The Sinking City

The Sinking City

Da Frogwares Studios arriva un'intrigante avventura ispirata ai Miti e oscure leggende create da H.P. Lovecraft.

Se avete amato alla “follia” le opere e i Miti di Howard Phillips Lovecraft, uno dei maestri indiscussi del romanzo horror, allora avrete sentito certamente parlare di The Sinking City, l’avventura sviluppata dagli studi ucraini di Frogwares ambientata a Oakmont, città infestata da misteriose creature paranormali. Una piaga che, oltre ad aver gravato sulla conformazione della cittadina sommergendola quasi totalmente, ha colpito la mente dei suoi abitanti inducendoli in uno stadio di follia.

Nei panni dell’investigatore Charles Reed, protagonista dell’avventura che incarna alla perfezione lo stereotipo dei detective negli anni ’20, il giocatore dovrà affrontare tutta una serie di indagini che lo porteranno a esplorare Oakmont in lungo e largo al fine di scoprire le origini di questa malattia che sta portando tutti, Reed compreso, a perdere il senno. Colpito da visioni e incubi sempre più terrificanti, il protagonista si reca alla volta di Oakmont per scovare un uomo di nome Throgmorton, che potrebbe fornirgli dettagli fondamentali per la risoluzione del caso.

The Sinking City

WELCOME TO OAKMONT

L’avventura del detective privato parte immediatamente, senza troppi preamboli, con il primo di una lunga serie di casi investigativi che vi permetteranno di approfondire storia e contesto narrativo per almeno venti/trenta ore. Trattandosi di un’esperienza in cui la sceneggiatura gioca un ruolo fondamentale, eviteremo qualsiasi genere di anticipazione o spoiler sulla trama, ma ci limiteremo a evidenziare come le azioni di Reed abbiano una conseguenza nel mondo di The Sinking City. Le indagini, che non saranno sempre lineari e schematiche, vi porteranno a viaggiare tra le strade di Oakmont e visitare edifici al cui interno potrebbero nascondersi sorprese e insidie (ci arriviamo tra un attimo) per poter avere una più chiara visione d’insieme.

Già, perché sulla base degli indizi raccolti e della cura con la quale esplorerete gli scenari potreste imbattervi in elementi che vi permetteranno di formulare una riflessione più o meno completa e di arrivare a una conclusione, che però potrebbe non sempre rivelarsi corretta. Ad aiutare il giocatore ci pensano le abilità sovrannaturali dello stesso Reed, il quale dispone di una sorta di istinto chiamato Occhio della Mente che gli consentirà di scoprire indizi paranormali non visibili a occhio nudo. Scovando oggetti in questa sorta di dimensione sovrannaturale, Reed potrà attivare Premonizioni e Retrocognizioni: nel primo caso, si tratta di seguire un indizio per raccogliere ulteriori dettagli sulla vicenda, nel secondo invece di momenti peculiari in cui Reed potrà rivivere un particolare evento per assistere a eventi chiave che potrebbero aiutarlo a risolvere il caso.

Una volta che avrà raccolto un numero sufficiente di indizi, in primis grazie ai dialoghi con i vari NPC, Charles potrà analizzarli da un’apposita schermata chiamata Palazzo Mentale, grazie alla quale potrete mettere insieme i pezzi e prendere una decisione che porterà a una differente evoluzione della trama. Ritagli di giornale, lettere e quant’altro saranno fondamentali per portare a termine i casi, cercando di studiarli e combinarli nel modo migliore.

IL “PESO” DELLE SCELTE

Attenzione, però, perché la risposta “corretta” non è sempre la più ovvia, ma al contrario potrebbe essere quella più assurda di tutte. Ciò che a occhi non esperti della mitologia di Lovecraft potrebbe apparire “follia” è in realtà perfettamente coerente con l’universo creato dall’autore statunitense, ed è per questo motivo che la storia di The Sinking City potrebbe apparirvi più o meno credibile a seconda della vostra personale conoscenza ed esperienza con le opere dello scrittore. Ciò non vuol dire necessariamente che quello di Frogwares sia un gioco votato esclusivamente ai fan di Lovecraft, tutt’altro: sarà molto interessante scoprire come eventuali novizi analizzeranno e si approcceranno alle varie situazioni che popoleranno le strade di Oakmont.

The Sinking City

Quello che non fa impazzire di The Sinking City è che alle varie scelte e bivi narrativi che il giocatore può prendere tra quelli dagli sviluppatori, non sembrano corrispondere reali conseguenze nel mondo di gioco. Da tempo ormai le produzioni videoludiche ci hanno abituato a un sistema di causa ed effetto che faccia effettivamente capire l’impatto delle proprie decisioni nell’ecosistema corrispondente, e tutto ciò è semplicemente assente nel mondo confezionato da Frogwares. Certo, considerata la natura semi-indipendente del gioco era lecito non attendersi un sistema di scelte complesso come, ad esempio, quello che muoverà il prossimo Dying Light 2, ma così facendo il gioco corre il rischio di non dare il giusto peso ad azioni sulla carta particolarmente controverse e si riduce alla presenza di soli tre finali, peraltro esplorabili senza dover ricominciare il gioco.

