Dopo oltre un anno dalla sua uscita, The Witcher 3: Wild Hunt è ancora ben presente nelle menti e nei cuori dei suoi fan, grazie a una campagna principale longeva ed emozionante, ma anche e sopratutto grazie a una strategia di marketing e un supporto post-lancio veramente lodevoli. I ragazzi di CD Projekt Red hanno saputo coccolare i propri fan con ben sedici DLC gratuiti, rilasciati in maniera progressiva dal lancio del suo gioco di ruolo, annunciando poi i due DLC principali a un prezzo davvero competitivo: 10 euro per la prima espansione Hearts of Stone, e 20 euro per Blood and Wine, entrambe incluse nell’Expansion Pass, che può essere acquistato al prezzo estremamente concorrenziale di soli 25 euro.
Nell’era dei pass stagionali dai costi proibitivi, la strategia di CD Projekt Red è davvero ammirevole, soprattutto dopo aver testato con mano la bontà del primo DLC disponibile dallo scorso ottobre. Il supporto dello studio polacco non è stato manifestato soltanto nel rilascio di nuovi contenuti, ma anche con l’attenzione riposta nel curare piccoli e grandi problemi di un titolo di proporzioni davvero epocali: sono state tantissime le patch rilasciate nell’arco di questo anno, volte a risolvere vari bug che hanno afflitto i giocatori soprattutto nelle prime settimane, per poi andare a rifinire il tutto con migliorie continue. E con il lancio dell’espansione Blood and Wine, la software house ha aggiornano The Witcher 3 alla versione 1.20, che porta con sé numerosi aggiustamenti volti a ottimizzare l’esperienza di gioco per l’ultima fatica del witcher di Rivia.
SANGUE, VINO E ORDINE
Ordine. Questa è la parola chiave della nuova patch che accompagna l’uscita dell’espansione finale di The Witcher 3. Menu e inventario sono stati completamente rivisti e riorganizzati, rendendo la consultazione più semplice e funzionale attraverso l’utilizzo di nuove sottocategorie. Libri e appunti verranno infatti catalogati in un’apposita sezione e aggiunti al Glossario una volta letti, e al ritrovamento di un nuovo documento sarà possibile leggerlo direttamente premendo lo stick analogico destro. Armi e armature sono automaticamente divisi nella parte sinistra e destra del relativo menu, così come le rispettive pietre per il potenziamento e kit di riparazione. È possibile visualizzare una descrizione completa dell’oggetto selezionato, con la possibilità di ingrandirla (finalmente!) o eliminarla.
A tal proposito resta un mistero come la scelta di rendere più leggibili le indicazioni del menu non sia stata estesa a quei sottotitoli minuscoli, vero cruccio di quasi tutti i fan costretti ad attaccarsi letteralmente alla TV pur di riuscire a leggere le numerosissime conversazioni presenti nel gioco di ruolo. Segnaliamo inoltre la possibilità di vedere in anteprima un’arma o armatura addosso a Geralt tramite il tasto Quadrato (X su Xbox One), senza dover necessariamente equipaggiarla. Rinnovata anche la gestione della mappa: premendo continuamente il tasto Quadrato avrete a disposizione una serie di indicatori personalizzati da posizionare sulla mappa, per organizzare al meglio i punti di interesse. Le novità sono quindi numerose, e sebbene non epocali, vanno a smussare alcuni aspetti che rendevano l’esperienza di gioco a tratti macchinosa, costringendo il giocatore a perdersi letteralmente nella consultazione del proprio inventario. A tal proposito, da segnalare la gradita aggiunta di una modalità di acquisto rapido dei componenti in fase di creazione, una piccola novità che rende le fasi di crafting più fluide e immediate.
Le premesse sono dunque quelle ideali per tornare a vestire i panni del buon vecchio Geralt. Anche in questa occasione potremo giocare Blood and Wine in maniera indipendente dalla nostra partita principale, con un personaggio dal livello predefinito e ben bilanciato, oppure intraprendere la nuova storyline continuando la partita, attivando le quest dalle consuete bacheche per gli annunci. Se già avevate apprezzato la mole di contenuti di Hearts of Stone, preparatevi: Blood and Wine è molto, molto di più. Dopo pochi istanti, vi ritroverete infatti in un’area di gioco completamente nuova, quel ducato di Toussaint che sembra essere uscito direttamente da una fiaba: colline verdeggianti, vigneti e abitazioni dai colori vivaci sono presenti in larga scala in questa espansione. Dimenticate la desolazione del Velen, l’asprezza delle Skellige e le tinte opache di Novigrad. Toussaint è soleggiata, colorata, vivace e armoniosa. Gli scorci sono più che mai mozzafiato, mettendo in risalto puntualmente la cifra artistica dello studio polacco, capace di stupire ancora una volta il giocatore con un’atmosfera nuova che mai avevamo visto nell’ultimo capitolo della saga. Anche la soundtrack sottolinea il cambio di ambientazione, con delle composizioni ben più vivaci e distensive. Naturalmente i pericoli sono come sempre dietro l’angolo, e non passerà molto tempo prima che abbiate modo di constatarlo. Non approfondiremo assolutamente alcun aspetto del comparto narrativo per non privarvi dell’emozione che contraddistingue la scoperta di questa nuova storyline. Vi basti sapere che le gesta che Geralt dovrà affrontare in Blood and Wine sono decisamente di un altro livello rispetto a quanto visto in precedenza, un mix ben riuscito fra emozione e spettacolarità che vi proietterà quasi subito in una atmosfera incalzante e un ritmo narrativo decisamente sostenuto, ricco di incontri con conoscenze vecchie e nuove, piacevoli e non.
