Crackdown 3

La nuova esclusiva di Microsoft arriva su PC e Xbox One dopo una lunga attesa.

Si è fatto attendere a lungo (forse troppo), ma alla fine Crackdown 3 è riuscito a vedere la luce dopo una gestazione non certo semplice. L’esclusiva Xbox fu concepita per sfruttare al massimo la potenza dell’infrastruttura cloud di Microsoft, Azure, al fine di offrire un engine in grado di offrire una distruzione degli oggetti e dello scenario mai vista fino a quel momento. Per darvi un’idea dell’ambizione attorno al progetto, basti pensare che in origine i team impegnati sullo sviluppo di Crackdown 3 erano ben quattro, con Cloudgine (team capitanato da Dave Jones, uno dei fondatori di Realtime Worlds, lo stesso che diede i natali al brand) incaricato di gestire tutto ciò che riguardava la componente cloud, Sumo Digital impegnato sullo sviluppo della campagna, Reagent Games sul gameplay e la componente artistica, e infine Ruffian Games (autori originali di Crackdown 2) al lavoro sul comparto multiplayer.

Qualcosa deve essere andato storto in un processo che si è esteso per anni, e alla fine, dopo vari avvicendamenti in cabina di regia, Sumo Digital è rimasto l’unico team incaricato di portare a termine una sorta di Frankenstein che, proprio per la natura cloud di Azure, avrebbe sfruttato le potenzialità “distruttive” del suo engine solo nel comparto multigiocatore. Ciò che ne è derivato è un prodotto chiaramente ridimensionato rispetto a quelle che erano le aspettative di Microsoft, ma che nonostante tutto non ha impedito alla casa di Redmond di creare un’avventura come da tradizione scanzonata, che si conferma anche a distanza di anni dall’annuncio un gioco capace di intrattenere senza troppe pretese e, soprattutto, senza prendersi mai sul serio.

Crackdown 3
Terry Crews veste i panni dell’Agente protagonista dell’avventura, ma potrete scegliere anche nuovi personaggi durante la campagna.

IL RITORNO DELL’AGENZIA

Il terzo capitolo della saga è ambientato dieci anni dopo gli eventi visti in Crackdown 2 e vede la nostra Agenzia di fronte a una nuova minaccia che, in seguito a un attacco terroristico, ha raso al suolo buona parte del pianeta costringendo i superstiti a trovare rifugio a New Providence, unica città sicura protetta dalla multinazionale TerraNova, che ha costruito numerose strutture votate alla ricerca di nuove tecnologia. Un’attività di facciata, come potrete facilmente immaginare, che funge da copertura per i loschi scopi del solito gruppo di folli capitanato dalla perfida cattiva di turno. Il copione di Crackdown 3 non introduce nulla di nuovo e, al contrario, si basa sulla solita formula fatta di cliché e luoghi comuni, il che non guasta in un gioco dove il canovaccio funge da semplice pretesto per scatenare caos e distruzione in qualsiasi modo possiate immaginare.

C’è da dire che la storia passa in secondo piano anche per il modo scelto da Sumo Digital per quel che riguarda la narrazione degli eventi, con poche, pochissime cut-scene (realizzate alla stregua di un fumetto animato) tra una “missione” e l’altra. In realtà, non ci sono vere e proprie missioni, bensì attività specifiche con le quali dovrete raccogliere informazioni sull’ubicazione di ciascuno dei luogotenenti che vi separano dallo scontro con il boss finale. Un po’ come succede ad esempio in Ghost Recon: Wildlands, dovrete completare una certa percentuale di attività per indebolire il boss prima di scoprire il suo nascondiglio e affrontarlo, e solo dopo che avrete fatto piazza pulita potrete dedicarvi alla malvagia leader di TerraNova. Le attività passano dal liberare i garage di veicoli al distruggere tutte le fabbriche chimiche della compagnia. Il pattern si ripete di volta in volta, risultando ben presto ripetitivo e introducendo nemici sempre più potenti fino alla resa dei conti con ciascuna “pedina” della multinazionale: si tratta di vere e proprie boss fight uniche che, al netto di una difficoltà a tratti ballerina, risultano tutto sommato divertenti.

