Il meraviglioso mondo dei JRPG, tanto bello quanto sconosciuto ai più, trova le sue origini in Giappone, patria del genere e dotata di un parco titoli impressionante. Alcuni di essi nemmeno mai usciti dalle terre del Sol Levante e seppur abbiano molto da raccontare, sono titoli difficili da distribuire sopratutto in Europa. Il gioco di ruolo alla giapponese ben si differenzia da quello occidentale, sia per un evidente tratto artistico tendente al manga, sia per la caratterizzazione dei personaggi che spesso incappa in cliché di stampo nipponico, come l’eroe di turno taciturno e scontroso, il ragazzo solare ma al contempo malinconico e la classica bimba tenera e chiacchierona che però le dà di santa ragione sul campo di battaglia. Gli elementi che incarnano l’anima dei JRPG sono molti, ma tutti si intersecano con la longevità. Questa particolare tipologia di giochi infatti richiede molte ore da dedicarvi, ancor di più se si svolgono le mille attività secondarie e ci si occupa del level-up per diventare più forti.
I ragazzi di Level-5 ne sanno qualcosa, essendo tra gli sviluppatori capisaldi del genere e avendo sfornato piccoli gioielli del passato come Dark Cloud e il suo sequel Dark Chronicle, Rogue Galaxy, Dragon Quest VIII e molti altri titoli degni di nota. Tra questi nel lontano 2010 brillava di luce propria Ni no Kuni, uscito originariamente su Nintendo DS solo in Giappone, portato poi su PS3 nel 2011, e uscito finalmente anche da noi nel 2013 col nome completo per il mercato italiano di Ni no Kuni: La minaccia della Strega Cinerea.
E se al già consolidato team aggiungiamo pure Studio Ghibli, il risultato non può che essere dei migliori: si tratta di un famoso studio cinematografico che ha creato opere vincitrici di numerosi premi nel campo dell’animazione giapponese, tra cui La Città Incantata, Il Castello Errante di Howl e la Principessa Mononoke. Questi sono solo alcuni dei capolavori dello studio fondato dal maestro Hayao Miyazaki; regista, animatore e fumettista di notevole talento. Nel seguito della saga però, nonostante l’interruzione della collaborazione con lo Studio Ghibli, troviamo Yoshiyuki Momose, animatore del medesimo studio che ha lavorato al character design garantendo uno stile in linea con l’opera precedente.
Dopo parecchi anni e qualche posticipo possiamo finalmente mettere le nostre avide mani da nippofili su Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno. L’atmosfera fiabesca e magica permane anche qui, pur essendo totalmente scollegato in termini di trama dal primo capitolo; ci troviamo infatti a distanza di centinaia di anni dalle storie di Oliver e del simpatico signore delle fate Lucciconio.
O-O-O… ORECCHIE DI GATTO
Vestiremo i panni del giovane e timido Re Evan Pettiwhisker Felix, bambino dalle sembianze feline, ma solo per quanto riguarda le orecchie e la coda. Il regno infatti, è governato dai felinidi ma i murindi (topi antropomorfi), covano rancore da tempo poiché a loro avviso godono di meno diritti. Evan è spaventato dal suo ruolo di grande responsabilità ed è destinato a subire un colpo di stato per essere detronizzato da parte del malefico Ratoleon, un tempo fidato consigliere di suo padre, l’ormai defunto Re Leopold, deceduto in circostante misteriose.
Costretto a fuggire per scampare a morte certa, il giovane Re viene tratto in salvo da un Roland per l’occasione magicamente ringiovanito, che dice di venire dal mondo reale ed essere Presidente di un’intera nazione. Inizia così il rocambolesco viaggio dei nostri eroi, che diventano fin da subito alleati e confidenti. Proprio in un momento di tregua infatti, Evan svela a Roland di voler costruire un nuovo regno, in cui possano regnare pace e serenità; un mondo felice, libero da ostilità e macchinazioni.
Il mondo di Ni no Kuni 2 è composto da piccoli regni sempre in conflitto tra loro, e proprio per questo Evan è mosso dal desiderio di riappianare la pace nel mondo, essendo dotato di nobile animo e profondo senso della giustizia. Già dal sottotitolo: Il Destino di un Regno, si manifesta con esattezza la voglia di incentrare le vicende sul fattore geopolitico della situazione, in chiave comunque leggera, ma sicuramente dai toni più maturi rispetto a quelli che caratterizzavano il primo capitolo. Pur mantenendo i toni fiabeschi vengono toccati argomenti come la perdita di una persona cara, il dolore, e la riconquista della propria vita; ponendo l’attenzione fin troppo marcata che delinea il confine tra bene e male. I cattivi lo sono fin troppo, e i buoni spesso ingenui rendono forzata e senza la minima possibilità di immaginare una possibile inversione delle parti.
