo avuto la possibilità di vedere una Venezia rinascimentale in pieno fermento economico e commerciale, con un grande via vai di mercanti, tanta gente in piazza, oggi (o meglio, fino a qualche mese fa) sostituita dalla moltitudine di turisti.

L’esperienza videoludica ha permesso a tutti noi videogiocatori di vedere la città con il suo ponte di Rialto ancora in legno, l’Arsenale, i pontili di Santa Maria della Visitazione, la bellissima piazza di San Marco con la sua Basilica e il Campanile sul quale, ammettiamolo, almeno una volta abbiamo immaginato di arrampicarci. Questi luoghi magici sono tutti facilmente visitabili attualmente senza nessuna restrizione, basta solo recarsi sul luogo o magari prenotare la propria visita da casa per evitare le lunghe file che spesso e volentieri ci fanno passare la voglia di avvicinarci a questi luoghi sempre presi d’assalto dai turisti.

Assassin’s Creed non è stato l’unico gioco che ha utilizzato la città lagunare come ambientazione, ma è tuttavia uno di quelli che ha fatto della veridicità storica il suo punto di forza. Diversi altri titoli sono ambientati tra le calli veneziane o ne rendono omaggio, Tomb Raider II con la sua pazza corsa in motoscafo, Overwatch, Final Fantasy XV con la città di Altissia, Indiana Jones e l’Ultima Crociata (set anche del film) e Fatal Fury 2.

Il viaggio continua proponendo due luoghi che hanno in comune un famoso titolo, Gears of War 4. Le opzioni di visita si dividono tra Friuli-Venezia Giulia, con la peculiare città di Palmanova, e il Piemonte con l’imponente Forte di Fenestrelle. Se ricordate bene, la Coalizione dei Governi (COG) per evitare l’estinzione del genere umano fece costruire città murate a protezione dei cittadini, evitando così assalti da pericoli esterni. Sono proprio le ambientazioni di New Ephyra e l’insediamento COG 5 che si ispirano ai due luoghi citati poc’anzi, che risultano essere molto particolari per storia e costruzione architettonica, offrendo inconsapevolmente al titolo di The Coalition quell’ambientazione tanto ricercata e adatta allo stile e alla storia del gioco.

Palmanova è conosciuta come la città fortezza e si caratterizza per la sua curiosa conformazione a stella di nove punte, protetta da ben tre cerchie murarie concentriche costruite in secoli diversi. La città e le prime fortificazioni nacquero a seguito delle numerose incursioni tra il 1400 e il 1500 da parte dei Turchi Ottomani che depredavano la pianura friulana. L’ultima cerchia muraria difensiva fu costruita invece durante la dominazione francese, per volere di Napoleone, per far fronte alla sempre più maggior gittata delle armi da fuoco nemiche.

La  parte guerriera della città non è stata abbandonata ma è stata racchiusa nel Museo della Grande Guerra e della Fortezza di Palmanova, è inoltre possibile percorrere le fortificazioni esterne che si snodano lungo i bastioni e i terrapieni che circondano il centro fortificato dando una visione scenografica della città. Il Forte di Fenestrelle si presenta come una grande muraglia composta da più corpi architettonici di cui tutto l’insieme serviva come sbarramento della valle del Chisone contro le invasioni straniere. Questa struttura ha dell’incredibile poiché si sviluppa sul crinale della montagna per oltre tre chilometri. Inizialmente nato come presidio militare, svolse poi anche il ruolo di luogo di detenzione.

Girando per le strutture tutte collegate tra di loro, sicuramente vi capiterà di immaginare qualche soldato COG correre accovacciato cercando riparo dai colpi nemici attraverso percorsi interni ed esterni. Una parte davvero imponente del forte è la “scala coperta”, un’opera che si distingue per la sua unicità di 4000 scalini, protetti da spesse mura che si snoda lungo il pendio della montagna, rivelandosi un percorso estremamente impegnativo da affrontare ma in grado di regalare enormi soddisfazioni!

