Thief of Thieves

Thief of Thieves: Season One

Dalla matita di Robert Kirkman alla trasposizione su console. Ecco la nuova vita dell'avventura narrativa dedicata a un'astuta banda di ladri.

Videogiochi e fumetti, due mondi sempre più vicini. Se il nome Robert Kirkman non fa scattare nella vostra testa nessuna scintilla (molto male!), è più probabile che ci riesca quello di The Walking Dead. Ebbene sì, stiamo parlando del creatore del fumetto più famoso al mondo dedicato agli zombie, con lo stesso disegnatore che ha partecipato alla scrittura di alcuni episodi dell’omonima serie televisiva prodotta dal network AMC.

Dal 2012, l’autore statunitense è alle prese con Thief of Thieves (di cui è il creatore), serie a fumetti in cui una banda di ladri ruba ad altri ladri e il cui adattamento televisivo è attualmente in lavorazione presso lo stesso network americano. Seguendo in maniera fedele lo stile del fumetto, Rival Games ha ben pensato a una trasposizione videoludica di Thief of Thieves, scegliendo il medesimo nome e suddividendola in più episodi. La prima stagione ha debuttato su PC lo scorso luglio, mentre ancora non sono state rilasciate informazioni sul lancio degli altri episodi della serie. Approfittando del recente lancio del gioco sul catalogo di Xbox Game Pass, abbiamo recuperato l’intera prima stagione di Thief of Thieves per scoprire come la software house ha trasformato in pixel il lavoro di Kirkman.

Thief of Thieves: Season One

IN QUESTO MONDO DI LADRI (VIDEOLUDICI)

Tutto ruota intorno alla figura di Celia, una ladra spigliata e facente parte della scuderia di truffaldini individui con a capo Conrad Paulson, alias Redmond, che dietro la sua agenzia di security in realtà nasconde un’organizzazione dedita al furto di cimeli e oggetti di valore. Tuttavia, a causa di un furto non andato proprio come previsto, Celia viene spedita in giro per l’Europa, più precisamente in Italia, giusto il tempo di far calmare le acque e, perché no, mettere a segno un paio di furti sfruttando le doti di ammaliatrice della donna. Data la natura fortemente storydriven del titolo, preferiamo non vi svelarvi altro, lasciando a voi il piacere di scoprire l’evolversi della storia che lascia al giocatore una serie di interrogativi a cui dare risposta.

Quello che possiamo anticiparvi però è che Thief of Thieves è un mix ben riuscito di umorismo, colpi di scena e ottime trovate narrative. Quella marcia in più è dovuta ovviamente alle ottime cut-scene che ricalcano il fumetto originale di Kirkman, splendidamente realizzate e ovviamente interattive, con risposte da scegliere velocemente ma che non sembrano apparentemente modificare il corso degli eventi che si susseguono. Lo stile fumettistico viene fuori in più occasioni, con sequenze altamente cinematografiche che strizzano l’occhio a pellicole del calibro di Ocean’s Eleven e i suoi vari sequel, con tanto di riproduzioni grafiche di suoni onomatopeici che confezionano un ottimo titolo sotto questo punto di vista.

Thief of Thieves: Season One

CHI HA RUBATO LA TELECAMERA LIBERA?

Con questa simpatica battuta, quanto mai azzeccata (e continuando a leggere capirete il perché), analizziamo ciò che concerne il gameplay della prima stagione di Thief of Thieves. In pratica il giocatore è chiamato ad agire spesso nell’ombra: si eseguono azioni che sembrano quasi tratte dal “manuale del perfetto ladro”, come scassinare serrature e casseforti, tramite gli immancabili minigiochi di vario tipo, ma dovrete anche eludere la sorveglianza o sistemi di sicurezza e borseggiare altri personaggi alla ricerca di chiavi con cui accedere a zone di interesse, attraverso sequenze di QTE. La solita routine da borseggiatore praticamente. Celia può correre e sgattaiolare sfruttando le zone d’ombra e all’occorrenza lanciare oggetti per distrarre i nemici, o sfruttare una serie di travestimenti in pieno stile Agente 47. Alla lontana, Thief of Thieves può dare l’idea di trovarsi di fronte a una sorta di Hitman in miniatura, anche se il tutto si limita a qualche idea concettuale che accomuna i due titoli.

Con l’apposito tasto la bella ladruncola potrà invece evidenziare degli indizi frutto delle sue intuizioni, spesso offrendo una o più soluzioni per affrontare le missioni, come travestimenti che permettono l’accesso a una zona riservata piuttosto che a un’altra. Il conseguimento di obiettivi secondari opzionali in qualche modo facilita le cose, lasciando una discreta libertà di azione ma comunque limitata. Durante le fasi avanzate sarà inoltre possibile fare affidamento anche sugli altri colleghi di Celia, il cui aiuto potrà essere richiamato tramite il tasto corrispondente. Almeno in linea teorica una certa varietà di fondo non manca, ma la ripetitività tende a fare capolino già dopo la prima ora di gioco, per via di situazioni pressapoco simili tra loro.

