Smoke and Sacrifice

Smoke and Sacrifice

L'atipico survival game dalla forte componente narrativa è pronto a debuttare anche su conosole.

Qualche anno fa siamo stati letteralmente invasi da una miriade di survival in tutte le salse, da Don’t Starve a Rust, passando per produzioni di un certo rilievo come Conan Exiles. Ma chi ha dato il via a questa moda, poi decaduta in favore di altre? E se questo genere non fosse stato altro che una piccata risposta ai sim-life capitanati dall’inossidabile The Sims? Pensateci bene, in tal caso si potrebbe parlare di una sorta di sopravvivenza moderna, con la vita che talvolta appare come una giungla urbana dove districarsi tra interazioni sociali di vario genere. Ma piuttosto che dargli una casa, una famiglia e un lavoro, i vari sviluppatori hanno deciso di rendere la vita al nostro personaggio maledettamente più complicata, trascinandolo tra le braccia di una natura selvaggia e ostile, circondata da pericoli di ogni genere e con l’obbligo di procacciarsi cibo e vestiti per sopravvivere il più a lungo possibile.

Smoke and Sacrifice si ispira proprio a Don’t Starve, uno dei miglior survival lanciati in questa generazione, apprezzato proprio per la sua difficoltà e per lo stile grafico decisamente ispirato. Dopo essere approdato dapprima su PC e Switch lo scorso anno, il titolo sviluppato da Solar Sail Games arriva oggi 15 gennaio anche sugli schermi di PS4 e Xbox One. Noi abbiamo trascorso diverse ore in compagnia del gioco e siamo pronti a esprimere il verdetto definitivo sull’atipico survival pubblicato da Curve Digital.

Smoke and Sacrifice
Questo misterioso viandante farà visita a Sachi più volte nel corso del suo viaggio.

PRAISE THE SUN

Non deve essere stato affatto facile per Sachi, la protagonista dell’avventura, sacrificare il suo primogenito per il bene di una comunità rurale dedita al culto del sole. Smoke and Sacrifice alza il sipario con una toccante scena, dove il sacrificio di una madre diventa un evento straziante ma necessario per la prosperità del suo popolo. La seconda parte dell’introduzione si apre a distanza di anni, riproponendo ancora una volta Sachi intenta al massacrante lavoro nei campi. Qualcosa però sembra essere andato storto, e un inaspettato attacco al villaggio porta la donna all’incontro con un misterioso individuo, prima di essere teletrasportata in quella che pare una dimensione alternativa, al cui interno degli strani personaggi in pieno stile steampunk si aggirano per le ambientazioni, fluttuando quasi come entità spetttrali.

Emergono così nella protagonista una serie di domande a cui riceverà risposta nel lungo viaggio, alla ricerca di quel figlio apparentemente sacrificato anni prima districandosi tra ostacoli di ogni genere. Pur non essendo la più avvincente tra le trame, quella di Smoke and Sacrifice riesce nello scopo prefissato di raccontare una storia interessante e che invoglia i giocatori a scoprire tutti i segreti che si celano in questo mondo prettamente ostile. L’inserimento di un comparto narrativo nella struttura di un survival, scelta per certi versi inedita nel genere, si rivela uno dei punti di forza del titolo.

UN GAMEPLAY DECISAMENTE ATIPICO

A conti fatti, ci troviamo di fronte a un titolo con poco altro da aggiungere rispetto a quanto non sia stato fatto da altri esponenti del genere, affermazione che difatti racchiude un giudizio uniforme quando si parla di Smoke and Sacrifice. Semmai la differenza è nel concetto di survival immaginato da Solar Sail Games, che sembra quasi rinnegare la sua natura sotto alcuni aspetti, sorretto comunque da un gameplay solido. Sachi non necessita infatti di soddisfare i suoi bisogni fisiologici, limitandosi unicamente a fronteggiare le pericolose creature che popolano lo scenario. Consumare del cibo o delle bevande ha effetti unicamente sul recupero della salute, donando talvolta al personaggio benefici secondari come ad esempio una maggiore resistenza o aumentando le proprie capacità difensive. Ma non lasciatevi ingannare, perché Smoke and Sacrifice non è per nulla un prodotto impoverito o noioso a causa di alcune semplificazioni, ma piuttosto offre un connubio tra narrativa e meccaniche survival che funziona, anche se non raggiunge alte vette qualitative.

