The Art Inside Videogames

The Art Inside Videogames #1 – La nascita e l’evoluzione delle console

Le console ne hanno fatta di strada prima di conquistare il mondo intero.

Magnavox Odyssey
Il Magnavox Odyssey fu la prima console commerciale al mondo.

Dalle origini ai primi anni Novanta

Il videogioco nacque in diversi laboratori universitari: lo scienziato Willy Higinbotham nel 1958 realizza un gioco di tennis interattivo su un oscilloscopio, Tennis for two; Steve Russell nei laboratori di ingegneria del MIT di Boston crea nel 1961 Spacewar!; i laboratori della Sanders Associates in cui lavorava Ralph Baer realizzò il prototipo di un altro gioco di tennis e lo propose a Magnavox, permettendo la realizzazione della console Odyssey. Altra figura molto importante nella panoramica degli inventori degli intrattenimenti videoludici è Nolan Bushnell, che durante il suo impiego come ingegnere alla Ampex realizzò Computer Space, gioco installato su un minicomputer e collegato a un televisore.

Nonostante lo scarso successo di questo primo tentativo a causa dell’eccessiva complessità delle istruzioni, Bushnell decise di provare a fondare la propria azienda per la realizzazione di videogame, la Atari. Le potenzialità delle console casalinghe divennero molto evidenti grazie all’avvento delle cartucce, ovvero quei supporti mobili su cui era possibile programmare software differenti e in grado di rendere una console uno strumento in grado di supportare più giochi.

Space Invaders
Assieme a PONG, Space Invaders contribuì a rendere popolari i videogiochi nella cultura di massa.

Nel 1978 Space Invaders, titolo fondamentale per l’affermazione del videogioco a livello culturale, inizia a essere distribuito da Taito nel territorio giapponese ottenendo un successo incredibile. È l’inizio dell’età d’oro delle sale arcade a livello mondiale. Fra il 1978 e 1980 titoli come Space War, Super Breakout, Battlezone e tanti altri, crearono un vero e proprio fenomeno di massa. Il passaggio successivo avvenne dopo 1979, quando il designer Tōru Iwatani di Namco decise di provare a creare un gioco privo di violenza in grado di attirare anche il pubblico femminile. La leggenda vuole che ispirato da una pizza senza uno spicchio, creò Pac-Man. Il gioco rivoluzionò il panorama dei videogiochi, modificando l’elementare meccanica di base dei più noti titoli cioè dallo sparare agli alieni si passava all’esplorazione di labirinti.

I tre anni successivi diverse società giapponesi si espansero oltre i confini nazionali come Nintendo, che da produttore di carte da gioco si lanciò con entusiasmo nel mercato dell’intrattenimento elettronico. Nintendo conquistò ben presto tutti, grazie al designer di videogame Shigeru Miyamoto dando vita a Donkey Kong, un gioco su schermo fisso in cui il giocatore era impegnato a raggiungere la sommità di un palazzo superando gli ostacoli lanciati dall’enorme gorilla. L’eroe del gioco non era altri che la prima versione di Mario, principale protagonista dei dieci anni avvenire nel mondo videoludico. Fra il 1981 e il 1983, le cause fra produttori erano all’ordine del giorno, ma da semplici conflitti per brevetti hardware si trasformavano a vere e proprie battaglie di copyright. La più celebre coinvolse Universal Studios e Nintendo a proposito della somiglianza fra Donkey Kong e King Kong terminando con la vittoria dell’azienda giapponese.

Nel 1983, nonostante una crescente diffusione a livello mediatico e culturale, il mercato americano era di nuovo saturo di tanti piccoli videogames che smise di espandersi ma nonostante la crisi il grande protagonista fu Atari. Nel 1984 la Warner Comunications vendette l’azienda mantenendo solo la divisione arcade, e si entrò cosi nella terza generazione di console, quella ufficiale a 8-bit di potenza con il successo di Atari 5200. Il mercato giapponese, grazie alla crisi americana, divenne il più solido e influente con la console Nintendo Entertainment System (NES) e fu il prodotto in grado di far risorgere la passione per il videogioco a livello globale, i suoi punti di forza erano: il controller a due tasti con croce direzionale, la potenza di calcolo all’avanguardia e titoli di grande personalità.

Commodore 64
Il Commodore 64 si rivelò un sistema di gioco di grande successo, anche grazie a titoli come Maniac Mansion e Shadow of the Beast.

