Il folklore della religione cristiana è costellato di importanti figure mitologiche che, a differenza dei fantasiosi esseri di altre culture, rappresentano i vizi e le virtù dell’uomo. Tra le tante creature che ricorrono specialmente nella Bibbia, la figura di Satana ha ricoperto un ruolo importantissimo nel simboleggiare il nemico, l’opposto, il male, e lo ha fatto attraverso le molte rappresentazioni descritte nei libri sacri. Dal serpente dell’Eden fino alla versione caprina di Hollywood, il diavolo è stato trasfigurato in moltissimi modi.
Se credete che questa creatura non abbia nulla a che a fare col soggetto di questo episodio della nostra rubrica Museo Videoludico, aspettate di sapere da cosa nasce il terribile mostro che si cela negli abissi del mare e soprattutto della mente, anche se nella realtà il concetto ha un significato non totalmente negativo. Oggi faremo un salto in un lontano pianeta completamente ricoperto d’acqua, un luogo oscuro dove il grande Comandante Shepard ha trovato una razza di maestosi esseri. Ecco a voi il Leviatano, orrore abissale dell’omonimo DLC di Mass Effect 3.
Quella dei Leviatani è considerata la razza più antica mai incontrata nell’universo concepito dalla software house. Rimasti nascosti all’intera galassia, i Leviatani, nome utilizzato per permettere l’identificazione da parte di altre specie, sono dei giganteschi mostri simili ai molluschi che abitano gli oceani di Desponia. Quando Shepard giunge sul pianeta, dove trova relitti di navi precipitate misteriosamente, incontra i Leviatani dopo essersi immerso grazie a uno speciale mech. Questi rivelano tuttavia di essere solamente i discendenti di un’antica stirpe che adesso conta pochi membri. La loro forma non è nuova agli occhi di Shepard, il quale scopre un terribile segreto.
Molte ere prime, i Leviatani controllavano tutta la galassia e le altre specie subordinate li lodavano come divinità. Tuttavia videro il crollo del loro impero a causa dell’avanzamento tecnologico: ogni popolo arrivava infine a sviluppare un’intelligenza artificiale che, inevitabilmente, avrebbe finito con l’annientare il proprio creatore. Osservando questo ciclo di evoluzione e distruzione, che portava perdite tra i loro sudditi, i Leviatani decisero di costruire una nuova IA, il cui ruolo era sistemare il problema una volta per tutte. La cura, tuttavia, fu peggiore del male stesso. L’Intelligenza capì che l’unico modo per fermare questo ciclo era quello di distruggere la più avanzata delle civiltà. Quando la prima mietitura avvenne, i Leviatani furono ridotti a pochi esemplari. Dai caduti invece, l’IA riuscì a costruire l’Araldo, il primo Razziatore.
Nella forma, i Leviatani sono praticamente identici alla loro creazione. Forma allungata che si conclude con una punta, come anche mostrato nelle pitture rupestri di chi li adorava. Inoltre, non solo ricordano i Razziatori nella forma, ma anche nei poteri e nelle capacità. Il dottor Bryson, scopritore della razza perduta, viene ucciso da un suo aiutante, indottrinato dai Leviatani. Questi, oltre al controllo mentale, sono anche in grado di generare impulsi con cui disattivano le navi, ma soprattutto i loro “figli”. Shepard riesce a convincerli a partecipare alla guerra, in quanto ormai sono stati rivelati al cosmo. La loro decisione tuttavia è ponderata anche da un’altra motivazione: essi vedono nel comandante della Normandy l’unica persona in grado di mettere fine ai Razziatori, poiché quest’ultimi hanno cominciato a temerlo dopo la caduta della Sovereign.
La parola leviatano nasce dal termine ebraico “לִוְיָתָן“, che si legge “Livyatan“. La creatura ha fatto la sua comparsa in moltissime religioni, sia come essere mitologico, che come allegoria. Nel mondo cristiano, come anticipato nell’introduzione, il Leviatano assume un’accezione totalmente negativa in quanto accostato alla figura di Satana. San Tommaso d’Aquino avvicina questo orrore mitologico addirittura al peccato di Invidia, affibbiandogli il titolo di “Uno dei Sette Principi dell’Inferno”. Più tardi è stato paragonato anche alla “Bocca dell’Inferno”, immagine ideata dall’arte anglosassone e poi diffusasi in tutta Europa.
Nella cultura moderna, il Leviatano è stato protagonista di molte opere, sia letterarie che artistiche. Queste ultime ovviamente si sono rifatte all’immagine sacrilega di un mostro che inghiotte le anime destinate agli Inferi, a volte tramite la figura della balena, altre tramite il serpente marino. Tuttavia in origine, questo termine era accostato al concetto di insieme, così come si intende ne “Il Leviatano” di Hobbes, dove in realtà non è un mostro divoratore, ma è lo Stato, un’entità che unisce le persone per diventare onnipotente.
Da qui torniamo indietro, a ciò che era considerato nella religione ebraica e in quella giudaica. In ebraico, la radice “לוה“, da leggere come “lvh“, ha un significato più alto, per l’appunto intrecciare, unire. Giobbe, nella Tanakh, la bibbia ebraica, lo descrive tramite le parole di Dio come impossibile da domare, ma al contempo maestoso e sublime. Non a caso il racconto della bestia si conclude con un elogio alla sua superbia e imponenza. I popoli infatti non dovrebbero temere la bestia, come viene detto anche nel giudaismo, che invece descrive il Leviatano come un immenso drago marino e titolandolo come signore del mare. Insieme al Behemoth, padrone della terra, verrà servito al banchetto dei giusti quando la fine del mondo arriverà, come descritto nel Libro di Enoch.
Sulla terra non c’è niente di simile a lui,
creatura fatta per non avere paura.
Guarda dritto in faccia tutto ciò che è eccelso;
di tutte le imponenti belve è il re.
Giobbe 41: 33-34
Non è difficile quindi traslare tutti questi concetti al mondo di Mass Effect. Se è vero che l’arrivo dei Razziatori equivale alla fine del mondo, allora una creatura primigenia come quella dei Leviatani è obbligata a intervenire. La loro ferocia e maestosità non è stata mai controllata da nessuno, ma l’arrivo di Shepard, del “pastore”, potrebbe significare che il momento di sacrificarsi per i giusti è ormai arrivato.