Trials Rising
Versione testata: PS4 Pro

Trials Rising, provata la closed beta su PS4 Pro

Ammettiamolo: in tanti durante la conferenza Ubisoft allo scorso E3 ci saremmo aspettati il graditissimo ritorno sul palco di Sam Fisher in una nuova avventura di Splinter Cell. A sorpresa invece, dopo un siparietto a tema non propriamente entusiasmante, la software house francese ha annunciato Trials Rising, nuovo capitolo dedicato al particolare racing su due ruote. Una presentazione che ha reso sicuramente felici gli appassionati della serie, che hanno fornito importanti feedback agli sviluppatori, come nel caso dello YouTuber Professor FatShady a cui è stato affidato il compito di occuparsi dei tutorial presenti all’interno del gioco.

Dopo l’apprezzata parentesi futuristica di Fusion, la serie arcade motociclistica torna ai giorni nostri portandoci a gareggiare in giro per il mondo, con location mozzafiato che prenderanno vita tra esplosioni e lunghi salti, offrendo ai giocatori un’esperienza visiva e di gioco ancora più appagante. In arrivo su PC, PlayStation 4, Switch e Xbox One, Trials Rising si è lasciato giocare grazie a una closed beta che ci ha dato modo di apprezzare le diverse aggiunte e piccole migliorie, in attesa di salire in sella a partire dal prossimo 12 febbraio.

Trials Rising

IN GIRO PER IL MONDO

Per quanto la matrice futuristica sia stata comunque apprezzata da tanti, il cambio di rotta operato da RedLynx ha da subito suscitato grande entusiasmo, dovuto a una serie di migliorie dal punto di vista grafico. Gli eventi questa volta vengono mostrati su una grande mappa mondiale dove sarà possibile sceglierne uno di volta in volta tra quelli proposti, spostandoci tra varie location che comprendono gli Stati Uniti ma anche città e ambientazioni diverse, come quella parigina, o che ci vedrà gareggiare tra i deserti egiziani con tanto di piramidi sullo sfondo. Si tratta di un sistema che strizza l’occhio a The Crew, l’ultima grande produzione di Ubisoft in linea temporale, ma in maniera decisamente meno stratificata e più superficiale, risultando comunque un notevole passo in avanti.

Al fine di conferire un maggiore senso di progressione all’interno della serie di gare è stato anche rivisto il sistema di obiettivi primari e secondari: per ogni evento viene indicata la difficoltà, il tracciato e, se completato, anche il nostro tempo migliore e la medaglia ricevuta.  Allo stesso modo scegliendo la gara da affrontare ci verrà fornita una panoramica delle ricompense che sbloccheremo portando a termine l’evento ed eventuali obiettivi secondari presenti nel tracciato. Fanno la loro comparsa gli sponsor, che ci chiederanno di completare determinati obiettivi (che vanno dal battere il fantasma di un altro corridore o una serie si strampalate sfide) che daranno poi accesso a eventi esclusivi con annesse ricompense. Gli sviluppatori hanno finalmente dato quantomeno un contesto che va ben oltre il semplice gareggiare, aggiungendo quel senso di progressione di cui era privo il precedente capitolo.

Trials Rising

TRIAL(S) AND ERROR

Se c’è un qualcosa in questo nuovo capitolo che non ha necessitato di migliore o modifiche quello è il sistema di guida, che rimane pressappoco lo stesso che ha caratterizzato la serie: anche in Rising i giocatori avranno a che fare con un gameplay facile da imparare ma difficile da padroneggiare, fatto di errori su errori ma anche di tante soddisfazioni. E in questo Rising non è cambiato affatto, rivelandosi allo stesso tempo estremamente divertente e terribilmente frustrante in alcune circostanze, un vero e proprio trial and error di stampo motociclistico. Chi ha una certa dimestichezza con i precedenti episodi di Trials ritroverà dunque tutti gli elementi tipici che hanno reso famosa la serie. Una delle novità è rappresentata dalla moto tandem, dove due giocatori controllano ciascuno una parte della moto, quella anteriore e posteriore, entrambe indipendenti una dall’altra: alla guida dell’improbabile mezzo è richiesta quindi tanta coordinazione, che nel nostro caso ha prodotto risultati tutt’altro che soddisfacenti ma estremamente esilaranti.

