Life is Strange 2 - Episodio 4: Faith

Life is Strange 2, primo contatto con l’Episodio 4: Faith

Abbiamo visto in anteprima il prologo del penultimo episodio dell'avventura di Dontnod, scambiando quattro chiacchiere con gli sviluppatori.

A pochi giorni dal lancio di Faith, quarto e penultimo episodio di Life is Strange 2, pare ormai palese che con il sequel della sua avventura episodica, i ragazzi di Dontnod siano riusciti a sfruttare il concetto di viaggio on-the-road per dar vita a una sceneggiatura che muta continuamente, un itinerario che ci porta alla scoperta di culture, situazioni, rischi e pericoli in un territorio vasto e variegato come quello degli Stati Uniti. Alla Gamescom 2019 di Colonia, abbiamo visto in anteprima una piccola porzione del nuovo episodio di Life is Strange 2, che parte ovviamente dall’evento shock rivelatosi sul finire del capitolo precedente.

ATTENZIONE: SPOILER! Per ovvi motivi, ciò che segue racconterà parte dell’avventura di Sean Diaz e il finale del terzo episodio di Life is Strange 2. Si sconsiglia di proseguire con la lettura nel caso non abbiate ancora portato a termine l’episodio precedente.

IN FUGA

Sean si risveglia in ospedale, nel North Carolina, due mesi dopo l’esplosione di Merril’s e la successiva scomparsa del fratello Daniel. Al suo risveglio, il giovane si rende conto che Maria Elena Flores, agente speciale della polizia di Seattle, sta provando a contattare Sean in tutti i modi. Ma la sola preoccupazione del protagonista è quella di ritrovare suo fratello Daniel. Sean ha stretto amicizia con l’infermiere, il quale gli ricorda l’ultimo test da affrontare l’indomani prima di essere costretto ad abbandonare l’ospedale. Ma quale test? Già: sul finire del terzo episodio, Sean aveva subito una ferita all’occhio sinistro, ed è proprio l’improvviso handicap che grava sulla condizione del protagonista a giocare un ruolo cruciale nella storia di questo episodio.

Per capire le condizioni dell’occhio di Sean, il giocatore dovrà completare un minigioco molto basilare, che prevede l’inserimento di una penna nell’apposito tappo per stabilire la capacità da parte di Sean di misurare la profondità e la posizione degli oggetti nello spazio. Secondo il team di sviluppo, Dontnod voleva trattare la condizione degli handcap con molto rispetto. “Non volevamo improvvisamente trasformare questo episodio in un gioco sull’handicap né tantomeno che la perdita dell’occhio fosse un aspetto irrilevante” commenta Jean-Luc Cano, sceneggiatore della software house. “Sono patologie con le quali persone da ogni parte del mondo devono convivere ogni giorno, e avranno delle conseguenze sul gameplay”. La mancanza di un occhio darà a Sean una percezione a dir poco differente dell’ambiente circostante e della profondità. “Ci saranno altri elementi di gioco che andranno a sfruttare questa meccanica, ma senza esagerare”, svela Cano.

L’agente della polizia di Seattle, Maria Elena Flores, sta investigando sull’incidente avvenuto nel precedente episodio.

A interrompere la chiacchierata tra l’infermiere e Sean ci pensa la succitata agente Maria Elena Flores, che continua a interrogare Sean. Il protagonista ha come solo scopo quello di trovare Daniel, ma la polizia locale non è disposta a fare sconti. Sean è indagato per la misteriosa uccisione di un agente della polizia di Seattle, pur continuando a dichiarare di non aver ucciso nessuno. Sean sostiene di non avere la minima idea di come il posto sia stato ridotto in questo mondo, confermando di essere svenuto prima che ciò accadesse. L’agente prova a convincere Sean confidando di avere indizi sulla posizione di Daniel, e tenta di capire di chi sia stata l’idea della rapina. Il team ha preferito non mostrare alcun esito della conversazione, passando alla scena successiva.

Sean è da solo nella sua stanza, ferito e senza la minima idea di come trovare Daniel, ma le parole dell’agente Flores fanno scattare un campanellino d’allarme. Sean trova il proprio diario, ripercorre il suo recente passato, è desolato e combattuto per ciò che è successo a Daniel, ma mentre scorre le pagine del diario trova un suo messaggio: ecco che il protagonista comprende dove potrebbe nascondersi il piccolo Daniel. È qui che ha inizio il viaggio della speranza. Sean decide di scappare: ci sono diversi modi per farlo, ma durante la demo gli sviluppatori ci hanno mostrato uno dei possibili approcci, con il ragazzo che sradica un portasciugamani di metallo dal bagno e attira così l’attenzione dell’amico infermiere. Sean è disperato, vuole uscire assolutamente dall’ospedale prima di essere consegnato alla giustizia. L’infermiere decide di aiutarlo e lo invita a colpirlo con qualcosa per rendere la fuga credibile e non metterlo nei guai.

