Yakuza 4 Remastered

Yakuza 4 Remastered

L'edizione rimasterizzata del quarto episodio di Yakuza arriva finalmente su PlayStation 4.

La raccolta in alta definizione di Yakuza continua a espandersi: dopo Yakuza 3, un gioco memorabile per sue ereditate doti ma proposto in una versione rimasterizzata appena sufficiente, è finalmente arrivato il momento di analizzare il suo diretto successore: Yakuza 4 Remastered. A distanza di ben nove anni, anche il quarto capitolo della saga è approdato su PS4, all’interno della collection targata Sega.

Il cofanetto curato dal Ryu Ga Gotoku Studio si è dimostrato finora come un semplice modo per possedere tutta l’epopea di Kiryu Kazuma su di un’unica piattaforma ma, ahinoi, questo è tutto. Sarà riuscito il team nipponico, capitanato da Toshihiro Nagoshi, a conferire un pizzico di valore aggiunto all’offerta? Senza gridare ovviamente al miracolo, posso iniziare col darvi una timida ma positiva conferma.

QUATTRO VIAGGI AL PREZZO DI UNO

Il numero quattro non rappresenta solo l’ordinamento cronologico di questo capitolo, bensì un punto di svolta strategico: dopo tre episodi con un singolo protagonista, era tempo che le carte in tavola cambiassero, al fine di portare una ventata d’aria fresca all’interno di una serie che cominciava – seppur impercettibilmente – a irrigidirsi. Prima ancora che sua maestà Grand Theft Auto V ci stupisse con la sua alternanza di volti e storie, Nagoshi ci diede la possibilità di vestire i panni di quattro personaggi differenti, i cui destini si sarebbero intrecciati una trama coinvolgente ed esplosiva.

Seppur facendo a meno di transizioni in tempo reale, la suddivisione in diversi capitoli – dedicati di volta in volta ai quattro eroi di Kamurocho – è stata la scelta senza dubbio più adatta per destare un rinnovato interesse del pubblico nei confronti della serie. Oltre al già ben noto Kiryu, fanno il loro debutto Shun Akiyama, Taiga Saejima e Masayoshi Tanimura. Il primo dei tre nomi è uno strozzino dal modus operandi piuttosto singolare e da un’etica lavorativa fuori dal comune.

Yakuza 4 Remastered

A capo della Sky Finance, una società finanziaria di prestiti e riscossione debiti, Akiyama è sicuramente riuscito a far breccia nei cuori dei giocatori, con maggior successo dei due colleghi. Tra completi rossi, un carattere unico e un repertorio di letali combinazioni di calci, Shun ha consolidato la propria posizione all’interno della saga, apparendo anche nei due capitoli successivi. Per quanto riguarda il possente Saejima, vi basti pensare che al suo già essere un pericoloso fuggitivo con un omicidio plurimo alle spalle, si aggiunge anche l’essere fratello giurato del pericoloso e imprevedibile Goro Majima. Di Tanimura invece, giovane poliziotto dal passato travagliato e misterioso, non abbiamo più avuto notizie nei capitoli a seguire: si tratta senz’ombra di dubbio del meno riuscito tra i nuovi personaggi.

Da menzionare inoltre il suo cambio di volto: l’attore che gli aveva regalato le proprie fattezze è finito al centro di uno scandalo per consumo di droga, cosa estremamente mal vista in Giappone, capace di porre fine a qualsiasi carriera in breve tempo. Esattamente come accaduto con Pierre Taki (il capitano Hamura) nel recente Judgment, anche a Tanimura sono stati cambiati i connotati ma sarò sincero, è un netto miglioramento.

SCAZZOTTATE, GIOCO D’AZZARDO E… MASSAGGI

In termini di giocabilità, Yakuza 4 Remastered mantiene inalterati i pregi dell’edizione originale. Sperimentare combo coi vari stili di combattimento dei protagonisti – karate, boxe, taekwondo, wrestling, judo, aikido – resta sempre un gran piacere, specialmente se si implementa l’utilizzo dei numerosi oggetti sparpagliati in strada. Da sottolineare come i volti dei comuni sgherri presentino ancora una volta tumefazioni, sangue e labbra spappolate, un elemento che è stato prontamente rimosso nei capitoli più moderni. Tutto è rimasto praticamente intatto, inclusa la pletora di minigiochi che da sempre contraddistinguono la saga di Yakuza. Tra casinò, arcade e azzardo tradizionale nipponico, possiamo trovare anche alcune attività piuttosto singolari, come i siparietti nel centro massaggi Love-in-Heart, il quale fa la sua ultima apparizione proprio nel quarto episodio.

