Elgato Key Light

Elgato Key Light – Recensione

Elgato Gaming lancia una soft box creata appositamente per i content creator.

Dopo essersi fatta conoscere tra streamer, content creator e semplici appassionati grazie alle sue ottime periferiche di acquisizione video, da qualche anno Elgato ha deciso di espandersi con tutta una serie di prodotti dedicati agli utenti più esigenti, specialmente in ambito gaming. Così, dopo l’introduzione di prodotti come Stream Deck e Green Screen, l’azienda ha tolto i veli da Key Light, una softbox realizzata appositamente per coloro che hanno bisogno di illuminare il proprio “set” in modo professionale con un accessorio in grado di integrarsi alla perfezione con il resto dei prodotti Elgato Gaming.

Nella recensione di Stream Deck abbiamo evidenziato a più riprese come grazie agli ultimi update software, Elgato sia riuscita a creare un ecosistema ricco e funzionale, che permette di tenere sotto controllo tutti i propri prodotti con la pressione di un dito. Ebbene, l’integrazione tra Stream Deck e Key Light è probabilmente la migliore dimostrazione di tale ecosistema, ma bisogna ammettere che la softbox creata da Elgato sia comunque funzionante e perfettamente funzionale anche in assenza della superficie di controllo. Dopo aver testato per qualche giorno la periferica, scopriamo insieme come funziona e se vale il prezzo del biglietto.

Elgato Key Light
80 LED prodotti da OSRAM, una luminosità di 2500 Lumens e un range che varia da 2900K a 7000K: ecco la nuova softbox professionale di Elgato per streamer e content creator.

IL CONTENUTO DELLA CONFEZIONE

Elgato Key Light si presenta all’interno di una confezione come da tradizione elegante: oltre alla softbox in sé, è incluso un supporto telescopico che può essere agganciato alla scrivania oppure a uno scaffale. Si tratta di una staffa in metallo che, nonostante la leggerezza, risulta particolarmente solido e resistente, e consente di regolare a piacimento sia l’altezza (con due barre telescopiche che consentono di estenderlo fino a 125cm) che l’inclinazione della softbox, così da adattarsi al meglio alle proprie esigenze. Chi dovesse preferire un’asta da terra può sfruttare uno dei quattro slot da 1/4 pollici (uno per ciascun lato) che si trovano sul retro di Key Light, per favorirne il montaggio in qualsiasi situazione.

La softbox di per sé è molto compatta e leggera: si tratta di un box da 35 x 25cm, che grazie a una profondità di soli 3cm e a un peso di 1.3kg può essere posizionata praticamente ovunque, persino contro una parete. Lungo i lati, infatti, Elgato ha inserito un sistema di ventilazione che consente la fuoriuscita dell’aria per evitare un possibile surriscaldamento, ipotesi comunque alquanto remota considerando che all’interno si trovano dei LED di qualità molto elevata. Ottanta, per la precisione, prodotti da OSRAM e perfettamente in grado di spaziare da un range di 2900K (luce calda) a 7000K (luce fredda). Non si scherza in fatto di luminosità: Key Light infatti può raggiungere i 2500 Lumens ed essere regolata a piacimento tramite il software integrato. A completare la dotazione ci pensa la guida rapida per l’uso e un alimentatore (con terminali differenti per utilizzarlo anche in altri paesi), che include il classico connettore jack da collegare al retro della softbox.

COME FUNZIONA

Come avrete potuto intuire, Elgato Key Light è caratterizzata da una dotazione molto basilare che si nota anche nel quantitativo di tasti presenti nell’hardware: sul retro infatti è presente uno switch a tre posizioni, che può essere utilizzato per accendere, spengere o resettare Key Light. È importante sottolineare che prima di accendere la periferica è necessario scaricare il software Control Center (gratuito, disponibile sul sito di Elgato Gaming) e verificare la presenza di un update per il firmware. Una volta installato il software, potete avviare il pairing tramite Wi-Fi, che può essere effettuato sia tramite PC che con un più pratico smartphone e tablet. Bastano un paio di click o tap sullo schermo del device per configurare il tutto e rendere la periferica utilizzabile direttamente tramite il centro di controllo di Elgato.

A questo punto, è sufficiente avviare l’applicazione per regolare la temperatura (come dicevamo, in grado di variare da una luce calda di 2900K a una fredda di 7000K, con tutte le sfumature del caso) e la luminosità della softbox, e in caso di utilizzo simultaneo di più softbox Key Light potrete anche regolare indipendentemente entrambi i fattori per creare una scenografia ben precisa. A livello di opzioni, il software non include poi tantissimo: cliccando sulle Impostazioni Avanzate potrete infatti rinominare la softbox (utile per capire su quale periferica state intervenendo, in caso di due o più Key Light) e scegliere inoltre se ripristinare i valori di fabbrica a ogni accensione oppure mantenere il preset creato dall’utente. Ovviamente, come sottolineato in apertura, è in simbiosi con le altre periferiche di Elgato, Stream Deck in primis, che la nuova Key Light dà il meglio di sé.

