Dreams

Di cosa sono fatti i sogni? Media Molecule prova a darci la risposta aprendo le porte del suo Sogniverso.

Tutti abbiamo uno o più sogni nel cassetto, dico bene? Questi possono essere contorti, irrealizzabili, semplici, concreti o astratti, che si evolvono con noi e a cui spesso finiamo per aggrapparci nell’arco della nostra vita. Il concetto di sogno applicato al videogioco, tanto caro a Media Molecule, non si distingue poi molto da quelli che caratterizzano le nostre esistenze. Perché l’intento dichiarato di Dreams è proprio quello di dare ai giocatori, ma anche artisti e creativi di ogni genere, un potente strumento con cui realizzare le proprie fantasie, anche quelle più recondite. Il tutto avvalendosi del medium videoludico, non nuovo a sperimentazioni creative che vanno oltre la definizione di videogioco stesso.

Le avvisaglie di un progetto così visionario (e aggiungerei onirico) da parte della software house inglese c’erano tutte e anche da tempo, da quando nel 2008 Little Big Planet esordì su PlayStation 3 e permise a Sackboy e i suoi amici di essere protagonisti di un’infinità di livelli creati dalla community. Poi è toccato a Tearaway, altra deliziosa perla che è riuscita a conquistare il pubblico PlayStation con uno stile “cartaceo” e trovate di gameplay assolutamente geniali. Dreams decide di spingersi addirittura oltre e prova a renderci tutti più creativi fornendoci gli strumenti adatti per creare un’esperienza videoludica completa (con tutte le limitazioni del caso), come se ne vedono tante sul mercato. E diciamoci la verità, chi non ha mai sognato di sviluppare il proprio videogioco?

“Il sogno di Art” è uno splendido viaggio alla scoperta delle potenzialità di Dreams.

UN SOGNO VIDEOLUDICO SENZA FINE

Ma cos’è Dreams? Il titolo di Media Molecule è l’evoluzione all’ennesima potenza dell’editor di livelli che ha stimolato la nostra creatività nei tre capitoli di Little Big Planet, una suite di strumenti incredibilmente varia che, pur non raggiungendo i livelli dei software predisposti per lo sviluppo di un videogioco, può dare vita a risultati che non sfigurano affatto con produzioni indipendenti. “Il sogno di Art” è la conferma di quanto ho affermato poco fa: un’avventura tra jazz e ricordi nostalgici interamente realizzata con gli strumenti di Dreams, e che Media Molecule ha ideato per far comprendere ai giocatori tutto l’immenso potenziale della sua ultima fatica. Parliamo di un’esperienza breve ma decisamente intensa, un incredibile viaggio di tre ore in cui mi sono alternato nel ruolo di giocatore interessato e spettatore ammaliato dalla maestria con cui il team di sviluppo è riuscita ad architettare tale avventura.

Ed è forse questa sua natura da videogioco-non videogioco che potrebbe allontanare quelle persone che magari hanno frainteso il prodotto che hanno davanti. Ovviamente i giocatori poco interessati a dilettarsi con le proprie creazioni potranno comunque contare su un’esperienza di gioco potenzialmente infinita, come dimostrato dalla quantità di generi che imperversano nel Sogniverso, ovvero lo spazio in cui convergono tutti i contenuti realizzati dagli utenti. Ce ne sono una miriade, ed ecco così che Dreams si trasforma velocemente da uno sparatutto a scorrimento al più classico dei platform, oppure in un’avventura epica o in un adrenalinico gioco d’azione.

Ma rinunciare a esprimersi in termini creativi vuol dire praticamente precludersi una buona fetta di ciò che rende speciale questo titolo, perché il fulcro di tutta l’esperienza risiede proprio nello sfruttare Dreams per creare quel che si vuole, o almeno provarci e mettersi alla prova. Insomma, prendere in considerazione l’acquisto di questo titolo solo ed esclusivamente per fruire dei contenuti è una scelta condivisibile, vista l’abbondanza di esperienze giocabili, ma parte del divertimento dell’opera partorita dalla software house britannica risiede proprio nel giocare a fare gli sviluppatori, con le dovute proporzioni, chiaramente.

MODELLARE I PROPRI SOGNI

All’atto pratico le due metà complementari di Dreams di si servono degli spiritelli (buffi esserini che fungono da puntatore) con cui prendere possesso di alcuni personaggi e destreggiarsi in un editor piuttosto completo. Inizialmente serviranno molta pazienza e buona volontà per eseguire semplici operazioni come l’inserimento di oggetti o muoversi nello spazio creativo, ma basta davvero poco per prenderci gusto e dare vita alle proprie idee. Intendiamoci, quello di Dreams è un apprendistato abbastanza lungo viste le infinite possibilità di giochi ed esperienze visive e musicali che è possibile creare, da quelle basilari fino ad arrivare alle più complesse, ma non disperate perché i ragazzi di Media Molecule non vi lasceranno mai soli, nemmeno per un attimo.