Senza un occhio, la percezione della profondità e della posizione nello spazio di Sean è estremamente limitata.

Sean riesce a scappare ma si imbatte in Finn, che dorme all’interno di una stanza dello stesso ospedale. Sean lo sveglia e gli dice che vuole scappare per andare alla ricerca di Daniel, Finn si scusa per quanto accaduto portando Sean a esplodere e sfogarsi contro il compagno, accusandolo di essere stato un egoista per ciò che accaduto nell’Episodio 3. Sean cerca di rubare un’auto e ci riesce, scappando dal Sacred Hope Hospital alla volta di una nuova avventura che lo porterà in Nevada. Il viaggio di Sean è accompagnato da una scena molto iconica e da un sottofondo musicale suggestivo, con Sean che guida e si guarda intorno, cercando Daniel con lo sguardo e immaginando di avere il fratello al suo fianco. Termina così la nostra anteprima del quarto episodio, con un prologo molto interessante che ci ha dato tanti spunti per fare delle domande agli sviluppatori.

IL VIAGGIO

Questo episodio mostra un personaggio ancora più fragile che in passato, mossa che gli sviluppatori vogliono sfruttare per testimoniare la condizione di Sean e le ripercussioni delle proprie azioni. “All’inizio dell’episodio Sean è molto debole, è colpito dall’handicap, non ha idea di dove sia suo fratello, quindi decide di partire per un viaggio alla ricerca di Daniel, per riavere ciò che resta della sua famiglia”, commenta Jean-Luc Cano. Il viaggio è certamente il tema principale di questo sequel, e ha dato agli sviluppatori la libertà di esplorare nuove culture, situazioni differenti e temi sempre più delicati. “Volevamo che il protagonista principale si trovasse a vivere dei momenti difficili dopo quanto successo a Seattle, esplorando nuovi stati e culture, conoscendo nuove persone e comunità”, dice Cano, che sottolinea uno stato d’animo portato avanti molto bene durante i tre episodi lanciati finora.

La scena della fuga di Sean è ben realizzata ed è accompagnata dal solito sottofondo musicale suggestivo.

“Quando devi affrontare un viaggio del genere da solo, braccato e ferito, il tuo approccio e la mentalità sono differenti. Volevamo focalizzarci sul senso del viaggio, sul bisogno di conoscere nuove persone in un luogo sconosciuto, dell’insicurezza che si prova di fronte a persone di cui fidarsi pur non conoscendoli come si deve”, ci confida lo sceneggiatore. “Non è la stessa cosa quando si vive in casa propria ed era proprio questo l’obiettivo del comparto narrativo: quando sei tra le comodità di casa potresti perdere quella voglia di scoperta, quella curiosità di conoscere nuove persone che, al contrario, emerge lontani dalle mura domestiche. Una necessità che ti permette di crescere molto rapidamente e alimenta la curiosità. È stato interessante mettere il giocatore in questa situazione”, ha concluso Cano.

L’HANDICAP

Il team voleva continuare a esplorare il concetto di diversità, usandolo come contorno a un viaggio intricato e complesso come quello di Sean e Daniel, ma non come principale attrazione per vendere il gioco. “Volevamo che si riflettesse in qualche modo sulla storia di Life is Strange 2”, commenta Michel Koch, concept artist di Dontnod. “Una parte di ciò si riflette nei disegni di Sean, che dopo l’incidente non sono più come quelli dei capitoli precedenti”. Lo stato d’animo di Sean e il suo handicap si rifletteranno sui suoi disegni, ma con il tempo il protagonista riuscirà a superare anche questa”, confida l’artista del team francese.

Il viaggio on-the-road prosegue. Destinazione: Nevada.

Tra le curiosità più interessanti, c’è anche l’approccio degli sviluppatori ai feedback da parte della community e l’influenza di questi alla creazione degli episodi successivi. “Per essere onesti, generalmente creiamo la storia dall’inizio alla fine, perché non puoi dare inizio a un’avventura narrativa del genere se non sai dove sei diretto”, commenta Cano. “La storia è stata scritta dall’inizio alla fine, sappiamo dove arriveremo sin dall’inizio, ma a causa della cadenza episodica, possiamo aggiustare alcune scene, ritoccare i dialoghi e l’evoluzione di alcuni personaggi più o meno amati sulla base dei riscontri del pubblico”, prosegue lo sceneggiatore. Alla mia domanda sulla possibilità che una parte cruciale del comparto narrativo sia cambiata dopo il feedback dei giocatori, Cano ha risposto che gli elementi principali non sono destinati a mutare perché questa è la storia che Dontnod ha intenzione di raccontare, confidando che il quarto episodio non sarà di transizione e, pur preparando il terreno per la resa dei conti finale, includerà dei momenti interessanti e particolarmente iconici.

Per scoprirlo, dovremo attendere la giornata di domani. Life is Strange 2 – Episode 4: Faith sarà infatti disponibile su PC e console a partire dal 22 agosto. Restate sintonizzati per la nostra recensione!