Gears of War 4

Gears of War 4

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A dieci anni dal lancio del primo, rivoluzionario Gears of War, la saga che fu di Epic Games torna alla ribalta con un episodio inedito, il primo a portare la firma di The Coalition, team di sviluppo creato da Microsoft per donare nuova linfa vitale al franchise Gears. Un’operazione simile a quella che la stessa casa di Redmond operò con Halo, brand che grazie alla passione e all’impegno di 343 Industries ha saputo raccogliere la pesante eredità lasciata da Bungie e proseguire con la mitologia della serie in modo convincente.

L’auspicio di Microsoft e The Coalition, software house capitanata dal veterano Rod Fergusson, è che Gears of War 4 possa essere l’inizio di qualcosa di importante, non solo per quanto riguarda il comparto narrativo, ma anche per quel che concerne l’aspetto puramente competitivo e votato al multiplayer online. Grazie al codice che Microsoft Italia ci ha fornito in anticipo rispetto alla release ufficiale, siamo pronti per parlarvi di com’è cambiata la saga Gears of War dopo la trilogia principale e il discutibile spin-off Judgement.

Gears of War 4

SERA, 25 ANNI DOPO

La storia di Gears of War 4 è ambientata 25 anni dopo la fine del terzo episodio e vede James Dominic Fenix (per gli amici JD), figlio del leggendario Marcus Fenix, protagonista di questa nuova avventura. Dopo la battaglia contro le Locuste e la distruzione dell’Imulsion, l’umanità è stata costretta a cercare fonti di energia alternative per permettere il ripopolamento del pianeta Sera, gravemente danneggiato dalla guerra e ora caratterizzato dalla massiccia presenza di letali tempeste di vento che hanno costretto l’umanità alla realizzazione di imponenti mura per proteggere le città da ulteriori catastrofi. Un nuovo gruppo COG (Coalition of Ordered Governments) è stato formato dopo aver debellato la minaccia delle Locuste, con il Primo Ministro Jinn intenzionata a proteggere città e popolazione affidando a un gruppo di automi i ruoli più pericolosi, come la difesa di Sera e la costruzione di nuovi avamposti e strutture edilizie, imponendo allo stesso tempo la legge marziale.

L’oppressione del nuovo corpo militare COG ha però spinto alcuni cittadini ad allontanarsi dalle città e ritirarsi in alcuni villaggi abbandonati, dando vita a una nuova fazione ribelle, gli Estranei, che vede la guerriera Reyna Diaz nel ruolo di leader e il nuovo trio di protagonisti (il succitato JD Fenix, Delmont “Del” Walker e Kait Diaz, figlia di Reyna) impegnati a condurre delle incursioni nelle strutture COG allo scopo di ottenere risorse fondamentali per la sopravvivenza del villaggio. La misteriosa sparizione di alcuni abitanti delle città mette in allerta il Primo Ministro Jinn, che si scaglia contro gli Estranei, sospettati di aver rapito gli abitanti delle città per ripopolare i villaggi esterni, dando vita a una vera e propria guerra fra le fazioni, dove i nostri eroi dovranno vedersela contro numerose schiere di soldati robotici. Ma la minaccia, quella vera, è lì che attende nell’oscurità, e quando un’orda di misteriose creature attacca il villaggio e rapisce la mamma di Kait, il nostro JD sarà costretto a chiedere l’aiuto dell’ultima persona che vorrebbe vedere al mondo: suo padre, Marcus Fenix.

A FATHER’S LEGACY

Non sappiamo perché The Coalition abbia reso pubblica la presenza di Marcus nel cast e nel contesto narrativo di Gears of War 4 (o forse sì), perché a nostro avviso avrebbe funzionato perfettamente da colpo di scena, ma resta il fatto che la presenza di colui che fu protagonista della trilogia originale è ciò che rende questo nuovo capitolo un vero prosieguo dell’avventura iniziata nel 2006 da Epic Games, più che un semplice reboot creato per mancanza di idee e volontà di spremere al massimo un franchise redditizio. Gears of War 4 è un tributo al glorioso passato della saga, una lezione di storia COG, una lettera d’amore che la software house ha realizzato per omaggiare ciò che Gears è stato per i fan Xbox nella scorsa generazione.

