Per molti di noi la Ferrari Testa Rossa Spider che SEGA proponeva negli anni ’80 nell’originale Out Run era qualcosa di meraviglioso. In poche centinaia di pixel l’immaginazione dei ragazzi del tempo viaggiava tra le veloci strade ricche di panorami mozzafiato che, con gli occhi di oggi, fanno quasi rabbrividire. È sempre così, di fronte alla fantasia di un tempo oggi si cerca invece una perfezione nella realizzazione che all’epoca era davvero inimmaginabile.
Eppure, percorrere i percorsi a bivi del videogioco SEGA era un’esperienza unica che oggi abbiamo finalmente la possibilità di rivivere anche su Switch grazie al programma SEGA Ages. Scopriamo insieme come si comporta questa riedizione sulla console ibrida di Nintendo.
Out Run è un arcade di guida che l’azienda giapponese proponeva in diverse declinazioni da bar, nella maggior parte dei casi con volante e cambio a due velocità, e che permetteva di percorrere una serie di 15 differenti scenari che si intrecciavano tra loro per giungere a 5 differenti finali di gioco. La sfida contro il tempo per raggiungere l’agognato checkpoint veniva resa più difficile da una serie sempre più complessa di saliscendi e curve ravvicinate, oltre all’aumentare del traffico composto da altre vetture e ingombranti tir.
L’edizione per Nintendo Switch che abbiamo provato offre l’esperienza di gioco dell’originale, ma ammorbidita da una grafica a 60 fotogrammi al secondo, la possibilità di giocare in modalità 16:9 a pieno schermo e la scelta di texture o cabinet diversi per contornare lo schermo virtuale che potete visualizzare sulla vostra TV o in mobilità nello schermo da 7″ della console Nintendo.
Il risultato finale è un titolo divertente da giocare che offre le stesse sensazioni che si potevano provare trent’anni fa, con la strana sensazione di trovarsi però di fronte a un comparto audio che di certo non avrebbe guastato se fosse stato leggermente remixato, magari anche soltanto come modalità opzionale.
Terminando il gioco in tutti e cinque i finali disponibili è possibile sbloccare la modalità classica esattamente simile all’originale, mantenendo lo spirito del coin-op del 1986 e la possibilità di giocare a 30fps. Non è un premio particolarmente “goloso”, ma si tratta comunque di un modo per poter mettere a confronto l’adattamento moderno con l’edizione degli anni ’80.
Abbiamo trovato invece un po’ scomoda la possibilità di scegliere i percorsi proposti in ordine differente dal menu delle opzioni e non direttamente dalla schermata principale, così come l’impossibilità di mappare liberamente i tasti per modificare soprattutto l’acceleratore che non è associabile al tasto ZR.