NIENTE PIÚ TURNI, ORA SOLO BOTTE IGNORANTI
Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno, si scrolla di dosso il rigido impianto ruolistico del primo capitolo in favore di un approccio decisamente più action, stravolgendo così il combat system statico e un po’ macchinoso a cui ci eravamo abituati. Gli scontri si svolgono incontrando i nemici ben visibili sul campo di battaglia; la notevole comodità sta proprio nel poter affrontare i combattimenti senza nessuna pausa tra l’uno e l’altro, come succedeva coi classici scontri casuali. All’interno dei dungeon addirittura gli scontri avverranno proprio mentre stiamo camminando, senza nemmeno il bisogno di passare all’arena dedicata, cosa che invece accade nella World Map, dove i personaggi avranno un dolcissimo stile Chibi rispetto alla versione normale. L’ottima mobilità offerta dal nuovo sistema di battaglia dà luogo a scontri dinamici e immediati; controlleremo direttamente un personaggio leader scelto da noi in tutta libertà e disporremo di un attacco leggero e veloce, e uno pesante ma più poderoso. Importanti sono anche gli attacchi a distanza, utili a colpire nemici volanti che altrimenti sarebbero più difficili da colpire in un corpo a corpo. È possibile assegnare le abilità e gli incantesimi tramite il menu principale, associando un tasto corrispondente.
Rotolare, schivare e parare sarà essenziale nel combattimento, oltre che cambiare rapidamente arma e utilizzare i Cioffi. Questi ultimi infatti sono la divertente novità che sostituisce i Famigli del primo capitolo; sono creaturine elementali che ci aiuteranno a malmenare i nemici brutti e cattivi che ci sbarreranno la strada. Sarà possibile equipaggiare un massimo di quattro Cioffi, e ogni gruppetto sfodererà attacchi e magie in base al loro elemento di origine. Nel nostro cammino potremo incontrare nuovi Cioffi e dare sfogo ai bisogni collezionistici tipici dei giocatori di ruolo, in perfetto stile Pokemon. Purtroppo però la soglia di sfida è veramente bassa; in mancanza di un selettore di scelta della difficoltà, ci troveremo a vincere inesorabilmente ogni battaglia, incappando di rado nel K.O. Il titolo targato Level-5 esprime la voglia di far immergere totalmente il giocatore nella trama e nel suo prosieguo senza troppe difficoltà.
BENVENUTI NELLA CITTÀ INCANTATA
Suddiviso in capitoli, Ni No Kuni II viene magistralmente narrato come fosse un libro di fiabe per bambini; su di un grande tomo, infatti, vengono raffigurate immagini e racconti man mano che andremo avanti con la trama. Nonostante la mancata collaborazione con lo Studio Ghibli in questo sequel, non manca certo un senso artistico notevole che dà vita a un mondo magico e spettacolare. La grafica in cel-shading ha subito una notevole pulizia dei dettagli ed è estremamente fluida e impreziosita da colori sgargianti. Ogni luogo ha un sapore tutto suo, dotato di culture e caratteristiche che non troveremo altrove; sarà una gioia per gli occhi visitare qualsiasi posto, dall’arido deserto alle più floride pianure verdeggianti, alimentando sempre la voglia di scoperta.
Le città sono tanto vive che sembrerà quasi di trovarsi di fronte a un film di Miyazaki in cui siete stati catapultati. Una delle più suggestive è certamente la città di Canghai, che si ispira chiaramente alle architetture cinesi, quasi volesse ricalcare una magica e iconica Shanghai vista anche la similitudine della parola. Se a prima vista quello di Ni No Kuni II può sembrare un immenso open-World, in realtà la progressione si svolge in maniera abbastanza lineare, almeno fino a sbloccare nuove aree andando avanti con la storia.
Anche gli effetti grafici in battaglia sono ben riusciti, giocando con esplosioni e giochi di luce, magie coloratissime e suoni azzeccati. Sono stabili i 60fps, tranne solo per le fasi più concitate dei combattimenti dove sono visibili rallentamenti leggermente fastidiosi. Altra pecca è l’assenza di cut-scene, a favore di dialoghi da visualizzare nei soliti balloon da mandare avanti nel corso del gioco. Non avremmo disdegnato dei filmati veri e propri, tenendo conto anche della bellezza delle animazioni, che avrebbero potuto aiutare a camuffare le numerose schermate di caricamento che sono presenti, anche se a conti fatti il Cioffo che danza sinuoso in fondo a destra dello schermo saprà come ipnotizzarci.
