Era il febbraio dello scorso anno quando ci lasciammo speranzosi dopo aver provato la versione Early Access di Conan Exiles, nuovo titolo di Funcom creato con l’obiettivo di plasmare un survival epico ambientato nell’ostile e lontana Landa dell’Esilio, location fittizia realizzata appositamente per il gioco ma che riprende l’immaginario di Robert E. Howard alla base del personaggio di Conan il Barbaro.
Nei panni dei cosiddetti Exiles, dovremo sopravvivere, costruire e dominare in un mondo per nulla amichevole, incontrare altri NPC pronti a ucciderci e scoprire scenari unici che hanno contraddistinto l’eroe nerboruto e i suoi racconti più celebri. L’anteprima ci aveva lasciato qualche sassolino nella scarpa, ma allo stesso tempo stupito per la voglia di creare qualcosa di unico. Sarà riuscito il team di sviluppo a migliorare ulteriormente il suo progetto con questa versione finale di Conan Exiles?
LA MORTE PUÒ ATTENDERE
Come nel caso dell’Early Access, la nostra avventura parte nel bel mezzo del deserto, dove il nostro protagonista viene soccorso da un poco cordiale Conan il Barbaro, che prima ci tira giù da una croce e poi ci lascia in mezzo a una tempesta di sabbia sussurrando “Ci incontreremo di nuovo, uomo morto”. La partenza burrascosa ci riporta al confine dell’Oasi, un luogo pacifico dove poter iniziare a rifarsi una nuova vita in compagnia di Argillosi (delle tartaruge dalle fattezze di gorilla), Imp e coccodrilli. In questo luogo potremo anche cominciare a costruire quelli che sono i primi utensili utili alla sopravvivenza: inizialmente dovremo cercare materiali quali rami, rocce e fibre vegetali, fondamentali per la creazione di picconi, asce e dei semplici vestiti. Dopodiché sbloccherete tutte le varie costruzioni, che dall’anno scorso sono aumentate esponenzialmente.
Per ravvivare la formula, Funcom ha inoltre inserito una sorta di modalità Avventura interna al partita. Non ci sono missioni da completare, ricompense da ottenere o chissà quale altra cosa. Si tratta semplicemente di piccoli obiettivi disposti in base alla difficoltà. Ad esempio il primo livello di compiti prevede le più basilari mansioni per sopravvivere come “Accendi un fuoco” o “Bevi dell’acqua”. Andando più avanti potremmo incappare in compiti più impegnativi, come ad esempio esplora la Città senza Nome o altri incarichi che richiedono uno sforzo (seppur minimo) da parte del giocatore. Completare questi obiettivi, inoltre, permette di ottenere una grande quantità di punti esperienza, utile se volete continuare ad avventurarvi nei più remoti luoghi delle Lande dell’Esilio.
È stato ampliato anche il discorso Lore, già visto nell’anteprima. Difatti possiamo imbatterci ogni tanto in alcuni diari e spettri che raccontano delle peripezie di alcuni NPC defunti, imparare ricette, interazioni o scoprire di più dettgli sul mondo, ottenendo persino informazioni utili su come affrontare i dungeon. Esplorando a dovere non è raro imbattersi nel buon vecchio Conan, che si dimostrerà più cordiale di quando ci ha liberato la prima volta e si lascerà andare a racconti sui propri viaggi, con aneddoti e curiosità molto interessanti.
NORD SUD OVEST EST
Impressionante è la mappa che il team di Funcom è riuscita a realizzare. L’Oasi non è neanche un terzo di tutto il mondo di Conan Exiles, che ora si estende a dismisura. Ben quattro nuovi scenari si possono vedere da lontano e capire guardando la mappa. È stata aggiunta la Palude a est, un regno ghiacciato a nord e un immenso vulcano. È presente anche un gigantesco deserto denominato “La Città Senza Nome”, dove però il più delle volte farete degli incontri poco rassicuranti. E pensare che nella versione Early Access, esplorare in lungo e in largo l’Oasi risultava più imbarazzante che divertente. Per fortuna, sono stati aggiunti punti di riferimento alla mappa che aiuteranno il giocatore a non perdersi tra le distese, tuttavia una classica minimappa o quantomeno una bussola ai lati dello schermo non avrebbero certamente guastato per favorire l’orientamento da parte del giocatore.
Le nuove regioni introducono non solo location inedite tutte da esplorare, ma anche dei nuovi biomi unici. A est, nella zona paludosa, troveremo creature come salamandre e uccelli esotici. Spostandoci verso le montagne invece incapperemo in lupi, cervi e persino enormi mammut. Ovviamente queste aree non sono proprio alla portata dei giocatori alle prime armi e bisognerà almeno aver sbloccato gli armamenti di ferro prima di pensare anche solo di avvicinarcisi. È importante fare attenzione alla temperatura del luogo che desiderate visitare, dal momento che questa condizione affliggerà le prestazioni del personaggio, riducendo persino la vita se non ben equipaggiati con armature isolanti.