I tutorial presenti in Dreams sono degli insegnati pazienti e mai troppo severi, abili e preparati nello spiegare le regole che regolano il Sogniverso, quei dettami necessari per muovere i primi passi e fondamentali per realizzare qualcosa di più profondo. Proprio come a scuola, le nozioni teoriche sono sempre seguite da esercizi pratici, attuabili nel proprio spazio privato in totale libertà o con video tutorial che guidano i giocatori passo dopo passo nei vari aspetti della creazione. Ovviamente per ambire a risultati migliori è doverosa una certa applicazione nel seguire i tutorial intermedi e avanzati (per la gestione delle animazioni o delle meccaniche di gameplay che regolano le creazioni), anche se basta prestare attenzione per afferrare anche i concetti sulla carta più complicati.

Da buon realista quale sono ho da subito intuito che per riuscire a realizzare anche un semplice diorama non sarebbe stato affatto semplice, ma di certo non mi sono lasciato scoraggiare e ho iniziato a seguire i numerosi tutorial messi a disposizione. Non sono un grafico professionista o un programmatore, ma fortunatamente Dreams non guarda al curriculum vitae dei giocatori e nemmeno si rende accessibile solo verso chi ha acquisito determinate competenze. Chiunque può realizzare un contenuto, mi preme sottolinearlo, saranno poi le capacità del singolo individuo a stabilire quanto complesso, ispirato e personale sarà il suo sogno. Ah, è bene specificare che in Dreams questa parola, sogno, indica le creazioni fatte dagli utenti, che giustamente vengono definiti sognatori.

Dopo diverse ore trascorse a smanettare tra pennelli, provare a realizzare animazioni basilari, scegliere musiche e settare l’illuminazione non sono diventato di certo uno sviluppatore fatto e finito o il più grande sognatore di Dreams. Ma con il tempo, la costanza, e una grossa dose di creatività, chissà che in futuro non riesca a realizzare qualcosa da mostrare con orgoglio ad amici e parenti. E quando un videogioco sprona gli utenti a migliorarsi, condividere e a sognare, vuol dire che ha raggiunto pienamente il suo scopo. Niente di più, niente di meno.

PLAYSTATION MOVE O DUALSHOCK 4?

Inserire, modellare, togliere, clonare, modificare, gestire, spostare ed eliminare. Queste sono solo alcune delle azioni con cui i giocatori di Dreams avranno a che fare nel processo creativo della creazione. Per fare tutto ciò (e molto altro ancora) i giocatori possono contare sull’uso del DualShock 4 che, almeno nelle battute iniziali, può sembrare uno strumento poco preciso e non semplice da gestire con l’editor, specie quando si sperimenta per la prima volta la modellazione 3D. Molto dipende anche della propria manualità, ma in tal caso usare due PlayStation Move (in accoppiata con PS Camera) può semplificare alcune operazioni proprio come la modellazione.

In verità l’uso del controller riesce a essere altrettanto efficace, considerando che è anche possibile sfruttare i sensori di movimento al suo interno, basta soltanto fare pratica ed eventualmente agire sulle varie impostazioni e regolazioni a riguardo. Ma se possedete un paio di PS Move nulla vi vieta di usarli in combinazione con il DualShock 4, anzi, alternarsi tra le due tipologie di periferiche può aiutare sensibilmente a essere più rapidi e precisi nello sviluppo del proprio sogno. È ovvio pensare che la soluzione ideale sia da ricercare nell’uso di mouse e tastiera, che il team di sviluppo potrebbe prima o poi supportare in futuro, mentre dovrebbe essere in dirittura di arrivo il supporto a PS VR, la cui implementazione sono sicuro che spronerà i sognatori a creare esperienze, videoludiche e non, studiate appositamente per sfruttare alla meglio il visore per la realtà virtuale di Sony.

UNA COMMUNITY SOGNANTE

Spulciando le varie creazioni degli altri sognatori sono rimasto sopraffatto dalla quantità di contenuti che non chiedevano altro di essere riprodotti; praticamente è stato come entrare in una pasticceria e ritrovarsi davanti una vetrina sconfinata di dolci di ogni tipo, tanto poi da diventare indecisi su quale prelibatezza gustare per prima. Ma non parliamo di esperienze gettate alla rinfusa, nient’affatto, perché ogni sogno è catalogato secondo alcuni criteri come la popolarità, quelli più votati o scelti dalla stessa Media Molecule. Le differenti categorie aiutano i giocatori a orientarsi tra un numero impressionante di creazioni, che premiano i contenuti più in vista o quelli più amati dagli altri sognatori, ma non mancano suddivisioni che suggeriscono i sogni di altri giocatori aventi il nostro stesso livello o che denotano una certa affinità con i nostri gusti sulla base delle creazioni giocate in precedenza.

Dalla pubblicazione di Dreams in accesso anticipato, Media Molecule ha poi iniziato a rendere partecipi i giocatori scegliendo temi sempre diversi e su cui questi potessero liberare la loro creatività, organizzando inoltre dei veri e propri contest dove i giocatori possono inviare il loro sogno declinato secondo un tema specifico. Proprio come è successo con Little Big Planet, anche in Dreams troviamo strumenti che favoriscono la condivisione e l’interazione tra i giocatori. Anzi, il tal senso il concetto di comunità viene elevato alla massima potenza e ne potrà garantire il successo o il fallimento sul lungo periodo. Per questo l’augurio è che lo strumento videoludico di Media Molecule approdi in futuro anche su PlayStation 5 o che venga reso disponibile su altre piattaforme come il PC.

