DOOM Eternal

Come l’arco e la lira: DOOM e Animal Crossing

Cosa accomuna due serie videoludiche così agli antipodi? Scopriamolo insieme.

Il 20 marzo esciranno, in concomitanza, DOOM Eternal e Animal Crossing: New Horizons. Fin qui niente di nuovo, lo sanno già tutti. Come tutti sanno che questo evento ha prodotto tonnellate di materiali memetici, parodie e varie forme di mixaggio fra i due contenuti. Perché, tuttavia, questo casuale abbinamento si è rivelato così fecondo? Facciamo un passo indietro. Molto indietro. Diciamo ai tempi di Eraclito di Efeso. Qualcuno forse, dai ricordi scolastici, potrà associare questo nome alla questione dell’archè.

Ma c’è un’altra ragione per cui vorrei ricordare, ora, questo filosofo. Eraclito, in un frammento, parla di «armonia contrastante, come dell’Arco e della Lira”. Un (molto probabile) riferimento ad Apollo, il dio del sole, da un lato sempre legato alla poesia, alla musica (in particolare proprio alla lira, come strumento), ma dall’altro è anche una divinità armata di arco, e con le sue frecce può scagliare pestilenze contro i suoi nemici (come avvenne, per esempio, nell’Iliade di Omero).

Ma questa armonia contrastante di cui parla il filosofo potrebbe anche avere un senso molto più “materiale”, intendendo questo termine non solo come sinonimo di “terreno” (non divino), ma anche per quello che è lo specifico dei materiali di creazione degli oggetti. Le corde della lira hanno la stessa origine di quelle utilizzate per fabbricare gli altri, ma i loro utilizzi sono radicalmente differenti. Da un lato c’è uno strumento di morte, dall’altro c’è uno strumento che si potrebbe definire “di vita”, considerando la musica una attività vivificante. Eppure, alla base, c’è la stessa materia.

Da Animal Crossing a… Animal Crossover è un attimo!

Ora, DOOM Eternal e Animal Crossing: New Horizons stanno fra loro in un rapporto che non è troppo dissimile da quello dell’arco e della lira di eraclitea memoria. Sono due insiemi di poligoni e algoritmi combinati con finalità radicalmente differenti. DOOM è la morte, è l’arco di Apollo, è la pestilenza. Animal Crossing è la vita, la lira di Apollo, la musica. Ma il popolo dell’internet ha trovato un nuovo equilibrio fra questi due poli, una insolita e inusitata “armonia contrastante”, in cui i due poli finiscono persino per scambiarsi.

Probabilmente sono in molti ad aver visto, in questi giorni, semplicemente scrollando i social, qualche immagine con Fuffi di Animal Crossing e il Doomguy di DOOM. Ebbene: chi, fra loro due, rappresenta l’eracliteo polo dell’arco in questi meme? La dolce cagnolina Fuffi, che si trasforma di volta in volta in una furia sterminatrice, una disinibita mistress, una psicopatica. E il Doomguy, poveretto, è sempre lì che è spaventato da Fuffy, oppure cerca di non guardarle le mutandine, o rimane stupito dalla violenza della cagnolina.

Un ribaltamento interessante, insomma, oltre che generativo. Non solo in termini memetici (questi contenuti si son diffusi con gran velocità e con continue trasformazioni), ma anche in termini di natività, diciamo. In tanti hanno immaginato un possibile figlio di Fuffi e del Doomguy. L’interpretazione che mi piace di più è quella che vede nella protagonista di Aggretsuko (l’anime presente su Netflix) la possibile figlia di tali genitori.

Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto grazioso, Fuffi è una vera e propria macchina da guerra.

Il fatto è che le unioni fra gli opposti, i dualismi vari, ci affascinano sempre. È probabilmente un qualcosa di insito nella stessa natura dell’essere umano. In termini cristiani, per esempio, gli umani sono quelle creature che, da un lato, possono elevarsi fino ad altissime vette (“poco meno degli angeli”, recitano i Salmi), ma anche discendere in infiniti abissi di bassezza e divenire come i bruti, le bestie. Lo spirito e la carne, insomma, o il Paradiso e l’Inferno, la Terra e il Cielo, e via dicendo. Ma non è certo una visione solo cristiana, tutta la storia dell’umanità, per esempio, è piena di contrapposizioni fra bellezza e bruttezza. La prima assume il suo senso anche grazie alla seconda. Ed è anche la ragione per cui, tutt’ora, il “brutto” finisce per attrarre molte persone. Altrimenti non si spiegherebbero i milioni di views ai video su YouTube con la gente che si strizza i brufoli.

