A distanza di due anni dal primo tentativo da parte di Ubisoft di portare il suo franchise di punta su dispositivi mobili, la casa franco-canadese ci riprova con un nuovo capitolo di Assassin’s Creed per smartphone e tablet: si tratta di un gioco di ruolo dalle tinte gestionali adatto al mercato mobile che, al netto di una serie di scelte che fanno storcere il naso ai fan di lunga data, riesce nel complesso a farsi apprezzare. Con il precedente Assassin’s Creed Identity, Ubisoft aveva provato in maniera forse un po’ troppo ambiziosa a portare sui piccoli schermi touch meccaniche ormai consolidate su altre piattaforme, ovviamente non senza una pesante opera di adattamento. Ciò che ne conseguì fu un gioco decisamente godibile, sia dal punto di vista grafico che della giocabilità, ma che purtroppo peccava di un’inevitabile eccessiva semplificazione che lo rese veramente poco stimolante per i giocatori più navigati.
Con Assassin’s Creed Rebellion si cambia decisamente stampo, optando per un gioco di ruolo a turni con elementi gestionali nel quale sarete la mente dietro alla Confraternita degli Assassini. In Rebellion, infatti, non interpreteremo in prima persona un personaggio in particolare ma il capo della setta, con il compito di reclutare i migliori assassini per inviarli a completare varie missioni.
ASSASSINI A PORTATA DI TASCA
La nostra avventura inizia con un breve tutorial in cui vengono mostrate le basi del gameplay, utili per permetterci di costruire le fondamenta del nostro quartier generale, al cui interno saremo in grado di gestire tutti gli assassini della setta. Una volta appresi i semplici dettami di Rebellion, saremo gettati immediatamente nel vivo dell’azione, che si basa su una serie di missioni che dovremo portare a termine selezionando di volta in volta la squadra migliore di tre assassini, da scegliere tra quelli presenti nel nostro quartier generale, con l’obiettivo di raccogliere indizi circa un losco rapporto tra Torquemada e l’Inquisizione. Una volta scelti i personaggi, ci ritroveremo all’interno di un edificio suddiviso in varie stanze in cui troveremo nemici e trappole di ogni tipo.
Il gameplay è semplicissimo e si basa essenzialmente su un mero calcolo probabilistico sulla riuscita delle azioni che vorremo far compiere agli assassini. Ciascuno di essi dispone di una specializzazione che lo contraddistingue: ci sono assassini furtivi e quindi abili nell’uccisione silenziosa, assassini abili nel corpo a corpo e altri in grado di scassinare serrature e disinnescare trappole. Ciascuno dunque possiede abilità specifiche, ideali per la risoluzione di determinate parti delle missioni. Tuttavia, il gioco ci viene incontro suggerendoci prima dell’avvio della missione la squadra migliore da schierare, sia per forza complessiva che per le abilità necessarie al completamento. Una volta iniziata la missione tutto ciò che ci sarà richiesto di fare è scegliere di volta in volta il personaggio con le statistiche di riuscita migliore, e il gioco farà il resto per noi, offrendoci in cambio simpatiche animazioni che, almeno per le prime volte, risulteranno gradevoli da gustare fino in fondo. Arrivati all’ultima ala del livello, non resta che sbarazzarci di eventuali nemici e recuperare l’oggetto principale della missione, che getterà le basi per la narrazione della quest successiva.
LA FORMULA FREEMIUM
Dopo ogni missione ci concederemo qualche minuto per dedicarci alla componente gestionale nel quartier generale, nient’altro che un enorme edificio strutturalmente suddiviso in ali, nelle quali edificheremo diverse strutture (a cominciare dalla sala comune) dove potranno girovagare gli assassini della nostra confraternita momentaneamente disoccupati. Essenziale sarà dunque edificare le stanze dedicate al guadagno di monete e alla produzione di energia per le missioni, nel gioco rappresentate con lettere. Mano a mano che avanzeremo di livello con la nostra confraternita sbloccheremo la costruzione di altre stanze, come il fabbro per la creazione di equipaggiamenti e l’infermeria dove poter far recuperare vita agli assassini di ritorno dalle proprie missioni.