In Conan Exiles non mancano poi bestie uniche che vi aspetteranno in fondo ai dungeon solo per tentare di farvi la pelle. I boss sono davvero ostici e capaci di abbattere in nostro personaggio in poche mosse. Fortunatamente è abbastanza facile capire che si sta andando incontro a un nemico formidabile, visto che sono racchiusi all’interno di un dungeon dedicato o in vaste arene che fungono da teatro per i combattimenti. La difficoltà nello sconfiggere questi boss sta anche nel fatto che la loro posizione non è proprio facilitata e spesso ci saranno tante creature da affrontare prima di raggiungere l’area dello scontro: è probabile perciò che arriviate sfiancati a uno scontro che vi potrebbe costare qualsiasi oggetto costruito fino a quel momento.
CONAN PASSIONE ARCHITETTURA
Dicevamo che il crafting è cresciuto davvero molto dall’ultima volta che abbiamo messo le mani sul gioco. Nella versione finale, ogni singolo oggetto che potrebbe appartenere a quel periodo fantastico, considerato una sorta di preistoria fantasy, esiste all’interno del sistema. Palafitte, altari, banchi da lavoro e trappole sono solo alcuni degli oggetti presenti, per la gioia degli appassionati di survival, che troveranno pane per i propri denti e potranno costruire fino allo sfinimento: ogni oggetto del gioco, che non sia costruito da voi, ha una sorta di timer che, una volta scaduto, lo farà ricomparire. Il problema, semmai, sono le meccaniche di sblocco e crafting eccessivamente referenziate: per creare la spada di ferro si deve necessariamente usare il banco da fabbro, che è possibile creare solo in possesso di un banco d’artigianato e di lingotti di ferro, da creare ovviamente tramite la fornace. Questo esempio vi fa capire inoltre come il sistema di progressione sia decisamente compassato: anche il solo spingersi nella zona successiva può rivelarsi fatale per giocatori di livello medio, perché potreste ritrovarvi ancora a dover sbloccare oggetti di rarità ed efficacia superiore persino dopo aver trascorso venti ore nel mondo di gioco. Causa di questo rallentamento è anche un tutorial praticamente assente, che lascia la scoperta di molte feature in balìa della pazienza del giocatore.
Purtroppo Conan Exiles soffre anche di una forte trascuratezza su una componente di gameplay primaria: la costruzione. È riconfermata l’impossibilità di spostare gli oggetti creati una volta piantati a terra. Ci è capitato, durante la prova, di dover ristrutturare casa e di dover spostare un banco da lavoro. Ogni oggetto appartenente a questa categoria richiede una quantità spropositata di materiali, e non parliamo di semplici rocce o tronchi, ma anche lingotti di ferro, una risorsa davvero rara che specialmente nelle prime battute richiede spostamenti molto lunghi per ottenerla. Smantellare uno di questi componenti può pesare sull’esperienza complessiva e oltretutto l’algoritmo che fa combaciare le strutture è mal implementato, tant’è che vi troverete costretti a mettere pareti o pavimenti a casaccio, pur di avere una copertura quantomeno degna.
NESSUNA EMANCIPAZIONE
I palazzi costruiti con immensa cura e sudore richiedono però qualcuno che li popoli. Ebbene, non è possibile al momento invitare cordialmente altri esseri umani a visitare la nostra reggia, ma possiamo pur sempre stordirli con un manganello e legarli alla Ruota del dolore per costringerli a diventare nostri schiavi. Questa (a dir poco) burbera componente è anche una delle più importanti, perché gli schiavi, se assegnati a una singola postazione, garantiranno benefici, come tempi ridotti e meno materiale richiesto per il crafting, variabili in base al livello, alla loro specializzazione e alla razza. Da notare come gli schiavi artisti garantiscano anche degli effetti positivi sul giocatore in quanto ripristineranno vita passivamente e diminuiranno la corruzione, che si ottiene in caso di una permanenza eccessiva in luoghi misteriosi.
Contare su degli schiavi guerrieri è inoltre un’importante soluzione contro gli intrusi di qualsiasi tipo, nonché una mossa fondamentale in caso arrivi la Purificazione: quest’entità poco amichevole appare dopo molte ore trascorse nel mondo di gioco, quando avrete abbastanza interagito con lo scenario circostante. In questa fase, una enorme orda di nemici attaccherà la vostra base, e se vi ritroverete da soli a difenderla potreste non sopravvivere. Perciò è necessario prepararsi in vista di un momento che, se sottovalutato, potrebbe segnare la fine di tutto ciò che avete creato con fatica.
UNA PREGHIERA PRIMA DI ANDARE A LETTO
Ci eravamo lasciati col dubbio dell’utilità della religione nelle prime fasi della nostra anteprima. Nella versione finale, ogni incertezza si è dissolta in quanto effettivamente è stato dato un senso (e anche imponente) a questa caratteristica. Il titolo conta cinque divinità: Mitra, Yog, Set e i due nuovi arrivati Ymir e Derketo. Ognuna di esse è ispirata a mitologie del mondo reale e offre un proprio modo di essere venerata. Potete anche impararle tutte, a patto di trovare i maestri. Ciascuna richiede sacrifici umani e la raccolta dai oggetti unici dai cadaveri che vorrete sacrificare. Una volta agli altari, da questi materiali potrete avviare un rituale che vi farà avanzare di grado.