La nota negativa è che tutte queste azioni andranno affrontate con la presenza di un telecamera fissa; peccato che questa scelta, a nostro avviso alquanto discutibile, crei spesso e volentieri momenti di frustrazione soprattutto nelle fasi stealth. Infatti ci è capitato più volte di aver litigato con inquadrature che mostravano muri e parti dello scenario che coprivano la visione dell’ambiente circostante, impedendoci di tenere d’occhio la situazione. Per fortuna sono presenti degli indicatori che segnalano quando siamo troppo esposti, con il rischio di farci scoprire, ma il problema di fondo rimane comunque irrisolto. Tra l’altro i vari scagnozzi non brillano certamente per essere esempi di scaltrezza, al contrario di Celia, e il più delle volte si rivela un gioco da ragazzi seminarli quando tenteranno di fermarci. Se riusciranno nell’intento però ci toccherà ripartire ancora una volta dall’ultimo checkpoint. La difficoltà è tarata verso il basso, con enigmi e situazioni solitamente semplici da risolvere; qualche volta sarà  richiesto però di azionare il cervello e qualche tentativo a vuoto andrà messo in conto prima di riuscire a completare l’obiettivo.

Thief of Thieves: Season One

QUALCHE MANCANZA DI TROPPO

Abbiamo già lodato l’ottima trasposizione artistica ispirata fedelmente all’omonimo fumetto ma a uno sguardo più dettagliato è impossibile non notare alcuni dei difetti che affliggono il titolo. Tra animazioni legnose dei personaggi, che spesso finiscono con l’incastrarsi tra porte e oggetti, la situazione è lontana dall’essere perfetta. Pur ricalcando l’intrigante stile che riprende la versione cartacea, le texture non sono certo memorabili per un livello di dettaglio così alto, ma nell’insieme si riesce comunque ad apprezzare il modo in cui gli sviluppatori hanno portato su schermo le tavole disegnate splendidamente da Shawn Martinbrough. Degno di nota infatti è l’uso di colori accesi e un tratto ben calcato di personaggi e location, di fatto l’aspetto più riuscito al pari della componente narrativa.

Per quanto la scelta di affidarsi a un doppiaggio interamente in inglese viene premiata per la qualità di questo, la mancanza di sottotitoli e di una localizzazione in italiano, si può annoverare nella lista delle scelte discutibili fatte da Rival Games. Non bisogna mica essere nati nella terra d’Albione per comprendere i dialoghi o i menu all’interno del gioco, ma è comunque richiesta una discreta conoscenza della lingua anche solo per apprezzare le vicende nei minimi dettagli; si tratta comunque di una limitazione non da poco per chi l’inglese non lo mastica troppo bene (o per niente). L’ultima nota dolente è rappresentata dalla scarsa longevità: basta poco più di un pomeriggio per portare a termine la prima stagione di Thief of Thieves, che mostra i titoli di coda dopo circa cinque ore e non offre motivi validi per essere rivissuta una volta completata.

Thief of Thieves
Thief of Thieves: Season One
GIUDIZIO
Quella di Thief of Thieves è una trasposizione dal fumetto al videogioco che lascia un po' di amaro in bocca, apparendo quasi come un'occasione sprecata. La prima stagione si presenta bene sul piano grafico e narrativo, così e così dal lato gameplay, e male per quanto riguarda la longevità; la somma di questi componenti fornisce un quadro poco più che sufficiente ed è francamente un peccato considerando il buon lavoro nel ricreare digitalmente l'opera di uno dei più grandi fumettisti contemporanei come Robert Kirkman. Scherzosamente potremmo definire il prezzo di questo episodio come un "furto", ma visto il rapporto qualità/prezzo non si può di certo dire che il titolo sviluppato e pubblicato da Rival Games offra contenuti che giustifichino un tale esborso economico (a meno di non sfruttare la disponibilità gratuita su Xbox Game Pass, ovviamente). Thief of Thieves non è di certo un must buy, a meno che non siate fan accaniti del fumetto da cui è tratto, ma anche in quel caso vi suggeriamo di valutare attentamente l'acquisto dell'intera raccolta una volta che sarà disponibile sul mercato.
GRAFICA
7
SONORO
7
LONGEVITÀ
5
GAMEPLAY
6
PRO
Trama ricca di colpi di scena, umorismo e ben raccontata
Stile grafico fedele al fumetto di Kirkman
Doppiaggio in inglese convincente...
CONTRO
...ma niente sottotitoli in italiano
Prezzo alto rispetto ai contenuti offerti
La telecamera fissa crea diversi grattacapi
6.3
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