Vogliamo evitare i brufoli? Torniamo allora alla letteratura (“paulo maiora canamus”, avrebbe detto Virgilio, cioè “cantiamo di cose un po’ più elevate”) con Fosca di Igino Ugo Tarchetti, uno degli scapigliati, quei poeti milanesi che si ispiravano a Baudelaire, conducevano una vita sregolata e volevano distaccarsi dal magistero di Manzoni e dei Romantici. Quelli, insomma, che nei programmi scolastici tutti citano ma sempre di corsa, perché bisogna far in fretta e arrivare a Verga e Pascoli il prima possibile. Ecco, Fosca è la vicenda di due storie d’amore che il protagonista Giorgio porta avanti in parallelo. Una è con la solare e bellissima Clara (notate il nome, che rimanda al clarus latino, allo splendore), l’altra con l’inquietante e malata Fosca (e notate, anche qui, il nome). Se ci si fermasse al gusto per il bello, Giorgio non si sarebbe mai avvicinato a Fosca, eppure il suo rapporto con questa donna è travolgente, intenso.

Fuffi e Doomguy, attenti a quei due!

Facciamo un altro esempio, sempre dalla Scapigliatura: la poesia Dualismo di Arrigo Boito. Qui già il titolo è decisamente indicativo, e i primi versi del componimento non lasciano dubbi: «Son luce ed ombra; angelica / farfalla o verme immondo, / sono un caduto chèrubo / dannato a errar sul mondo, / o un demone che sale, / affaticando l’ale / verso un lontano ciel» (vv. 1-7). Quest’ultimo esempio è di particolare interesse, per quel che si diceva prima su DOOM e Animal Crossing, perché in questi versi l’angelo (il “chèrubo”) e il demone si stanno idealmente scambiando i ruoli. L’angelo è caduto, dannato, costretto a “errar sul mondo”, mentre il demone sale verso il cielo. L’angelo bestemmia, il demone prega. È un tripudio di antitesi e contrapposizioni. Proprio come i meme su Fuffi e il Doomguy.

E sui relativi acquirenti dei loro videogiochi, con palestrati e metallari che consigliano di acquistare il nuovo Animal Crossing, mentre bimbi e fanciulle si gettano sull’ultimo DOOM. La dolce Fuffi trasformata in un “angelo bestemmiatore”, il freddo e brutale Doomguy trasfigurato in un “demone orante”. E i due, insieme, generano ulteriori sinergie oppositive. C’è uno stravolgimento, certamente ironico (altrimenti dove starebbe il meme?) di tutta una gerarchia valoriale, che non nasce certo con questo bizzarro accostamento, ma ha tutto un lungo pregresso, di altri meme sui pubblici ideali ed effettivi dei vari videogiochi. Un pregresso in cui Super Mario e i Pokémon (per bambini) vengono giocati dagli adulti, mentre Call of Duty e Assassin’s Creed (per adulti, almeno stando al PEGI) sono il pane quotidiano per schiere di bambini (‘nutellosi’, nello stile del Piccolo Lucio dei suoi anni d’oro, altrimenti, di nuovo, che meme sarebbero?).

20 marzo 2020, l’inizio di un’apocalisse puccettosa.

Non penso che il meme lord di turno avesse in testa Eraclito o la Scapigliatura, nella sua fase produttiva (o magari sì, chissà, ci vuole cultura per memare correttamente), ma alla fine il risultato è quello, se vogliam dare serietà alle bagatelle. Un superamento (e persino un interscambio, alle volte) degli opposti, un annullamento della distanza fra di loro.

E infine, per concludere, come si inserirebbero Fuffi e il Doomguy nell’ottica dell’antitesi fra apollineo e dionisiaco di Nietzsche? Spero che, su questo punto, qualche lettore appassionato di filosofia vada a sbizzarrirsi un po’.