Nel magico Sogniverso di Dreams ciò che potete immaginare può diventare realtà, poco importa la natura del vostro progetto o se non sarà poi così perfetto come l’avevate immaginato. Non aspettatevi di certo di poter creare o giocare produzioni super curate o avventure particolarmente longeve, perché ogni spazio onirico che ospita le varie creazioni non sarà infinito, infatti ci sarà un indicatore che vi segnalerà lo spazio disponibile a poco a poco che lo riempirete. Proprio mentre siete assorti nella lettura di questa recensione, centinaia e centinaia di sogni sono stati appena pubblicati nel Sogniverso o stanno prendendo vita grazie al soffio creativo di piccoli e grandi sognatori che hanno sposato con convinzione la filosofia di Media Molecule.

Dreams permette a tutti di creare un videogioco, dal più semplice al più complesso, ma non è certamente un tool di sviluppo professionale.

DI COSA SONO FATTI I SOGNI?

Parlare per me del comparto grafico e quello sonoro di Dreams non avrebbe senso, semplicemente perché è impossibile giudicare quello che appare più come uno strumento con cui realizzare cose che possono essere oggettivamente belle o soggettivamente poco gradevoli. Possiamo dunque esprimere un parere soltanto sulle singole creazioni, anche se il contenitore mutaforme che ospita ognuno di queste è semplicemente stupefacente. Se non altro possiamo essere tutti concordi sulla disarmante semplicità con cui chiunque può creare anche un semplice sparatutto impiegando gli strumenti forniti dal team di sviluppo, a cui si aggiungono poi elementi precostruiti che necessitano soltanto di essere inseriti e il gioco è fatto, letteralmente e ludicamente parlando. Ma in questa abbuffata di contenuti da giocare, creare e condividere il team di sviluppo ha comunque dato la possibilità ai possessori di PlayStation 4 Pro di scegliere se valorizzare la risoluzione oppure il frame-rate.

Da appassionato di musica sono rimasto sbalordito nell’ascoltare temi di videogiochi o composizioni sonore realizzate tramite l’apposito editor, che riesce a tenere testa a soluzioni software professionali usate da chi con note, effetti e mix ci lavora tutti i giorni. Anche qui sono tenuto a menzionare alcuni limiti dell’editor audio: non avrete a che fare con un programma alla Fruity Loops, per intenderci, ma con le giuste idee e una paziente dedizione potrete tirare fuori uno o più brani creati da zero e di buona qualità. Paradossalmente Dreams potrebbe fare presa più su una persona creativa che su un appassionato di videogiochi, anche se tante creazioni hanno giustamente attinenza con la sfera videoludica. Ma nel Sogniverso di Media Molecule hanno trovato libero sfogo creativo anche professionisti del settore grafico che sono riusciti a realizzare sculture, diorami e opere di una bellezza esasperante. Ecco perché Dreams è forse l’argomento più convincente che ci sia quando si sostiene che i videogiochi possono essere considerati una forma d’arte.

Mi sono imbattuto in remake di vecchie glorie del passato videoludico ricreati con una fedeltà impressionante, oppure in platform piuttosto basilari e per nulla ispirati dal punto di vista artistico. Ma in ogni caso quello di Dreams è uno stile che ricorda un po’ la corrente impressionista ed espressionista, e che in qualche modo accomuna la maggior parte delle creazioni. In molti casi questa marcata impronta visiva data dagli sviluppatori lascia intendere alcuni limiti strumentali di Dreams, ma se vogliamo è una scelta riconducibile a una precisa cifra stilistica e ampiamente giustificata dal contesto onirico e sognante a cui appartiene.

Dreams
GIUDIZIO
Dopo aver varcato le porte del Sogniverso possiamo affermare che, ancora una volta, Media Molecule è riuscita a dar vita a un’esperienza che reinventa il concetto di videogioco e lo declina in maniera onirica mettendolo a completa disposizione dei tanti, potenziali sognatori. Dreams è un editor tanto potente, quanto accessibile (e con i suoi limiti), che vive dei lampi di genio, della creatività e della manualità di una comunità che già durante l’accesso anticipato si era rimboccata le maniche per creare giochi, esperienze visive e musicali da far strabuzzare occhi e orecchie. Certo, qualcuno potrebbe snobbarlo, con giusta ragione o meno, perché poco interessato a quella metà di esperienza in cui si crea, ma una volta entrati nel Sogniverso di Dreams avrete la possibilità di realizzare i vostri sogni, provare per credere.
GRAFICA
8.8
SONORO
9.1
LONGEVITÀ
9.5
GAMEPLAY
8.9
PRO
Un potente editor creativo per dare sfogo ai propri sogni
Il sogno di Art vale il prezzo del biglietto
Gli strumenti per creare sono accessibili...
CONTRO
...ma non mancanno diverse limitazioni
Non è un'esperienza adatta a tutti
9.1