Gears Tactics

Gears Tactics

Gears of War abbraccia XCOM e il risultato è un ottimo strategico a turni che porta la serie Gears a esplorare un genere inedito per la saga.

Riuscire a unire Gears of War con il genere degli strategici a turni non è cosa da poco, considerando quanto lontani possano apparire questi due mondi, ma il titolo realizzato da Splash Damage e The Coalition è la dimostrazione che un’unione del genere non solo è possibile, ma soprattutto che è tanto divertente da giocare quanto impressionante a livello tecnico.

L’inevitabile confronto con XCOM lascia in realtà il tempo che trova dato che, nonostante Gears Tactics abbia preso come riferimento il titolo di Firaxis Games che da anni domina il genere, le novità e lo stile di questo capitolo rendono chiaro che non ci troviamo davanti ad un clone di XCOM, bensì a un gioco dotato di una sua identità. Ed è inconfondibilmente Gears. Grazie a un codice fornito da Microsoft ci siamo tuffati di nuovo in battaglia, pronti a sconfiggere centinaia di Locuste a suon di Lancer e uccisioni brutali, e questa che leggerete è la nostra recensione di Gears Tactics.

Gears Tactics è a tutti gli effetti un prequel, cosa che lo rende adatto anche a chi non ha giocato i capitoli della serie principale.

TECNICAMENTE MOSTRUOSO

Partiamo dalla prima cosa che notiamo una volta avviata la campagna, ossia il comparto grafico. Veniamo subito accolti da un filmato che ci mostra la qualità tecnica del titolo e che quello a cui stiamo giocando è sì uno spin-off, ma anche un gioco tripla A che non ha paura di rivaleggiare con la serie principale. L’Unreal Engine 4 è stato utilizzato in modo magistrale, unito al solito ottimo doppiaggio (anche italiano), un buon sound design e animazioni di qualità, che rendono piacevoli tanto i filmati quanto le azioni di gameplay.

Texture, effetti particellari, luci, animazioni, nulla sembra mai fuori posto, dai personaggi all’ambientazione, riuscendo sempre a impressionarci e a farci immergere completamente in questo mondo fatto di proiettili, sangue e smembramenti. Non lasciatevi intimorire dalla visuale isometrica, perché se non vi bastasse la cura per i dettagli già notevole di suo allora potrete rifarvi gli occhi con le azioni salienti che saranno riprese ne dettaglio, facendoci apprezzare quel colpo critico che ha fatto esplodere il nemico e rendendo giustizia al gore tipico della saga di Gears of War.

L’ETERNA LOTTA CONTRO LE LOCUSTE

È proprio la cura per i dettagli che rende così vivo e impressionante questo titolo, tanto da spingerci a esplorare l’ambiente circostante per ammirare tutto ciò che i diversi scenari proposte dal gioco hanno da offrirci. Tornando al filmato iniziale, questo ci getta subito nel mood caratteristico della saga e ci presenta uno dei protagonisti: Gabe Diaz. Gears Tactics va considerato un prequel rispetto agli eventi di Gears of War, quindi è perfettamente adatto per i neofiti della serie, ma allo stesso tempo strizza l’occhio ai fan mostrando alcuni interessanti retroscena di personaggi già noti. La trama è piuttosto semplice, dato che il caro Gabe, presentatoci come un ex-soldato, e ora meccanico, verrà presto ingaggiato dal veterano Sid Redburn per lanciare la controffensiva verso il nemico che sta minacciando l’umanità: le Locuste.

Così il nostro piccolo manipolo di eroi si troverà dapprima a rafforzare le proprie fila e poi a fronteggiare le Locuste e in particolare Ukkon, uno scienziato le cui creazioni ci daranno non poco filo da torcere durante tutta la campagna e che rappresentano i boss che andremo ad affrontare alla fine di ogni capitolo. Una storia semplice non significa però che non sia efficace, specie se narrata in modo adeguato con cutscene di alto livello, ed è ciò che accade con Gears Tactics: a mano a mano che andremo avanti conosceremo nuovi personaggi e vedremo questi membri COG reclutare nuovi soldati, procurarsi le risorse necessarie a combattere e organizzare la controffensiva attraverso una strada colma di cadaveri.

SENZA LIMITI!

Veniamo ora al fulcro del titolo e alle novità che Splash Damage e The Coalition hanno messo in gioco riguardo il gameplay, partendo dalla più importante: la libertà di movimento. Contrariamente a quanto ci si possa aspettare da uno strategico a turni, qui non esistono griglie o caselle che ci obbligano a muoverci solo in determinati punti, dato che Gears Tactics offre molta libertà di movimento e un sistema di coperture che permette ai personaggi di mettersi al riparo non appena si è sufficientemente vicini. Questo implica che spesso il raggio di movimento massimo consentito per il turno viene allungato per permettere al personaggio di mettersi in copertura senza dover attendere un intero turno per spostarsi a malapena di un paio di metri.

Un’altra novità interessante, legata in parte al movimento, è la gestione delle azioni da compiere durante il turno. Di base abbiamo tre punti azioni da spendere in qualsiasi ordine desideriamo e ciò si traduce ad esempio nel potersi muovere, sparare e poi tornare al riparo, il tutto nello stesso turno, creando già così molteplici strategie. E se vi dicessi che questa è solo la punta dell’iceberg, tra esecuzioni, bonus dell’equipaggiamento e abilità di classe? Ma andiamo con ordine. Quando un nemico finisce i punti salute, a meno di un colpo critico o di un danno troppo elevato, cadrà a terra e questo permetterà a ogni soldato vicino di compiere un’esecuzione cruenta in pieno stile Gears che, oltre a darci soddisfazione, fornirà un punto azione aggiuntivo a tutto il resto del team.

