Transference
Versione testata: PC + Oculus Rift

Transference provato all’E3 2017

Durante la sua conferenza all’E3 2017, Ubisoft ha svelato un progetto destinato al mondo della realtà virtuale che può vantare la collaborazione con SpectreVision, la software house capitanata dall’attore Elijah Wood (Il Signore degli Anelli) che ha concepito insieme a Ubisoft Montréal una nuova esperienza interattiva cucita appositamente attorno agli headset VR. Dopo aver ammirato il trailer, abbiamo provato di persona Transference nello stand allestito da Ubisoft per la stampa all’interno del suo booth a Los Angeles.

Guidati da due sviluppatori della software house, che per l’occasione vestivano i panni di due scienziati (con tanto di certificato consegnatoci per ribadire le finalità scientifiche del progetto) abbiamo vissuto questa nuova, intensa avventura di stampo thriller su un PC dotato di Oculus Rift e una coppia di controlli Touch. Ecco le nostre prime impressioni!

IL CASO WALTER

La nostra esperienza è iniziata con un breve briefing condotto dal responsabile del programma, che ha tentato di “rassicurarci” sulla bontà del progetto confidandoci di essere “completamente al sicuro”. Una volta indossato il visore, Ubisoft ha avviato la simulazione lanciandoci nella mente di un uomo, Walter, per scoprire cosa si cela nei suoi ricordi più bui e remoti. Lo scopo è quello di proiettarci nella coscienza digitale di soggetti problematici così da riuscire a influenzarne il destino. Un’esperienza che tenta di ridurre, se non azzerare, il confine tra videogioco e film in quello che è un intenso thriller psicologico dove, proiettati nella casa d’infanzia di Walter, ne rivivremo i ricordi a cavallo di due epoche: passato e presente. In una visuale rigorosamente in prima persona, potremo così muoverci tra le stanze della sua abitazione, raccogliere oggetti ed esaminarli. Premendo un qualsiasi interruttore della luce, potremo spostarci tra un’era e l’altra, escamotage che ci permetterà di ottenere oggetti non presenti in uno dei due scenari, trasferirli nell’altra epoca e sbloccare l’accesso ad aree altrimenti inaccessibili.

Il tutto avviene mentre sugli schermi di Oculus Rift la tensione continua a salire, con la problematica personalità di Walter che emerge lentamente, fino a svelarci la tragica storia che ne ha influenzato la crescita. È difficile dare l’idea di un prodotto del genere senza incappare in spoiler sulla trama e rovinarvi il gusto della scoperta, ma ciò che abbiamo visto ci ha davvero colpito. L’esperienza riesce a unire esplorazione, mistero ed elementi puzzle a un canovaccio intenso, carico di elementi psicologici destabilizzanti, capace di farci sudare freddo più di una volta. Resta comunque difficile valutare la portata del progetto senza sapere esattamente come si svolgerà la campagna: ci troveremo ad affrontare tante piccole situazioni slegate tra loro per rivivere i ricordi di più persone, o vivremo principalmente la storia di Walter? Al momento in cui scriviamo non è dato saperlo, ma speriamo vivamente di riuscire a provare nuovamente Transference già alla Gamescom 2017 di Colonia, che si terrà a fine agosto. Nel frattempo, restate sintonizzati su VGN per ulteriori approfondimenti!