NON FISSARLI TROPPO

The Sinking City non è ovviamente un’avventura che si basa soltanto sull’esplorazione, ma offre anche un sistema di combattimento e di gestione delle risorse come ogni buon action che si rispetti. Charles Reed non è solo un ottimo detective, ma dispone di tante armi e soluzioni offensive che gli consentono di difendersi da nemici, sia umani che veri e propri Orrori ispirati all’universo lovecraftiano. Sfortunatamente, però, laddove il gioco eccelleva particolarmente a livello di conduzione delle indagini, lo stesso non può dirsi per quanto riguarda i combattimenti, che sembrano presi da un gioco della generazione scorsa risultando sempre lenti, legnosi e soprattutto poco divertenti.

Se Reed dispone di abilità per interagire con il paranormale in ambito investigativo, ciò non si riflette nei combattimenti, che vi vedranno dunque impegnati a combattere delle creature spaventose facendo esclusivamente ausilio sulle armi ed esplosivi. Attenzione però a non combattere eccessivamente a viso aperto come se foste in un gioco d’azione qualunque: nel rispetto della tradizione di Lovecraft, stare troppo a contatto con i mostri porterà il protagonista alla follia, una particolare condizione (temporanea) che impedirà a Reed di combattere fino a che non si sarà ripreso. Anche questa caratteristica, presa in prestito dalle opere di Lovecraft, è stata sfruttata in modo approssimativo o troppo soft dal team di sviluppo. Scegliere di rendere la follia una condizione permanente in grado di debilitare il protagonista fino alla morte (e conseguente game over) avrebbe con tutta probabilità reso i giochi più interessanti. Al contrario, in caso di morte vi basterà tornare nel “luogo del delitto” ripartendo dal checkpoint più vicino (non sempre posizionati nel migliore dei modi) e ritentando la sorte.

TRA CRAFTING ED ELEMENTI RPG

Progredendo nell’avventura sbloccherete nuove abilità che, previo utilizzo dei punti XP accumulati fino a quel momento, permettono di infliggere maggiori danni ai nemici o di incrementare la propria resistenza alla follia. Il personaggio dispone di circa 30 abilità che gli consentono di intervenire in tre rami specifici, tuttavia l’ottenimento dei punti XP è meno intuitiva di quel che ci si potrebbe aspettare in un gioco moderno e il sistema di progressione diventa ben presto un elemento accessorio.

The Sinking City

I nemici popoleranno le aree di Oakmont e saranno di varia natura, a seconda anche del luogo che visiterete. A tal proposito, l’idea di creare uno scenario esplorabile senza limiti o vincoli dal giocatore è certamente apprezzabile, ma a lungo andare sembra che la città di The Sinking City sia sempre… uguale. Sarà per l’atmosfera generale d’oppressione che si respira, sarà per lo stile scelto dalla software house, fatto sta che nonostante gli edifici come biblioteche, redazioni, stazioni di polizia e via dicendo, l’ambientazione di gioco ha una certa monotonia di fondo che emerge prepotentemente dopo una manciata di ore. Sfortunatamente, in un certo senso, esplorare lo scenario è fondamentale se desiderate andare a fondo nella storia di The Sinking City, e oltre a poteri muovere a piedi o con la vostra imbarcazione, potrete sfruttare uno scafandro per raggiungere punti altrimenti inaccessibili.

Esplorando il mondo di gioco, inoltre, scoverete alcuni oggetti che potrete combinare tra loro tramite un sistema di crafting basilare: potrete creare munizioni, consumabili ed equipaggiamenti che vi torneranno particolarmente utili in combattimento. Si tratta di un’aggiunta tutto sommato positiva, che però non ha un grandissimo impatto nell’ottica dell’esperienza ludica.

A livello tecnico, The Sinking City conferma tutti i limiti di una software house che deve fare i conti con un budget non certo infinito e ha dovuto affrontare una gestazione più complessa del previsto. Ciò che ai tempi avrebbe dovuto essere un nuovo capitolo della serie Sherlock Holmes ha finito col trasformarsi in un’avventura paranormale ispirata a un’icona dell’horror come Lovecraft, tuttavia nonostante l’utilizzo di un motore di gioco dal potenziale incredibile, l’opera di Frogwares lascia molto a desiderare a livello grafico.

Oltre a una qualità generale dei modelli e delle texture non all’altezza delle produzioni tripla-A, ciò che fa storcere il naso è il riciclo continuo di alcuni modelli (gli NPC su tutti) e una massiccia presenza di bug e glitch che, a tratti, rendono l’esperienza di gioco meno avvincente di ciò che ci si aspetterebbe.

The Sinking City
The Sinking City
GIUDIZIO
In definitiva, pur non convincendo sotto tutti gli aspetti, The Sinking City si conferma una buona avventura a sfondo paranormale apprezzabile tanto dai fan di H.P. Lovecraft quanto da chi fosse semplicemente in cerca di un'esperienza diversa dal solito. Sfortunatamente, oltre a una certa monotonia di fondo nell'ambientazione, i combattimenti non rendono giustizia a un sistema d'investigazione davvero ottimo che vi porterà a vivere i Miti di Lovecraft nell'arco di decine e decine di ore.
GRAFICA
7
SONORO
8
LONGEVITÀ
8.5
GAMEPLAY
7.5
PRO
Il sistema di investigazione è degno di nota
I Miti e l'universo creato da Lovecraft sono riprodotti con cura
Buona direzione artistica...
CONTRO
...ma la città finisce presto col diventare monotona
Sistema di combattimento non all'altezza
Crafting ed elementi ruolistici fini a sé stessi
7.5
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