DISTRUZIONE A OGNI COSTO

Per mettere fine all’egemonia di TerraNova, l’Agenzia invierà sul campo il suo miglior Agente: il giocatore potrà scegliere il modello che più preferisce, dalla star di copertina (impersonata dalla sobrietà fatta in persona, il buon vecchio Terry Crews) fino ad altri personaggi che offriranno un set di abilità particolari e bonus in fase di combattimento. Il gameplay, però, è rimasto ancorato al vecchio concept di Crackdown, con cinque abilità specifiche (agilità, armi, esplosivi, corpo a corpo e guida) che potranno essere potenziati raccogliendo delle sfere di colore differente. Se nel caso dell’agilità vi toccherà setacciare a fondo New Providence in cerca di sfere verdi, negli altri casi vi basterà continuare a sparare, a far esplodere oggetti, a guidare o a menare le mani per far sì che il proprio personaggio ottenga maggiore esperienza e passi al livello successivo.

A ciascun livello corrisponderà una nuova abilità che il giocatore potrà sfruttare per scatenare il caos nella città o muoversi più agevolmente: ad esempio, migliorando l’agilità potrete effettuare un doppio salto o uno scatto in volo, mentre migliorando l’abilità con le armi riuscirete a portare con voi un numero maggiore di munizioni e sbloccherete armi progressivamente più potenti. La continua esplosione di oggetti vi permetterà di ottenere maggiore potenza e una granata capace di generare una sorta di buco nero, mentre con il corpo a corpo potrete scagliare dei devastanti pugni in grado di generare un’onda d’urto. Per quanto riguarda i veicoli, potrete sbloccare una vettura dell’Agenzia da richiamare in qualsiasi momento e in grado di trasformarsi in una sorta di “ragno” che può arrampicarsi sui muri (permettendovi di raggiungere posti soprelevati in un batter d’occhio) o in un carro armato che può distruggere velocemente gruppi nutriti di nemici. Peccato che il modello di guida non sia dei migliori, e che vi ritroverete il più delle volte a optare per lo spostamento rapido tra i rifugi che sbloccherete, o meglio a saltare tra un tetto e l’altro (di sicuro un’attività più divertente della guida). In alcuni casi, vi imbatterete in particolari sfide in grado di amplificare il numero di punti esperienza per la guida e l’agilità, che vi costringeranno a seguire un “circuito” improvvisato lungo la città nel minor tempo possibile.

Crackdown 3
Saltare tra le strade di New Providence è una delle attività più divertenti di Crackdown 3, e certamente più apprezzabile del guidare un veicolo.

QUANDO IL CAOS REGNA SOVRANO

Non sarebbe Crackdown senza una buona dose di armi e mezzi di distruzione di massa, e in tal senso Sumo Digital non ha di certo deluso. Oltre alle bocche da fuoco tradizionali, non mancano infatti delle armi letteralmente fuori di testa: lanciarazzi con missili autoguidati, raggi laser in grado di incenerire il bersaglio, spara-acido, fucili a pompa congelanti e fucili al plasma sono solo alcuni degli esempi di armi in cui potrete imbattervi nella città di New Providence, senza limiti per quanto riguarda la gestione dell’inventario e la tipologia di arma che potrete usare in azione: Crackdown 3 consente infatti di portare con sé tre armi e una granata (anche in questo caso di vario tipo), e di cambiarle a piacimento tramite una delle stazioni di ricarica accessibili nella città.

Il gunplay è divertente e si basa su un sistema di autolock del bersaglio: vi basta premere il tasto LT verso un nemico per “agganciarlo”, e da quel momento potrete usare lo stick di destra al fine di indirizzare i colpi verso la parte del corpo che preferite. Il sistema non è esente da difetti e in buona parte dei casi non consente di passare velocemente da un nemico all’altro, se non con una seconda pressione del grilletto, ma si tratta di difetti su cui è facile chiudere un occhio visto che non gravano particolarmente sul divertimento. Mescolando gli effetti di alcune armi è possibile creare delle combo, e in alcuni casi, contro nemici particolarmente corazzati, sarete costretti a sperimentare diverse combinazioni per superare gli scudi o sbarazzarvi più velocemente di un nemico, onde evitare di essere sopraffatti e finire clamorosamente al tappeto. Per fortuna, Sumo ha pensato a un sistema di checkpoint che nella maggior parte dei casi tiene conto dei progressi ottenuti e consente di riprendere dal rifugio più vicino, ma mantenendo le uccisioni e obiettivi portati a termine (salvo casi particolari di roccaforti e ufficiali da uccidere).