La natura per certi versi hardcore della serie, soprattutto nei livelli più avanzati, non rende Trials Fusion rivolto solo a una nicchia specifica di giocatori. Questo concetto è ribadito anche durante la scelta di una delle diverse moto con cui affrontare le varie gare, con tanto di suggerimento da parte del gioco sul tipo di moto consigliato per affrontare quel tracciato in particolare ma nulla vieta di gareggiare con il tipo di moto preferita. Chiaramente un titolo come Trials Rising si presta perfettamente alla continua presenza dei “ghost” degli altri giocatori, siano essi quelli di amici e non, spronandoci a fare sempre meglio nel tentativo di scalare le classifiche online. Alla presenza di multiplayer asincrono si aggiunge quello in tempo reale contro altri giocatori in carne e ossa, la cui formula è rimasta pressoché invariata ma comunque divertente.

Trials Rising

A TUTTO GAS

Gareggiare in giro per il mondo è stata l’occasione perfetta per gli sviluppatori di lavorare su nuovi scenari, più reali e lontani dal visione futuristica presente in Fusion, all’insegna di una maggiore dinamicità e un level design davvero ispirato. Abbandonata una certa staticità dei fondali di gioco, trovano così spazio maggiori esplosioni ed elementi interattivi inseriti come parte integrante nello scenario che finalmente prende vita mentre si sfreccia a tutto gas all’interno di un cerchio della morte. Tra i tracciati presenti in questa versione ne abbiamo alcuni come il parco di Yellowstone, le alture dell’Everest o location fittizie come l’incredibile parco divertimenti Lynx World.

Via interfacce scarne e poco chiare per fare spazio a un nuovo menu più accattivante e ben strutturato, con una serie di riquadri e opzioni facili da raggiungere. Un restyling doveroso, nettamente più in linea sia con i titoli più moderni che con quelli di Ubisoft, che investe il titolo in ogni sua componente. In generale è la miglior organizzazione di vari aspetti di gioco a risultare più convincente, migliorando di gran lunga quella offerta nel precedente capitolo.

L’altro aspetto su cui RedLynx ha “spinto forte sull’acceleratore” è la componente estetica, con editor di tracciati a cui si affianca anche quello relativo agli stickers con cui dare vita a grafiche personalizzate da condividere con gli amici e la community. Inizierete con la classica creazione del personaggio e, vincendo le varie gare, sbloccherete una serie di oggetti estetici, ordinati per categoria, per il nostro centauro e relativa moto. Progredendo di livello ci verranno fornite delle loot crates contenenti oggetti cosmetici o adesivi di vario genere, suddivisi per livello di rarità. Pur trattandosi di elementi estetici e ininfluenti ai fini di gameplay, la presenza di queste casse potrebbe suscitare qualche malumore anche in ambito microtransazioni; vista la ferma presa di posizione adottata in questi ultimi tempi a riguardo, nutriamo anche noi diversi dubbi su come questa meccanica verrà sviluppata.

Il passaggio da ambientazioni futuristiche a quelle contemporanee ci regala un Trials completamente rinnovato e migliorato sotto ogni punto di vista, rimanendo comunque fedele a una formula di gioco ampiamente collaudata. Trials Rising è a tutti gli effetti più di un more of the same che espande tutti gli aspetti del precedente capitolo, risultando incredibilmente interessante. L’unico ostacolo potrebbe essere rappresentato dal modo in cui saranno gestite le loot box con relative mictrotransazioni. Loot box a parte, non possiamo che ritenerci soddisfatti da ciò che abbiamo provato con mano, guardando con un certo ottimismo alla mole di nuovi contenuti che Trials Rising promette di offrirci dal prossimo 12 febbraio.