Nel frattempo anche gli Stati Uniti si ripresero lanciando un nuovo prodotto, il Commodore 64, un computer casalingo che si rivolgeva anche al mercato europeo. Il successo di questo sistema universale portò a un nuovo entusiasmo coinvolgendo Eletronics Arts (EA), uno dei giganti della produzione e della distribuzione videoludica introducendo una nuova cultura del packaging, nonostante rimase subordinata all’ingresso di Nintendo nel mercato. L’appeal di Super Mario confermò il successo della console e l’azienda strinse patti commerciali con: Bandai, Capcom, Hudson, Konami, Namco e Taito, tutti principali produttori di famosi videogiochi.

Una nuova casa produttrice concorrente era SEGA Enterprise, che nacque a metà anni Sessanta con la fusione di SEGA e Rosen Enterprises, azienda che importava coin-op e che per fronteggiare lo strapotere della Nintendo propose titoli come The Legend of Zelda e Metroid, SEGA lanciò una nuova console: il Mega Drive, catapultando l’intero mondo videoludico nella quarta generazione. Sempre in questo periodo sorsero altre controversie legali fra produttori, come la battaglia sul copyright di Tetris di proprietà sovietica contro Nintendo la quale vinse la causa e ne fece il gioco di punta della sua nuova console portatile, il Game Boy.

Super Mario Bros
Trentacinque anni fa Super Mario Bros. rivoluzionava il genere platform.

Creata da Gumpei Yokoi e lanciata nel 1990, la console ottenne un successo enorme nonostante le dimensioni del piccolo schermo non retroilluminato e in bianco e nero. Negli stessi anni Nintendo lanciava una risposta al mega drive con il Super Nintendo a 16-bit accompagnata dal gioco Super Mario World. Nonostante ciò SEGA rimase in testa alle classifiche promuovendo un prodotto di grande qualità e a un prezzo economico e il suo gioco di punta fu Sonic the Hedgehog, che come protagonista aveva un riccio blu ed era simile a Super Mario ma presentava avventure più semplici e frenetiche. A cavallo del 1990 apparvero altri titoli fondamentali per l’evoluzione del medium videoludico, come Street Fighter in esclusiva per Nintendo. Poco dopo id Software pubblicò DOOM, titolo per PC che rivoluzionò gli sparatutto in prima persona.

Alla Williams Manufacturing si cercava di produrre un titolo che rivaleggiasse con Street Fighter II, creando un nuovo gioco con una grafica particolarmente fotorealistica seppur ancora in due dimensioni. Mortal Kombat si presentava con una radicale novità: il giocatore una volta finito lo scontro aveva pochi secondi di tempo per eseguire una fatality, una mossa particolarmente cruenta che uccideva l’avversario. Una volta distribuito per le console casalinghe l’opinione pubblica ne rimase sconvolta chiedendone il ritiro, questo primo impatto fra istituzioni a difesa del pubblico e produttori videoludici sarà il primo assaggio di un lungo rapporto tormentato. Altro fattore importante di questo periodo fu che la prima generazione di video giocatori cresciuti nelle sale arcade e con i primi NES, iniziava a chiedere ed esigeva contenuti più maturi modificando il panorama videoludico.

PlayStation One
PlayStation è stata la prima console realizzata da Sony e fu subito un successo mondiale.

Dalla seconda metà degli anni Novanta a oggi

La quinta generazione di console inizia nel 1993 con l’arrivo sul mercato americano del 3DO Interactive Multiplayer, una console a 32-bit e sviluppata con l’appoggio di EA che tuttavia non incontrò il favore del pubblico anche con titoli come Need For Speed. L’anno seguente SEGA produsse la console Saturn e la prima versione di Tomb Raider che rivitalizzarono il mercato. Poco dopo anche il colosso giapponese, Sony, decise di non rimanere indietro e presentò PlayStation, una console che si impose fortemente in tutto il mercato mondiale, perché l’azienda disponeva una potenza economica non indifferente e inoltre poteva permettersi licenze vantaggiose per gli sviluppatori possedendo esclusive come Resident Evil, Mortal Kombat e Crash Bandicoot.

