Age of Empires II: Definitive Edition

Microsoft salta una volta di più sul carro della nostalgia proponendo una veste grafica proporzionata a un grande classico, con tutta la prepotenza che un 4K sa offrire.

Già nel febbraio del 2018 sul Microsoft Store era comparsa, priva grandi fanfare e accolta con moderata soddisfazione, la Definitive Edition del primo Age of Empires, capostipite della saga. Stavolta però la fanfara c’è, nonostante l’offerta sia “solo” una celebrazione di un successo già assodato. Age of Empires II: Definitive Edition si porta appresso tutto quello che un’edizione definitiva dovrebbe avere, aggiungendo al piatto più di una spezia dal sapore notevole.

Sin dal primo avvio dello strategico, infatti, è possibile notare infatti una vasta gamma di notevoli migliorie estetiche. Partiamo dalle unità, che non sono caratterizzate dai classici modelli bidimensionali dell’originale (magari rielaborati in alta definizione, ma pur sempre ricchi di pixel): la Definitive Edition rende infatti tutti gli elementi tridimensionali, facendoli ruotare con naturalezza e permettendo di morire in battaglia altrettanto bene. La nebbia di guerra non è più un muro nero o grigio trasparente, bensì una foschia ben presente e distinguibile, sovrapposta al nero o agli elementi della mappa (a patto di aver ovviamente già esplorato la zona). Gli edifici in via di distruzione, dal canto loro, faranno spuntare dalle finestre delle fiammate realistiche che ondeggeranno molto meglio e con colori ben più validi delle precedenti (il fatto che vengano causate dai fendenti di un cavaliere è un altro discorso). Peraltro, una volta rasi al suolo, collasseranno in una cascata di pietre, ognuna identificabile come facente parte degli ex-muri fino a un instante prima saldi sulle proprie fondamenta.

Microsoft ha voluto fortemente uno sfrontatissimo comparto grafico in 4K, che offre la possibilità di zoomare sul nostro esercito, senza rischiare di avere pixel grandi quanto metà schermo, anzi, permettendoci di vedere i dettagli di case, unità e panorama come mai prima d’ora. Il tutto, non dimentichiamolo, è impreziosito da un nuovo comparto sonoro, con tanto di doppiaggio di tutte le voci e una colonna sonora rimasterizzata che si accodano alla lista della pura estetica.

L’unica cosa di cui si potrebbe sentire l’assenza forse riguarderebbe gli alberi. Questo sarebbe potuto essere il momento di aggiornare anche i loro modelli, dettagliatissimi ma ancora immobili; qualche movimento nel fogliame in più non avrebbe guastato ma forse nelle mappe “Foresta nera” avrebbe rischiato di diventare troppo impegnativo, in aggiunta a tutto il resto. Piccola parentesi: ora nelle partite multiplayer si potrà assistere in modalità Spettatore, sia dal punto di vista di uno dei contendenti, sia con la mappa completamente visibile, che potrà essere realizzata grazie a un editor che include tutte le possibilità offerte da questa Definitive Edition, com’è giusto che sia.

AROMI ARTIFICIALI

Tuttavia un semplice restyling grafico non sarebbe certo sufficiente a giustificare tutto questo, e allora ecco che Age of Empires II: Definitive Edition mostra cos’ha da offrire di davvero nuovo. Anzitutto oltre al canonico tutorial, durante il quale seguiremo le gesta dell’inossidabile William Wallace nella lotta contro l’invasore inglese, viene affiancato un tutorial-sfida detto “L’arte della guerra” dove cimentarci in scenari ben più impegnativi, ciascuno dedicato a una delle meccaniche avanzate del gioco.

Le meccaniche tornano molto utili durante le campagne, anche perché l’intelligenza artificiale è stata migliorata quel tanto che basta ad aumentarne l’efficienza. Ora la IA non costruisce più mulini e segherie in posizioni scomodissime per la raccolta delle risorse, bensì in punti strategici per massimizzarne l’efficienza: non più all’inizio di una macchia di alberi lineare, ma magari in mezzo a diverse a diversi accorpamenti minori, anche se a una certa distanza dall’insediamento principale. Stesso discorso per le fattorie, che ora possono essere riseminate automaticamente senza dover aspettare che il giocatore se ne accorga, facendo mordere la polvere all’IA della versione in alta definizione lanciata nel 2013.