Qui arriviamo alla nota più stonata riscontrata in Assassin’s Creed Rebellion, ovvero le tempistiche. Per fare qualunque azione nel nostro quartier generale dovremo aspettare, nel pieno spirito dei free-to-play, un lasso di tempo che passa da pochi minuti a più di un’ora, come nel caso della promozione dei nostri assassini. Anche a seguito di una missione saremo costretti ad attendere il recupero della salute dei personaggi, i quali, soprattutto dopo una battuta sfortunata, si ritroveranno con l’energia al minimo, e di conseguenza non saranno immediatamente riutilizzabili.
Allo stesso modo ci ritroveremo ad attendere diverso tempo prima di poter avviare una nuova missione nel momento in cui le laute scorte di energia che ci vengono fornite nelle prime fasi di gioco si esauriscono. Come siamo ormai abituati a vedere nei giochi per mobile, specialmente quelli gratuiti ma caratterizzati da microtransazioni, le attese possono essere drasticamente ridotte mettendo mani al portafogli, velocizzando le ricariche o acquistando direttamente pacchetti di avanzamento rapido. In particolare, Assassin’s Creed Rebellion offre un particolare sistema di abbonamento mensile che permette di abbattere i costi di attesa del 20% su diversi campi, alla modica cifra di… dieci euro al mese.
TRA PREGI E DIFETTI
Quello delle attese non è comunque l’unico problema che affligge il gioco, o perlomeno, non il più limitante. A mettere i bastoni tra le ruote non sarà infatti tanto l’attesa per l’energia o per la cura dei nostri assassini, quanto invece il livellamento degli stessi, che risulta lento e macchinoso. Il livello degli assassini infatti è strettamente correlato a quello della nostra confraternita, la quale cresce solamente completando missioni, le quali divengono ben presto difficili da affrontare senza far crescere gli assassini. Si instaura quindi un circolo vizioso in cui dover scegliere se cedere ai nemmeno troppo velati tentativi di farci acquistare un pacchetto, oppure rassegnarci ad aspettare e ripetere missioni già completate per ottenere quell’esperienza e quei materiali fondamentali alla crescita dei nostri simpatici e letali assassini.
Forse consapevoli di questo limite, gli sviluppatori hanno saggiamente associato alla storia principale una serie di missioni secondarie ed eventi, che hanno il solo scopo di farci ottenere esperienza e materiali necessari alla realizzazione di equipaggiamenti, ma anche in questo caso si finisce ben presto col ritrovarsi di fronte ai problemi sopracitati. C’è comunque da sottolineare che il gioco ci offre, forse più in un’illusione, la possibilità di sostituire i nostri assassini stanchi con altri disponibili tra le nostre file, ma la difficoltà di base resta dal momento che far salire di livello tutti i personaggi per renderli egualmente competitivi non è affatto semplice, anche e soprattutto per il fatto che nelle prime fasi di gioco avrete modo di addestrare contemporaneamente un solo assassino per volta, il quale occuperà la sala di addestramento per tutto il tempo necessario a potersi migliorare, precludendo così ad altri la possibilità di allenarsi.
Superate comunque le difficoltà iniziali, quando la nostra confraternita sarà ben avviata, molti di questi problemi svaniranno o si faranno meno opprimenti. Da quel momento in avanti, il gioco assume tutta un’altra dimensione, sicuramente più godibile e appagante: dunque, al netto di una evidente formula freemium, alla quale purtroppo si è costretti a convivere ormai da diversi anni nel mercato mobile, Assassin’s Creed Rebellion resta un titolo di ottima fattura, godibile sin dai primi passi, con meccaniche semplici ed intuitive. Un gioco di ruolo che si discosta notevolmente dagli altri episodi della saga, ma proprio per questo è in grado di offrire un’esperienza inedita, da giocare a piccoli passi, magari tra un viaggio in treno e l’altro. Ci saremmo certo aspettati un’approccio maggiormente user-friendly nelle prima battute di gioco, ma come detto, nulla che un po’ di pazienza e capacità gestionale non sappia risolvere.