CLASSI D’ASSALTO

Capiterete bene quindi l’importanza strategica di uccidere in sequenza i nemici caduti per avere a disposizione un numero considerevole di punti azione extra da spendere. Se ciò non bastasse esistono numerosi bonus legati all’equipaggiamento dei nostri personaggi che, sotto determinate condizioni, forniscono un punto azione extra. Esistono nel gioco cinque classi: Vanguard, Support, Scout, Heavy e Sniper, ognuna di esse con armi diverse e specializzazioni divise in molteplici abilità, che possono essere attive e passive, dove le prime hanno un costo in punti azione e un cooldown e possono spesso cambiare le sorti di una battaglia se usate nel modo corretto.

Le abilità sono parte di uno skill tree, ma va subito fatto notare che non occorre per forza seguire una sola specializzazione, dato che è possibile sbloccare le abilità che più ci piacciono, andando a creare combinazioni davvero interessanti. Volete un Heavy specializzato in esplosivi e che tenga a bada i nemici con del fuoco di soppressione? Oppure un Vanguard che fornisca più resistenza agli alleati e al contempo carichi i nemici con la sua baionetta? La scelta è in mano vostra, ricordate sempre di sperimentare diverse combinazioni per trovare il team che può fare al caso vostro.

L’ASPETTO GESTIONALE

Siete appena tornati da una missione, avete raccolto del loot e i vostri soldati sono anche saliti di livello. E ora? Questa di cui vi parleremo è la parte meno riuscita di Gears Tactics, dato che tra una missione e l’altra le cose da fare sono praticamente nulle. Una volta nel menu di gestione del vostro team potrete aprire le casse contenenti il bottino e trovarvi così davanti a un’interfaccia davvero poco intuitiva e disorganizzata per la gestione dell’equipaggiamento, nonostante l’idea alla base volesse spingere molto sulla personalizzazione dei personaggi.

Ogni classe ha un’armatura formata elmo, corazza e stivali, con un’arma divisa in canna, caricatore, ottica e così via. Tutte queste parti possono essere cambiate aggiungendo statistiche e bonus diversi, se non fosse che la gestione delle stesse crea spesso confusione, specie quando inizieremo ad avere un numero consistente di parti applicabili. La gestione del lato estetico di armi e armatur invecee è davvero semplice, permettendoci di cambiare il colore, il materiale e di aggiungere una texture tra quelle preimpostate.

Come già detto, è possibile sbloccare nuove abilità, se non fosse che l’esperienza si guadagna in modo davvero lento è avanzare di livello diventa presto faticoso, trasformando quindi la gestione delle abilità in qualcosa che vedremo accadere di rado dopo le missioni. Cos’altro ci resta da fare, dunque? Qual è la parte gestionale del gioco? In maniera molto semplice: non c’è. Al contrario di XCOM, Gears Tactics è incentrato puramente sulle missioni, spingendoci ad accettare immediatamente l’incarico successivo.

Oltre a volti noti, in Gears Tactics faremo la conoscenza di nuovi personaggi.

MISSIONI FORZATE

Parlando delle missioni tocchiamo in parte un altro tasto dolente di Gears Tactics, specie per quanto riguarda le missioni secondarie che il gioco ci obbligherà ad affrontare per poter avanzare con quella principale. Di norma le missioni secondarie sono incarichi facoltativi che ci permettono di guadagnare esperienza ed equipaggiamenti, ma in questo titolo diventano missioni obbligatorie che si rivelano molto presto essere ripetitive, tanto da farvi pensare che in fondo non vi dispiace più di tanto lasciare morire quei soldati che dovete salvare per la millesima volta.

Sebbene le mappe non vengano generate proceduralmente, offrendoci quindi sempre un level design interessante e per quanto possibile vario, la natura stessa delle missioni è sempre la medesima, riassunta nel salvataggio dei soldati entro un tempo limite, la difesa di alcuni punti per un determinato periodo di tempo, la distruzione di nemici o postazioni, oppure la raccolta di casse sparse lungo lo scenario.

La scelta di forzare le secondarie allunga il brodo facendo sì che la campagna duri circa venticinque ore, lasciandoci poi la possibilità di giocare altre missioni secondarie avanzate per sbloccare dell’equipaggiamento aggiuntivo. Possiamo tranquillamente affermare che la rigiocabilità non è il punto forte di Gears Tactics, e che piuttosto che affrontare ulteriori missioni secondarie conviene iniziare una nuova partita, magari sperimentando build diverse per i nostri personaggi.

Gears Tactics
Gears Tactics
GIUDIZIO
Gears Tactics è riuscito egregiamente a guadagnarsi un posto tra i migliori tattici a turni, andando ad affiancarsi al colosso rappresentato da XCOM, sebbene alcune sostanziali differenze tra i due possano far preferire un titolo rispetto all’altro. L’eccezionale grafica unita a un solido gameplay e al mood tipico della serie di Gears hanno contribuito a creare un gioco adatto sia ai fan della saga che ai neofiti, nonché ai veterani o a coloro che vogliono approcciarsi per la prima volta a questo genere, magari incuriositi dalla peculiare scelta di questo spin-off. Quello che possiamo dirvi in breve è di cogliere l’occasione al volo e fare vostro Gears Tactics, specie perché è incluso su Xbox Game Pass.
GRAFICA
9
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
8
GAMEPLAY
8
PRO
Diverse novità di gameplay applicate al genere
Level design interessante
Ottima realizzazione tecnica
CONTRO
Missioni secondarie ripetitive
Aspetti gestionali poco sviluppati
8