SONORITÀ SOLENNI DEGNE DI UN RE
La colonna sonora è a cura di Joe Hisaishi, compositore giapponese tra i più apprezzati del panorama nonché tra i più importanti autori di pezzi che hanno fatto la storia della filmografia di Miyazaki (e non). La soundtrack può contare sulla presenza di brani decisamente solenni, e in alcuni casi forse troppo, diventando un po’ ripetitivi e pesanti alla lunga. A ogni modo ci troviamo di fronte a una vasta scelta di generi che ben si adattano alle varie situazioni. Una particolarità che strapperà un sorriso a chi ha già giocato il primo capitolo è ascoltare la musica che ci accompagnerà nella mappa del mondo, riproposta insieme al tema principale. Il doppiaggio è disponibile sia in inglese che in giapponese, ma la cosa che farà storcere un po’ il naso è che non coprirà completamente le fasi di dialogo, ma solo le più importanti.
Nel primo capitolo, la peculiarità di Lucciconio (alleato del protagonista) era la sua buffa parlata dialettale, in Italia sottolineata dall’accento romanesco (visibile nei sottotitoli); in questo secondo capitolo il team ha voluto riproporre l’originale caratterizzazione ideando una creaturina di nome Solario. Anche qui il gioco gode di una discreta localizzazione in italiano, che va dalle voci del Foglialibro (divertente versione alternativa del social più famoso del mondo) a ovviamente tutti i menu e dialoghi; evidenti però sono i problemi di adattamento, spesso i sottotitoli non corrispondono esattamente a quello che dicono i protagonisti, ma vengono tradotti con frasi più approssimative.
AMA E CAMBIA IL MONDO
Il fulcro della trama è la ricostruzione di un regno; un regno totalmente nuovo. Chi ricorda il meraviglioso Dark Chronicle ricorderà pure l’ardita mossa del team Level-5 di introdurre un sistema gestionale atipico per quei tempi. E se all’epoca la software house era riuscita nell’intento, oggi ci riprova dando al titolo ancora più corpo e sostanza. In un semplice menu, sarà possibile gestire la creazione e lo sviluppo di edifici e negozi. Un regno ha bisogno infatti di case, laboratori magici, taverne e quant’altro per funzionare al meglio.
A partire dal quarto capitolo verrà introdotta questa importante funzionalità, meno articolata di un vero e proprio gestionale, ma tanto in voga ultimamente nei titoli mobile, che sarà in grado di suscitare quel senso di responsabilità verso il popolo, utile alla causa. Si parte dal nulla, qualche capanna, delle sedie in legno, e starà al giocatore impegnarsi nel trovare i giusti materiali per costruire e potenziare le strutture. La crescita del regno chiamato Eostaria avrà il suo peso nel gameplay, infatti sarà possibile tramite i negozi dei Cioffi sbloccarne di nuovi da implementare in battaglia, mettere su armerie per potenziare l’ampio arsenale a disposizione e assegnare agli NPC la conduzione dei vari stabilimenti commerciali. Insomma, un vero e proprio gioco a parte, che non influenza l’avanzamento della trama, ma ne arricchisce notevolmente la varietà del gameplay.
A incrementare le innumerevoli cose da fare si aggiungono, oltre le classiche battaglie, le Battaglie Campali; dedicate agli amanti della strategia. Entra qui in gioco la potenza militare arruolata durante l’avventura; il giocatore si troverà sul campo di battaglia con visuale isometrica (tipica degli strategici), affiancato da truppe pronte all’attacco. Continua così la natura semplicistica del titolo, dove non bisogna affannarsi troppo per concludere positivamente la battaglia, ma in questo caso sarà possibile aumentare la difficoltà per aumentare il senso di sfida. Esistono diverse tipologie di truppe, ognuna con i suoi pro e contro, in grado di lanciare skill e attacchi speciali.
Questa versione di combattimento è un piacevole extra che spezza il ritmo di gioco, tra le centinaia di side-quest, alla trama abbondantemente condita da lunghi dialoghi. La longevità oltre la trama base è incredibilmente ampliata grazie alle molte missioni secondarie, la creazione del regno e le battaglie campali: serviranno infatti molte ore per portare a termine Ni No Kuni II complessivamente, con una durata che si aggira oltre le 40 ore.