Una lotta per la sopravvivenza intensa e brutale che si articola nel corso dei consueti cinque atti, in un’avventura che, pur non raggiungendo i picchi memorabili di Gears of War 2Gears of War 3, riesce nell’intento prefissato dal team di sviluppo: dare vita a una nuova generazione di eroi attraverso un doveroso passaggio di consegne fra padre e figlio. E poco importa se alcuni colpi di scena, anche a causa del materiale che la stessa Microsoft ha dato in pasto alla stampa nelle ultime fiere specializzate, non hanno avuto lo stesso impatto che ebbero alcune scene in passato. Per quello servirà tempo, bisognerà assimilare il carattere dei nuovi protagonisti, entrare in empatia con l’arroganza di JD, il sarcasmo di Del e l’insicurezza di Kait, ma in quest’ottica la presenza di Marcus Fenix era ciò che probabilmente serviva per permettere al team di dare continuità con il resto della saga e andare avanti senza tagliare drasticamente i ponti col passato.

Allo stesso tempo, però, il personaggio di Marcus non è propriamente il tipo che passa inosservato: nella maggior parte dei casi, infatti, la sua presenza può risultare “ingombrante” di fronte a personaggi che per forza di cose non hanno lo stesso carisma. La scelta di inserire Marcus e parte del vecchio cast potrebbe rappresentare per molti un limite che impedisce di affezionarsi ai nuovi Gears, aspetto del tutto normale visti i momenti memorabili vissuti con la vecchia squadra in un decennio.

Nel corso delle otto ore necessarie per portare a termine l’avventura al livello di difficoltà Normale, infatti, non mancano dei momenti di pura nostalgia e continui richiami a ciò che accadde nella guerra contro le Locuste, che faranno sicuramente la gioia dei fan più accaniti e stimoleranno nelle nuove leve quel pizzico di curiosità in più che potrebbe portare a recuperare la trilogia originale. La possibilità di affrontare l’avventura in cooperativa (per un massimo di due giocatori, sia in split-screen che online) permette al secondo giocatore di affiancare JD Fenix nei panni di uno fra Del e Kait, anche se probabilmente avremmo apprezzato maggiormente una campagna coop per più giocatori sulla falsariga dei precedenti episodi. Inoltre, grazie al programma Xbox Play Anywhere, si può affrontare la campagna (e altre modalità PvE) in cross-play fra Xbox One e Windows 10, condividendo i progressi e i salvataggi fra le due versioni.

Gears of War 4

CASA DOLCE CASA

A livello di gameplay, era impensabile che The Coalition potesse apportare stravolgimenti eccessivi. D’altronde, è davvero difficile migliorare un titolo che ha avuto il merito di ispirare migliaia di giochi d’azione in un decennio e di plasmare il genere dei TPS (third-person shooter) o dei titoli basati su un cover-system. Gears of War 4 non rinnega il passato e non pretende che i giocatori si trovino improvvisamente di fronte a un gioco completamente nuovo, per quanto in alcuni casi ci sarebbe stato spazio probabilmente per rivisitazioni più moderne nel sistema di combattimento.

Gears of War 4 preferisce andare piuttosto sul sicuro, affinando il gameplay classico con piccole migliorie come il Close Cover Combat System, che permette di agganciare un nemico che si trova dalla parte opposta della propria copertura e stordirlo per effettuare un’esecuzione letale, oppure scagliando un calcio in corsa oltre un riparo per sorprenderlo in fase di recupero o ricarica. Si tratta di piccolezze che hanno il merito di rendere l’azione sempre meno prevedibile, sopratutto in multiplayer (dove una disattenzione potrebbe risultare letale), a cui è possibile rispondere con una contromossa che rende di certo il tutto più tattico e avvincente. La ricarica attiva torna più in forma che mai, premiando come sempre la precisione nel processo di ricarica a fronte di un tempo di recupero ridotto e un bonus nei danni inflitti dal caricatore.

Nonostante l’assenza di reali innovazioni nel gameplay, però, la campagna di Gears of War 4 nasconde numerosi assi nella manica, prendendo in prestito degli elementi dalla modalità Orda in momenti specifici dell’azione e dando vita ad alcune sequenze spettacolari a bordo di veicoli, con un finale letteralmente esplosivo che sconvolge il sistema di gioco in modo inaspettato. Finale che magari farà storcere il naso ai puristi, ma che ha il merito di risultare estremamente divertente e concedere un momento di meritato respiro dopo la ripetitività dovuta alla presenza massiccia di sparatorie. Non mancano boss fight ispirate con meccaniche ben precise, puzzle ambientali e varianti… creative che rendono alcuni momenti dell’avventura particolarmente gradevoli.

