Valorant

Valorant, le prime impressioni dalla closed beta su PC

Scopriamo insieme le novità del nuovo sparatutto free to play di Riot Games.

Dopo mesi di trepidante attesa siamo riusciti a mettere le mani sulla closed beta di Valorant, il first person shooter di Riot Games che sta facendo parlare di sé da diverse settimane. Tantissimi sono i fan che hanno seguito nelle scorse settimane gli streaming per cercare di accaparrarsi una delle migliaia di chiavi di accesso alla beta disponibili, facendo registrare visualizzazioni da capogiro. Ma non perdiamo tempo e vediamo cosa ha da offrire Valorant, il nuovo titolo di Riot Games in uscita nel corso di questa estate.

LA PRATICA RENDE PERFETTI

Valorant si presenta come uno sparatutto tattico, sulla falsa riga del ben più noto Counter Strike. Verremo subito accolti dal tutorial che ci insegnerà le basi del movimento e del combattimento, permettendoci inoltre di fare pratica con le varie bocche da fuoco disponibili in gioco. Eh sì, perchè in Valorant ogni arma ha una precisa rosa di dispersione dei colpi e una funzione di fuoco secondario, e ciò rende ogni arma unica e adatta a un certo tipo di situazione. Saranno quindi i giocatori a dover scegliere quale arma utilizzare in un determinato contesto, facendo attenzione a non spendere troppo in quanto potrebbero trovarsi svantaggiati nei round successivi. Insomma, per padroneggiare al meglio ogni bocca da fuoco ci vorrà molto tempo e tanta pratica.

Se da un lato ci sono le armi, dall’altro ci sono le mappe. In Valorant la conoscenza delle arene fa davvero la differenza: una squadra coordinata in grado di capire perfettamente dove andare, in un contesto frenetico come quello di uno sparatutto, avrà maggiori probabilità di vittoria. Da questo punto di vista gli sviluppatori sono riusciti a creare mappe in grado di far sentire subito a proprio agio il giocatore, complice anche la presenza a schermo di una minimappa.

In questo modo viene eliminata quella sensazione di spaesamento tipica di chi si trova a giocare in uno scenario per la prima volta, tuttavia, queste arene non sono esenti da problemi. Numerosi sono i casi in cui si viene eliminati da proiettili capaci di attraversare muri che non dovrebbero essere perforabili, mentre altre volte capita di non riuscire a eliminare un avversario dietro una copertura a causa della propria corporatura.

EROI E ABILITÀ PER TUTTI

In Valorant i giocatori vestiranno i panni di eroi in grado di utilizzare abilità speciali per volgere lo scontro a proprio favore. Ogni personaggio è specializzato in un determinato campo, dalle cure agli stordimenti, fino ad arrivare alla localizzazione dei nemici. Ciascun eroe inoltre è perfettamente caratterizzato, permettendo ai giocatori di immedesimarsi ulteriormente all’interno del gioco. In aggiunta, Riot sta lavorando alle storie personali dietro agli eroi, per renderli unici nel loro genere. Ciò che distingue Valorant dalla concorrenza è l’utilizzo e la combinazione delle abilità di ogni eroe presente nella propria squadra.

Questa ulteriore difficoltà fa aumentare ancora di più il livello di attenzione richiesto al giocatore, rendendo gli scontri a fuoco molto più frequenti e frenetici. Tuttavia sono presenti alcune abilità che necessitano di una revisione, come le nubi di gas di Viper o l’arco di Sova. Le abilità, così come le armi, possono essere acquistate all’inizio del round attraverso i crediti guadagnati in quelli precedenti. Inoltre ogni eroe dispone di una abilità ultimate che può essere caricata effettuando un certo numero di uccisioni. Nel caso in cui si venga eliminati le abilità acquistate potranno essere utilizzate nei round successivi, al contrario delle armi.

UN SISTEMA ANTI-CHEAT ENCOMIABILE

Il vero punto di forza di Valorant risiede nell’infrastruttura di rete; ciò che salta subito all’occhio è il nuovo sistema anti-cheat Riot Vanguard, studiato appositamente dagli sviluppatori per questo titolo. Riot Vanguard è in grado di capire se un giocatore sta barando attraverso l’analisi di vari fattori, come la velocità del personaggio e i movimenti del mouse. Non solo, è anche capace di comprendere in autonomia quando più giocatori fanno uso di trucchi o exploit.

Questo nuovo sistema tuttavia risulta essere piuttosto invasivo: Riot Vanguard infatti si avvia all’accensione del computer e scambia continuamente dati con i server quando Valorant è in esecuzione. Riot Games ha comunque comunicato che il sistema è in continuo aggiornamento anche grazie al supporto della community, recentemente chiamata in causa dagli stessi sviluppatori.

Durante gli scontri a fuoco, noteremo che tutti i nostri colpi (o quasi) sono registrati correttamente dal motore di gioco. Questo perché alla base di Valorant ci sono server a 128 tickrate: questo rappresenta quante volte al secondo un client scambia informazioni con il server. Ciò permette anche a giocatori con una latenza medio-alta di cavarsela in partita, sebbene con qualche compromesso.

UNA COMMUNITY (QUASI) UNITA

Fin dal primo giorno, numerosi giocatori hanno preso d’assalto i server di Valorant e tra questi c’è anche chi non ha mai provato uno sparatutto in prima persona di questo genere. Ciò porta inevitabilmente a compiere scelte sbagliate in partita, suscitando le ire dei propri compagni di squadra nei casi peggiori. Capita purtroppo che molti giocatori prendano in giro i propri compagni o gli avversari, arrivando perfino ad insultare e denigrare chi sta giocando male.

In definitiva, Riot Games è riuscita nell’intento di creare uno sparatutto votato prettamente al lato competitivo ma accessibile a chiunque, nonostante diversi problemi. Meccaniche solide e comparto tecnico all’avanguardia fanno di Valorant un possibile candidato per la scena e-sport internazionale.