La formula di gioco è ovviamente sempre la stessa: un titolo con una mappa esplorabile a piedi, all’interno del quartiere fittizio di Kamurocho, con tante missioni principali e secondarie, personaggi da incontrare, negozi, attività ricreative e combattimenti casuali. L’ossatura da brawler, con il suo schema semplice ma dannatamente divertente, sposa l’altra metà dell’animo di Yakuza, vale a dire la sezione da gioco di ruolo.

Accumulando punti esperienza è infatti possibile sbloccare nuove tecniche e potenziamenti per ciascuno dei quattro protagonisti. Spero bastino questi dettagli per far crollare una volta per tutte il luogo comune “Yakuza è un GTA in Giappone”. Sebbene molti altri capitoli accostavano altre location alla mappa standard di Kamurocho, in questo quarto episodio non è possibile visitare altre cittadine (come in Yakuza 0, Yakuza 2 o Yakuza 6). Gli sviluppatori hanno però ampliato il numero di cunicoli sotterranei, stradine e anfratti in cui si celano numerosi elementi da scoprire, cercando di rendere meno limitata la nostra permanenza a Tokyo.

Senza voler parlare della trama – di buon livello ai tempi del debutto su PlayStation 3 – Yakuza 4 resta un’esperienza godibile, a cavallo tra i vecchi dettami d’inizio serie e la sperimentazione folle e mastodontica degli ultimi prodotti. Trattandosi però di una rimasterizzazione, dobbiamo necessariamente osservare più da vicino gli eventuali benefici del processo di svecchiamento.

UN LIFTING BEN RIUSCITO

Sulla carta le migliorie presenti in Yakuza 4 parrebbero essere identiche a quanto visto nel terzo capitolo. Stiamo quindi parlando della risoluzione in 1080p e i 60 fotogrammi al secondo ma è proprio qui che entrano in gioco delle sottili differenze. Senza più essere afflitto dai fastidiosi rallentamenti di Yakuza 3, questo episodio può vantare una maggiore fluidità nell’azione, un toccasana per un prodotto che fa del combattimento adrenalinico il proprio punto di forza.

La pulizia generale pare essere stata rifinita, eliminando alcuni piccoli elementi che potevano infastidire i giocatori più esigenti. Sulle lunghe distanze il titolo fatica ancora un po’, a dimostrazione di come si possa ancora fare di meglio. Non siamo di certo ai livelli di Yakuza Kiwami 2 ma sta di fatto che alcuni passi in avanti – per quanto riguarda le rimasterizzazioni – sono stati compiuti.

Yakuza 4 Remastered
Yakuza 4 Remastered
GIUDIZIO
La versione rimasterizzata di Yakuza 4 non è esattamente un gioiellino ma svolge in linea di massima un lavoro dignitoso, ottenendo risultati migliori rispetto a quelli del capitolo precedente. Sia chiaro, non stiamo ovviamente giudicando la qualità del prodotto base, il quale resta ancora oggi uno degli episodi più amati della saga ideata da Toshihiro Nagoshi. Esattamente come per Yakuza 3, anche la quarta iterazione del brand si presenta su PS4 con un look decisamente migliorato ma distante anni luce dagli standard raggiunti da Sega negli ultimi tempi. In attesa della pubblicazione dell’ultimo tassello di questo trittico rimasterizzato, confermo come l’acquisto di tale prodotto sia consigliato a chiunque voglia possedere tutta la serie su di un’unica piattaforma, senza però pretendere grandi miracoli.
GRAFICA
7.5
SONORO
8
LONGEVITÀ
8
GAMEPLAY
8
PRO
Comparto grafico in 1080p e 60fps
Il lavoro svolto in questo episodio è superiore alla remastered di Yakuza 3
CONTRO
Nessuna novità rispetto all'originale
7.8
8561
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