ESPANSIONE NUOVA, VITA NUOVA
Una nuova area di gioco è sempre una gradita aggiunta, ma non sempre corrisponde a effettive novità nel gameplay. Fortunatamente però, i ragazzi di CD Projekt Red non si sono accontentati e anzi, hanno infarcito il tutto con una serie di novità e contenuti da fare invidia anche alla campagna principale. Non mancano infatti le zone da esplorare attorno al ducato di Toussaint, con decine e decine di quest secondarie (che risultano divertenti, varie e sempre ben fatte), nuove armi e armature, una serie di sfarzosi ornamenti per il nostro amico quadrupede Rutilia e una serie di cacce al tesoro davvero interessanti. Saranno infatti disponibili tutti i set completi delle principali scuole witcher nella versione da Gran Maestro, che richiederanno materiali molto rari e un bel gruzzolo di corone per essere realizzate. Le cacce al tesoro in questione sono dunque cinque e includono tutti i sei pezzi del set, garantendo un particolare bonus per ogni set di armatura equipaggiato, con vantaggi che aumentano esponenzialmente andando ad equipaggiare tutti i pezzi di uno stesso set. A seconda del vostro stile di gioco, potrete scegliere se privilegiare l’utilizzo di un particolare segno piuttosto che il combattimento o l’utilizzo di bombe e unguenti. Una aggiunta preziosa e interessante che rende ogni set davvero caratteristico nel suo utilizzo, oltre che nell’estetica.
Estetica, appunto. Anche sul versante della pura personalizzazione, lo studio polacco ha lavorato duramente nel tentativo di consentire ai giocatori di personalizzare quanto più possibile l’equipaggiamento di Geralt: compaiono infatti le tinture, una sorta di shader applicabile esclusivamente ai set da witcher che ne cambiano le tinte, permettendo dunque di scegliere l’abbinamento cromatico che si preferisce. La tintura può essere applicata a ogni singolo pezzo, consentendo dunque di sperimentare o di tornare al colore originale. Tanta carne al fuoco, dunque, ma non siamo ancora giunti al cuore delle novità introdotte per questa espansione.
Come anticipato, l’atmosfera nel ducato di Toussaint è quanto di più diverso abbiamo incontrato finora, e il nostro Geralt come si sistemerà in assenza di luride taverne e di prostitute in ogni angolo? Ebbene, lo strigo di Rivia diventa proprietario terriero: la tenuta di Corvo Bianco e il suo splendido vigneto saranno infatti la nuova casa del nostro protagonista, con una semplice struttura gestionale che consentirà di riportare questo piccolo angolo di paradiso al suo antico splendore. Dapprima avrete a che fare con una dimora non ben messa, un po’ diroccata e spartana, ma investendo le sudatissime corone in lavori di ristrutturazione potrete veder rifiorire la vostra dimora, sempre più lussuosa e ordinata. All’interno potrete esporre anche le vostre armi e armature, decorando casa con dipinti e trofei per alleviare le fatiche tra un contratto e l’altro. Potrete inoltre dormire sul vostro letto, aspetto che fornirà bonus temporanei, così come la consultazione della biblioteca di casa. Una aggiunta dunque particolarmente gradita e ben integrata con il gameplay, molto utile per spezzare le routine di combattimenti ed esplorazione, che ci consente per la prima volta di avere un punto di riferimento fisso, un posto in cui tornare.
Ma le novità non si fermano qui. Nuove tipologie di nemici, con pattern differenti rispetto a quanto affrontato finora, obbligheranno il giocatore a imparare come muoversi per eludere i nuovi attacchi nemici, e non è stato raro nel corso del nostro playthrough dover fuggire a gambe levate durante l’esplorazione per evitare scontri contro gruppi di nemici che, complice la superiorità numerica, si sono rivelati ben più ostici di quanto preventivato. Per fronteggiare la nuova minaccia, era necessario garantire a Geralt un’ulteriore marcia in più: le mutazioni, che si renderanno disponibili dopo aver completato una missione secondaria di grandissimo spessore, vi forniranno un nuovo albero di abilità per avere fino a quattro vantaggi aggiuntivi. Le opzioni sono numerose, ma visti i punti abilità da investire, richiederanno scelte oculate in base al vostro stile di gioco. Potrete utilizzare mutazioni che privilegiano il combattimento, con bonus particolari che si attivano in determinate situazioni, ad esempio una netta inferiorità numerica, o rendere ancora più devastante l’utilizzo di segni magici, o ancora privilegiare vitalità e utilizzo delle pozioni. Le opzioni sono molte, e combinate con il complesso sistema di potenziamento che abbiamo imparato a padroneggiare nel corso dell’anno, offrono la possibilità di attingere a infinite combinazioni, tanto da subire certamente il fascino di una Nuova Partita+ ridistribuendo tutti i punti abilità in maniera diversa tramite una pozione di liberazione, in modo da godere in modo diverso di un’esperienza di gioco matura, con un comparto tecnico ulteriormente rifinito e raffinato.
Una maggiore pulizia generale e un frame-rate finalmente stabile (eccezion fatta per qualche piccolo e sporadico blocco), effetti particellari e illuminazione migliorata, si accompagnano alla consueta cura maniacale di CD Projekt Red nella realizzazione dei personaggi e degli abiti, sempre unici e caratteristici, modellati con vagonate di poligoni.