Remothered: Broken Porcelain

Remothered: Broken Porcelain visto in anteprima alla Gamescom 2019

Il seguito del premiato survival horror italiano prova a bissare il successo del primo capitolo.

Anche se in maniera meno prolifica rispetto ad altre realtà europee e internazionali, l’Italia dei videogiochi sta iniziando a raccoglierei i frutti del proprio lavoro. Ecco perché ritrovare i propri compaesani alle più importanti fieri di settore come E3 o Gamescom fa sempre piacere, e non solo per un senso di appartenenza. Durante la fiera di Colonia appena conclusasi abbiamo assistito alla presentazione di Remothered: Broken Porcelain, una produzione orgogliosamente italiana, seguito di uno dei survival horror più apprezzati degli ultimi anni non solo in patria ma anche fuori dai confini nazionali.

Noi di VGN.it avevamo seguito lo sviluppo del franchise sin dal principio, premiandolo successivamente anche in fase di recensione elencandone pregi come un’atmosfera ispirata e un’ottima sceneggiatura della trama. Approfittando così della presenza in terra teutonica del team italiano Stormind Games, siamo riusciti a vedere in anteprima il sequel Broken Porcelain, che promette di espandere ulteriormente il concept del primo episodio.

I TORMENTI DELLA GIOVANE JENNEFER

In questo secondo capitolo (di quella che è stata pensata come una trilogia) il lascito ad addentrarsi nei meandri più oscuri dell’orrore è stato lasciato da Rosemary per essere raccolto da Jennefer. A causa di motivi da ricercare poi negli eventi narrati nel gioco, la ragazza dall’animo ribelle è stata inviata in un albergo probabilmente come forma di punizione per i suoi comportamenti, e non di certo per godersi una bella vacanza con vista su un paesaggio mozzafiato come il Monte Etna ricoperto dalla neve. A guidarci attraverso la demo giocata da uno sviluppatore di Stormind Games è stato Chris Darrill (non fatevi ingannare dallo pseudonimo, il buon Chris è di Catania), creative director della serie, spiegandoci in tempo reale quello che avveniva su schermo.

Ferita a un braccio, Jennefer è alla ricerca di indizi su dove sia finita un’altra delle ragazze ospiti dell’hotel, quando la responsabile dell’albergo prova ad attaccarla dopo che questa ha tolto il coperchio di una cloche contenente un messaggio relativo a uno strano parassita killer e un uccello servito sul piatto d’argento, provocando poi in lei visioni macabre da mettere i brividi. Broken Porcelain adotterà la stessa filosofia hide and seek vista in precedenza, fatta di approcci stealth e la ricerca di posti in cui nascondersi. Oltre a coltelli, oggetti contundenti e da lancio, come bottiglie per attirare i nemici in un punto o distrarli, ci si potrà sporgere dagli angoli per verificare la presenza di personaggi ostili pronti a darci la caccia. Ma da preda potremo anche diventare predatori, considerando che adesso colpire un nemico avrà effetti come rallentarli e ferirli, e facendolo ripetutamente potremo metterlo al tappeto per poco tempo. Il rovescio della medaglia è che queste minacce potranno collaborare tra loro, quindi se troveranno un corpo privo di conoscenza il loro livello di sospetto crescerà e potranno iniziare a cercarci.

SICILIAN HORROR STORY

Il male questa volta si è annidato in un hotel nel sud Italia, chiamato Ashman Inn, situato più precisamente sotto le pendici di un’Etna imbiancato dalla neve invernale. Dietro a questa inusuale scelta di design c’è la grande passione di Chris Darril per un capolavoro riconosciuto del cinema mondiale: Shining. Una delle opere più apprezzate del maestro Kubric si può dire sia stata omaggiata in Remothered: Broken Porcelain con differenti riferimenti abbastanza diretti: lo stile della magione infatti ricorda e non poco quello dell’Overlook Hotel, così come l’evolversi degli eventi nel pieno della stagione invernale e per l’appunto far fluire l’orrore e la suspence in pieno giorno, andando un po’ contro quelli che sono i canovacci ormai assoldati del genere.

La versione PC che ci è stata mostrata non è stata un banco di prova particolarmente indicativo sulla natura tecnica della build, limitata anche dall’hardware poco performante fornito in loco dagli organizzatori, anche se sembrano già essere stati compiuti passi avanti rispetto a Tormented Fathers. Ci riferiamo soprattutto per quanto riguarda le espressioni facciali della protagonista, oltre a quello che sembra un buon uso dell’impianto di illuminazione per ricreare luci soffuse che lambiscono porte e finestre. Il tempo per rendere più appetibile il comparto grafico comunque c’è, considerando che il titolo verrà reso disponibile a 2020 inoltrato.

Remothered: Broken Porcelain

L’ottimo riscontro ottenuto con il sorprendente Remothered: Tormented Fathers inevitabilmente ha alzato l’asticella delle aspettative, mettendo ancora più pressione al talentuoso team di sviluppo italiano. Seppur quella mostrataci si è rivelata una sessione breve e in uno stato di sviluppo ancora acerbo, sono state ben chiare le caratteristiche di questo seguito ideale che ha come obiettivo di tornare a spaventare numerosi giocatori, migliorando al contempo la qualità generale dell’esperienza di gioco.

L’assalto finale subito dalla protagonista Jennefer, che ha di fatto messo il punto esclamativo alla demo, ci ha lasciato con ancora più domande che ci tormenteranno nei mesi a venire, sperando questa volta di potere provare Remothered: Broken Porcelain nella prossima edizione della Milan Games Week.