ZONA DI DEMOLIZIONE

Crackdown 3 offre un gameplay familiare, che non innova particolarmente la formula che lo ha reso celebre nella scorsa generazione, e questo potrebbe essere visto come un pregio, ma allo stesso tempo anche come un difetto. Fortunatamente, Sumo Digital ha pensato di introdurre la possibilità di condividere l’avventura con un amico, avviando la campagna in modalità coop per un massimo di due giocatori. Con due Agenti a scatenare il caos, il mondo di Crackdown diventa ancora più divertente e fuori di testa, con nemici che si adattano alla presenza di un giocatore in più risultando più duri a morire (e in alcuni casi, forse troppo). Girovagando per la città potrete trovare dei collezionabili che vi permetteranno di sbloccare un nuovo Agente e sfruttarne i perk esclusivi per tentare nuove combinazioni, ma in generale l’esperienza in cooperativa non offre nulla di inedito. La distribuzione su Xbox Game Pass in forma gratuita contribuirà certamente a favorire la diffusione del gioco, e in questo caso il consiglio è certamente di affrontare la storia con un amico per divertirsi in compagnia prima di sfidarsi nel multiplayer.

Esatto, perché nonostante il ridimensionamento del progetto, il fiore all’occhiello del pacchetto è regolarmente presente al lancio di Crackdown 3, con il nome di Zona di Demolizione. Nel corso della nostra prova, abbiamo avuto accesso a un paio di sessioni di test del multiplayer che erano riservate a stampa e utenti Xbox Insider, sperimentando le modalità incluse nel comparto PvP: si tratta di una variante di Uccisione Confermata, che vi metterà contro una squadra di Agenti con l’obbligo di uccidere gli avversari e raccogliere una piastrina, e di una reinterpretazione della classica Controllo/Dominio nella quale conquistare delle zone in arene create appositamente per l’occasione dagli sviluppatori. Il comparto multiplayer sfrutta la formula di base del gameplay e l’arricchisce di un paio di abilità che offrono per breve tempo dei bonus (ad esempio, maggiore agilità per spostarsi in verticale), ma nulla che stravolga quanto visto durante la campagna.

Crackdown 3
Rispetto all’annuncio originale, il gioco è cambiato moltissimo.

E allora, la fantomatica distruzione di massa garantita dal cloud? Beh, sicuramente si nota una maggiore sensibilità degli ambienti alle sollecitazioni dei giocatori, ma a conti fatti l’apporto di Azure non riesce a stravolgere più di tanto l’esperienza di gioco. Per intenderci, non siamo certo di fronte a un’alternativa al Levolution di DICE, ma di un contorno gradevole o poco più che non ha effetti tangibili sul gameplay. Certo, è presto per dare un giudizio definitivo sul comparto PvP e non sappiamo ancora se Sumo Digital deciderà di espandere il multiplayer con nuove modalità e mappe, ma le prime impressioni sono di un comparto che non risulta nulla di trascendentale e soprattutto, nulla che da solo possa giustificare l’acquisto del gioco.

È un peccato, perché a livello tecnico Crackdown 3 non è per niente male, e sfoggia un comparto grafico piacevole con una risoluzione che su Xbox One X raggiunge i 4K e mantiene un frame-rate fisso sui 30fps. Anche in questo caso, però, siamo lontani dal giudicare Crackdown 3 un punto di riferimento per quanto riguarda le potenzialità hardware della console Microsoft, e sotto un certo aspetto siamo felici che la software house abbia potuto togliersi di dosso questo fardello e voltare finalmente pagina verso un futuro che, dopo le ultime acquisizioni, si prospetta estremamente radioso.

Crackdown 3
GIUDIZIO
La lunga gestazione e i continui cambi al timone non hanno contribuito a rendere Crackdown 3 il prodotto che ci si attendeva in casa Microsoft. Alla fine, il gioco non si discosta più di tanto dalla formula dei capitoli precedenti, risultando però un prodotto che fallisce nel lasciare il segno, complice l'assenza di innovazioni e un comparto multiplayer che tradisce le promesse iniziali. La presenza su Xbox Game Pass contribuirà di certo a permettervi di provare il gioco con mano e passare una manciata di ore a divertirvi in compagnia, ma è bene per tutti che si volti finalmente pagina e si guardi a ciò che la casa di Redmond potrà proporre in futuro grazie alle forze fresche dei suoi nuovi studi.
GRAFICA
7
SONORO
6.5
LONGEVITÀ
7
GAMEPLAY
7.5
PRO
Gameplay sempre divertente
Tante armi fuori di testa
Città vasta e piena di cose da fare...
CONTRO
...ma la varietà non è delle migliori, e la ripetitività arriva presto
Comparto narrativo inconsistente
Nonostante le promesse, il multiplayer non aggiunge nulla di nuovo
6.5
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