Come avevamo detto in apertura, la guerra contro le Locuste ha cambiato drasticamente l’ecosistema di Sera, ora caratterizzata dalla presenza di continue tempeste di vento e fulmini chiamate Windwall, che cambieranno in modo evidente anche il modo di giocare e affrontare gli scontri. In questi momenti, infatti, i movimenti di ogni personaggio e persino la traiettoria dei proiettili saranno influenzati dal vento, dando spazio a puzzle ambientali che permetteranno di interagire con lo scenario per liberarsi velocemente delle orde nemiche.

UN NUOVO ARSENALE

Decisamente differente il discorso per le armi e i nuovi nemici. Se in un primo momento ci si trova a combattere contro un gruppo di robot armati fino ai denti, fronteggiare le orde dello Sciame non sarà certamente più facile, ed è per questo che The Coalition ha creato tanti nuovi giocattoli con cui debellare le nuove minacce (e fidatevi, vi serviranno).

Ad armi estremamente futuristiche come il fucile di precisione a energia Embar si alternano il letale e divertente Dropshot, capace di indirizzare un colpo a distanza e far esplodere tutto ciò che si trova nella sua area d’impatto, oppure il Buzzkill, un’arma pesante capace di lanciare dischi rotanti estremamente affilati in grado di rimbalzare nell’ambiente circostante e decapitare in un colpo il malcapitato nemico.

Gears of War 4

Torrette, nuove tipologie di armi pesanti come la mitragliatrice Tricolpo o un lanciarazzi a quattro missili si uniscono alle armi più amate del passato come l’Arco Torque, il sempreverde Lancer o il fucile a pompa Gnasher, e rendono l’arsenale ben più vario e gradevole di quanto non fosse nei capitoli precedenti.

Anche i nuovi nemici non scherzano: lo Sciame può contare su differenti tipologie di fanteria, alcuni in grado di potenziare le truppe e renderle più letali, mentre non mancano nuove tipologie di berserk dotati di mitragliatrice Mulcher o del potentissimo Overkill, arma capace di sparare un colpo alla pressione e uno al rilascio del grilletto.

ORDA 3.0

Il tutto è estremamente funzionale nell’ottica della nuova Orda 3.0, modalità PvE che permette a una squadra di cinque soldati di affrontare fino a cinquanta ondate di nemici a difficoltà crescente, con un boss ogni dieci round. Una modalità da svolgere nelle mappe PvP (le dieci attualmente disponibili e tutte quelle che saranno lanciate in futuro), che può essere avviata scegliendo fra quattro livelli di difficoltà differenti (Facile, Normale, Difficile e, ovviamente, Folle) facendo affidamento su un loadout sempre più letale. Il tutto ruota attorno al Fabbricatore, speciale elemento delle forze COG che permette di costruire elementi strutturali, torrette e persino armi in base al quantitativo di energia disponibile.

Uccidendo nemici, si otterranno punti energia che potranno essere depositati nel Fabbricatore, che permetterà di costruire fortificazioni, torrette shock, mitragliatrici pesanti, esche e armerie in cui depositare armi più rare, che potranno essere conservate fino all’arrivo di nemici più coriacei, mentre con il passare delle ondate e depositando un quantitativo sufficiente di energia si avrà accesso a migliorie e oggetti sempre più efficaci, che saranno molto importanti sopratutto nelle ondate più impegnative. Una corretta fortificazione del proprio avamposto, infatti, è fondamentale per poter ambire al completamento di tutte e cinquanta le ondate dell’Orda, aspetto che stimola il proprio acume tattico nel posizionamento di determinate strutture e armi nei punti nevralgici della mappa. Lo stesso Fabbricatore può riportare in vita gli alleati riponendo le piastrine dei caduti al suo interno, e sarà dunque fondamentale per il successo dell’intero team.

A rendere il tutto più interessante ci pensa un nuovo sistema di classi, per un totale di cinque (Soldato, Cecchino, Ingegnere, Pesante e Scout), che rende l’azione differente in base al proprio stile di gioco e dona specializzazioni e bonus che possono fare la differenza nelle ondate più elevate o contro i boss. Queste specializzazioni, chiamate Abilità, sono suddivise per rarità e offrono bonus non indifferenti, si tratti di un semplice aumento nella capacità delle munizioni a una maggiore velocità di ricarica, dalla riduzione dei costi per la costruzione di fortificazioni ai bonus di potenza depositata nel Fabbricatore.

