DIRT 5

DIRT 5

Codemaster debutta sulle console next-gen con un nuovo capitolo della serie dedicata al rally.

Ci siamo! Finalmente la nuova generazione di console è cominciata ufficialmente con l’esordio sul mercato di Xbox Series X/S, alle quali seguirà tra pochi giorni anche PlayStation 5. Con l’arrivo in redazione dell’ammiraglia di casa Microsoft, che abbiamo recensito nel dettaglio in un articolo dedicato, posso dire con estrema soddisfazione che questa che state leggendo è la prima vera recensione sulle pagine di VGN.it di un titolo su piattaforma next-gen.

Il prodotto in questione è DIRT 5, corsistico firmato Codmasters, che ho giocato a lungo sulla mia Xbox Series X visto che lo sviluppatore britannico, di recente acquisizione da parte di Take-Two Interactive, ha pubblicato una patch dedicata pronta a sfruttate la potenza delle console di nuova generazione. Vediamo allora com’è stato giocare a DIRT 5 per la prima volta sul potentissimo, e silenziosissimo, monolite nero della casa di Redmond. Buona lettura!

DIRT 5
Rispetto ai precedenti capitoli della serie, DIRT 5 abbandona la simulazione per sposare un modello di guida più arcade.

UN RALLY PER TUTTI

Codemasters è ormai leader delle simulazioni dedicate ai motori, soprattutto con la serie Formula 1 ma non solo, perché negli ultimi anni di produzioni nel mondo a quattro ruote realizzati dalla software house inglese ne abbiamo viste davvero tante, e sempre piuttosto valide. Quella di DIRT, nello specifico, è una saga che storicamente è sempre stata piuttosto votata alla simulazione, ma da un paio di iterazioni a questa parte la scelta di Codemasters è stata quella di abbandonare quella tipologia di approccio in favore di un gameplay più arcade e meno estremo. Ed è per questo che DIRT 5, ultimo capostipite della serie rallystica iniziata sotto il segno di Colin McRae, si propone con l’intento di offrire un’esperienza più “rilassata”, senza l’ossessione della fisica, della risposta realistica della vettura e della ricerca della simulazione a tutti i costi, che invece aveva caratterizzato i primi esponenti della saga.

Parlo di esperienza rilassata, è vero, ma fino a un certo punto, nel senso che le gare nonostante il cambio di rotta intrapreso rimangono estremamente adrenaliniche, ed è necessario battagliare contro un’intelligenza artificiale frizzante anche ai livelli di difficoltà più bassa. Per capire meglio la differente struttura basti pensare che non è possibile elaborare le auto ma solo apporvi modifiche estetiche, né tantomeno predisporre alcun setting alla guida anche se si possono impostare il cambio manuale, il controllo trazione e l’ABS senza però cambiamenti significativi sulla guida, che rimane senza dubbio molto accessibile anche ai meno avvezzi. Ciò nonostante, e ve lo dice il sottoscritto che sicuramente apprezza più le simulazioni in senso stretto del termine, DIRT 5 trova perfettamente una sua dimensione anche in questa veste maggiormente user friendly, regalando una buona miscela di divertimento e impegno.

LA SCALATA VERSO IL SUCCESSO

Come ogni racing game che si rispetti, DIRT 5 propone la modalità carriera come centro nevralgico dell’esperienza. La struttura però è abbastanza lineare rispetto a racing game che ho avuto modo di provare nell’ultimo periodo, dato che è composta semplicemente da una serie di eventi sequenziali all’interno dei quali è necessario raggiungere almeno il podio al fine di sbloccare quello successivo. È vero che le tipologie di gara sono abbastanza diversificate, ma mi sarei aspettato un maggior approfondimento legato alla progressione della scalata verso il successo, che peraltro non è nemmeno così longeva visto che in totale la carriera prevede quattro capitoli, ciascuno completabile superando una quindicina gare. In totale gli eventi sono un centinaio, ma come descritto per arrivare all’evento finale e vedere i titoli di cosa basta portarne a termine circa la metà.

Per soppesare una profondità non eclatante, la modalità carriera di DIRT 5 si mette in luce per le numerose tipologie di gare presenti, a fronte di circa una sessantina di vetture utilizzabili. Ciascun gran premio infatti fa parte di una categoria ben prestabilita, che può essere la competizione sul ghiaccio, dove è necessario dosare molto l’acceleratore pena perdite di aderenza clamorose, le sfide in derapata o quella in cui è necessario accumulare punti a suon di evoluzioni tra salti e rotture di cartelli cosparsi per i percorsi. Dopo la prima serie di gare superate con successo, all’interno della carriera viene sbloccata anche la modalità sfida, altra variante sul tema che consente di gareggiare contro uno dei pretendenti al titolo in una gara pilota contro pilota tra una delle modalità disponibili. Il pacchetto della carriera a conti fatti però lascia un po’ l’amaro in bocca, ci saremmo aspettati una maggior profondità nella gestione della progressione che si rivela una semplice successione di eventi un po’ slegati tra di loro, nonostante le voci narranti che cercano di enfatizzare il pre-gara (completamente in italiano).

