Yakuza Kiwami 2
Versione testata: PS4

Yakuza Kiwami 2

Shenmue con il suo approccio innovativo ha lasciato segni indelebili nel mercato videoludico, profondi quasi come le lacune che lo caratterizzavano ma anche quanto l’enorme fascino della cultura giapponese di cui si era elevato a rappresentante assoluto: un lavoro titanico, realizzato in un’opera trasversale, capace di distruggere i canovacci del proprio tempo e proporre qualcosa di nuovo. Shenmue però ha un erede moderno che si chiama Yakuza, una serie di SEGA, nata nel 2006 e conclusasi di recente, per quanto riguarda le avventure del suo leggendario protagonista Kazuma Kiryu, con la pubblicazione di Yakuza 6: The Song of Life.

In seguito al crescente successo anche al di fuori del Giappone, lo sviluppatore ha dunque deciso di riproporre i remake dei primi due episodi usciti in appoggio al fortunato prequel Yakuza Zero, con l’intento poi di rendere disponibile in esclusiva su PS4 l’intera saga grazie a versioni completamente rimasterizzate.

Ecco dunque che arriva Yakuza Kiwami 2, il secondo dei due remake citati, il quale riprende per filo e per segno il secondo capitolo uscito in esclusiva PlayStation 2. Scopriamo com’è andata!

yakuza kiwami 2

MAFIA DEL SOL LEVANTE

Inutile girarci intorno, Yakuza o lo si ama o lo si odia, e il sentimento va di pari passo con la propria predisposizione verso il Giappone, territorio tanto affascinante quanto poco accogliente. Sono troppe le differenze culturali per non evidenziare uno spartiacque piuttosto marcato; insomma, chi è illuminato dalle stranezze di questo popolo ne sarà completamente rapito, al contrario chi non lo vede di buon occhio potrebbe non superare i primi minuti di gioco. Ciò è dovuto a molteplici aspetti: dialoghi lunghi, anzi lunghissimi, impegnativi e sempre in inglese (nemmeno questo Kiwami 2 fa eccezione, purtroppo) a meno ovviamente di non conoscere gli ideogrammi giapponesi. Inoltre, situazioni spesso oltre il limite del grottesco che caratterizzano in modo inequivocabile una cultura schietta e unica, con una rappresentazione di rapporti umani e dinamiche sociali così credibile, seppur quasi sempre tendente alla violenza.

Detto questo, è bene precisare come la serie nel tempo abbia saputo imporsi anche lontana dal proprio paese natale nonostante il proprio bagaglio di incertezze e soprattutto negli ultimi due o tre anni come sia riuscita a fare breccia anche in una fetta di pubblico europea, convincendo SEGA a diminuire sempre di più il divario di pubblicazione tra la versione orientale e quella occidentale.

yakuza kiwami 2

IL RITORNO DI KIRYU

Yakuza Kiwami 2 non nasconde le proprie origini e a livello di trama ripercorre esattamente quanto visto nell’originale Yakuza 2, beneficiando però di un trattamento tecnico completamente ridisegnato sfruttando il fantastico Dragon Engine, ossia il motore grafico sviluppato appositamente per realizzazione di Yakuza 6: The Song of Life. 
La storia, senza ricorrere a spoiler, riparte esattamente dalla fine delle vicende del Kiwami – il remake del primo Yakuza, ndr – quando l’intreccio tra Kiryu, l’amico di sempre Nishiki, l’amata Yumi e la piccola Haruka finalmente si conclude dopo situazioni dall’alto patos. Kiryu ha cambiato vita, rinunciando a ogni potere all’interno del Tojo clan, la sua vita sembra procedere senza particolari sussulti a Karamocho quand’ecco che improvvisamente viene coinvolto nuovamente in una lotta senza esclusioni di colpi, nel quale la morale, come da tradizione della serie, ha come sempre lo stesso peso dei pugni scagliati.

La verità è che la componente narrativa in ogni episodio di Yakuza ha un’importanza cruciale: le tantissime cut-scene presenti infatti, per l’occasione completamente ricostruite ma sempre molto fedeli all’originale, determinano gran parte del carisma della trama, e vanno pertanto seguite molto bene per non perdersi importanti dettagli e sfumature. Dato che spesso sono davvero molto lunghe e completamente sottotitolate in inglese (l’audio è invece in giapponese), sconsigliamo caldamente l’avventura a chi non avesse almeno una conoscenza a livello scolastico della lingua.

yakuza kiwami 2

VIRTUA YAKUZA 2

Sarebbe sbagliato pensare a Yakuza come a un GTA orientale: c’è sì una piccola mappa a lato dello schermo, è vero, ma lo spazio percorribile all’interno delle aree disponibili, in questo caso Kamurocho e Osaka, è infinitamente più piccolo e soprattutto senza mezzi di trasporto. Dopotutto allora sarebbe più appropriato parlare di un unico e massiccio sand-box piuttosto che di un open-world dove la trama principale è percorribile direttamente come si trattasse di un action in terza persona. All’interno dei quartieri poi è presente una vera e propria attività collaterale fatta di tantissime situazioni distinte, una sorta di giochi nel gioco, ma in uno spazio comunque contenuto: mini-game di vario tipo, quest secondarie che svelano personaggi e situazioni a volte davvero incredibili, possibilità di andare in ristoranti, negozi e giocare in sala giochi a Virtua Fighter 2 e Virtual On (nel Club SEGA!, ndr).