Non mancano abilità Epiche, suddivise per classe, che permettono ad esempio allo Scout di utilizzare il Tatt/Com per vedere i nemici attraverso i muri, o di guadagnare una percentuale di salute dopo un colpo corpo a corpo, o di infliggere un danno bonus per ogni colpo rimasto nel caricatore di qualsiasi pistola. Infine, un sistema di Ricompense assicura ulteriori bonus al completamento di obiettivi specifici, a cui si aggiungono delle “taglie” momentanee da completare nel corso di un round, che permettono di ottenere esperienza e crediti da investire per migliorare il proprio loadout.

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VERSUS E IL MONDO ESPORTS

Grande cura è stata riposta da The Coalition verso la componente PvP di Gears of War 4, che punta chiaramente a trasformare il franchise di Microsoft in un nuovo punto di riferimento per il mondo degli eSports. Il comparto multiplayer è caratterizzato da diverse playlist, da quella cosiddetta sociale (con dei bot a riempire tutti i posti vacanti e nessuna penalità per l’abbandono) fino a quelle espressamente competitive, che si articolano su otto modalità.

La prima, classica, è Deathmatch a squadre: i giocatori dovranno eliminare tutti i membri del team avversario in un match con un limite di rigenerazioni, che prevede il respawn di gruppo ogni 15 secondi e l’impossibilità di tornare in match una volta raggiunto il limite di rigenerazioni. Dodgeball, una delle novità di Gears of War 4, è una variante della precedente: si tratta di una 5 vs 5 in cui ogni uccisione effettuata riporta in vita un compagno di squadra, che prevede la vittoria nel caso in cui si riesca a far piazza pulita del team avversario.

Corsa agli Armamenti, dal canto suo, rappresenta una sorta di tutorial all’uso di ciascuna arma presente nel gioco e richiede l’uccisione di tre nemici con una particolare arma prima che si possa cambiare bocca di fuoco. Vincerà il match il team che riuscirà a ottenere per primo tre uccisioni con l’ultima arma. Escalation invece è la modalità principe per gli amanti del multiplayer competitivo, in cui bisogna catturare e mantenere il possesso di tutti e tre gli anelli per una vittoria immediata, con nuove armi aggiunte all’inizio di ciascun round e un tempo di rigenerazione che aumenterà progressivamente a ogni turno.

Guardiano è una variante di Deathmatch in cui le rigenerazioni saranno attive fintanto che resterà in vita il leader della squadra: sarà necessario dunque uccidere il leader avversario prima di poter mandare al tappeto l’intera squadra. Esecuzione, invece, offre una vita per ciascun turno e impone l’eliminazione di tutti i membri della squadra rivale con delle esecuzioni.

In Re della Collina, i giocatori dovranno catturare e mantenere gli anelli obiettivo per ottenere dei punti, con la rigenerazione dei compagni che avverrà in gruppo ogni 15 secondi. Zona di Guerra è anch’essa una variante di Deathmatch con una vita per turno, in cui non sarà possibile auto-rianimarsi se atterrati, che prevede la vittoria soltanto in caso di uccisione di tutti i membri del team rivale.

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Queste modalità sono disponibili anche nella Versus Coop, che permette di affinare le tattiche di squadra in un team di cinque giocatori contro nemici controllati dall’IA, oppure nelle classiche Partite private, che offrono ai giocatori eventualmente anche la possibilità di sovvertire le regole e dar vita a match personalizzati. Non manca la possibilità di organizzare match multiplayer su LAN e partecipare alle playlist eSports/competitive ribattezzate Modalità Nucleo e Modalità Competitivo, che richiedono come consuetudine cinque partite di assestamento per valutare il proprio grado di abilità.

Il netcode di Gears of War 4, perlomeno nel breve periodo a nostra disposizione, non ha manifestato dei problemi evidenti, ma bisogna considerare che al momento del nostro test i server erano piuttosto desolati. Proveremo nei prossimi giorni in maniera più approfondita il comparto multiplayer di Gears of War 4 per valutare in modo più concreto la bontà del matchmaking e del netcode, con un approfondimento aggiuntivo che pubblicheremo sulle nostre pagine.

