Microtransazioni

Una intelligenza artificiale che altera il gameplay per massimizzare i profitti nei giochi online

Se pensavate che i sistemi di microtransazioni di Star Wars Battlefront 2Destiny 2 fossero il male che sta lacerando l’industria videoludica moderna, aspettate di scoprire cos’hanno in serbo le case produttrici per l’imminente futuro.

Una grossa indiscrezione trapelata nelle scorse ore ha rivelato infatti l’incredibile progetto di una intelligenza artificiale pensata per studiare il gameplay dei giocatori nei giochi online e intralciarlo deliberatamente al fine di spingere l’utente verso l’acquisto di nuovi oggetti mediante i più comuni sistemi di acquisti in-game.

È questa la nuova frontiera delle microtransazioni.

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Secondo quanto emerge dalle oltre cinquanta slide dettagliate (e confidenziali, ndr) del progetto, l’utilizzo di un così innovativo sistema d’intelligenza artificiale permetterebbe una massimizzazione dei guadagni al produttore grazie a un attento studio delle abitudini del giocatore, sia online che nella vita reale. Tale sistema infatti sarebbe in grado di compromettere la naturalezza e la genuinità dell’esperienza di gioco online mediante una serie di accorgimenti e modifiche chiave nel gameplay dietro cui si nascondono tecniche che vanno dall’ingegneria sociale ai più comuni processi di manipolazione psicologica al fine di infastidire, frustrare e conseguentemente controllare la predisposizione del giocatore a spendere.

Inoltre, stando agli inquietanti particolari che emergono da queste slide, questo complesso sistema implementato negli MMOG permetterebbe anche (sfruttando tutta una serie di informazioni disponibili online o ‘impronte’ che ci lasciamo dietro circa le nostre abitudini, le possibilità economiche e lo stile di vita) di personalizzare grazie a una vera e propria profilazione socio-economica il modello di proposte e vendita dei contenuti digitali acquistabili.

Per rendere ancora più mirata e infallibile la strategia economica in grado di garantire il massimo dei guadagni possibili da proporre a ogni singolo giocatore, è stato inserito anche un sistema di mapping tridimensionale degli ambienti che circondano l’utente, in particolare la casa o stanza in cui è presente il PC o la console da gioco. Sfruttando la più comune delle reti di telecomunicazioni come una connessione Wi-Fi casalinga, il sistema può tracciare (seguendo la propagazione dei segnali elettromagnetici) la presenza di altri apparecchi elettronici, oggetti non metallici, etc. al fine di ‘ricostruire’ che cosa circonda l’utente (ad esempio la presenza di smartphone, notebook e altro ancora) e di conseguenza rendere più accurato e infallibile il modello di vendita personalizzato.

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Uno scenario inquietante che sembra uscito da una puntata di Black Mirror, ma che lascia intendere la direzione verso cui le aziende sono proiettate per massimizzare i profitti nei giochi multiplayer online, facendo in modo che l’utente abbia l’impressione di avere sempre il controllo del gameplay, pur utilizzando qualche ‘aiutino’ di tanto in tanto.

Al momento in cui scriviamo non si hanno informazioni più precise su chi sia il committente di questa tecnologia, dal momento che la presentazione è stata redatta oscurando i dati sensibili, tra cui il nome del publisher e di tutti i progetti a cui tale tecnologia potrebbe essere integrata. Coloro che fossero interessati ad approfondire gli scenari di questa IA possono dare un’occhiata alle oltre cinquanta slide disponibili su TechPowerUp.