I pericoli maggiori si rivelano al calar delle tenebre, dove una fitta nebbia di fumo invade l’area di gioco, riducendo la visibilità al minimo e facendo apparire potenti creature e spiriti maligni. Per evitare il peggio, il primo passo da affrontare è quello di creare una lanterna, catturando degli insetti luminescenti sparsi nell’area di gioco. La sensazione che spesso si avverte è però quella di trovarsi in un mondo passivo, dove l’interazione è ridotta l”osso: raramente infatti capita di vedere scontri tra le creature che animano lo scenario, mentre le possibilità di vedere gli NPC all’opera è praticamente pari allo zero. Insomma, Sachi può contare solo e unicamente su sé stessa o sfruttare l’ambiente circostante, tra cui fornaci sputafuoco, ordigni pronti a detonare al minimo contatto o cactus in grado di lanciare aghi in ogni direzione.

Un neo su tutti è quello di non poter agire minimamente sulla telecamera, senza possibilità alcuna né di ruotarla, né di regolarne la distanza, restando così centrata esclusivamente sulla protagonista. Anche il sistema di combattimento, alquanto semplificato, sembrerebbe prestare il fianco a qualche critica, ma a nostro avviso se la cava tutto sommato bene; non è il massimo in termini di precisione e reattività ma non vi darà grossi grattacapi nel momento in qui vi toccherà affrontare spiriti maligni, bestie giganti o qualche potente boss pronto a mettere fine alla vita di Sachi. Tra l’altro lo stesso Don’t Starve non brilla in questa meccanica, dimostrandosi però un prodotto nettamente più riuscito sotto altri aspetti.

Smoke and Sacrifice
L’area di gioco è decisamente vasta, per fortuna ci sono dei teletrasporti con cui spostarsi velocemente.

PASSO DOPO PASSO

A differenza della stragrande maggioranza dei survival, dove l’unico scopo è quello di lottare per la propria vita, è proprio la componente narrativa presente in Smoke and Sacrifice a giocare un ruolo fondamentale a livello di gameplay, modificando sostanzialmente le meccaniche di gioco. Si potrebbe racchiudere il tutto in un copia e incolla di determinate azioni da eseguire, ovvero che per raggiungere una determinata zona va prima di tutto creato l’equipaggiamento adatto, il cui progetto è ottenibile seguendo una serie di missioni assegnate da un determinato NPC. In breve, per raggiungere una zona innevata o elettrificata sono richiesti degli equipaggiamenti specifici, partendo proprio dal tipo di calzatura adatta fino ad allestire dei veri e propri set con cui proteggerci da scariche elettriche o dal forte calore emanata da un bioma infuocato. Pur avendo i giusti ingredienti, per proseguire è però necessario avere la giusta ricetta con cui realizzare determinati oggetti. Quelle indispensabili ovviamente verranno fornite dai vari NPC che si incontreranno durante l’avventura, con missioni legate quasi sempre alla raccolta e consegna di oggetti, mentre quelle opzionali saranno sbloccate esplorando la vasta area di gioco.

In questo caso anche il sistema di crafting è stato ideato per offrire un’esperienza graduale ed evitare così sbilanciamenti rendendo il gioco troppo facile o esattamente il contrario. Equipaggiamenti più complessi ovviamente richiederanno da combinare insieme in appositi calderoni o banchi di lavoro, incentivando la raccolta di risorse e la cattura di creature di vario genere. Smoke and Sacrifice propone un buon numero di armi, accessori e oggetti consumabili, portando la capienza dell’inventario a esaurirsi dopo qualche ora di gioco. Gli stessi equipaggiamenti sono migliorabili ed è possibile ripararli, al fine di proteggerci in un particolare bioma. Nulla vieta comunque di dedicarsi a missioni secondarie, simili nella struttura a quelle principali, o passare del tempo aggiuntivo tra i pericoli che si celano in questa sorta di mondo parallelo in cui viene catapultata Sachi.

UN SURVIVAL ADATTO A TUTTI

Un altro elemento cardine del genere, ovvero quella della creazione procedurale della mappa di gioco, decade in favore di un approccio più guidato, come ampiamente sottolineato in precedenza. Nessuna dinamica permadeath ad aspettarvi dietro l’angolo, sostituita da un meno punitivo sistema di salvataggio tramite appositi terminali sparsi lungo la mappa; data l’aggiunta di una componente narrativa, sarebbe stato quindi assurdo dover in caso di game over e vedere i nostri progressi gettati alle ortiche. Smoke and Sacrifice infatti tende spesso e volentieri la mano al giocatore, anche grazie alla presenza di numerosi teletrasporti, attivabili dietro al pagamento di monete, limitando di fatto il backtracking, presente comunque in forma minore.