Sempre sul tema dell’efficienza energetica, finalmente sarà possibile mettere in coda di costruzione le unità assieme alle ricerche tecnologiche, senza dover tenere d’occhio gli edifici costantemente; oltretutto è stato aggiunto un dettaglio molto piacevole alla ricerca: le strutture impegnate nella suddetta attività manderanno bagliori luminosi durante il processo, come input visivo. E non contenti di tutte le piccolissime migliorie che, pur non toccando minimamente il gameplay, lo snelliscono o migliorano al punto giusto, hanno aggiunto anche un’ultima chicca: accanto a ogni indicatore delle risorse ci sarà il numero degli abitanti che se ne staranno occupando. Niente male, no?

SPEZIARE CON MODERAZIONE

Come accade a ogni nuova edizione, anche in questa si aggiungeranno nuove campagne col DLC The Last Khans in cui le tre avventure singleplayer andranno a coprire le nuove civiltà: tatari, bulgari, lituani e cumani (Henry di Skaliz non sembra particolarmente felice di quest’ultima). Ognuna di esse ha le sue unità particolari e la sua specializzazione, ad esempio i bulgari vertono più sulla fanteria mentre i tatari sono dei grandi appassionati di arcieri a cavallo. Tuttavia come sempre, nonostante la varietà tecnica ed estetica, in Age of Empires II: Definitive Edition non si notano grandissime differenze tra una civiltà e l’altra o tra una campagna e l’altra, in cui le missioni si sposteranno sugli obiettivi che già ben conosciamo: distruggi edificio, costruisci meraviglia, difendi a tempo, e via così.

Pur essendo un’edizione che raccoglie (l’edizione definitiva aggiunge e raffina ciò che si è andato accumulando nel tempo), non aspettatevi una rivoluzione: le unità militari scelgono ancora percorsi bizzarri e le battaglie somigliano sempre più a delle risse giganti che a delle battaglie disciplinate. In sostanza il gameplay che già conosciamo e apprezziamo si riconferma immutato, per quanto la nuova grafica e tocchi di fino da parte del team di sviluppo vadano a limare alcuni spigoli. A questo punto bisognerebbe chiedersi come mai si sia sentita tanto la necessità di creare una Definitive Edition se le criticità principali sono rimaste inalterate. Si tratta di una riedizione per offrire nostalgia in alta qualità o per proporre un grande classico alle nuove generazioni? Ai posteri l’ardua sentenza.

SAPORI CONOSCIUTI

In sostanza, questa edizione offre ciò che promette, ma nonostante le ottime premesse ci sono pecche comunque difficili da ignorare: una grafica tanto esorbitante infatti sarà anche relativamente instabile e impostando al massimo tutte le migliorie offerte, oltre a vari piccoli glitch il gioco comincerà a bloccarsi insistentemente, con crash che chiudono la partita senza avvisi di sorta e, anzi, portandosi dietro pure Steam. Confidiamo che il problema verrà risolto con una prima patch entro la settimana di lancio.

Peraltro l’annuncio che davvero ci si sarebbe aspettati all’E3 2019, sarebbe potuto essere più vicino a un quarto capitolo, al posto di questa riuscitissima operazione commerciale – perfettamente in linea con il trend multimediale degli ultimi anni: remake di Disney, remake di Blizzard, remake di Crash Bandicoot, remake di Spyro the Dragon e via dicendo, sollevando non poche polemiche nelle varie fanbase.

Ma a questo proposito sembra esserci una buona notizia: durante l’evento X019 è stato presentato il nuovo trailer di gameplay di Age of Empires IV, affidato alle cure del team Relic Entertainment. Da esso, è facile supporre come spazierà ampiamente dall’Antica Grecia ai conquistadores fino alle Guerre di Indipendenza americane, passando per le civiltà più disparate (degni di nota i nativi americani e un palese riferimento al periodo sengoku giapponese), invece di proseguire la sequenza temporale proposta nei vecchi capitoli. Forse è in arrivo un degno erede del capolavoro appena rimasterizzato, o forse di un secondo Age of Empires 3. Chissà.

Age of Empires II: Definitive Edition
GIUDIZIO
Nonostante l'attesa per il sequel, la community di Age of Empires 2 è ancora abbastanza vasta e attiva da rendere l'operazione "Definitive Edition" una scelta commerciale valida e, tutto sommato, ben fatta, che offre a un vecchio grande gioco una nuova grande veste, guardandosi bene dal toccarne la sostanza.
GRAFICA
8.2
SONORO
7.4
LONGEVITÀ
8
GAMEPLAY
8.1
PRO
Vedere i baffoni di Vlad l'Impalatore è fantastico
Un vecchio classico...
CONTRO
...che potrebbe non piacere (più) a tutti
Crash frequenti ad alte prestazioni
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