Museo Videoludico - Gli Androidi di Fallout

Museo Videoludico #07 – Gli androidi nel mondo di Fallout

Una storia di schiavitù e odio ambientata nel futuro.

Il sogno proibito di creare un essere senziente capace di comprendere, amare od odiare ha sempre caratterizzato l’indole umana. Un sogno perfezionatosi durante l’epoca vittoriana, dove le paure del Frankenstein di Mary Shelley crearono dal nulla un mostro in grado di vivere, a grandi linee, come un essere umano. Ma riportare in vita in morti è pura fantascienza e questo volere, con l’avanzare della tecnologia, si spostò verso qualcosa di meno truce e che non avesse bisogno dei cadaveri di altri individui.

Gli anni ’50 furono un continuo susseguirsi di idee e progetti e, come abbiamo visto nell’approfondimento dedicato, la storia in Fallout scelse la via del nucleare, piegando l’atomo al suo volere e creando goffe ed enormi macchine intelligenti. Continuando il cammino verso il nuovo Fallout 76, in questo episodio di Museo Videoludico, andremo a scoprire tutti i retroscena dietro le Intelligenze Artificiali presenti nella saga di Bethesda e come queste siano, per certi versi, simbolo di schiavitù e di lotta contro lo stesso.

Fallout 76

In Fallout 3 facciamo il primo, seppur breve, incontro con gli androidi, vera “incarnazione” dell’Intelligenza Artificiale. Anche se la missione in oggetto, dal titolo “L’uomo duplicato“, è inclusa tra le quest secondarie e considerata di poco spessore, suggerisce sin da subito la condizione in cui verte la comunità degli androidi.

Come una sorta di schiavo in fuga, in quel momento potevamo decidere se aiutarlo o rivelare la propria posizione al dottor Zimmer, facoltoso scienziato del Commonwealth e membro dell’Istituto.

La situazione non cambia in Fallout 4, dove a dieci anni da quel triste incontro, la questione degli androidi diventa alla base della trama del gioco. Qui, a tiranneggiare sugli esseri sintetici troviamo l’Istituto, una delle fazioni di spicco della saga e principale artefice creazione degli androidi.

Inutile dire che quest’organizzazione dai mille sorrisi amichevoli e dalle belle parole, nasconde un lato oscuro e schiavista che terrorizza il Commonwealth. Utilizzati come forza lavoro a costo zero, gli androidi capiscono ben presto che la loro condizione non è più ben accetta e, al fine di liberarli, intervengono i Railroad. Una storia che in effetti abbiamo già visto tempo addietro e neanche troppo lontana dai giorni.

Museo Videoludico - IA - Fallout

Gli schiavi fatti di circuiti e servomotori di Fallout 4 ricordano, come situazione, quella degli schiavi di colore negli Stati Uniti del 1800. Questi, per scappare dalla zona meridionale degli USA dove venivano sfruttati come manodopera gratuita nelle piantagioni o nelle tenute, utilizzavano una rete segreta di tunnel e fognature nota come Underground Railroad. Come i Railroad di Fallout sfruttavano simbologie e disegni per far conoscere le stazioni più vicine, così gli abolizionisti usarono una serie di codici e regole ferree al fine di scortare gli schiavi al di fuori dei confini.

Un’altra, seppur triste, somiglianza è il razzismo covato nei confronti di quello che era nemico e “differente”. Nel Commonwealth di Fallout 4, gli androidi sono sempre malvisti e possibilmente allontanati: ne è un chiaro esempio Myrna, chiamata anche “Myrna la Pazza” da Piper, che crede in una cospirazione da parte dei sintetici. Un po’ come avveniva durante la dittatura di Hitler, durante la quale la cospirazione ebraica fu il principale motivo di crollo dell’economia tedesca e i negozi “ariani” allontanarono quella che era a loro modo di vedere era la razza debole. Ed ecco che la Confraternita d’Acciaio, dal cuore nobile e puro in Fallout 3, diventa simbolo di epurazione e presunta salvezza dal nemico robotico, un nemico che però cerca solo di ottenere la propria libertà dall’oppressione.

Museo Videoludico - IA - Fallout

Le storie di schiavitù e dispotismo verso gli androidi hanno fatto scuola nel mondo del cinema, come accade in Io, Robot o in Westworld. Ma la più famosa fuga di sintetici avviene in Blade Runner, storico film di Ridley Scott con protagonista un giovane Harrison Ford nei panni di un agente, il blade runner per l’appunto, il cui scopo era di dare la caccia ai replicanti.

Con un’obsolescenza programmata di quattro anni, un gruppo di replicanti decide di scappare desideroso di vivere più a lungo del termine prefissato. Le scene che seguono sono tra le più iconiche al mondo, tant’è che Bethesda ha scelto di omaggiare il finale del film in Fallout 4. Chissà se un giorno arriveremo anche noi a creare esseri capaci di andare oltre, macchine che, dopo aver osservato come verte il mondo, possano confidarci “Ho visto cose che voi umani non potete immaginare“, avvertendoci di qualcosa che il nostro cervello non è in grado di elaborare.

La nostra avventura odierna termina qui: fateci sapere nei commenti cosa pensate dell’argomento di questo mese e cosa vorreste vedere nei prossimi episodi. Museo Videoludico torna il prossimo mese con una nuova analisi e tante curiosità.