TECNICAMENTE MAESTOSO

Se c’è qualcosa che non si può discutere è certamente il comparto tecnico: The Coalition ha certamente fatto un lavoro maestoso nella realizzazione di quello che rappresenta senza mezzi termini il gioco più bello che si sia mai visto su Xbox One (nonché una gioia per gli occhi nello splendore del 4K su PC, configurazione riservata però a pochi eletti per il momento). La software house canadese dimostra che, con un’ottima conoscenza dell’hardware di Microsoft, è possibile raggiungere risultati eccezionali anche su una console tecnicamente inferiore a PS4, e di certo Gears of War 4 non ha nulla da invidiare a produzioni dello stesso calibro disponibili sulla piattaforma Sony fino a oggi, e si candida come nuovo metro di paragone per tutti i titoli in arrivo su Xbox One e Xbox One S.

Gli scenari, le animazioni, i modelli poligonali dei personaggi sono semplicemente fantastici, così come tutte le cut-scene e le espressioni facciali. La campagna scorre liscia su un frame-rate granitico di 30fps, mentre quando si tratta del multiplayer online, il frame-rate passa a 60fps senza incertezze. Un plauso particolare per i giochi di luci/ombre, gli effetti particellari e sopratutto l’engine che gestisce la fisica, apprezzabile nei momenti in cui si devono affrontare le tempeste e il famigerato Windwall: la reazione degli oggetti al vento è impagabile, così come la soddisfazione nel far fuori le orde dello Sciame lasciando che un gruppo di detriti li mandi al tappeto con una velocità e forza micidiali.

Gears of War 4

La stessa cura riposta nel comparto grafico si rispecchia nella soundtrack, caratterizzata da alcune composizioni orchestrali e brani più sommessi che accompagnano i momenti drammatici, mentre un sottofondo più marcato ci stimola nei momenti più impegnativi e nelle frequenti sparatorie. Se c’è qualcosa che purtroppo abbiamo fatto fatica a digerire, però, è l’opera di localizzazione in italiano: il doppiaggio, infatti, non è degno di una produzione del genere e spinge ben presto ad abbandonare la versione italiana a favore di quella originale, decisamente di un altro livello, mentre è propria l’errata traduzione di alcuni elementi che farà storcere il naso ai puristi della serie. Un vero peccato, visto che la produzione si attesta su livelli elevatissimi per tutto il resto.

Gears of War 4
Gears of War 4
GIUDIZIO
Gears of War 4 è un nuovo inizio per la saga, un titolo che non stravolge i canoni classici a favore di un approccio più tradizionale, ma non senza apportare piccole migliorie. La campagna creata da The Coalition è un tuffo nel passato che non mancherà di emozionare tutti coloro che hanno vissuto la temibile guerra contro le Locuste nella scorsa generazione, ma che si mostra in alcuni casi forse troppo ripetitiva e priva di momenti memorabili come quelli dei passati episodi. I nuovi personaggi non possono ancora contare sullo stesso carisma di Marcus e soci, e speriamo che in futuro il team di sviluppo possa rendere meno ingombrante la presenza della vecchia squadra, puntando totalmente sulla nuova generazione di eroi dopo questo doveroso passaggio di consegne. La rinnovata modalità Orda 3.0 è sicuramente il pezzo forte del comparto PvE ed è in grado di estendere la longevità in modo notevole, con cinque classi differenti e tante novità a rendere ogni ondata sempre avvincente. In ambito PvP, Gears of War 4 può contare su un buon parco modalità e tante playlist, da quella più rilassata a quella dedicata al gioco competitivo, ma resta ancora da stabilire se la creature di The Coalition sarà in grado di ritagliarsi un suo spazio nel mondo degli eSports. Di certo, Gears of War 4 non è un mero tentativo di spremere un franchise ormai arrivato al culmine del suo potenziale, ma un ottimo punto su cui sviluppare una saga che può ancora dare tanto, così come fu all'epoca, quando Epic Games lanciò un esperimento, quel Gears of War nel 2005, che fu costantemente migliorato fino all'esplosione e la definitiva consacrazione avvenute con i futuri sequel. Un acquisto imperdibile per qualsiasi possessore di Xbox One, da giocare in 4K anche su PC grazie al programma Xbox Play Anywhere, che permette di ottenere due copie al prezzo di una.
GRAFICA
9.5
SONORO
8.5
LONGEVITÀ
9
GAMEPLAY
9
PRO
Tecnicamente è il nuovo punto di riferimento su Xbox One
Buona varietà di armi e nemici
Modalità Orda 3.0 estremamente coinvolgente e ricca di novità
Il multiplayer include tante modalità e playlist adatte a tutti i gusti
CONTRO
Poche innovazioni a livello di gameplay
Localizzazione e doppiaggio in italiano pessimi
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