Se non avete intenzione di giocare la carriera, oltre al comparto multiplayer online e locale (con split screen fino a quattro giocatori) e alle gare veloci, una novità interessante presente in DIRT 5 è la modalità Playground. In sostanza si tratta di un editor dei tracciati, grazie al quale il giocatore può creare dei percorsi utilizzando tre tipologie di eventi prestabiliti: Gate Crasher, Gymkhana e Smash Attack, ognuna con le sue caratteristiche come sempre molto originali tra cui un attacco al tempo ad ostacoli e delle gare all’ultimo salto. Tutte le creazioni realizzate in Playground possono poi essere condivise online al fine di sfidarsi con i propri amici; effettivamente si tratta di una modalità parecchio divertente e una valida alternativa per continuare a giocare una vola portata a termine la carriera.

UN COMPARTO TECNICO QUASI NEXT-GEN

Avendo giocato sulla nuova Xbox Series X ho approcciato DIRT 5 con particolare interesse al comparto tecnico, sicuramente uno degli aspetti che più può trarre giovamento dal cambio generazionale, e per di più sulla versione più potente delle due console Microsoft disponibili. Innanzitutto, rispetto ai video circolati nelle settimane scorse ho notato che per fortuna è sparito del tutto il tearing, ossia quel fastidioso difetto che divide l’immagine in due parti orizzontalmente, questo sicuramente grazie alla patch resa disponibile il giorno del lancio di Xbox Series X. Per il resto DIRT 5, nonostante non possa e non debba considerarsi un banco di prova per le prestazioni della next-gen essendo uno dei primi titoli approdati sulle nuove console, è comunque in grado di offrire un comparto tecnico interessante, proponendo due modalità differenti: la prima dedicata al mantenimento della qualità visiva, e la seconda invece che privilegia il frame-rate. Devo dire che entrambe svolgono un buon lavoro e anche quella legata alla risoluzione, seppur con qualche calo di frame rate nelle fasi più concitate, mantiene una buona fluidità per la maggior parte del tempo reggendo agilmente gli agognati 60fps.

Il meteo durante ogni gara è completamente dinamico, quindi si presentano cambiamenti repentini tra sole, pioggia, cielo nuvoloso, tramonto e alba, e il colpo d’occhio è sempre molto coinvolgente anche grazie a una colonna sonore adrenalinica e spesso sopra le righe. Le vetture, a seconda del terreno su cui gareggiano, sia questo ghiaccio, terra o sabbia, si sporcano in maniera dinamica, per un effetto molto realistico che quasi sempre ci porta a tagliare il traguardo con la macchina completamente sudicia. Insomma, DIRT 5 non è ancora certamente un titolo graficamente next-gen in tutto e per tutto, ma mi sento di poter dire che l’upgrade grafico rispetto alle versioni Xbox One X e PlayStation 4 Pro si vede tutto, non solo per la fluidità in tutte e due le modalità presenti, ma anche per i dettagli che grazie alla prestanza di Xbox Series X vengono esaltati in maniera più che soddisfacente. Peccato che Codemasters non abbia implementato i replay, che sono incredibilmente assenti, e che avrebbero potuto far assaporare con soddisfazione i risultati ottenuti alla fine di ogni gara; speriamo che possa essere aggiunto successivamente grazie al rilascio di un nuovo aggiornamento.

DIRT 5
DIRT 5
GIUDIZIO
Volete una simulazione di rally divertente ma con una curva di apprendimento non troppo impegnativa, graficamente già in grado di far vedere un po’ di next-gen sui vostri televisori e con uno stile frizzante? Allora DIRT 5 è il titolo che fa al caso vostro, in quanto rispetta perfettamente tutte le caratteristiche citate. Codemasters certamente avrebbe potuto fare di più, soprattutto per quanto riguarda la modalità carriera, divertente sì ma poco longeva e profonda. E lo stesso vale sul versante dei contenuti, dove le vetture disponibili e i circuiti sono abbastanza limitati, ma se volete cominciare a spremere la vostra console next-gen, DIRT 5 potrebbe essere senza dubbio un valido candidato.
GRAFICA
8.2
SONORO
8.3
LONGEVITÀ
7.5
GAMEPLAY
7.8
PRO
Sistema di guida accessibile e divertente
Molto fluido in tutte le modalità
Carriera piacevole…
CONTRO
…ma poco profonda e breve
Mancano i replay nelle gare
Parco auto limitato
7.8