Proprio la parte relativa a Virtua Fighter 2 è una delle caratteristiche che praticamente ogni Yakuza possiede, e cioè poter giocare un vecchio titolo arcade rigorosamente marchiato SEGA nella versione originale all’interno delle sale giochi sparse nei quartieri. 
Per inciso, questa volta Virtua Fighter 2 è giocabile in locale anche al di fuori della storia principale, richiamabile direttamente dal menù di gioco; per farlo però, è necessario avere due Dualshock 4 connessi contemporaneamente. Tutte queste attività, senza contare la trama principale che si sviluppa nell’arco di una ventina di ore, sono in grado di portare via tantissimo tempo e triplicare addirittura la longevità data dalla sola narrazione.

Anche in Yakuza Kiwami 2, come nei capitoli passati, la parte centrale del gameplay ruota intorno al sistema di combattimento. Questa volta però ci sono alcuni cambiamenti sostanziali rispetto al primo Kiwami e a Yakuza 0: a conti fatti, il combat system è un diretto derivato di quello visto in Yakuza 6 e infatti sono stati completamente eliminati i quattro stili di combattimento intercambiabili in tempo reale a favore di un’unica tipologia. Detta così sembrerebbe quasi un passo indietro ma prendendo confidenza con le meccaniche di gioco e la gestione del personaggio è facile accorgersi di quanto questa revisione sia stata un netto snellimento in favore del divertimento e della spettacolarizzazione. In parte ciò è dovuto anche alle tantissime abilità che è possibile sbloccare accumulando punti esperienza, agendo da una parte sulle caratteristiche fisiche di Kazuma Kiryu e dall’altra sulle tipologie di colpi che è possibile effettuare contro il nemico. Una volta apprese la prima parte di esse, ogni combattimento risulterà molto più fluido che in passato, ma allo stesso modo vario e divertente grazie alla numerose combo realizzabili e ai vari attacchi speciali in grado di concludere le ostilità nelle maniere più impensabili e sfruttando anche elementi dello scenario.

IL MOTORE DRAGONE

Una parte dell’aumento del coinvolgimento del combat system è da attribuire anche al nuovo motore grafico, quel Dragon Engine realizzato appositamente per il sesto e ultimo capitolo della saga. La nuova impostazione ha permesso di non avere caricamenti tra le varie aree della città, persino con la maggior parte dei negozi e dei locali esplorabili, per un senso di immedesimazione molto superiore rispetto al passato. In secondo luogo l’interazione stessa durante i combattimenti è aumentata notevolmente: addirittura vi capiterà, tra un pestone e l’altro, di lanciare nemici all’interno dei negozi e di concludere il combattimento all’interno di essi, con i responsabili a dir poco sconcertati per quanto sta accadendo davanti ai loro occhi. Oltre a questi importanti aspetti, il Dragon Engine cambia anche il frame rate, che dai 60 fps di Yakuza Kiwami e Yakuza 0 passa a 30 fps in Yakuza Kiwami 2, anche su PS4 Pro.

Si tratta di un piccolo passo indietro in cambio però di tantissimi miglioramenti, visto che il dettaglio grafico è aumentato a dismisura: gli shader sono più realistici e l’illuminazione è elaborata in tempo reale su tutto ciò che è presente sulla scena per un risultato a tratti vicino al fotorealismo. Questi sono solo due piccoli esempi delle capacità del nuovo motore grafico, che non mancherà di lasciarvi a bocca aperta e che potrete anche immortalare sfruttando il nuovo sistema di selfie di cui dispone Kiryu o semplicemente attraverso la modalità foto.

L’unica vera delusione riguarda la risoluzione, che secondo alcune analisi circolate per la rete non supera i 1080p nativi su PS4 Pro mentre rimane a 900p su PS4 standard ma soprattutto la mancanza su entrambe del supporto all’HDR. Vista la miscela di luci e colori, spesso con tonalità serali, e dei vari effetti a schermo sarebbe stato sicuramente un’ottima aggiunta per poter sfruttare al meglio i TV di ultima generazione e valorizzare ancor di più il lavoro effettuato con il Dragon Engine.

Yakuza Kiwami 2
Yakuza Kiwami 2
GIUDIZIO
Yakuza Kiwami 2 è, come tutti i capitoli della serie, un bellissimo viaggio all’interno della cultura giapponese, fatto di storie credibili, emozioni, ma anche tanto gameplay e soprattutto tantissimo divertimento. Nella fattispecie questo remake spicca per la qualità del nuovo motore grafico, a tratti davvero impressionante, e per il livello della trama principale, una delle migliori della saga anche grazie alla presenza di Ryuji Goda. Yakuza Kiwami 2 è pertanto un titolo quasi imperdibile, a patto però di aver già giocato almeno il primo remake (ancora meglio anche Yakuza 0), cruciale per capire appieno lo svolgimento della trama e ovviamente amare alla follia il Giappone e tutto ciò che lo riguarda.
GRAFICA
8.6
SONORO
8
LONGEVITÀ
8.7
GAMEPLAY
9
PRO
Il nuovo motore grafico
Combattimenti più fluidi anche se con uno stile unico
Nessun caricamento tra un’area e l’altra
C’è la versione completa di Virtua Fighter 2!
CONTRO
Manca la localizzazione in italiano
Nessun supporto all’HDR
E’ veramente tanto 'giapponese'
8.6
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