Dragon Ball Z: Kakarot

Dragon Ball Z: Kakarot provato in anteprima alla Gamescom 2019

Abbiamo preso parte all'epica battaglia contro Cell nei panni di Gohan, nel prossimo titolo della saga creata da Akira Toriyama.

Alcune passioni giovanili e adolescenziali sono un po’ come il primo amore, è difficile dimenticarle anche a distanza di decadi. Per questo anche dopo aver raggiunto gli “enta” o il primo gradino degli “anta” i pomeriggi o le mattinate trascorsi in compagnia di Dragon Ball vengono ricordate con una struggente dose di nostalgia. 

Ed è in questa maniera che durante il nostro appuntamento con il publisher giapponese Bandai Namco abbiamo provato Dragon Ball Z: Kakarot con impresso il piacevole ricordo delle avventure di Goku e dei suoi comprimari. Il nuovo titolo in sviluppo presso CyberConnect 2 ha abbandonato la tradizionale struttura da picchiaduro per espandersi verso un più accessibile gioco d’azione con all’interno un’anima ruolistica, puntando su una formula inedita per raccontare tutta la storia di Goku in Dragon Ball Z.

GOHAN VS. CELL, ATTO FINALE 

Avviata la demo da una delle numerose postazioni di gioco messe a disposizione da Bandai Namco per la stampa, ci siamo ritrovati in men che non si dica a sfidare uno dei personaggi più carismatici e potenti appartenenti all’universo di Dragon Ball, ovvero Cell nella sua forma perfetta, vestendo i panni di Gohan Super Saiyan 2. È iniziato così l’adrenalinico scontro tra bene e male, che tradotto pad alla mano vuol dire eseguire scatti laterali per sfuggire agli attacchi più potenti o avvicinarsi all’avversario, alzare la guardia per limitare i danni e ricaricare il Ki consumatosi eseguendo tecniche avanzate.

Rispetto alle precedenti apparizioni videoludiche dalla saga, come vi avevamo già raccontato dopo aver provato questo capitolo in anteprima all’E3 2019, il combat system propone ora combattimenti a metà tra un picchiaduro più intuitivo e un gioco d’azione con abilità, consumabili e mosse speciali da attivare senza dimenarsi in complicate combo ma richiamando appositi menu con i tasti dorsali del pad. Mosse come l’iconica Kamehameha o il Masenko (nella demo erano presenti tante altre) si eseguono con una certa facilità ma nonostante ciò, l’arcinemico Cell è riuscito comunque a darci del filo da torcere proponendo tecniche come il Raggio Letale o la medesima Onda Energetica, ripetendo queste azioni più volte durante lo scontro. Le boss fight, ora ha ancora più senso definirle tali, si sviluppano quindi attraverso più passaggi con tanto di scene di intermezzo che rimandano alle vicende dell’anime e del manga giapponese.

Questa semplificazione è data anche dall’uso di consumabili che ripristinano in alcuni casi la barra dell’energia, o chiamando in campo alcuni personaggi controllati dall’IA con cui dar vita a spettacolari combo che sembrano uscite direttamente dalla serie cartoon, tuttavia non abbiamo potuto vedere all’opera in quanto non disponibili nella versione portata dagli sviluppatori in questa edizione della Gamescom di Colonia.

LA VITA SECONDO GOKU 

Se possedete una certa dimestichezza con il mondo di Dragon Ball a questo punto avrete compreso come si sia concluso lo scontro. Esatto, dopo il filmato in cui Gohan spazza via il malvagio Cell, un avviso a schermo ci avvisava della fine della demo e ringraziava per averla provata. In questo modo purtroppo non ci è stata data l’occasione di poter dare uno sguardo anche veloce alle importanti novità di Dragon Ball Z: Kakarot, ovvero l’aggiunta di attività secondarie come la pesca, gli allenamenti e addirittura sessioni di guida, oltre alla possibilità di esplorare liberamente gli scenari di gioco.

Ci siamo in qualche modo consolati avendo avuto il piacere d’intervistare Ryosuke Hara (game producer di Bandai Namco), il quale ci ha fornito interessanti informazioni anche su questi nuovi aspetti del gameplay. Oltre ad aver schivato con una certa eleganza ogni tentativo di capire se la saga di Majin Bu farà parte dell’avventura (è probabile di sì, dal momento che il producer si era quasi tradito alla seconda domanda a trabocchetto circa la presenza delle fusioni nel gioco finale), il director ha sottolineato che con la popolarità ottenuta da Dragon Ball Super era il momento più adatto per cercare di far conoscere la saga di Dragon Ball Z a una nuova generazione di fan.

TROVA LE DIFFERENZE 

Avete presente quel passatempo che vi mette davanti due immagini apparentemente simili ma in realtà con piccole da trovare e cerchiare? Comparando le immagini del manga a quelle tratte dal gioco si ha quasi l’impressione di stare visionando lo stesso materiale, tanto che disattivando eventualmente l’interfaccia di gioco le differenze sarebbero praticamente impercettibili da distinguere se non per un occhio allenato e molto attento. Alla fine dello scontro tra Gohan e Cell siamo rimasti discretamente soddisfatti dallo stato attuale dei lavori sul comparto tecnico, ma a parte qualche calo di frame-rate e alcune animazioni ancora non nel pieno della loro armonia, e la fedeltà con l’anime di riferimento è davvero notevole.

Lavorando di rifinitura CyberConnect 2 dovrebbe riuscire ad apportare i miglioramenti sperati al fine di offrire un appagamento visivo, oltre che sonoro, che gli esigenti fan della serie si aspettano. Gli stessi appassionati che siamo sicuri apprezzeranno l’inserimento delle musiche originali e un doppiaggio in giapponese finemente realizzato, a cui si aggiunge quello in inglese mentre i sottotitoli saranno disponibili anche nella nostra lingua. Questo minuzioso tentativo di traslare nel videogioco le medesime mosse, design e animazioni presenti nella controparte animata ci fanno ben sperare, e l’assaggio avuto durante la Gamescom è stato positivo.

Due mesi dopo averlo provato per la prima volta siamo riusciti ad avere così un’idea di fondo più chiara di quello che possiamo aspettarci nel gioco finale; più che di dubbi potremmo parlare di elementi ancora poco chiari da scoprire nel dettaglio prima di valutarli. Sarà sicuramente piacevole dedicarsi a missioni secondarie vestendo i panni dell’assoluto protagonista di Dragon Ball, ma il team di sviluppo dovrà contestualizzarle affinché non siano semplici minigiochi usati come riempitivo. Dovranno a nostro avviso garantire loro una profondità che riesca a intrattenere oltre ai differenti e iconici combattimenti che si susseguiranno lungo l’arco narrativo dedicato al personaggio di Goku. Attualmente il gioco è previsto per i primi mesi del 2020 su PC, PS4 e Xbox One, ma al prossimo Tokyo Game Show di settembre contiamo di avere maggiori dettagli, tra cui una data di uscita ufficiale.