Sempre negli stessi anni ci fu l’avvento di Windows 95 che aprì il mercato dei giochi per PC. L’ingresso di questo nuovo competitor e l’allargamento del settore crearono non pochi problemi a SEGA, costretta ad abbassare i prezzi pur senza poter permetterselo. Nel 1996 Nintendo portò sul mercato il Nintendo 64, puntando tutto su Super Mario 64 in cui Miyamoto trasformò l’ambiente ludico 2D in un elaborato mondo esplorabile in 3D. Il momento chiave per il successo di Playstation avviene durante il passaggio di testimone fra due principali aziende giapponesi, legata alla scelta dello sviluppatore di giochi SquareSoft i creatori di Final Fantasy, di lasciare Nintendo per accordarsi con Sony, che ebbe l’intuizione di lanciare il settimo gioco della saga anche fuori i confini nipponici.

Grand Theft Auto III
Tra i giochi più importanti della sesta generazione di console troviamo Grand Theft Auto III, il simulatore di vita criminale di Rockstar Games.

SEGA decise lanciare la sua console Dreamcast aprendo le porte alla sesta generazione, conosciuta anche come era dei 128-bit. Questa generazione si presenta notevolmente più evoluta rispetto alla precedente con un’implementazione di molti più poligoni e texture che rendono tutto più realistico, inoltre animazioni come il movimento dei capelli e i flussi acquatici assumono aspetti più dettagliati e realistici. Nel 2000 uscì PlayStation 2, sbaragliando di nuovo la concorrenza visto che possedeva un parco di titoli incontrastabile: Kingdom Hearts, Grand Theft Auto III, Final Fantasy X, Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty.

Consapevoli di aver inflitto un duro colpo a SEGA di aver ridimensionato il mercato di Nintendo, Sony non si aspettava la nascita di un altro colosso dell’elettronica, per di più dotato delle loro stesse potenzialità economiche e tecnologiche: Microsoft, che aveva deciso di lanciarsi nel business dei videogame un paio d’anni prima costruendo una console basata su un’architettura PC, con collegamenti online e un sistema operativo basato su Windows. Xbox, questo il nome della console Microsoft, fu lanciata con il best seller Halo che confermò il suo apprezzamento da parte del pubblico mentre per Nintendo il lancio di GameCube non ebbe la stessa fortuna, ripiegando su titoli esclusivi come Pokémon e privilegiando le console portatili come Game Boy Color e il modello Advance. Nel frattempo le grandi case produttrici software iniziarono a realizzare titoli multipiattaforma in modo da sfruttare tutto il mercato.

La periferica aggiuntiva Kinect permetteva ai giocatori di sfruttare i sensori di movimento in alcuni giochi e controllare Xbox 360 tramite comandi vocali.

La successiva generazione, la settima, nacque nel 2005 con l’arrivo di Xbox 360 mentre Sony continuò a produrre PlayStation 2 fino al 2012, e questo periodo è caratterizzato per una nuova struttura del gioco online e una grafica ad alta definizione. Microsoft iniziò con il botto lanciando il titolo Gears of War, capostipite di una serie giunta oggi al quinto capitolo. Un anno dopo, nel 2006 Sony lancia PlayStation 3 che rivaleggia così con Xbox 360, mentre Nintendo riuscì ad affermarsi in un nuovo segmento di mercato presentando Wii, la prima console a utilizzare un sistema di tracciamento del giocatore del giocatore con lo speciale controller. Così facendo Nintendo conquistò grandi e piccini con giochi semplici e intuitivi, rimandando nella sfera dell’approccio familiare basato sulla socialità. Nel frattempo Sony e Microsoft si fronteggiavano ad armi pari cercando di tenere testa alle innovative periferiche di Nintendo con l’introduzione di PlayStation Move e Kinect.

Oggi siamo quasi alla fine dell’ottava generazione che ha portato a delle interessanti innovazioni: Nintendo ha insistito sull’innovazione delle sue console ibride e portatili aggiungendo il 3DS, una console portatile dotata di schermo 3D visualizzabile senza gli occhiali speciali, mentre Switch si è contraddistinta grazie alla sua versatilità tra gioco in movimento e da salotto. Sony ha proposto la console portatile PlayStation Vita orientata al social networking e alla connettività, ottenendo risultati mediocri, con PlayStation 4 invece focalizzata al gioco online, aspetti social e dotata di un controller touchpad sulla parte superiore. Infine Microsoft ha introdotto Xbox One, insistendo notevolmente sulla qualità e resa grafica.