Remothered: Tormented Fathers
Versione testata: PC

Remothered: Tormented Fathers

Delle potenzialità di Remothered: Tormented Fathers vi abbiamo già parlato qualche mese fa, quando in occasione della Milan Games Week 2017 abbiamo potuto toccare con mano il primo capitolo di una trilogia che il team Stormind Games, sotto l’attenta supervisione del creative director Chris Darril e dei suoi studi Darril Arts, sta creando per ritagliarsi uno spazio di rilievo nel panorama dei survival horror.

Abbiamo avuto la possibilità di completare l’avventura di Remothered grazie a un codice fornitoci dalla software house catanese, con cui ci siamo lanciati alla scoperta del mistero che circonda la tenebrosa Villa Felton. Ecco il nostro verdetto definitivo sul gioco che, ispirandosi a classici come Clock Tower e Silent Hill, tenta di riscrivere le regole del genere survival horror con una produzione a tratti sorprendente.

Remothered: Tormented Fathers

 

ALLA RICERCA DI CELESTE

Remothered: Tormented Fathers narra la storia di Rosemary Reed, trentacinquenne che sta investigando sul caso della misteriosa scomparsa della giovane Celeste Felton, motivazione che spinge la protagonista a spacciarsi per una dottoressa chiamata a valutare le condizioni del padre di Celeste, Richard Felton, notaio affetto da una grave malattia. All’interno della lugubre villa di famiglia, la nostra Rosemary sarà dunque chiamata a investigare sulle cause della scomparsa di Celeste interagendo con i presenti all’interno della magione, ma soprattutto andando alla ricerca di documenti e ulteriori collezionabili che le consentiranno di scoprire cosa sta realmente accadendo all’interno dimora, tra segreti, misteri e un pizzico di follia che non mancheranno di farvi riflettere.

È al calar delle tenebre che la magione Felton si trasforma rivelando la vera natura del padrone di casa, il quale, ormai consumato dalla malattia e dal dolore per la scomparsa della figlia, gira per casa armato di falce alla ricerca di un ospite indesiderato come Rosemary. Complice l’impossibilità di difendersi dalla follia del perfido Felton se non scappando, per evitare di morire dovrete costantemente mettervi alla prova nel più classico nascondino, con la necessità di sfruttare nascondigli e scorciatoie che richiedono ovviamente uno studio approfondito della casa e degli oggetti con cui interagire al fine di creare un diversivo. Il tutto è articolato dagli immancabili QTE che, con il prosieguo di avventura, aumenteranno di intensità e difficoltà, senza tuttavia diventare mai troppo impegnativi.

In generale, riuscire a sbarazzarsi dell’intelligenza artificiale ci è sembrato mai eccessivamente difficoltoso una volta compreso il pattern corretto, una scelta attribuibile al fatto che, senza particolari mezzi con cui difendersi (le armi, infatti sono rare e limitate a un solo utilizzo), braccare la protagonista con una IA troppo aggressiva avrebbe corso il rischio di rendere l’avventura eccessivamente frustrante. I nemici, però, sono sensibili al rumore che produrrete, e in quest’ottica torna utilissima la possibilità di utilizzare gli oggetti per distrarre gli avversari e sfuggire alla loro morsa.

Certo, è fondamentale pianificare tutto a dovere, dal momento che Rosemary non sarà in grado di uccidere i suoi nemici ma solo di rallentarli, e che nonostante sia semplice “ingannare” l’IA, è altrettanto vero che una volta scoperti gli avversari continueranno a inseguirvi fino a che non vi avranno acciuffato. Risulta fondamentale a tal proposito studiare a dovere la casa, la sua conformazione e i possibili punti d’interazione per far sì che Rosemary possa avere la meglio sui nemici. Non mancano, ovviamente, alcuni elementi che in perfetto stile survival horror correranno in nostro aiuto, come la possibilità di salvare manualmente tramite appositi Specchi che, oltre a poter curare le nostre ferite permette di salvare i progressi. L’uso degli oggetti per la rigenerazione della salute è però limitato a una singola volta per ogni specchio, mentre il salvataggio sarà consentito anche più volte anche dopo la rottura dell’oggetto.

Remothered: Tormented Fathers

 

L’avventura di Remothered: Tormented Fathers prosegue su questo leitmotiv intenso fino al finale, momento in cui l’avventura cambia drasticamente registro abbandonando il tono da hide and seek che l’aveva caratterizzata in precedenza per abbracciare uno stile maggiormente votato al trial and error, con un maggior uso di cut-scene e di QTE più frequenti che, in qualche modo, stonano con l’esperienza plasmata fino a quel momento dal team di sviluppo, vanificando i grandi sforzi profusi nella creazione di un’atmosfera molto ispirata e ricca di carattere. È certamente un errore di gioventù che testimonia la voglia di lasciare il segno, ma che sfortunatamente rischia di ottenere il risultato opposto nonostante l’ottima sceneggiatura e un sapiente uso della regia nelle cut-scene.

A livello tecnico, la produzione del team italiano vanta un comparto sonoro da brividi, che annovera la presenza di una compositrice come Nobuko Toda (nota per produzioni come Kingdom Hearts e Metal Gear Solid), autrice insieme al nostro Luca Balboni dell’intensa colonna sonora di Remothered. Un sonoro che si fa notare anche per l’ottima spazialità degli effetti e rumori prodotti da Rosemary e i suoi nemici, che specialmente in cuffia riesce a dare l’idea di un’atmosfera angosciante e la sensazione di essere costantemente inseguiti. A livello grafico non ci si può lamentare, considerando anche la natura indipendente della giovane software house: al netto di qualche immancabile sbavatura, Remothered conferma un buon impatto generale e un’atmosfera angosciante come non si vedevano da tempo.

Remothered: Tormented Fathers
Remothered: Tormented Fathers
GIUDIZIO
Nonostante qualche incertezza e un cambio di stile sul finale, Remothered: Tormented Fathers conferma il grande potenziale del team italiano Stormind Games con un'esperienza survival intensa e accattivante che lascia ben sperare per il futuro della trilogia. Se il team di sviluppo riuscirà a trarre insegnamento dagli errori di gioventù del primo episodio, non è da escludere che Remothered possa ritagliarsi in futuro uno spazio di rilievo nel panorama dei giochi horror.
GRAFICA
7.5
SONORO
8.5
LONGEVITÀ
8
GAMEPLAY
7.5
PRO
Atmosfera d'impatto, senso d'angoscia perenne
Ottima sceneggiatura, priva di jump scare forzati
Colonna sonora davvero ispirata
CONTRO
La parte finale poteva essere orchestrata meglio
8
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