Dal Nord Italia iniziamo la nostra discesa concedendoci qualche sosta a Forlì, Firenze e Monteriggioni. Ma perchè proprio queste tre città? Cosa le accomuna? Ebbene, anche qui c’è lo zampino di Assassin’s Creed e del team Ubisoft che ritroviamo protagonista con rielaborazioni e adattamenti per l’epoca rinascimentale. A Forlì possiamo visitare il Palazzo Comunale, la Rocca di Ravaldino e l’abbazia di San Mercuriale, solo per citare alcuni luoghi e constatare con i nostri occhi quelli che compaiono nel capitolo con protagonista Ezio Auditore.

A Firenze, una delle città d’arte più famose per storia e cultura, possiamo visitare la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, dal quale dovremmo trattenerci dal non fare il salto della fede, (o meglio, possiamo farlo, ma sono una volta). Tuttavia è possibile godere di una vista mozzafiato della città che sicuramente già conosciamo perfettamente, viste le ore passate a correre tra i suoi tetti in Assassin’s Creed. Viaggiare per le città d’arte è bello perché ci si accorge solo poi di quanto tempo abbiamo passato con il naso aria.

Attirati e incantati dalle bellezze create dall’uomo, si vive un po’ la stessa sensazione di quando siamo estremamente coinvolti da un videogioco e non ci accorgiamo del tempo che abbiamo trascorso insieme a esso. A tal proposito non potevamo non considerare Monteriggioni e la fantomatica villa Auditore dopo tutte le ore trascorse ad arredarla. La villa è purtroppo inesistente, tuttavia il borgo medioevale della città ha molto da offrire con il suo museo d’arme e i camminamenti sulle antiche mura che sono sempre incantevoli, ancora di più di quelli che ci ricordiamo di aver scalato virtualmente.

Roma è certamente una di quelle città da vedere almeno una volta nella vita per uno e mille motivi. Anche lei è presente in modo più o meno diretto in alcune produzioni videoludiche dove, ovviamente, fa ancora capolino la saga di Assassin’s Creed. Poiché Ezio, secondo me, può assolvere tranquillamente a ruolo di guida turistica certificata per tutte le città che ha visitato, sarà ancora lui ad accompagnarci mentalmente tra le strade della capitale rinascimentale, tra acrobazie nel Colosseo, inseguimenti nel Pantheon e fughe da Castel Sant’Angelo (ok, magari senza acrobazie, inseguimenti e fughe), con l’esplorazione di luoghi di interesse come le terme di Diocleziano e quelle di Caracalla.

Durante la visita della città noteremo sicuramente che la mappa attuale è differente per ovvi motivi da quella Assassin’s Creed Brotherhood, che si basava su mappe storiche dell’epoca per rendere il gioco fedele al tempo in cui era stato ambientato. Potremmo così renderci conto noi stessi del cambiamento e l’evoluzione della città stessa, non più attraverso uno schermo ma con i nostri stessi occhi. Assassin’s Creed non è l’unica produzione che usa Roma come ambientazione, ci sono molti altri titoli che propongono una riproduzione altrettanto fedele e accurata della capitale come A Night in the Forum, oppure gli scenari di Assetto Corsa o Gran Turismo, o ancora altre produzioni caratterizzate da una notevole licenza poetica come Ryse: Son of Rome.

Dopo tutta questa cultura, anche se non siamo Nathan Drake, un bel viaggetto sulla costiera amalfitana, evitando magari incursioni in ville private alla ricerca di cimeli perduti, sarebbe sicuramente un bel modo di concludere il nostro tour da nord a sud nel nostro paese. Se mai intraprenderemo un viaggio ispirato dai luoghi videoludici che abbiamo visto sugli schermi, probabilmente sarà accompagnato da frasi del tipo “ma io l’ho già visto quello”, e “ma allora esiste questo per davvero!” e sarà bello riscontrare quanto lavoro e studio c’è dietro a una produzione videoludica.

Personalmente credo che tutto questo sia inoltre un modo per riscoprire casa propria sotto una luce diversa, guardarla con occhi differenti e imparare ad apprezzare quello che la nostra nazione ha da offrirci.