Cosa succede al raggiungimento del grado massimo? Beh, potremmo considerarla come la feature più pazzesca di Conan Exiles: avrete infatti la possibilità di evocare degli immensi avatar della divinità a cui siete fedeli. Questi colossali esseri saranno la rovina degli altri giocatori (nel caso decidiate di entrare in server PvP) o dei NPC che fino a qualche giorno, magari, vi avevano bullizzato. Utilizzandoli con parsimonia, potete concludere battaglie complesse, magari contro la stessa Purificazione, in uno schiocco di dita.
Sopravvivere come i primi uomini mantenendo adeguati livelli di sete e fame non sarà certo una passeggiata, specialmente all’inizio, visto che nelle prime battute le uniche risorse buone da mangiare saranno uova e insetti. Man mano che svilupperete il vostro arsenale, potreste permettervi di osare qualcosina in più, andando a caccia di bestie. Queste, se fatte a pezzi (ad esempio con l’ascia), vi doneranno oggetti come carne, pelli, ossa e tutto ciò che si può derivare da una carcassa.
È fondamentale non mangiare carne cruda, a meno che non abbiate sbloccato un perk adatto, altrimenti andrete incontro a un’intossicazione alimentare, un malus decisamente fastidioso che vi consumerà per un po’ di tempo. Cuocere la carne su un falò (che richiede pochissime risorse per essere creato) è consigliato, mentre è altrettanto importante fare attenzione alla scadenza del cibo: quasi tutti i consumabili, che non siano bacche o derivati da rituali, hanno un timer che indica infatti quanto tempo avrete per mangiarlo prima che vada a male. Una volta scaduto, il consumabile diventa immangiabile e sarete costretti a buttarlo via o usarlo per altri scopi.
SONO PIÙ IN ALTO DI TE, ANAKIN
Parliamo del sistema di combattimento, che rispetto all’anno scorso ha fatto veri passi da gigante, grazie all’arrivo di feature come la schivata, abilità totalmente sconosciuta nella Early Access e che, sommata alla possibilità di inanellare combo, dona una certa accessibilità ai combattimenti, ora più facili e abbordabili anche da un pubblico più ampio. Ogni giocatore potrà trovare un suo stile di combattimento e specializzarsi con una determinata arma tra asce, spade, pugnali, archi o qualsiasi altro oggetto contundente. La facilità degli scontri è dovuta anche un po’ a una IA dei nemici non troppo brillante. Durante un combattimento vi capiterà spesso di trovarvi senza stamina o in netta difficoltà. Il trucco? Scappare via aspettando che la barra si ricarichi, oppure arrampicarvi su un masso isolato e attendere dall’alto che i nemici perdano interesse nei vostri confronti.
Se invece volete testare le vostre abilità da guerriero potete anche entrare in un server PvP. Rispetto al comparto PvE, in cui è possibile incontrare altri giocatori ma senza possibilità di danneggiarli (un po’ come le pattuglie di Destiny) nel PvP potrete anche menarvi tra di voi (e qui il paragone va alla Zona Nera di The Division). È molto buono il lavoro di ottimizzazione svolto da Funcom per il multiplayer di Conan Exiles, che ha retto abbastanza bene anche con connessioni non proprio ottimali.
GRAFICA SCAT…TANTE
Eccoci arrivati al tasto dolente dell’intera esperienza di gioco: il comparto tecnico. Dalla versione Early Access, su questo aspetto purtroppo è cambiato davvero poco. Conan Exiles fa ancora oggi fatica a reggere la presenza di più nemici su schermo, con conseguente pericolosissimo calo di frame-rate nel bel mezzo dell’azione. Non si tratta di brevi momenti di incertezza ma secondi in cui il gioco continua il suo corso, lasciando però del tutto bloccata la schermata. Una grave mancanza da parte della software house che, nonostante tutto, sotto al cofano monta un motore di tutto rispetto come l’Unreal Engine.
Graficamente siamo su un livello mediocre. Nulla di spettacolare, se non alcuni effetti particellari discreti quando si accendono i fuochi. Per il resto, le texture non danno quel senso di profondità che ci si aspetterebbe da una produzione del genere, e i tempi di caricamento sono davvero lunghetti. Non contiamo le scomparse misteriose di alcuni ragdoll o di abnormità sui cadaveri che rasentano livelli tragicomici. Anche a livello sonoro si segnalano bug davvero sciocchi come la sparizione totale dell’audio durante attività che fanno rumore, come dare picconate sulla pietra o affrontare un coccodrillo. Possiamo solamente ringraziare l’orchestra che ha prestato il proprio talento per la composizione della colonna sonora offrendo un tocco di epicità al mondo di Conan Exiles.