Halo 5: Guardians

Halo 5: Guardians

Per quanto possa apparire impopolare agli occhi di molti, ho sempre pensato che il brand di Halo sia letteralmente rifiorito dopo l’addio di Bungie, assumendo contorni decisamente più moderni grazie al lavoro svolto dai ragazzi di 343 Industries. Con Halo 4, nonostante qualche piccolo problema iniziale per ciò che concerne il comparto online, la software house americana diede infatti l’impressione di non avere poi così tanto da invidiare a Bungie e con Halo 5, tale impressione si è fortunatamente trasformata in una certezza assoluta. Perché? Non vi resta che continuare a leggere per scoprirlo!

UN ULTERIORE PASSO AVANTI

Uno degli aspetti che il pubblico apprezzò maggiormente di Halo 4 fu la sua grande spettacolarità di fondo e, più in generale, il taglio cinematografico dato all’esperienza al fine di renderla più epica e d’impatto di quanto non fossero quelle offerte dai precedenti capitoli della saga. 343 Industires ebbe infatti il grande merito di ampliare la caratterizzazione dell’intero cast, puntando, per la prima volta nella storia del brand, non solo su loro punti di forza ma anche e soprattutto sulle loro fragilità e debolezze, il tutto al fine di suscitare un profondo senso di empatia che potesse dar vita a un vero e proprio legame tra noi giocatori e i vari personaggi proposti, primo fra tutti il leggendario Master Chief.

Insomma, per farla breve, il passaggio di consegne tra Bungie e 343 Industries si rivelò fondamentale per assicurare la tanto attesa maturazione della saga in ottica narrativa e, per fortuna, Halo 5 rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione. Sin dai primissimi minuti è infatti impossibile non accorgersi di quale sia l’effettiva intensità di questa nuova avventura, e complice la decisione del team di sviluppo di raccontare gli eventi da due prospettive contrapposte, l’esperienza assume contorni decisamente più coinvolgenti e d’impatto rispetto a quanto fosse lecito attendersi.

Alcuni evidenti alti e bassi ci sono, è inutile negarlo, ma nel complesso la possibilità di vivere la campagna sia dalla prospettiva di Spartan Locke che da quella di Master Chief, in un’avventura che vede quest’ultimo vestire i panni del rinnegato, non potrà certo lasciare indifferenti tutti coloro che hanno sempre nutrito un certo interesse nei confronti di questo irresistibile universo. Le 15 missioni che compongono la modalità singleplayer garantiscono infatti un’esperienza intensa e frenetica, e questo non solo grazie alla bontà dell’impianto narrativo, ma soprattutto grazie a una varietà di situazioni che assicura un ritmo incalzante e godibile lungo tutto il corso dell’avventura.

Complice un’IA rifinita e ottimizzata rispetto al passato e cosa ancor più importante la maggiore manovrabilità garantita dall’implementazione dei propulsori – elemento che permette di schivare e sferrare potenti attacchi corpo a corpo – le tante sparatorie che contraddistinguono la progressione risultano infatti particolarmente solide, permettendo approcci sempre differenti e, soprattutto, incoraggiando la condivisione dell’esperienza in maniera a dir poco significativa. L’implementazione di una cooperativa aperta a un massimo di 4 giocatori non si è inoltre riflessa solo sulla qualità dell’avventura, accrescendone inevitabilmente il potenziale ludico, ma anche sul level design, con scenari più vasti ed elaborati volti a esaltare la profondità tattica di un’esperienza già di per sé molto solida.

La cooperativa, com’è facile intuire, ha chiaramente ridotto il grado medio di difficoltà – la possibilità di essere rianimati limita il margine d’insuccesso di parecchio – ma ciò non toglie che a beneficarne sia stato il divertimento e il ritmo stesso dell’avventura, che ora può essere portata avanti in maniera molto meno spezzettata anche a Leggendario. La presenza degli immancabili Teschi garantisce ovviamente i giusti stimoli anche a eventuali puristi del genere, ma nel complesso Halo 5 si rivelerà senz’altro un prodotto più accessibile dei suoi predecessori agli occhi del grande pubblico.

IL MULTIPLAYER DEFINITIVO?

Dopo le tante critiche ricevute ai tempi di Halo 4, 343 Industries era chiamata a una netta prova di forza con il multiplayer di Halo 5 e, per fortuna di tutti, il risultato del lavoro svolto dalla software house americana si è rivelato all’altezza delle più rosee aspettative, soprattutto in termini di stabilità. Suddiviso in due tronconi ben distinti, ovvero Arena e Warzone, il multiplayer di Halo 5 si dimostra infatti tra i più ricchi mai visti in uno shooter moderno, garantendo contenuti adatti a tutti i tipi di giocatori.

Arena, tanto per cominciare, propone una vasta gamma di modalità differenti sulla falsariga dei precedenti capitoli della saga, offrendo un’esperienza multiplayer piuttosto convenzionale in cui l’esperienza ottenuta in battaglia permette di sbloccare una vasta gamma di elementi legati a doppio filo a un canonico sistema di progressione. Warzone, al contrario, eleva il concetto di competitività verso nuovi e migliori standard, proiettandoci nel vivo di vere e proprie guerre su larga scala aperte a ben 24 giocatori e caratterizzate da dinamiche del tutto inaspettate che per, peraltro, introducono anche elementi tipici dei PvE nel contesto di Halo.

Oltre a una evidente frenesia di fondo e alla prevedibile necessità di coordinarsi attivamente con il resto dei propri compagni di squadra per ambire alla vittoria, questa particolare modalità offre infatti sfide che crescono di intensità e frenesia con il passare dei minuti grazie a quello che 343 Industries ha denominato il sistema di Requisizioni. All’inizio di ogni sfida i membri di ciascuno dei due schieramenti partono con equipaggiamenti di base e un livello di Requisizione pari a 1 ma il completamento dei vari obiettivi gioco permette di accrescere tale livello fino a un massimo di 10, garantendo così la possibilità di mettere le mani su nuovi e migliori armamenti o veicoli con il passare dei minuti.

Ma non finisce qui perché a rendere il tutto ancor più interessante e a testimoniare il chiaro intento del team di sviluppo di incoraggiare la community a concentrarsi principalmente sulla modalità Warzone, Halo 5 introduce per la prima volta nella storia della saga il concetto di “spacchettamento”, offrendo la possibilità di acquistare appositi Pacchetti Requisizione sfruttando i Punti Requisizione conquistati durante il corso di qualsiasi sfida online, comprese ovviamente quelle appartenenti alla modalità Arena. Ciascun pacchetto comprende una serie di carte di natura differente che possono andare da potenziamenti o equipaggiamenti utilizzabili nella modalità Warzone a bonus speciali utilizzabili anche in Arena, il tutto all’insegna della massima imprevedibilità.

COME UN FILM

In termini puramente tecnici, Halo 5 propone una realizzazione di altissimo livello, che soprattutto nei tanti filmati che scandiscono la progressione nella campagna principale, evidenzia una cura per i dettagli davvero maniacale. L’impatto visivo con la realtà di gioco è infatti eccezionale e considerando la fluidità garantita dai 60fps, l’esperienza offerta brilla per qualità tanto in singleplayer quanto online. A brillare è infine anche il comparto audio, composto non solo da una colonna sonora di tutto rispetto, ma soprattutto da un doppiaggio in Italiano di ottimo spessore.

GIUDIZIO

Con Halo 5: Guardians i ragazzi di 343 Industries hanno dato un’ulteriore dimostrazione del loro indubbio talento, offrendo una delle esperienze shooter più ricche e complete che si siano mai viste sul mercato.