Ori and the Will of the Wisps, tra certezze e speranze

Ecco tutto quello che c'è da sapere sul nuovo capitolo del guardiano della foresta più famoso di sempre.

Era il lontano 2015 quando Microsoft annunciava in punta di piedi quello che sarebbe diventata una delle maggiori esclusive della casa di Redmond. Ori and the Blind Forest ormai è storia, un titolo capace di rilanciare e rivoluzione i platform games, capace di regalare emozioni che soltanto alcuni capolavori riescono a dare, e Ori, sin dalle prime battute, fa capire non solo di ispirarsi a quei capolavori, ma anche di farne egregiamente parte, senza quella paura di sbagliare che spesso tarpa le ali anche ai progetti più ambiziosi.

A pochissimi giorni dall’uscita ufficiale del sequel, il peso di questa eredità inizia a farsi sentire, soprattutto tra i fan del piccolo spiritello, i quali sperano che Ori and the Will of the Wisps riesca quantomeno a ripetere quanto di buono fatto vedere nel precedente capitolo, sia per storia, che per gameplay.

Per quanto ci è dato sapere al momento, Ori and the Will of the Wisps sembrerebbe non tradire affatto le attese, mantenendo un level design di primissima qualità, e andando a inserire una serie di novità davvero molto interessanti, sia per quanto riguarda il gameplay in senso stretto, sia per la progressione di Ori, meno lineare e maggiormente personalizzabile.

Le meccaniche di base non possono cambiare. Lo stile platform che muoveva il precedente capitolo lo si ritroverà anche nel suo successore, con livelli procedurali in stile metroidvania elaborati all’interno del contesto visivo di una grafica 2D davvero di altissimo livello, con modelli poligonali egregiamente realizzati e una cura del dettaglio capace di far perdere lo sguardo ben oltre il nostro spiritello, ammaliati da tanta poesia.

Mettendo da parte l’aspetto estetico per parlare all’atto pratico, di come si presenterà Ori and the Will of the Wisps, non possiamo non sottolineare il lavoro egregio svolto dagli sviluppatori per rinnovare un gameplay di successo come quello visto in Ori and The Blind Forest, a partire dal combattimento, divenuto molto più action e variegato, con una moltitudine di armi che potremo equipaggiare al nostro guardiano, come ad esempio spada, lancia e arco, tutte fatte della stessa sostanza magica di cui Ori è parte integrante.

A rendere il tutto ancora più interessante interviene un’inevitabile, quanto azzeccata, riorganizzazione dell’intero comparto relativo alla progressione del personaggio, con l’abbandono dell’albero delle abilità lineare visto nel titolo del 2015, per abbracciare un più complesso sistema che lascia spazio a una maggiore personalizzazione del personaggio con, di conseguenza, una maggiore profondità strategica che si ripercuote in successione sul proseguo dell’avventura.

Dal punto di vista esplorativo invece, in Ori and The Will of the Wisps ci saranno maggiori opzioni e interazioni nel corso dell’avventura, con il nostro guardiano che, complici le innovazioni di gameplay appena viste, sarà capace di interagire maggiormente con l’ambiente circostante, il quale fornirà sempre un feedback visivo a seguito di tali interazioni, con il risultato di risultare più gradevole alla vista, e più variegato all’atto pratico, con più possibilità e scelte da compiere.

L’ultima grossa novità di questo nuovo capitolo della saga di Ori risiede nella longevità. Se infatti il precedente gioco di Moon Studios aveva rapito i videogiocatori trasportandoli in un mondo magico e curato nei minimi dettagli, per poi riportarli alla realtà dopo una manciata di ore, Ori and the Will of the Wisps promette che quel senso di poesia perduri per molto più tempo, disegnando una mappa di gioco tre volte più grande di quella vista in Ori and the Blind Forest, con tanti pericoli e tanta azione e, soprattutto, tante emozioni.

Dunque Ori and the Will of the Wisps sembrerebbe essere il degno successore di quel platform che ha fatto innamorare migliaia di giocatori, senza stravolgimenti ma con aggiunte e modifiche che fanno respirare un’aria diversa all’interno della foresta, la quale, ancora una volta, ha bisogno di noi per essere salvata. Risponderete al suo richiamo?