Museo Videoludico - Granata Santa di Worms

Museo Videoludico #14 – La Granata Santa di Worms

Da simbolo religioso ad arma dissacrante: ecco la storia della Granata Santa.

Da piccoli, il mondo di Worms ci sembrava tanto demenziale quanto divertente. Distruttrice di amicizie e nemica di qualsiasi forma di vita sociale, questa serie si è sempre contraddistinta per il suo umorismo e il gameplay attuale e mai scontato, nonostante il primo capitolo risalga al lontano 1995. Poter colpire gli avversari con le armi più improbabili, come le pecore esplosive, rappresentava il massimo della goduria videoludica, specie quando si riusciva a centrarli con precisione dopo aver calibrato millimetricamente il colpo.

Worms Armageddon secondo l’utente Jon Blenkinsop.

Per questo mese, la nostra rubrica Museo Videoludico, dedicata alle curiosità e agli aneddoti sui videogiochi, si sofferma proprio su una delle armi più bizzarre, rare e pericolose dell’intera storia del franchise di Team 17 che vede i vermi rosa come protagonisti indiscussi, la mitica Granata Santa, quella che ha raccolto nel tempo la maggior parte delle nostre imprecazioni.

Questo potente esplosivo fa la sua prima comparsa in Worms: The Director’s Cut, capitolo del 1997 in esclusiva per Amiga. La Granata Santa possiede una forma sferica, con un motivo color oro e rame che avvolge il corpo principale. In quanto oggetto “religioso”, non manca una croce in cima alla sfera, riportante gli stessi colori.

La granata viene considerata una super arma a causa dell’incredibile onda d’urto emessa una volta attivata, oltre ad avere un raggio d’azione molto più ampio rispetto alla controparte comune. È talmente potente da causare 100 punti di danno, se ben posizionata. La sua caratteristica certo più nota è il timer impostato a tre secondi, dopo il quale la bomba tuttavia non esplode. Scaduto il conteggio, deve infatti fermarsi completamente prima di colpire e solo dopo aver emesso l’iconico “Alleluja”.

Museo Videoludico #14 - La Granata Santa di Worms
Re Artù e compagnia di fronte al Coniglio di Caerbannog.

Un esplosivo del genere, tanto bizzarro quanto devastante, è addirittura stato scelto come unica arma presente nella modalità Guerra Santa (Holy Wars), presente solo in Worms Armageddon e che permette di utilizzare solo le Granate Sante, in aggiunta ad abilità o mezzi per muoversi all’interno della mappa (come teletrasporto o jetpack).

La Granata Santa non è nuova al mondo videoludico e cinematografico. La sua prima apparizione risale al 1975, quando i Monty Python produssero uno dei più grandi cult della comicità, Monty Python e il Sacro Graal. Nel film, Re Artù riceve da Dio la sacra missione di trovare il Graal, il mitico calice che si dice sia stato quello usato da Gesù durante l’Ultima Cena. Nella sua avventura assieme agli altri Cavalieri della Tavola Rotonda, il sovrano incontra lo stregone Tim che lo conduce verso la Grotta di Caerbannog, dove dimora una creatura terrificante: il Coniglio Assassino.

Prima di tutto toglierai la Santa Sicura, poi dovrai contare fino a tre, né meno e neanche oltre.

Libro delle Sovversioni, Monty Python e il Sacro Graal

Dopo aver tentato miseramente di ucciderlo con qualsiasi arma conosciuta, Re Artù decide che l’unica soluzione possibile per sconfiggere l’immonda bestia è utilizzare la Granata Santa di Anàrchia. Custodita dai sacerdoti, una volta rimossa la Santa Sicura, secondo il Libro delle Sovversioni, l’utilizzatore deve contare esattamente fino a tre per lanciarla e sprigionarne l’effetto devastante.

Museo Videoludico #14 - La Granata Santa di Worms
Il famoso ritratto di Carlo Magno con spada e globo crucigero.

Se siamo invece curiosi di sapere se l’idea della Granata Santa abbia avuto qualche fondamento simbolico nella storia umana, occorre fare un salto nel Medioevo, quando la Chiesa cominciava a estendere il suo potere sulle masse e sulle loro abitudini. Già dai tempi dei Romani, la forma sferica era simbolo del Creato e del cosmo (ne abbiamo diverse testimonianze nei secoli, tra cui una moneta del II secolo dopo Cristo raffigurante l’imperatore Adriano con in mano tale oggetto sferico). Con l’avvento del Cristianesimo, venne aggiunta una croce a simboleggiare la figura di Cristo sul mondo: infatti, in molti dipinti, Gesù viene mostrato col globo crucigero in mano, nella vesti di Salvatore del Mondo (dal latino Salvator Mundi).

Meno religioso il significato attribuitogli da imperatori e re, che si servirono di tale simbolo ecclesiastico per sottolineare la loro eterna discordia con il Papato: il possesso del globo crucigero dava ai sovrani la possibilità di mostrare il proprio potere temporale, ovvero quello terreno e riferito alle cose materiali, e spirituale, laddove la Chiesa e il Clero spingevano per ottenerli entrambi, in una lotta che, come sappiamo, ha caratterizzato il nodo dei conflitti che hanno macchiato il mondo a noi conosciuto fin quasi ai giorni nostri.