UN SET A PORTATA DI MANO

Già, perché come vi avevamo anticipato nella nostra recensione di Elgato Stream Deck, tramite il nuovo software l’azienda ha incluso tutta una serie di azioni legate a Key Light da utilizzare con la superficie di controllo. Potete creare una scena con una determinata temperatura e luminosità, o ancora adibire a dei particolari tasti la gestione di azioni più complesse. Nel nostro caso, abbiamo creato una cartella adibita esclusivamente a Key Light, al cui interno, oltre a dei preset per utilizzare la softbox con luce calda, media o fredda, abbiamo configurato quattro livelli di luminosità in base alla situazione: il range varia da un minimo del 3% al 100% e può essere incrementato di un punto in percentuale direttamente dal software.

Grazie alle multi-azioni di Control Center, è possibile creare poi delle situazioni particolari, come ad esempio un rapido effetto “flash” che può essere generato impostando la temperatura (nel nostro caso, luce fredda) e luminosità al massimo, aggiungendo un delay di tot millisecondi per l’azione successiva (appunto, lo spegnimento). Le possibilità sono ovviamente innumerevoli e l’unico limite, come sempre in questi casi, è la propria inventiva. Di certo, la possibilità di cambiare con un tasto le impostazioni è un plus da non sottovalutare, dal momento che potreste combinare al passaggio di una scena un cambio di luci tale da rendere ogni transizione estremamente scenografica.

In coppia con Stream Deck, Key Light dà il meglio di sé e permette di creare combinazioni complesse.

LA PROVA SU STRADA

Abbiamo trascorso qualche giorno in compagnia di Key Light, notando la sua versatilità non solo in ambito di livestream e realizzazione di video professionali, ma anche per la realizzazione di foto per unboxing o altre situazioni affini. Parte del merito è certamente da attribuire alla superficie di vetro opalescente, che al contrario delle tradizionali softbox garantisce una diffusione omogenea della luce e non corre il rischio di “abbagliare” lo streamer. Con due Key Light posizionate a dovere, si arriva a eliminare del tutto le classiche ombre derivate dalla diffusione di una luce così forte, che spesso costringeva i content creator o semplici fotografi a investire uno spazio fin troppo vasto per il posizionamento delle softbox, al fine di ridurre le ombre. Key Light rende tutto ciò un lontano ricordo ed è probabilmente una delle softbox professionali più compatte, leggere e valide presenti sul mercato.

Il prezzo non è certo popolare: 199 euro sono tanti, è vero, considerando che su Amazon si trovano numerosi set entry-level contenenti due softbox, due supporti e uno stand per dar vita a una sorta di green screen artigianale per poco più di 100 euro. Tuttavia, le differenze in termini di praticità e spazio, ma soprattutto di facilità d’utilizzo e qualità delle softbox sono troppe per non considerare i vantaggi che Elgato ha studiato per la sua nuova periferica. È vero, i content creator interessati ad allestire un set con due Key Light dovranno spendere circa 400 euro per portare a casa entrambe le softbox, ma è vero che con un investimento di poco superiore ai 500 euro potreste creare, con l’aggiunta di Stream Deck, uno studio di posa casalingo che non ha nulla da invidiare a postazioni professionali ed è gestibile con assoluta praticità anche nel bel mezzo di una diretta.

Elgato Key Light
Elgato Key Light – Recensione
GIUDIZIO
Con Key Light, Elgato continua a espandere il proprio ecosistema con una periferica perfetta per streamer e content creator che necessitano di un buon sistema di illuminazione per le proprie riprese. Il prezzo non è certo popolare, ma a fronte di un investimento importante c'è una qualità indiscutibile della softbox, una versatilità che altri prodotti sulla stessa fascia di prezzo non offrono e la possibilità, in caso di utilizzo combinato con Stream Deck, di passare da configurazioni diametralmente opposte con facilità disarmante. Ecco, forse senza Stream Deck la periferica perde un po' del suo potenziale, ma è una mossa ben precisa da parte del produttore che spinge i content creator ad abbracciare totalmente il marchio.
PRO
Compatta e leggera
Grande range di temperatura e luminosità
Permette di raggiungere praticamente qualsiasi configurazione...
CONTRO
...ma senza Stream Deck è un po' limitata
Prezzo non alla portata di tutti
8.9
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