Tali semplificazioni sono ovviamente da ricercare nella struttura di un survival che offre anche una trama abbastanza interessante, rendendo la sopravvivenza una conditio sine qua non è possibile proseguire nella quest principale. La somma di questa elementi magari potrà destare qualche malumore tra i puristi del genere, ma non è per forza da considerarsi come un qualcosa di negativo, dal momento che si tratta di un’esperienza che apre le porte ai neofiti del genere o adatta a chi cerca un collante narrativo che dia al giocatore uno scopo dalla semplice sopravvivenza nuda e cruda.

Smoke and Sacrifice
Gli amanti dello stile steampunk troveranno pane per i loro denti visitando alcune ambientazioni di gioco.

QUESTIONE DI STILE

La matrice ispirativa derivata da Don’t Starve è presente in Smoke and Sacrifice tanto nel gameplay quanto nell’impianto artistico. Entrambi propongono un mondo tridimensionale arrichito di elementi bidimensionali, dove però la creatura di Klei Entertainment è riuscita a farsi apprezzare per uno stile deliziosamente vicino a quello del geniale Tim Burton. Col passare delle ore, e dopo aver visitato i diversi biomi che compongono la mappa di gioco, emergono delle importanti differeneze artistiche: l’atmosfera che si respira appare quasi malata, grazie a una palette cromatica più scura che spesso mette in scena ambientazioni steampunk molto gradevoli. Dall’altra parte troviamo un buon campionario di creature, che di fatto rappresenta un surplus qualitativo niente male; peccato che presto sopraggiunge una certa noia visiva nel constatare una certa ripetizione di elementi e architetture tutte uguali.

L’essersi spogliato di tutta una serie di indicatori si è tradotto in un’interfaccia pulita ed estremamente chiara agli occhi del giocatore, che può così dedicarsi all’esplorazione senza gli assili di tenere costantemente d’occhio quella barra piuttosto che quell’altro, fatta eccezione per l’orologio in alto a destra che segnala la fase diurna e quella notturna. Anche il modo in cui i menu sono stati adattati al controller non crea particolari problemi, affidati in questo caso alla croce direzionale, dove trovano spazio alcuni elementi come l’inventario e il riepilogo delle missioni principali e secondarie attive in quel momento. Per il resto non si segnalano problemi o difetti di sorta in questa versione per PS4, a parte qualche calo di frame-rate occasionale. Pur essendo un gioco abbastanza immediato, è doveroso segnalare che Smoke and Sacrifice non è purtroppo localizzato in italiano, cosa che potrebbe creare qualche grattacapo ai giocatori poco ferrati con l’inglese. Appena sufficiente infine il comparto audio, dovuto principalmente alla mancanza di dialoghi e a un comparto sonoro non particolarmente entusiasmante.

Smoke and Sacrifice
Smoke and Sacrifice
GIUDIZIO
Uno dei punti di forza presenti in Smoke and Sacrifice è proprio quello di dare ai giocatori uno scopo, oltre quello intrinseco del genere, raccontando una storia decisamente interessante. Il suo più grande difetto invece è che, tolta appunto la componente narrativa, questo survival non offre nulla di nuovo rispetto a titoli più curati come Don't Starve, da cui trae ispirazione. Proprio nel suo essere un survival non canonico, Smoke and Sacrifice si rende adatto a tutti quei giocatori che cercano un'esperienza meno punitiva, risultando piacevole da giocare e che ci sentiamo di consigliare sopratutto ai neofiti del genere.
GRAFICA
7.5
SONORO
6.5
LONGEVITÀ
8
GAMEPLAY
7.5
PRO
Il comparto narrativo invoglia a completare il gioco
Un survival adatto praticamente a tutti
Buona longevità di fronte a un prezzo interessante
Lo stile simile a Don't Starve è convincente...
CONTRO
... ma non raggiunge la qualità del survival di Klei Entertainment
Alcune ambientazioni tendono a ripetersi spesso
Nessuna localizzazione in italiano
Non offre nulla di nuovo per il genere
7.4
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