Bleeding Edge

Sbarca su PC e Xbox One il particolare hero brawler sviluppato da Ninja Theory.

Al termine di una lunghissima fase di beta arriva finalmente l’ultimo lavoro di Ninja Theory, software house nota soprattutto per titoli quali Enslaved: Odissey to the West e, più recentemente, Hellblade: Senua’s Sacrifice. Il 24 marzo il team britannico ha reso disponibile Bleeding Edge su PC e Xbox One, un hero brawler 4vs4 che riprende da precursori come Overwatch e Paladins tutte quelle meccaniche ormai ben consolidate, rivisitandole in chiave cyberpunk.

Come è facile aspettarsi da un titolo del genere, Bleeding Edge non fa della narrativa la sua componente principale, lasciando di fatto a un breve video iniziale l’arduo compito di contestualizzare e giustificare il semplice motivo per darsele di santa ragione. Ciò che si evince dal filmato iniziale è che, in un futuro non meglio specificato, le enormi metropoli vengono gestite e governate senza possibilità di replica da governo e forze di polizia. Su questa base storico-culturale prende forma l’esperienza di gioco che vede l’organizzazione, da parte di bande criminali, di incontri illeciti il cui unico scopo è quello di picchiarsi senza mezzi termini.

L’azione di gruppo è essenziale per la riuscita degli assalti.

IL PRETESTO PER PICCHIARSI

Una volta fatta questa breve premessa, il gioco ci accompagna in un tutorial formato da vari step in cui ci vengono spiegate le meccaniche del gioco: dal movimento e il salto dei personaggi, sino all’utilizzo delle varie abilità e alle condizioni di vittoria delle partite. Al termine del tutorial saremo subito in grado di affrontare la nostra prima battaglia senza troppi problemi, anche grazie al sistema di controllo che si presenta facile padroneggiare, nonostante nessun tasto del controller venga escluso dalla mappa dei comandi.

Decidere quale personaggio utilizzare è la prima delle scelte che ci viene chiesto di compiere una volta che viene trovato un gruppo con cui giocare. Ovviamente, come negli altri titoli a cui Bleeding Edge si ispira, il pool di personaggi è in comune per tutti i membri della squadra, per cui è essenziale riuscire ad accaparrarsi quanto prima il personaggio con il quale ci sentiamo più abili.

Gli eroi, tutti ottimamente realizzati e caratterizzati, si suddividono nelle tre canoniche categorie di Assalto, Supporto e Tank. Peccato però che il titolo di Ninja Theory offra un roster di personaggi davvero molto ristretto: soltanto undici sono attualmente i picchiatori tra cui scegliere, con il dodicesimo già annunciato ma non ancora disponibile.

DI TUTTO UN PO’

Una volta scelto il personaggio ci verrà chiesto di personalizzarne la mossa Ultimate, scegliendo tra due diverse opzioni: una tendenzialmente più offensiva, mentre la seconda generalmente garantisce un maggior equilibrio. Parlando di abilità speciali, ciascun picchiatore è dotato di tre abilità attivabili con i tasti Y, B ed RB, tutte soggette a un cooldown che non permette due usi consecutivi. Una volta iniziato il match la prima schermata che ci appare davanti è quella che ci annuncia quale tipologia di sfida andremo ad affrontare; anche in questo caso il titolo prodotto dalla sofware house britannica non brilla in quanto a varietà e originalità.

Soltanto due saranno infatti le modalità messe a disposizione: la conquista di obiettivi strategici, oppure il trasporto di celle energetiche in determinati punti di consegna, ma in entrambi i casi l’obiettivo finale è quello di fare più punti della squadra avversaria. Nella prima modalità i punti vengono assegnati sulla base di quanto tempo trascorreremo sugli obiettivi strategici in nostro possesso e, ovviamente, sulla base delle uccisioni che faremo durante l’intera durata della partita. Nel secondo caso l’unico scopo sarà quello di trovare in giro per la mappa delle celle energetiche, conservarle senza farsi uccidere fino all’apparizione dei punti di consegne e depositarle nei suddetti punti.

Tutti i personaggi sono caratterizzati da uno stile unico e inconfondibile.

L’UNIONE FA LA FORZA

Il ritmo di gioco in entrambi i casi si mantiene buono, alternando fasi di sana frenesia ad altre nelle quali invece si girovaga per l’arena senza un vero scopo. La durata delle partite, troppo elevata, non aiuta di certo a mantenere alto il ritmo. Accorciare il tempo di gioco delle singole sfide potrebbe essere un buon punto su cui il team britannico potrebbe intervenire per contribuire a migliorare un’esperienza di gioco che comunque, nel complesso, è più che positiva.

Un ruolo molto importante in questo senso è dato dal team nel quale ci ritroviamo a giocare. Ritrovarsi in un gruppo individualista potrebbe minare seriamente la qualità del gioco, risultando spesso frustrante e poco stimolante per il prosieguo della partita, essendo Bleeding Edge, comunque, un gioco in cui il lavoro di squadra è fondamentale per il successo. La coordinazione di attacchi e difese è essenziale, e per questo il titolo ci mette a disposizione una serie di comandi rapidi per dare istruzioni o chiedere supporto durante il match.

IL BELLO DELLA PERSONALIZZAZIONE

Il titolo di Ninja Theory è più che soddisfacente dal punto di vista grafico, soprattutto, come già accennato, per quanto riguarda i personaggi, tutti ben caratterizzati sia esteticamente che dal punto di vista del doppiaggio con frasi tipiche dello slang di periferia. Deludono invece le arene, non presenti in gran numero e soprattutto poco ispirate, oltre a essere molto simili tra loro, salvo qualche rara eccezione.

Ultima nota da segnalare riguarda la doppia presenza di moneta di gioco, utile per l’acquisto nel negozio di skin, accessori e mod per il miglioramento non solo estetico dei nostri personaggi, ma anche dell’efficienza in combattimento, con le mod che vanno a migliorare, seppur non in maniera esagerata, alcune statistiche dei picchiatori.

Ricordiamo infine che il titolo è disponibile per le piattaforme Microsoft al prezzo di 29,90 euro, oppure gratuitamente per tutti gli abbonati al servizio Xbox Game Pass.

Bleeding Edge
GIUDIZIO
Bleeding Edge è tutto sommato un buon titolo, godibile sotto diversi punti di vista, ma che non offre nulla di veramente nuovo nel panorama videoludico e quello dei titoli multiplayer. L'ultima fatica di Ninja Theory si adagia nemmeno troppo velatamente sul trono costruito dai suoi precursori, limitandosi a offrire un buon impatto grafico e un combat system piacevole, minato però da una scarsa quantità di contenuti come personaggi e mappe.
GRAFICA
7.5
SONORO
6.5
LONGEVITÀ
5
GAMEPLAY
7
PRO
Ottimo il comparto grafico
Buona giocabilità
Personaggi ben realizzati e caratterizzati
CONTRO
Nessuna novità da segnalare
Partite troppo lunghe
Roster di personaggi e arene davvero ridotto
6.5